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3
E THE
STORIA WEB
AND WIDE
Inglese:
SVILUPPI
Storia: COMPUTER: INTERNET WORLD
IL
CONCETTUALE S.p.A
Aziendale: OLIVETTI
Economia
MAPPA COMMERCIO
VOLPONI ELETTRONICO
“MEMORIALE” Geografia:
Italiano: PAOLO IL
OLIVETTI S.p.A
• Informazioni sull’azienda
Olivetti S.p.A è stata una delle aziende italiane più importanti al mondo nel campo della macchine
da calcolo e da scrivere prima, e dell'elettronica poi. Oggi opera nel settore dell'Information
technology ed è di proprietà di Telecom Italia. La singolarità di questa azienda sta nella visione
etica del lavoro, messa in pratica dal suo fondatore e continuata dai suoi eredi; dimostrare che la
fabbrica è un bene comune e non un interesse privato.
OLIVETTI S.p.A
SOCIETA' PER AZIONI
TIPOLOGIA: 1908
FONDAZIONE: IVREA (TO)
SEDE LEGALE: MANAGEMENT MAURO MANNI
PRESIDENTE: STEFANO DI LORETO
AMMINISTRATORE DELEGATO FRANCESCO FORTENZA
VICE-PRESIDENTE ESECUTIVO BRUNO LAMBORGHINI
VICE-PRESIDENTE
• L’atto di nascita
Il 29 Ottobre 1908 ad Ivrea, a casa di Camillo Olivetti viene fondata la società.
Il capitale iniziale è di 350 mila lire, Camillo vi partecipa con 220 mila lire, gli altri azionisti sono
amici e parenti, le modeste somme dei quali, serviranno ad acquistare i primi torni automatici e le
prime fresatrici, che Camillo sceglierà durante un viaggio negli Stati Uniti d'America avvenuto in
seguito. Cammino Storico dell’impresa
• 1908-1980: l’inizio e lo sviluppo
Sul tetto della fabbrica a due piani in mattoni rossi appena costruita, campeggia grande quanto tutto
il lato est dell'edificio, un cartellone che riporta: Ing. OLIVETTI & C. PRIMA FABBRICA
NAZIONALE DI MACCHINE PER SCRIVERE. 5
La temerarietà dell'impresa è palpabile, in una città quasi di
confine, con tradizioni unicamente agricole e artigiane, in un'Italia
che neppure calamaio e pennino erano prodotti popolari.
La società ha 20 dipendenti e le strutture produttive consistono in
un'officina di 500 mq., che nei primi anni consente di produrre
circa 20 macchine alla settimana. Il primo modello di macchina
per scrivere è la M1, presentata nel 1911 alla Esposizione
Universale di Torino.
L’Olivetti è presentata come la "prima e unica fabbrica italiana di
macchine per scrivere".
Negli anni successivi l'azienda cresce rapidamente ampliando e
diversificando l'offerta e sviluppando la presenza commerciale in Europa e nel mondo.
La produzione negli anni trenta e quaranta si estende a telescriventi, calcolatrici, mobili e
attrezzature per ufficio. Si avviano attività nel campo delle macchine a controllo numerico, mentre
le macchine per scrivere e le calcolatrici vengono sviluppate anche in versione elettrica.
Un contributo fondamentale alla rapida espansione della Società viene dato da Adriano Olivetti,
figlio di Camillo, che diventa Direttore Generale nel 1933 e Presidente nel 1938; egli accentua
l'espansione sui mercati internazionali. Con la collaborazione di valenti architetti promuove il
design industriale, non solo per i propri prodotti ma anche nell'architettura degli edifici adibiti a
stabilimento o case per dipendenti. Sorgono interi quartieri per ospitare i propri dipendenti, mense,
asili, ambulatori medici, dando origine ad un articolato sistema di servizi sociali; colonie marine e
montane ospitano nei mesi di vacanza i figli dei dipendenti.
Ma l'improvvisa morte di Adriano Olivetti nel 1960 e una serie di difficoltà finanziarie, i pesanti
investimenti necessari per sostenere la Divisione Elettronica in presenza di un mercato nazionale
non ancora pronto per i computer, creano una difficile situazione finanziaria. Con operazioni
successive iniziate nel 1964 l’impresa sarà costretta a cedere progressivamente la sua Divisione
Elettronica. La cessione della Divisione condiziona il suo sviluppo e la sua evoluzione tecnologica
ma, l'impegno nei calcolatori non è abbandonato del tutto.
Gli anni settanta segnano una svolta importante per la Olivetti: si punta con decisione
sull'elettronica con ingenti investimenti per l'acquisizione delle nuove tecnologie e per la
riconversione del personale.
Nel 1978 Carlo De Benedetti investe nell'azienda assumendosene la responsabilità operativa. Il
completamento del processo di riconversione all'elettronica, lo sviluppo accelerato di nuovi
prodotti, il risanamento finanziario attuato attraverso successive ricapitalizzazioni dell'azienda e il
miglioramento dell'efficienza gestionale, pongono le premesse per un nuovo ciclo di sviluppo. Tra i
prodotti più significativi che vengono lanciati in questi anni vi sono la prima macchina per scrivere
elettronica e il primo personal computer a microprocessore (M20 nel
1982), a cui fa seguito due anni più tardi il modello M24 che
riscuote un notevole successo su tutti i mercati dell'Europa e degli
Stati Uniti. Con questi e con altri prodotti e servizi si consolida una
nuova importante svolta della Olivetti verso l'informatica, settore in
cui l'azienda guadagna negli anni successivi il primato europeo.
Nei prodotti per ufficio l'offerta Olivetti si estende: accanto ai
prodotti per la scrittura elettronica e il calcolo, si producono
stampanti, facsimile, registratori di cassa, fotocopiatrici, Bancomat e
accessori. In questo campo lo sviluppo della tecnologia a getto
d'inchiostro apre la strada verso nuovi business e offre nuove opportunità di sviluppo. Ma a fronte
di tutto ciò l'Olivetti viene via via smantellata nei fatti. Numerosissimi licenziamenti, la chiusura o
il ridimensionamento di interi stabilimenti porteranno l'Olivetti ad una crisi irreversibile. Una crisi
che si ripercuoterà quasi mortalmente sulla città di Ivrea e dintorni.
• 1990 - oggi: la ristrutturazione
Nella prima metà degli anni novanta l'intensificarsi della competizione globale, la caduta dei prezzi
e dei margini in tutta l'industria informatica mondiale, spingono Olivetti a una lunga e onerosa
ristrutturazione delle attività. A partire dal settembre 1996, in un momento particolarmente difficile
per l'azienda, Olivetti intraprende sotto la guida di Roberto Colaninno un processo di profonda
trasformazione, che conduce a una sempre più decisa focalizzazione sul settore delle
telecomunicazioni e alla razionalizzazione delle attività informatiche. Questa trasformazione passa
attraverso la definizione di nuove alleanze nelle telecomunicazioni, in particolare con il gruppo
tedesco Mannesmann (1997), e la cessione delle attività nei personal computer (1997) e nei sistemi
e servizi (1998). In questo modo il Gruppo limita ad alcune aree specifiche la sua presenza
nell'informatica (prodotti per ufficio, sistemi specializzati, servizi informatici per il mercato
italiano), ma risana la situazione economico-finanziaria e ritrova la fiducia dei mercati finanziari
internazionali. Roberto Colaninno opera quindi per consolidare la struttura azionaria di controllo di
Olivetti e per definire nuovi traguardi di sviluppo nelle telecomunicazioni.
A marzo 2003 è stato annunciato il progetto di fusione per incorporazione di Telecom Italia in
Olivetti, finalizzato a semplificare la struttura societaria del Gruppo in coerenza con le aspettative
espresse dal mercato. Il progetto di fusione è stato approvato dalle Assemblee degli azionisti di
Telecom Italia e di Olivetti rispettivamente il 24 e 26 maggio 2003. A seguito della fusione,
Olivetti ha cambiato il proprio oggetto sociale assumendo quello di Telecom Italia da cui ha
acquisito anche la nuova denominazione.
Con una conferenza stampa del 29 giugno 2005 Telecom
Italia ha annunciato di voler rilanciare Olivetti sul mercato
dell'informatica, iniziando dal ripristino del marchio
Olivetti.
Con un'investimento di 200 milioni di euro in 3 anni
l'azienda intende lanciare una serie di nuovi prodotti per
l'ufficio e per la casa nel campo delle stampanti a getto
d'inchiostro e dei dispositivi multifunzione (che riuniscono
in sé le funzioni dello scanner, della stampante ed, in alcuni
casi, del fax). 7
Le principali tappe storiche dell’impresa
: CAMILLO OLIVETTI E PARENTI FONDANO LA SOCIETA’ CON SEDE AD IVREA E
1908 CON UN CAPITALE SOCIALE DI 350 MILA LIRE.
A TORINO VIENE PRESENTATO IL PRIMO MODELLO DI MACCHINA DA
1911: SCRIVERE; LA M1.
ADRIANO OLIVETTI DIVENTA PRESIDENTE DELLA SOCIETA’ E GRAZIE ANCHE
1938: A LUI LA SOCIETA’ HA UNA RAPIDA ESPANSIONE.
ADRIANO OLIVETTI MUORE E L’AZIENDA ENTRA IN CRISI FINANZIARIA.
1960: CARLO DE BENEDETTI INVESTE NELL’AZIENDA. ESSA RISANA LA SUA
1978: SITUAZIONE FINANZIARIA E RIESCE A SVILUPPARSI.
L’AZIENDA E’ IN SVILUPPO, CREA NUOVI PRODOTTI, NUOVE INTESE E
1980-83:
ALLEANZE.
L’AZIENDA E’ NUOVAMENTE IN CRISI. NUMEROSI LICENZIAMENI.
FINE ANNI ’80:
CHIUDONO NUMEROSI STABILAMENTI E LA CITTA’ DI IVREA NE
RIPERCUOTE.
SOTTO LA GUIDA DI ROBERTO COLANINNO L’AZIENDA INTRAPRENDE UN
1996: PROCESSO DI TRASFORMAZIONE: FOCALIZZAZIONE SUL PROCESSO DELLE
TELECOMUNICAZIONI E RAZIONALIZZAZIONE DELLE ATTIVITA’
INFORMATICHE.
FUSIONE CON TELECOM ITALIA. IL MARCHIO OLIVETTI SPARISCE.
2003: TELECOM ANNUNCIA DI VOLER RILANCIARE OLIVETTI SUL MERCATO; IL
2005: MARCHIO VIENE RIPRISTINATO. 8
STATO PATRIMONIALE
(VALORI IN MILIONI DI EURO)
ATTIVO al 31.12.2002 al 31.12.2001
A) CREDITI VERSO SOCI PER VERSAMENTI ANCORA DOVUTI 3 1
B) IMMOBILIZZAZIONI
I. Immateriali
1) Costi di impianto e di ampliamento 83 126
2) Diritti di brevetto industriale e diritto di utilizzazione delle opere dell'ingegno 1.269 1.291
3) Concessioni, licenze, marchi e diritti simili 3.995 4.452
4) Avviamenti 17 50
5) Immobilizzazioni in corso e acconti 832 874
6) Altre 488 590
7) Differenze di consolidamento 27.877 31.837
Totale immobilizzazioni immateriali 34.561 39.220
II. Materiali
1) Terreni e fabbricati 2.245 3.137
2) Impianti e macchinario 14.958 16.695
3) Attrezzature industriali e commerciali 60 83
4) Altri beni 691 746
5) Immobilizzazioni in corso e acconti 1.495 1.436
Totale immobilizzazioni materiali 19.449 22.097
III. Finanziarie
1) Partecipazioni in
imprese controllate 19 19
imprese collegate 2.101 4.651
altre imprese 456 387
versamento in c/futuri aumenti di partecipazioni 1.659
2) Crediti finanziari
Con scadenza entro 12 mesi
verso altri 16 82
Con scadenza oltre 12 mesi
verso imprese collegate 16
verso altri 14
3) Altri crediti
Con scadenza entro 12 mesi
verso imprese controllate 5 2
verso imprese collegate 2
verso altri 55 80
Con scadenza oltre 12 mesi
verso imprese collegate 433 117
verso altri 232 273
4) Altri titoli
Depositi cauzionali 1 1
Altri 303 86
5) Azioni proprie 393 393
Totale immobilizzazioni finanziarie 4.046 7.750
Totale immobilizzazioni (B) 58.056 69.067 9
al 31.12.2002 al 31.12.2001
C) ATTIVO CIRCOLANTE
I. Rimanenze
1) Materie prime, ausiliarie e di consumo 30 42
2) Prodotti in corso di lavorazione e semilavorati 27 29
3) Lavori in corso su ordinazione 179 352
4) Prodotti finiti e merci 346 436
5) Acconti 2 2
Totale rimanenze 584 861
II. Crediti
Con scadenza entro 12 mesi
verso clienti 8.119 8.251
verso imprese controllate 41 32
verso imprese collegate 214 569
6.295 4.908
verso altri
Con scadenza oltre 12 mesi
verso clienti 1 3
verso altri 2.065 725
Totale crediti 16.735 14.488
III. Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni
Partecipazioni 173 393
Titoli 1.927 3.616
Crediti per cessione di titoli 56 4
Totale attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni 2.156 4.013
IV. Disponibilità liquide
Depositi bancari e postali 4.363 3.626
Denaro e valori in cassa 7 76
Totale disponibilità liquide 4.370 3.702
Totale attivo circolante (C) 23.845 23.064
D) RATEI E RISCONTI
1) Disaggi su prestiti e oneri pluriennali su finanziamenti 150 131
2) Altri ratei e risconti attivi 1.330 1.964
Totale ratei e risconti (D) 1.480 2.095
TOTALE ATTIVO 83.384 94.227 10
PASSIVO al 31.12.2002 al 31.12.2001
A) PATRIMONIO NETTO
I. Capitale 8.845) 8.784)
I bis. Aumenti di capitale in attesa di iscrizione nel Registro delle imprese, ai sensi dell'art.
2444 del Codice Civile 1)
I ter. Versamento in conto aumento capitale su azioni da emettere –) –)
II. Riserva sovrapprezzo azioni 3.765) 3.765)
II bis. Riserva sovrapprezzo delle azioni su aumenti di capitale in attesa di iscrizione nel Registro
delle imprese e su azioni da emettere –)