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formando acido solforico e acido nitrico. L'acqua acida giunge a terra sotto forma di
pioggia. Piante e animali vengono gravemente danneggiati dalle piogge acide. Terra,
aria e acqua sono collegate nel ciclo dell'acqua. Non solo le autorità, ma anche i singoli
cittadini devono impegnarsi attivamente per ridurre l'inquinamento.
ACQUA E ATTIVITA’ UMANE
Diversi settori dell'attività umana esercitano un impatto sul consumo di acqua:
• Agricoltura: 70%. Solo il 17% del totale di terre coltivate viene irrigato, eppure esse
producono il 40% di tutto il cibo che consumiamo e assorbono ben 2.500 Km3 di acqua
all'anno.
• Industria: 20%. I progressi dell'attuale tecnologia consentono di risparmiare più acqua
rispetto alle tecnologie degli anni passati. Ad esempio, negli anni Trenta, per produrre
una tonnellata di acciaio occorrevano fra le 60 e le 100 tonnellate di acqua, oggi ne
bastano 6. L'alluminio, oggi spesso impiegato come sostituto dell'acciaio, ne richiede
ancora meno. Non bisogna poi trascurare il fatto che nelle centrali elettriche l'acqua per
il raffreddamento viene riciclata.
• Usi civili: 10%. In alcuni paesi industrializzati il consumo di acqua per bere, cucinare e
curare l'igiene sta calando. Prima del 1994, ad esempio, i wc prodotti negli USA
usavano, in genere, circa 20 litri di acqua per ogni scarico, rispetto ai 6 litri di oggi. Le
stesse lavatrici di oggi, quelle a carico frontale, consumano il 39% di acqua in meno
rispetto alle vecchie lavatrici a carico verticale.
Acqua per agricoltura
L’agricoltura consuma il 70% dell’acqua prelevata in tutto il mondo da fiumi, laghi e
falde sotterranee; in particolare, i paesi in via di sviluppo sono responsabili del 95%
dell’acqua complessivamente destinata all’agricoltura, soprattutto a seguito
dell’applicazione delle tecniche di agricoltura irrigua applicate principalmente in Cina,
India e Pakistan.
L’uso agricolo dell’acqua per irrigare i campi rappresenta la principale forma di
consumo delle risorse idriche mondiali e coinvolge i due terzi della disponibilità
mondiale di acqua dolce. L’acqua non è uniformemente distribuita sul nostro pianeta,
quindi, molto spesso, è necessario l’intervento dell’uomo che modifica i corsi naturali
dei fiumi e costruisce canali artificiali per portare l’acqua dove serve. I fabbisogni idrici
in agricoltura dipendono da numerosi fattori tra i quali vi sono il clima, la natura dei
suoli, le pratiche colturali, i metodi di irrigazione, i tipi di coltura, ed altri ancora. Ad
esempio, l’agricoltura intensiva che si pratica oggi nel mondo e che sfrutta al massimo
la produttività dei terreni richiede molta più acqua rispetto all’agricoltura tradizionale,
così come la quantità d’acqua richiesta per irrigare i campi in zone aride e semiaride è
notevolmente superiore a quella utilizzata nelle zone temperate. I processi di
irrigazione, soprattutto nelle zone aride, possono causare la salinizzazione del suolo,
cioè provocano un progressivo aumento di sali che nel tempo impediscono l’uso e
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distruggono le potenzialità produttive dei terreni. Questo avviene in presenza di uno
scarso drenaggio del terreno e di forte evaporazione delle aree irrigate: ossia, l’acqua
che il terreno non è in grado di assorbire subito evapora e lascia nel suolo il suo
contenuto minerale.
L’Italia dedica a scopi irrigui circa il 60% dei circa 56 miliardi di metri cubi annui di
acqua dolce consumata ed è al primo posto in Europa sia per i consumi di acqua per
abitante, sia per la maggiore estensione agricola irrigata, pari a 4,5 milioni di ettari.
L’irrigazione è praticata con modalità diverse a seconda delle aree geografiche e delle
zone climatiche, con vari gradi di sofisticazione e di tecnologia: irrigare è utile per
stabilizzare la produttività delle colture e, nei paesi tropicali, per garantire più
produzioni nello stesso anno, nonché rese più elevate. L’irrigazione è importante anche
in zone aride o semi-aride, che altrimenti sarebbero inadatte a sostenere alcune
colture.
Acqua e usi civili
Gli usi civili dell’acqua comprendono quelli per l’alimentazione umana, per la
preparazione del cibo, per l’igiene personale e degli ambienti domestici e pubblici. Per
l’uso civile non conta solamente la quantità di acqua a disposizione delle persone, ma
anche la sua qualità. Spesso, infatti, molte comunità, non possono utilizzarla perché è
inquinata.
Per poter parlare di condizioni accettabili di vita occorrono non meno di 50 litri d'acqua
al giorno per ogni essere umano.
In realtà per miliardi di persone non è così al punto che le Nazioni Unite hanno fissato in
40 litri il diritto minimo all'acqua ma in alcune zone in via di sviluppo 20 litri di acqua
procapite al giorno sono considerati un lusso. Inoltre una parte dell’acqua prelevata per
gli usi domestici spesso non raggiunge il consumatore perché viene sprecata a causa di
perdite nei tubi.
Acqua e attività industriale
L’uomo impiega l’acqua anche nelle sue attività industriali. La quantità d’acqua
impiegata nell’industria dipende da numerosi fattori, quali il tipo di attività e le
tecnologie utilizzate. In generale, è possibile individuare tre differenti tipi di utilizzo
dell’acqua: per le necessità produttive (è utilizzata come materia prima nel processo
produttivo: ad esempio l’acqua necessaria a fare la pasta o i succhi di frutta), per il
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raffreddamento dei macchinari (la funzione è in pratica la stessa di quella che compie
l’acqua del radiatore. 5
ENERGIA IDROELETTRICA
L'energia idroelettrica è quel tipo di energia che sfrutta la trasformazione dell'energia
potenziale gravitazionale (posseduta da masse d'acqua in quota) in energia cinetica nel
superamento di un dislivello, la quale energia cinetica viene trasformata, grazie ad un
alternatore accoppiato ad una turbina, in energia elettrica.
L'energia idroelettrica viene ricavata dal corso di fiumi e di laghi grazie alla creazione di
dighe e di condotte forzate. Esistono vari tipi di diga: nelle centrali a salto si sfruttano
grandi altezze di caduta disponibili nelle regioni montane. Nelle centrali ad acqua
fluente si utilizzano invece grandi masse di acqua fluviale che superano piccoli dislivelli;
per far questo però il fiume deve avere una portata considerevole e un regime
costante.
L'acqua di un lago o di un bacino artificiale viene convogliata, attraverso condutture
forzate, a valle trasformando così la sua energia potenziale in energia di pressione e
cinetica grazie al distributore e alla turbina. L'energia cinetica viene poi trasformata
attraverso il generatore elettrico, in energia elettrica. Per permettere di immagazzinare
energia e di averla a disposizione nel momento di maggiore richiesta, sono state messe
a punto centrali idroelettriche di generazione e di pompaggio. Nelle centrali
idroelettriche di pompaggio, l'acqua viene pompata nei serbatoi a monte sfruttando
l'energia prodotta e non richiesta durante la notte cosicché di giorno, quando la
richiesta di energia elettrica è maggiore, si può disporre di ulteriori masse d'acqua da
cui produrre energia. Questi impianti permettono di immagazzinare energia nei
momenti di disponibilità per utilizzarla nei momenti di bisogno.
L'energia idroelettrica è una fonte di energia pulita (non vi sono emissioni) e
rinnovabile, tuttavia la costruzione di dighe e grandi bacini artificiali, con l'allagamento
di vasti terreni, può provocare lo sconvolgimento dell'ecosistema della zona con enormi
danni ambientali 6
INQUINAMENTO
Cause scarichi urbani e industriali
Gli inquinanti delle acque provengono soprattutto dagli , dai
terreni agricoli dalle aziende zootecniche.
e Le acque di scarico urbane e industriali
rappresentano una delle fonti principali di inquinamento idrico.
Scarichi urbani
Un grande pericolo per la salute dell’uomo è costituito dalle fogne, che rilasciano acque
inquinate da virus e batteri, causando malattie come epatite virale, salmonellosi e tifo.
Altro pericolo è dato dai detersivi non biodegradabili o contenenti fosfati che spesso
ricoprono inere superfici di acqua con uno spesso strato schiumoso e per la loro
complessa struttura chimica difficilmente vengono aggrediti e degradati. Tali sostanze
alterano le caratteristiche fisiche dell’acqua provocando la scomparsa della flora
acquatica e del plancton
Scarichi industriali
Gli scarichi industriali contengono una grande varietà di inquinanti e la loro
composizione varia a seconda del tipo di processo produttivo. Le industrie scaricano
acque altamente e pericolosamente ricche di agenti chimici, metalli pesanti e veleni.
Mercurio
Spesso contengono: che rientra nella catena alimentare dell’uomo attraverso
il pesce e può arrecare danni notevoli al sistema nervoso e può condurre anche alla
Cromo
morte; che causa anemia anche in bassissime concentrazioni e spesso inquina
Piombo,
anche le acque sotterranee e provocatore del saturnismo, grave patologia che
causa problemi ai reni e al fegato e può produrre crisi nervose.
Anche il petrolio costituisce un pericolo rilevante perché spesso a seguito di incidenti,
quali avarie o naufragi, o a causa dei lavaggi illegali delle petroliere che non avvengono
nei bacini predisposti dalla legge ma nel mare aperto, finisce nelle acque creando una
vera e propria barriera impermeabile che non permette lo scioglimento dell’ossigeno
atmosferico nell’acqua, causando una moria degli organismi viventi sommersi, per
asfissia. Questi danni influiscono anche sulle spiagge, sulla vegetazione costiera ma
soprattutto sulla fauna acquatica di superficie come per esempio sugli uccelli marini
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che ricoperti di queste patine oleose vanno incontro alla morte per avvelenamento o
per mancante termoregolazione corporea.
Scarichi da agricoltura e aziende zootecniche.
I fertilizzanti chimici usati in agricoltura e i liquami prodotti dagli allevamenti sono ricchi
di sostanze organiche che, dilavate dalla pioggia, vanno a riversarsi nelle falde
acquifere o nei corpi idrici superficiali. A queste sostanze si aggiungono spesso detriti
più o meno grossolani che si depositano sul fondo dei bacini. Pur contenendo spesso
organismi patogeni, i liquami di origine animale vengono scaricati a volte direttamente
sul territorio e da qui sono trasportati dall’acqua piovana nei fiumi, nei laghi e nelle
falde sotterranee. In questo caso, per limitare l’impatto degli inquinanti si possono
adottare semplici soluzioni, come l’uso di bacini di decantazione o di vasche per la
depurazione dei liquami.
Infine un ulteriore inquinamento pericolosissimo che non può essere eliminato è
l’inquinamento termico conseguenza dello sviluppo industriale e del progresso delle
centrali termoelettriche. Infatti l’acqua che viene immessa nei corsi d’acqua ha spesso
una temperatura tale da mettere a rischio molte delle specie acquatiche esistenti.
Prevenzione
Attualmente, pur essendo aumentata l’attenzione al problema dell’inquinamento
l’obbiettivo principale si è concentrato sul programma di smaltimento degli scarichi
urbani cercando di ridurre la concentrazione delle sostanze solide, dei materiali
organici, dei composti inorganici disciolti e dei batteri nocivi tramite azioni e reazioni
fisiche meccaniche e microbiologiche, tramite filtraggi e utilizzo di sostanze
disinfestanti che permettono poi di scaricare le acque depurate nell’ambiente mentre
per l’area industriale si utilizza la tecnologia dell’elettroflottazione che favorisce la
trasformazione e la depurazione dai contaminanti tramite un processo di trasformazioni
chimiche grazie all’apporto di energia elettrica.
Tutti questi processi non sono altro che gli stessi cicli che avvengono normalmentein
natura, ma massimizzati in velocità e resa all'interno dell'impianto di depurazione.
Ma tutte queste attività non sono comunque sufficienti per risolvere questo annoso
problema.
Per prima cosa sarebbe utile conoscere come gli inquinanti interagiscono, si diffondo
e si disperdono creando una rete di controllo in grado di poter rilevare tutti i
parametri.