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INTRODUZIONE
Siamo arrivati alla fine del 5^ anno scolastico e come argomento
per la mia tesina ho scelto Alphonse Capone. Mi ha incuriosita la
sua storia dato che è un personaggio della quale non si parla
spesso nei libri di storia, un argomento nuovo. Fatto sta che mi
sono impegnata per trovare tutti i collegamenti per ogni materia,
le foto attinenti ai personaggi e ai fatti. Per far venire fuori
qualcosa di interessante e allo stesso tempo non troppo noioso.
.
Quindi inizio a raccontare la sua storia fin dalle origini
INIZIO DELLA SUA STORIA
Alphonse gabriele Capone
nacque a New York da genitori
italiani. Il padre Gabriele Caponi
(più avanti cambiarono il nome
in Capone perché gli americani
lo scrivevano cosi), era un povero
barbiere di Napoli nativo di
Castellamare di Stabia.
Nei bassi fondi di Napoli la vita
non era del tutto facile,era un
posto rumoroso, sovraffollato e
sporco. Gabriele aveva letto
qualcosa a proposito del nuovo
mondo. Una terra di grande
opportunità “dove i treni
correvano veloci e le case erano
altissime”. Nel 1893 Gabriele e la
moglie Teresa Raiola lasciarono i
bassi fondi di Napoli per i bassi
fondi di New York, con la
differenza che mentre a Napoli
erano un’orgogliosa famiglia
italiana, a New York dei pezzenti
New York inizi del ‘900. immigrati.
L’IMMIGRAZIONE
Tra il XIX e il XX secolo, italiani,
irlandesi, ebrei e polacchi arrivavano a
New York con navi a vapore. Avevano
ciascuno il loro quartiere a Brooklyn uno
dei più poveri della città. La cosa che
più colpiva i nuovi arrivati era la puzza
di olio che proveniva dal porto di
vecchie chiatte arrugginite nel canale e
spesso anche di qualche cadavere
nascosto tra le erbacce.
Già intorno al 1895 erano più gli italiani
che tornavano a casa di quelli che
andavano in America.
Malgrado tutto vi erano ancora
immigrati che continuavano ad
accalcarsi sulle navi, attirati dalle
frottole che parlavano di lavoro e
ricchezza. Se i nuovi arrivati si
aspettavano un caloroso benvenuto ne
rimanevano molto delusi. Certi
americani erano di vedute molto
ristrette, gli italiani come i Caponi
venivano considerati pigri, stupidi o
peggio ancora criminali.
Manifesto pubblicitario del “nuovo
mondo”. GIOVANNI PASCOLI:
ITALY
Il tema degli immigrati è stato spesso affrontato nella
letteratura italiana e straniera . A tal proposito ho
deciso di parlare del poemetto ITALY di Giovanni
Pascoli.
Composto nel 1904 e pubblicato nella terza edizione dei
poemetti. E’ dedicato ad un tema caro a Pascoli, quello
degli emigranti italiani costretti ad abbandonare il loro
“nido”per andare a cercare lavoro e fortuna in paesi
stranieri.
La vicenda narra di un gruppo familiare di 4 persone che
ritorna a Caprona in Garfagnana per portarvi la piccola
Maria detta Molly, nella speranza che l’aria salutare di
montagna la possa guarire dalla tisi. La accompagnano il
vecchio nonno e gli zii Beppe e Ghita. Nella casa
angusta e nera per via della fuliggine e rimasta solo la
nonna i cui gesti quotidiani come mungere le mucche e
filare si ripetono immutabili da sempre.
La prima reazione di Molly è di rifiuto verso l’Italia ma
piano piano si istaura un profondo legame affettivo tra
lei e la nonna che la conquista con i suoi gesti lenti, con
il suo filare sempre uguale (che nessuno in America fa
più) i quali ripercorrono lo stesso affetto da generazioni.
Grazie al clima salubre della Garfagnana Molly riesce a
guarire, mentre la nonna si ammala e muore. Il
poemetto si chiude con la partenza della famiglia dopo il
funerale e con la promessa da parte di essa di ritornare.
IL poemetto è considerato un capolavoro linguistico in
quanto si intrecciano ben 4 diversi idiomi: italiano,
vernacolo, inglese e gergo dell’emigrante (un misto delle
prime tre). Esempio dello sperimentalismo linguistico
pascoliano.
Giovanni Placido Agostino Pascoli(San
Mauro Pascoli1855 – Bologna1912).
NEW YORK
La famiglia Caponi andò a vivere in un appartamento in Navy Street a Brooklyn. Privo di riscaldamento,
acqua calda e bagno. Ben presto Gabriele aprì un negozio chiamato ”Caponi il barbiere”.
A i due figli col quale i coniugi Gabriele e Teresa erano
giunti in America se ne aggiunsero altri sette:Vincenzo(che cambierà nome in Jimmy e Richard
Hart),Raffaello(Ralph),Salvatore(Frank),Amedeo Erminio(John),Umberto(Albert John),Matthew Nicolas,
Rosalia(Rose)e Mafalda. Quasi tutti cambiarono nome per essere accettati a scuola.
Alphonse fu il quarto figlio nato il 17 gennaio del 1899. Trascorse un infanzia difficile tra i bassifondi di
Brooklyn e abbandonò la scuola all’età di 14 anni. all’età di
Alphonse
6 anni con la
madre Teresa.
Dedicandosi ad una serie di lavoretti come commesso in un negozio di dolci , sistematore di birilli in un
bowling ed infine tagliacarte in una legatoria. Ma nessuno di questi lo interessò, iniziò invece a
indirizzarsi verso le bande criminali. Molto diffuse in città come New York e Chicago.
BANDE CRIMINALI
La banda di cui entrò a far parte l’adolescente Capone si chiamava le
cinque lancette . Ogni banda aveva il suo quartier generale. Sulla porta
del ritrovo della banda era appeso un cartello con su scritto:”New
England club sociale e teatrale”.
Quasi tutte le bande mascheravano i loro quartier generale con una
“facciata” dall’aria presentabile. I primi incarichi svolti per la banda
furono di minor importanza. Un gangster di nome Frankie Yale gli
commissionò un lavoro come barista e buttafuori per un locale.
I nomi delle bande erano molto importanti,poiché
Caratterizzavano i suoi membri. Di solito le bande
Irlandesi erano in lotta con quelle Italiane e spesso
anche membri di una stessa banda entravano in
guerra tra loro.
La banda era la scelta presa da Capone
per sfuggire alla miseria infatti il redattore di un giornale
italoamericano scrisse:”Un immigrato
Italiano che non diventa un criminale e non Frankie Yale.
impazzisce deve essere un santo”.
SCARFACE: LO
SFREGIATO
Con l’entrata da parte
degli stati uniti in
guerra nel 1917 al
fianco degli alleati,
Capone usava dire in
giro di essersi
procurato le cicatrici
sul collo e sul volto
durante il conflitto. In
realtà non arrivò
nemmeno al campo di
addestramento..le
celebri cicatrici(che gli
valsero il soprannome
di Scarface)se le
procurò durante una
rissa in un bar.
MAE COUGLIN CAPONE
• Nel 1918 si sposò con Mae coughlin(1897-1986)
una giovane ragazza di origine Irlandese che
lavorava in un grande magazzino.
• Perfino il loro certificato di nozze era falso, diceva
che entrambi gli sposi avevano 20 anni quando
invece Alphonse ne aveva 19 e Mae 21.
THE TRUTH ON THE BRIDES OF
THE MAFIA
During the twenties the women were beginning to
develop a more important role in the society.They wanted
to say theirs on who governed the country, and in 1920
the American women finally obtained the righ of vote. But
there were also other changes, women brought short hair
(boysh look) and they were freed by the rigid corsets.
They smoked, drank in public and they began to crowding
the cafès,some had learned to handle a gun.
But if she married us the mafia things went differntly
,with gangster as Al Capone it liked that their wives were
weak,silent and devoted.
Mae Capone cooked, took care of Sonny and went to the
church on Sunday.
The gangster wanted that their wife were respectable
this helped them to delude to be good people,after all.
SONNY
Poco tempo dopo essersi sposato
Capone ebbe un figlio. Albert
Francis(1918-2004) meglio conosciuto
col nome di Sonny un ragazzino timido
e silenzioso per il quale Al stravedeva
ed era sempre preoccupato che
qualcuno potesse rapirlo o ucciderlo.
Di conseguenza Sonny non poteva
quasi mai uscire di casa. Capone era un appassionato di baseball.
Tifava per i Chicago cubs. Restò famoso il
giorno in cui Gabby Hartnett (foto a lato),
stella dei Cubs, autografò una palla per
Sonny. Solo che il ragazzino nella foto con
Capone non è Sonny ma Sam Pontarelli
una sua “controfigura”.
C’erano degli inconvenienti ad essere il
figlio del gangster più famoso d’America.
A soli 21 anni Capone aveva già due omicidi alle spalle ed un boss della malavita Johnny Torrio lo incaricò
di lavorare per lui a Chicago.
Quello fu per lui il primo passo verso la fama e la fortuna
CHICAGO
Era l’anno 1921 quando Alphonse arrivò a Chicago una delle più grandi e
corrotte città d’America.
Torrio si trasferì a Chicago per dirigere gli affari di suo zio “Big” Jim
Colosimo il quale controllava una serie di bische clandestine e bordelli.
Aveva a sua volta bisogno di un braccio destro forte e astuto,per questo
arruolò Capone.
Con l’avvento del Proibizionismo,la legge che vietava la vendita di
alcolici, Torrio pensò bene di lanciarsi nel contrabbando di bevande
alcoliche. Il problema era Colosimo. Si era da poco sposato con una
giovane cantante Dale Winter ed aveva deciso di farla finita col
racket(considerandosi anche sufficientemente ricco).
Se Torrio voleva costruire il suo “impero del bere” aveva bisogno di
togliere di mezzo Big Jim. Poco tempo dopo venne ritrovato il cadavere di
Big Jim al Colosimo’s cafè.
Il suo funerale fu imponente e sfarzoso nel ricordo di come era in vita, tra
le tante corone di fiori c’è ne erano due particolarmente grandi. Una da
parte di Capone e l’altra da parte di Torrio.
Esisteva infatti un vero e proprio galateo della mafia: Ogni volta che un
rivale veniva ucciso (o fatto uccidere) di solito si mandava una corona di
fiori al funerale. Big Jim con la moglie
Big Jim Dale Winter.
colosimo
Capone e la moda
Capone fece subito carriera. Dopo la morte del padre prese una grande casa
in South Prairie Avenue Street. E non volle mai che si pensasse a lui come ad
un criminale, si riteneva un gentleman con la passione per l’opera e per gli
oggetti raffinati.
Era una persona distinta. Tanto che la sua eleganza gli valse il soprannome
che più amava: “snorky” (uomo di classe). Prima di lui i gangster non si Casa di Capone in
curavano molto dell’abbigliamento preferivano non dare nell’occhio. Capone Prairie Avenue Street.
invece decise di inventare un nuovo stile pretendendo che tutti i suoi uomini si
vestissero come lui ovvero abito elegante a doppiopetto, camicia bianca,
fazzoletto bianco piegato nel taschino della giacca, ghette (accessorio di
abbigliamento che proteggeva i polpacci simili a stivali ma senza la scarpa),
panciotto, cappello a falda larga con banda di tessuto nera o verde e cintura
con fibbia in diamanti(poteva però indossarla solo chi era amico intimo di
Capone). Snorky
LA GUERRA DELLA
BIRRA
Capone capì che per fare affari a Chicago occorreva una tregua. Nel 1922 su
iniziativa di Torrio i capibanda si accordarono per la pace. A tutti sarebbe
spettata una parte del bottino. Questo era il modo di fare di Torrio,riunire
tutti e trovare un accordo.
Questa strategia trasformò lo spaccio clandestino di liquori in un affare. I
proprietari dei locali erano praticamente obbligati a comprare la birra da
Capone, se non lo facevano i suoi “Tirapiedi” tornavano e li minacciavano ,
mettevano nel locale una bomba e non contenti si offrivano di prestare i soldi
per le riparazioni, se si accettava si era in “affari” con Capone.
Nel 1922 passò finalmente agli onori della cronaca di Chicago. Nelle prime
ore del 30 Agosto venne arrestato dopo una notte di bagordi, l’auto che
guidava centrò un taxi, Capone infuriato scese e minacciò il tassista con una
pistola gli mostrò anche un falso distintivo della polizia. Quando arrivò la
polizia vera Capone venne arrestato. In seguito le accuse vennero ritirate e la
notizia si diffuse in fretta... la sua leggenda stava crescendo.
Nel 1923 la pace tra bande negoziata da Torrio andò in pezzi, scoppiò la
famosa guerra della birra, tra Torrio e i fratelli O’ Donnell (una banda
Irlandese). All’inizio si trattava solo di una guerra di prezzi poi però gli
O’Donnell passarono alle minacce verso gli acquirenti. La banda di Capone
allora decise di uccidere membri della banda O’Donnell così da riavere la
meglio sul contrabbando di alcolici a Chicago.