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filosofia - marx, weber
SCONTRO TRA CIVILTA’ O RICERCA DEL POTERE ECONOMICO
RICCARDO MELELEO 5B
INDICE
- PREMESSA pag. 3
- DALL’11 SETTEMBRE 2001 pag. 4
- IL TERRORISMO pag. 5
-TERRORISMO ISLAMICO pag. 7
-TERRORISMO FONDAMENTALISTA pag. 9
-ISIS pag. 11
-RADICI STORICHE E RELIGIOSE pag 15
-LE GUERRE SANTE pag. 20
- CONCEZIONE MATERIALISTICA DELLA STORIA:
RILEVANZA DEI FATTORI ECONOMICI pag. 26
OLTRE IL MATERIALISMO STORICO:
-
RILEVANZA DEI FATTORI CULTURALI pag. 27
-CONCLUSIONI pag. 28
-BIBLIOGRAFIA pag. 29 2
TERRORISMO ISLAMICO:
SCONTRO TRA CIVILTA’ O RICERCA DEL POTERE ECONOMICO
RICCARDO MELELEO 5B
PREMESSA
L’idea di sviluppare questo argomento è nata da alcune riflessioni scaturite dall’osservazione degli
accadimenti di cronaca contemporanea che dall’11 settembre 2001 stanno preoccupando il mondo
occidentale: le guerre e il terrorismo in nome di Dio.
Mi è venuto spontaneo infatti chiedermi del perché l’uomo non riesca a vivere in pace, ma
ciclicamente viva l’esperienza della guerra nelle sue varie forme militare, civile o terroristica, quasi
come una necessità, incurante delle perdite umane e del dolore che esse provocano. Anzi l’uomo
cerca in tutti i modi di dare una ragione a questa violenza vuoi di natura politica o religiosa.
La domanda che mi è sorta spontanea è se dipendono dalla natura umana spinte dalla continua
ricerca del denaro e del potere o sono il frutto di reali ideologie religiose e sociali delle varie epoche
storiche.
Con questo breve lavoro cercherò di delineare quale sia il reale motore delle guerre nelle loro
diverse manifestazioni. 3
TERRORISMO ISLAMICO:
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DALL’11 SETTEMBRE 2001
L’11 settembre 2001 è una data che rimarrà scolpita nella memoria degli Americani e di tutto il
mondo occidentale. In questa data le cosiddette Torri Gemelle ( Twin Tower), i due grattacieli più
alti del World Trade Center di New York, sono state colpite da due aerei di linea statunitense
dirottati da terroristi di matrice islamica. In poche ore sono crollate provocando la morte di 2500
persone. Da allora purtroppo gli atti di terrorismo in particolare di terrorismo suicida non sono
mancati. Non ultimo la strage alla sede Charlie Hebdo compiuta da un comando di giovani franco-
algerini del famigerato Stato Islamico.
Gli attacchi suicidi costituiscono una forma estrema di violenza politica che combina nel medesimo
atto volontà di uccidere e volontà di morire e proprio per questo molto difficili da fermare.
Essi appaiono agli occhi di molti osservatori, soprattutto in Occidente, come un’esperienza penosa,
ma anche ripugnante. 4
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Queste forme di terrorismo suicida transnazionale stanno conoscendo una rapida diffusione in varie
aree del mondo.
IL TERRORISMO
Possiamo definire terrorismo tutte le azioni compiute nell'ambito di lotte armate che non siano
intese semplicemente a colpire le forze armate avversarie ma a spargere il terrore fra le popolazioni
civili. In questo senso esso è stato sempre ampiamente usato dall'antichità ai nostri giorni per
fiaccare la volontà di combattere dei popoli nemici e gli esempi potrebbero essere purtroppo infiniti.
Le orde mongole guidate da Gengis Kan uccidevano tutti gli abitanti, nessuno escluso, delle città
che facevano loro resistenza: l'impero mongolo fu costituito per la maggior parte senza combattere
perchè davanti a questa terribile prospettive la maggior parte delle città si sottomettevano senza
tentare nemmeno la resistenza.
Per passare a tempi recenti nella Seconda Guerra Mondiale l'arma aerea fu ampiamente usata al fine
di terrorizzare le popolazioni: dapprima furono i Tedeschi, prima in Spagna (famoso l'esempio di
Guernica, immortalato da Picasso) e soprattutto con i bombardamenti sull'Inghilterra ( la cittadina
di Coventry fu completamente distrutta dai tedeschi tanto che fu coniato il termine di
"coventrizzare" ). In seguito furono gli Americani che usarono i bombardamenti detti "a tappeto":
tristemente famoso il caso di Dresda, centro senza alcun valore militare completamente distrutta con
la morte di almeno 200.000 persone .
Ma ricordiamo pure i terrificanti bombardamenti delle città giapponesi soprattutto di Tokio e lo
stesso lancio delle bombe atomiche. Ricordiamo anche le rappresaglie massicce dei tedeschi, le
deportazioni di intere popolazioni compiute da Stalin : l'elenco sarebbe purtroppo infinito.
Tuttavia il concetto di terrorismo attualmente indica: azioni di gruppi irregolari (cioè che non hanno
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divise, insegne che li rendano riconoscibili) che uccidano prevalentemente civili allo scopo di
terrorizzare la parte avversaria.
Nel mondo attuale esistono terrorismi di ogni genere ma solo quello di matrice islamico pare
destare preoccupazioni mondiali. Notiamo che in molti paesi dell'America Latina, dell'Africa e
dell'Asia il terrorismo è un fenomeno endemico che raramente raggiunge l'onore delle prime pagine
della stampa, che non provoca grossi interventi occidentali e che si confonde comunemente con la
guerriglia rivoluzionarie e le infinite lotte etniche. Ma anche nella evoluta Europa non mancano i
"terrorismi": basti pensare al terrorismo basco o a quello nostrano delle Brigate Rosse.
Ma si tratta di fenomeni locali, con scarsa incidenza sugli equilibri e gli scenari mondiali: il
terrorismo islamico fino a qualche anno fa rientrava in queste categorie e infatti pochi poi se ne
avvedevano e l'opinione pubblica dedicava ad esso un modesto interesse. Ma dopo l'11 settembre
l'Occidente e il mondo intero si sono sentiti minacciati e soprattutto è nata la preoccupazione più o
meno fondata che possano essere usate armi di sterminio di massa. Il terrorismo islamico supera i
confini delle singole nazioni, va al di la del mondo islamico stesso, intende colpire gli occidentali in
generale anche nelle loro terre, soprattutto potrebbe avere un seguito ampio nelle masse, potrebbe
essere sostenuto da Stati (come avvenuto in Afganistan). Mosso da una cieca fede religiosa non
sembra preoccuparsi delle conseguenze rimettendo tutto nelle mani di quel Dio al quale essi
credono di ubbidire: in questa prospettiva potrebbero arrivare anche a ciò che che più di ogni altro
viene temuto: l'uso delle armi atomiche e batteriologiche che ormai il diffondersi delle conoscenze
scientifiche ha reso relativamente abbastanza agevole costruire. 6
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IL TERRORISMO ISLAMICO
Non è facile darne una definizione esaustiva perchè assume aspetti e caratteri molto diversi.
Diciamo che il carattere che lo distingue è il suicidio religioso. Il combattente islamico porta la
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strage nell'ambito dei "nemici" facendosi saltare con l'esplosivo secondo un rituale abbastanza
preciso nella prospettiva di raggiungere immediatamente il paradiso. In Occidente viene
denominato impropriamente "kamikaze" ma egli si considera uno "shaid", termine coranico che
significa "martire" nel significato originale del termine greco . Martiri infatti nel cristianesimo
venivano definiti i "testimoni" della fede cioè coloro che avevano affrontato la morte per rendere
testimonianza della loro fede, ma avrebbero potuto salvarsi semplicemente rinnegandola.
Nell'ambito del Corano tuttavia si considerarono "testimoni" ("shaid" ) quelli che morirono
combattendo contro gli infedeli.
In tempi recenti si è cominciato a parlare di "shaid" al tempo della guerra fra Iran e Iraq.
Giovanissimi iraniani ("pasdaran" cioe "guardiani della rivoluzione") si cingevano il capo con un
nastro sul quale erano scritti dei versi del corano, avanzavano sui campi minati dove morivano
facendo esplodere le mine: l'esercito regolare poi avanzava su quei varchi aperti cosi
dolorosamente. Quelli che si sacrificavano venivano considerati "shaid", erano onorati ampiamente
e intensamente nell'Iran di Komeini. Non si trattava però di terrorismo: semplicemente di militari
che si immolavano nell'ambito di una guerra regolare.
In seguito però il fenomeno è dilagato e trasformato: lo "Shaid" è una persona che si lascia
esplodere uccidendo indiscriminatamente tutti quelli che sono intorno a lui, considerati comunque
nemici. 8
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TERRORISMO FONDAMENTALISTA
Denominiamo quindi con questo termine il fenomeno che generalmente noi occidentali tendiamo a
identificare alquanto semplicisticamente con quello di Al Qaeda.
Si tratta in effetti di un fenomeno molto complesso che ha avuto la sua massima espressione l'11
settembre a New York, che è esistito molto tempo prima della fondazione di Al Qaeda e continua
anche dopo che la organizzazione diretta di Bin Laden è stata praticamente smantellata perdendo le
serie di basi che aveva in Afganistan .
Il terrorismo fondamentalista non ha fini ben chiari e dichiarati: i Palestinesi vogliono cacciare via
gli ebrei, i Ceceni l'autonomia da Mosca , gli irredentisti del Kashmir riunirsi al Pakistan, ma cosa si
proponevano coloro che abbatterono le Twin Towers?. Nessuno ha avanzato richieste magari anche
solo irrealistiche anzi nessuno ha nemmeno mai rivendicato l'attentato. La serie di attentati
precedente e seguenti hanno lo stesso carattere: nessuna rivendicazione, nessuna richiesta esplicita.
Gli "shaid" (Kamikaze, come si dice in occidente) fanno esplodere bombe in Turchia, in Arabia in
Marocco in Indonesia uccidono e fanno stragi indiscriminate ma nessuno avanza richieste, nessuno
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rivendica nulla: ma che senso ha tutto questo?
In effetti i fondamentalisti islamici intendono la loro lotta come lotta dell'Islam contro gli infedeli
identificati negli occidentali in generale e negli americani in particolare siano essi considerati come
cristiani che soprattutto come atei.
Essi vedono uno scontro religioso: è una categorizzazione del problema in termini religiosi che
sfugge completamente agli occidentali che, anche se credenti, vivono e pensano ormai da secoli in
un orizzonte laico.
Le rivendicazione economiche s