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Nella seguente tesina viene analizzato il tema del superuomo, la cui figura viene chiaramente delineata dallo scrittore Gabriele D'Annunzio. Un'altra analisi è quella del decadentismo, movimento letterario che ebbe un grande sviluppo in tutto il Continente europeo. In Storia invece viene effettuata un'analisi sul movimento fascista, esempio di totalitarismo che prese piede in Italia a partire dagli anni Venti del 1900.
In Geografia vengono analizzati invece il Continente africano e l'Etiopia. In ambito scientifico viene passata in rassegna la genetica mendeliana. Un evento storico molto importante viene esaminato anche in Inglese, ovvero la Seconda guerra mondiale, con un'analisi degli eventi più drammatici che l'hanno caratterizzata. In francese invece viene riportato il testo di una poesia francese intitolata "Quand je suis né". In educazione fisica invece è possibile creare una correlazione tra l'immagine del superuomo e il culto della forza fisica nello sport anche attraverso la figura del campione del ciclismo Alfredo Binda.
Tra i vari collegamenti della tesina di terza mediaè possibile riscontrare anche i seguenti: in Tecnica viene presa in esame la nozione di corrente elettrica, in Arte invece viene presa in esame l'architettura razionalista, mentre in Musica viene presentato come strumento musicale il clarinetto.
Storia: Il Fascismo.
Italiano: Il decadentismo e Gabriele D’annunzio.
Geografia: Africa e Etiopia.
Scienze: La Genetica e Mendel.
Inglese: The Second Word War.
Francese: Quand je suis né.
Educazione fisica: Lo sport e il culto della forza fisica, Alfredo Binda e Ciclismo.
Tecnica: La corrente elettrica.
Arte: Architettura razionalista.
Musica: Il clarinetto .
Il termine ‘’decadenza’’ venne usato per la prima volta dal poeta francese Paul
Verlaine per evidenziare uno stato d’animo di stanchezza, di sfinimento spirituale, di
attesa della fine: tutti colori che si riconoscevano in tale stato d’animo fondarono
intorno al 1880, a Parigi, la scuola letteraria del DECADENTISMO, per esprimere, il
rifiuto della società moderna. I contenuti principali di questa scuola furono:
La critica della scienza, non considerata in grado di spiegare tutto l’esistente;
La convinzione che in ogni uomo esistono zone oscure e profonde, a cui non è
possibile arrivare con la sola ragion, e che il mondo è animato da forze
misteriose non comprensibili all’uomo.
L’esaltazione della bellezza come regola di vita e ideale supremo;
L’affermazione della superiorità della poesia unico strumento in grado di
raggiungere gli aspetti più misteriosi e segreti dell’esistenza umana e del
mondo.
Sulla base di queste convinzioni, i poeti decadenti elaborarono l’ideale della poesia
pura, una poesia fine a se stessa, che tende a svelare la verità nascosta dietro
l’apparenza delle cose. Per realizzare l’ideale della poesia pure, i poeti decadenti
utilizzarono nuove forme poetiche:
La scelta di parole suggestive, in grado di creare effetti musicali ed evocativi;
Le costruzioni sintattiche dal significato oscuro o volutamente ambiguo;
L’utilizzo della metafora e dell’analogia, che consiste nell’accostamento di
due parole che indicano realtà lontane tra loro, il cui rapporto di somiglianza
può essere solamente intuito.
I maggiori esponenti di questa tendenza letteraria furono i poeti francesi ‘’ simbolisti’’
chiamati anche ‘’maledetti’’ , perché condussero vite disordinate e trasgressive:
Charles Baudelaire,Paul Verlaine,Arthur Rimbaud e Stéphane Mallarmé.
Oggi il termine decadentismo indica anche la cultura e la mentalità cui diedero voce
molti intellettuali e artisti europei tra Ottocento e Novecento. Essi espressero un
disagio rivalutando gli aspetti irrazionali dell’uomo e dell’esistenza, cercando di
individuare i segreti legami tra la natura e gli esseri umani, indagando a fondo negli
stati di malattia e nelle diversità dei singoli individui rispetto alla massa.
In Italia, gli artisti decadenti furono:
Giovanni Pascoli, che espresse il mistero della vita e le corrispondenze tra
l’uomo e la natura.
Gabriele D’annunzio, che diede vita all’ideale del superuomo, un individuo
dotato di qualità superiori a quelle degli altri uomini.
Italo Svevo, autore di romanzi nei quali i protagonisti sono ‘’inetti’’ , personaggi
deboli e influenzabili, dalla psicologia complessa e tortuosa.
Luigi Pirandello, secondo il quale la personalità umana, non esiste, mentre al
suo posto esistono le ‘’ maschere’’, che l’uomo impone a se stesso oppure che
la società gli fa indossare.
GABRIELE D’ANNUNZIO
Tra gli ideali del Decadentismo Gabriele D’Annunzio espresse soprattutto il culto della
bellezza e elaborò la teoria del Superuomo. D’Annunzio nacque a Pescara nel 1863 da
un’agiata famiglia borghese. Dopo aver studiato in un prestigioso collegio, si iscrisse
all’Università a Roma. D’Annunzio si indebitò per il suo tenore di vita principesco, le
relazioni con donne altolocate o di grande successo, come la celebre attrice Eleonora
Duse. Quando la situazione divenne insostenibili, fuggì in Francia, dove proseguì
l’attività letteraria e mantenne i contatti con l’Italia . Nel nostro paese intanto si
diffondeva il ‘’Dannunzianesimo’’, uno dei primi esempi di moda collettiva alimentata
dai mezzi di comunicazione di massa. D’Annunzio fu convinto interventista,cioè
sostenitore dell’intervento italiano nel primo conflitto mondiale. Arruolatosi come
aviatore si fece portavoce del malcontento dei reduci, insofferenti rispetto ad una
vittoria considerata ‘’mutilata’’, perché la città di Fiume e la Dalmazia erano state
annesse al regno di Jugoslavia. Organizzò una spedizione in armi e occupò
militarmente la città di Fiume, ma dovette ritirarsi. Di fronte al fascismo ebbe un
atteggiamento non chiaro , fatto di celebrazioni importanti come la conquista
dell’Etiopia, ma anche di diffidenza. Dal 1921 si stabilì in una villa a Gardone, sul lago
di Garda.Qui trascorse gli ultimi anni lodato dal regime fascista, morì nel 1938.
La produzione artistica di D’Annunzio ebbe l’influenza della poesia francese e dei
modelli letterari che si andavano diffondendo in quel periodo:
Nei contenuti perché creò personaggi raffinati e sdegnosi
Nelle forme perché introdusse nella poesia italiana il gusto della musicalità della
parola. STORIA:
FASCISMO
Il 23 marzo 1919, a Milano, Benito Mussolini aveva fondato i Fasci di Combattimento, a
cui avevano aderito molti reduci di guerra , delusi dalla ‘’Vittoria Mutilata’’ dell’Italia. Il
loro programma prevedeva il passaggio dalla monarchia alla repubblica, la riduzione
delle ore di lavoro a 8 per gli operai , il suffragio universale anche femminile, tasse più
pesanti per i ricchi; prevedeva l’affermazione del Nazionalismo, ( l’esaltazione della
nazione), il primato dell’Italia su altri popoli , e promettevano ordine anche con la
forza: ciò presupponeva la fine degli scioperi e delle proteste. I fasci di combattimento
furono appoggiati dagli industriali, dagli agrari, dalle banche,dall’alta borghesia , dalla
polizia e dalla magistratura. Il movimento fascista da Milano si diffuse anche nelle
campagne padane, dove gli agrari finanziarono e armarono le squadre fasciste delle
‘’camicie nere’’.Con la violenza le camice nere scatenavano delle spedizioni punitive
contro i socialisti e contro i cattolici. I "fatti di Palazzo d'Accursio" a Bologna del 21
novembre 1920, segnarono l'atto di nascita del cosiddetto fascismo. Mussolini e le
squadre fasciste andarono a Bologna, dove i socialisti inauguravano la nuova
amministrazione comunale . Li ci fu uno scontro a fuoco e i fascisti aggredirono i
socialisti, provocando delle vittime.
Nel maggio del 1921 in Italia ci furono le elezioni a cui parteciparono il Partito Popolare
Italiano , un partito cattolico guidato da Don Luigi Sturzo, e il Partito Socialista. Giolitti ,
favorì l’ingresso dei fascisti nel Parlamento nell’alleanza con i liberali , infatti 35
deputati fascisti entrarono nel parlamento, perché Giolitti riteneva che l’ingresso dei
fascisti nel parlamento, potesse trasformare il Fascismo in una forza democratica, ma
si sbagliava. Intanto nel novembre del 1920 Mussolini decise di trasformare il
Movimento dei Fasci in PARTITO NAZIONALE FASCISTA (PNF).
Contrariamente a quanto pensava Giolitti, la violenza delle camice nere non si fermò.
Mussolini decise di imporsi definitivamente ‘’marciando’’ su Roma. Il progetto
prevedeva di far convergere sulla capitale delle milizie armate, allo scopo di obbligare
il re Vittorio Emanuele III ad assegnare a Mussolini l’incarico di formare un nuovo
governo. Il 28 ottobre 1922 venne fatta la marcia su Roma dove tutti i fascisti si
trovavano nella capitale. Allora Luigi Facta, il capo del governo, chiese al re di
proclamare lo stato d’assedio ma non gli diede ascolto e assegno l’incarico a Mussolini
di formare il nuovo governo perché anche il re credeva che se avesse dato il potere a
Mussolini , avrebbe rinunciato alla violenza. Mussolini diventato presidente del
consiglio non toccò il parlamento, dove continuavano a sedere i deputati
dell’opposizione, gli esponenti del partito popolare. Dopo aver costituito il suo
governo, del quale facevano parte anche esponenti liberali e del Partito Popolare,
Mussolini procedette con la ‘’ fascistizzazione’’ dello Stato. Nel 1923 costituì il Gran
Consiglio del Fascismo, un insieme di persone da lui scelte che dovevano governare.
Per Mussolini l’alleanza con i cattolici e i liberali era un fine di cui si voleva sbarazzare
al più presto. Volle indire nuove elezioni con una nuova legge elettorale, la legge
Acerbo. In base a questa legge , sarebbe bastato che un partito avesse la maggioranza
relativa dei voti per assicurarsi il 65% dei deputati, cioè il pieno controllo del
parlamento , senza doversi alleare con altri partiti. Le elezioni si svolsero, in un clima
di tensione e di violenza, e i fascisti ottennero , con imbrogli elettorali , la maggioranza
374 deputati su 535. Gli imbrogli elettorali commessi da Mussolini , furono scoperti dal
deputato socialista Giacomo Matteotti, che accusò pubblicamente Mussolini di aver
compiuto delle irregolarità. In un discorso in Parlamento, Matteotti chiese
pubblicamente a Mussolini di annullare il voto. Dopo due giorni Matteotti scomparve e
fu ritrovato cadavere dopo due mesi a pochi chilometri dalla capitale. Questo
avvenimento sconvolse tutta l’Italia e, per protesta, i deputati dell’opposizione ,
abbandonarono il Parlamento. Questo gesto , fu chiamato poi ‘’ Secessione
dell’Aventino’’ come avvenne nel V secolo a. C. , quando la plebe romana si stabili
come protesta nei confronti dei patrizi, sul colle Aventino. Sembrava che Mussolini,
stesse per essere travolto, invece nessuno fece nulla e lui stesso in un discorso
pronunciato il 3 gennaio 1925 , si assunse l’intera responsabilità di quanto avvenuto.
Dopo il delitto di Matteotti , In Italia venne istaurata la dittatura. Nel 1926, la ‘’
Gazzetta Ufficiale’’ pubblicò le leggi fascistissime che prevedevano i seguenti punti:
Soppressione della libertà di stampa.
Abolizione dei sindacati e degli scioperi
Scioglimento di tutti i partiti politici e affermazione di un solo partito , con tutto
il potere concentrato nelle mani del duce.
Abolizione delle libere elezioni.
Costituzione di un Tribunale Speciale per condannare gli oppositori , che
venivano imprigionati e mandati al confino, cioè obbligati ad abitare sotto
sorveglianza della polizia, in località isolate ( come le isole tremiti), o costretti
ad espatriare.
Il fascismo diventò una vera dittatura totalitaria: ogni aspetto della vita del cittadino,
veniva controllato. La popolazione venne divisa in due categorie: i maschi facevano
parte dell’ Opera Nazionale Balilla perché venivano inquadrati come soldati e
venivano chiamati Figli della Lupa da 4 a 8 anni , Balilla da 8 a 14 anni e Avanguardisti
da 14 a 18 anni. Le donne, venivano chiamate Piccole Italiane da 8 a 12 anni e Giovani
Italiane da 13 a 18 anni. La Propaganda, (la propaganda è “l'attività di
disseminazione di idee e informazioni con lo scopo di indurre a specifiche attitudini e
azioni”) , aveva lo scopo di entusiasmare e manipolare l’opinione pubblica: infatti
veniva esaltata la figura di Mussolini sia dalla radio che dai giornali. Il motto fascista
era: CREDERE, OBBEDIRE, COMBATTERE.
Per dare ulteriore stabilità al suo potere, Mussolini cercò di garantirsi l’appoggio della
Chiesa cattolica. Mussolini chiese a papa Pio XI la riappacificazione, dopo il 1870. I due
firmarono il concordato l’11 febbraio 1929, con i seguenti accordi:
La Chiesa riconosceva il regno d’Italia e Roma come capitale;
L’Italia dava al Pontefice pieni poteri sulla Città del Vaticano;
La religione Cattolica divenne religione di Stato e materia di insegnamento nelle
scuole.
In Germania era salito al potere Adolf Hitler che guardava Mussolini come un esempio.
All’inizio Mussolini aveva sostenuto una politica di squilibrio tra gli Stati Europei, ma
nel 1936 Mussolini stipulò un’alleanza con la Germania: L’asse Roma – Berlino. Negli
anni successivi i legami tra Italia e Germania divennero sempre più stretti, fino alla
forma di un patto d’alleanza chiamato PATTO D’ACCIAIO.
Mussolini invase l’Etiopia, riprendendo la politica espansionistica europea già iniziata
alla fine dell’Ottocento da Crispi. Dopo violenze nei confronti della popolazione civile,
nel maggio 1936 Mussolini proclamò L’impero dell’Africa Orientale Italiana e il re
Vittorio Emanuele III divenne imperatore d’Etiopia.