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Inglese - Lewis Carroll
Filosofia - Il dibattito epistemologico sull'origine della matematica
Storia - Le scoperte e riscoperte del numero aureo nella storia
Matematica - Il numero aureo, la spirale aurea e la successione di Fibonacci
Fisica - Le equazioni di Maxwell
Scienze - La fillotassi e il numero aureo nel regno animale
AB
´ ´
diviso nei due segmenti e .
AC=1 BC=x−1
La partizione effettuata individua una sezione aurea se e solo se
vale la proporzione indicata da
Euclide, ovvero: ,
x :1=1 :( x−1)
x 1
= → 2
da cui: −x−1=0
x
1 x−1
Risolvendo l’equazione ottenuta si ottiene il valore del numero
aureo:
2 −x−1=0
x
∆=1+4=5
√
1 ± 5
=
x 1,2 2 √
1− 5
= =−0,618
x …
1 2 √
1+ 5
= =1,618
x …
2 2
x
La radice non ha significato geometrico in quanto numero
2 x
negativo. La soluzione è invece accettabile e il suo valore è
1
numero aureo phi:
detto o
φ=1,618033 988749894 …
Tra le caratteristiche di va innanzitutto sottolineato che si tratta di un
φ
numero irrazionale, poiché nella sua espressione di definizione compare una
radice quadrata non esatta, ma anche algebrico, dal momento che si ricava da
un’equazione polinomiale a coefficienti interi.
Definizione 2. Si definisce angolo aureo l’angolo al centro
che soddisfa rispetto alla circonferenza il
rapporto di proporzione aurea.
Dimostrazione . Considero la circonferenza suddivisa
C
nei due archi e tali che . Essa
a b a+b=c
risulta suddivisa nella sua media ed estrema
16
ragione quando la circonferenza sta all’arco maggiore
C a
come l’arco maggiore sta all’arco minore , ovvero:
a b
360 ° a
=
a b
Determino l’ampiezza dell’angolo aureo risolvendo il sistema:
b
a =φ a=φb a=222,5°
b 360 ° =137,5
b= °
a+b=360 ° φb+b=360 ° φ+1
L’angolo aureo ha dunque ampiezza pari a 137,5°, mentre il suo
esplementare ha ampiezza di 222,5°.
2. Proprietà elementari
Il numero aureo possiede delle proprietà stupefacenti che si estrinsecano nei
più diversi ambiti matematici, proprietà grazie alle quali esso è andato
affermandosi come ideale di armonia e bellezza in ogni tipo di produzione
artistica.
Proprietà 1. è l’unico numero non naturale il cui reciproco conserva
φ
interamente la parte decimale:
1 =φ−1
φ 1
2 2
−φ−1=0 −φ=1 =φ−1
φ → φ →
Dimostrazione: φ
n-esima
Proprietà 2. Ogni potenza di è uguale alla somma delle due
φ
potenze precedenti: n n−1 n−2
=φ +φ
φ
Dimostrazione: 2 2 1 0
−φ−1=0 =φ +
φ → φ φ
Moltiplico entrambi i membri per :
φ
3 2 1
=φ +φ
φ 4 3 2
=φ +
φ φ
5 4 3
=φ +
φ φ
… n-esima
Proprietà 3. Ogni potenza di è uguale alla somma del termine
φ
della successione di Fibonacci in posizione e del prodotto di
n−1
n-esimo
per il termine della stessa successione:
φ
n =a
φ φ+ a , con a termini della successionedi Fibonacci
n n−1 n
Dimostrazione: considero la successione di Fibonacci
{ }
=
a 0,1,1,2,3,5,8,13,21,34 … .
n 17
Date le precedenti proprietà, si osserva che:
3 2 1 =( )
=φ +φ +φ=3
φ φ+1 φ+2
4 3 2 =( ) ( )=3
=φ + + +1
φ φ 2 φ+1 φ φ+2
5 4 3 =( )+ ( )=5
=φ +
φ φ 3 φ+ 2 2φ+ 1 φ+3
6 5 4 ( ) ( )=8
=φ +φ = +
φ 5 φ+ 3 3 φ+2 φ+5
7 6 5 =( )+ ( )=13
=φ +φ
φ 8 φ+5 5 φ+3 φ+ 8
8 7 6 =( )+ ( )
=φ +φ =21
φ 13 φ+8 8 φ+5 φ+13
… 18
3. Rappresentazioni notevoli
Un’approssimazione del valore di può anche essere ottenuta mediante
φ
due diversi procedimenti numerici entrambi basati su operazioni ricorsive che
coinvolgono il solo numero 1.
√ √ √
I. √
φ= 1+ 1+ 1+ 1+ …
Dimostrazione: 2
dall’equazione si ricava
=1+
φ φ
√ √ √ .
2 =
φ 1+φ → φ= 1+ φ
Sostituendo all’interno di ogni radice il valore di con
φ
√
l’espressione equivalente e ripetendo questa
1+ φ
operazione all’infinito, si ottiene un valore approssimato di
che è tanto più preciso quante più iterazioni sono state
φ
effettuate.
1 =
φ=1+ 1́
1
1+
II. 1
1+ 1+…
Dimostrazione: 2
dall’equazione , dividendo entrambi i membri
=1+
φ φ
1
φ=1+
per si ricava .
φ φ
Sostituendo al denominatore il valore di con
φ
1
1+
l’espressione equivalente e ripetendo infinite volte
φ
questa operazione, si ottiene un valore sempre più preciso
di .
φ
Un’ultima rappresentazione del numero aureo può essere formulata
adoperando il concetto di limite, come verrà illustrato nei paragrafi successivi.
2. Significato geometrico
(segmento aureo).
Rappresentazione 1 Per individuare il punto di un
E
´
segmento che lo divide nella sua media ed estrema
AB
ragione, si può procedere adoperando un metodo grafico nel
seguente modo: 19 ´
Il punto individua sul segmento iniziale la sua sezione aurea.
E AB
(rettangolo aureo).
Rappresentazione 2 Graficamente è anche possibile
costruire un rettangolo aureo, ovvero un rettangolo in cui il
3.
2 Traccio l’arco di
. Traccio l’arco di
1. Traccio il segmento circonferenza con centro
circonferenza con centro
´ perpendicolare ad
AC ´
´ B
C e raggio che
e raggio che BD
AC
´ tale che
AB individua sul segmento
individua sul segmento
´ ´
AB=2 AC ´
´ E
il punto
il punto AB
BC rapporto fra i lati corrisponde al numero aureo.
Il rettangolo è un rettangolo aureo. Per verificarlo posso
ADFH
´
AF
determinare il rapporto e controllare che sia uguale a . Se il quadrato
φ
´
AD ´ ´
di partenza ha lato unitario, ovvero , il lato del rettangolo è
=1
AD AF
√
´ √ √
AB 1 1 1 5 1+ 5
´ ´
uguale a: . Dunque il rapporto fra il lato
= + + = + =
AF MF= 1+
2 2 4 2 2 2
maggiore e il lato minore del rettangolo ´
2. Traccio il segmento FH
´
perpendicolare ad che
AB
H
interseca in il prolungamento
è: ´
del lato .
DC
√
1+ 5 .
´ √
AF 2 1+ 5
= = =φ
´ 1 2
AD
È interessante osservare come,
sottraendo ad un rettangolo aureo un
quadrato avente per lato il lato minore del rettangolo stesso, o parimenti
addizionandogli un quadrato avente per lato il lato maggiore del rettangolo, si
ottenga sempre un nuovo rettangolo
Figura 1 Costruzione della spirale aurea aureo. Sfruttando questa osservazione
o spirale logaritmica si può costruire una spirale detta
‘spirale aurea’ unendo con archi di circonferenza i vertici dei quadrati sottratti a
Figura 1.
rettangoli aurei annidati uno dentro l’altro, come illustrato nella Si
osserva che il polo della spirale coincide con l’intersezione delle diagonali dei
(Figura 1)
rettangoli aurei . Dal punto di vista analitico, la spirale aurea è un
particolare tipo di spirale logaritmica. 20
(spirale logaritmica).
Rappresentazione 3 La spirale logaritmica è una curva
di equazione bθ
( ) =r=a
f θ e dove è il raggio vettore, e sono numeri reali e
r a b
( ) è una funzione continua e monotòna dell’angolo θ
f θ
compreso fra e l’asse delle x. Isolando l’angolo si
r θ
ottiene: ( ) ( )
r r 1 r
bθ bθ = =bθ
r=a e → e → ln →θ= ln
a a b a
ovvero un’espressione che esprime in funzione di un
θ
logaritmo, da cui il nome. Inoltre, si ha che il parametro
, dove è l’angolo costante compreso fra il
(ψ ) ψ
b=cot g
raggio vettore e la tangente alla curva in ogni suo punto. A
causa di questa proprietà la spirale è anche detta
‘equiangolare’.
Dimostrazione . Ricavo l’equazione della spirale a partire dalla sua
γ
rappresentazione grafica sul piano
(Figura 2).
cartesiano (r
P ,θ)
Considero sulla curva il punto . Incremento
γ 1
l’angolo di un che individua
θ dθ (r +dr
P , θ+dθ)
su il punto .
γ 2
Facendo tendere a 0, la curva di
dθ P
centro a cui appartengono e
O 1
può essere approssimata ad una
P 2
circonferenza, quindi si può calcolare
l’arco compreso fra i due punti:
ds
2 πr ∙ dθ
⟶
=ds =rdθ
2 πr :2 π :dθ ds= .
2 π
Costruisco il triangolo rettangolo avente per cateti e . Vale la
dr rdθ
rdθ =tg (ψ )
relazione trigonometrica: ,
dr
Figura 2 Tratto di con angolo compreso fra il e la
ψ r
spirale logaritmica nel
piano cartesiano P
tangente a per ogni
P i
appartenente alla curva.
La relazione ottenuta è un’equazione differenziale a variabili separabili. Divido
per e inverto numeratore e denominatore:
dθ dr dθ
=
r )
tg(ψ
Integro entrambi i membri: 21 θ θ
dr dθ θ +c
∫ ∫ | | ( ) ( )
tg ψ tg ψ c
⟶ ⟶
= = + =e
ln r c r=e ∙ e
r ( ) ( )
tg ψ tg ψ
( )=b
c
Ponendo e , l’equazione della spirale può essere
cotg ψ
=a
e bθ
scritta in coordinate polari come: .
r=a e
La spirale logaritmica è stata definita da Cartesio come la traiettoria percorsa
da un punto che si muove di moto uniformemente accelerato su una semiretta,
che a sua volta ruota attorno alla sua origine. Una prima caratteristica
facilmente osservabile è che la distanza, detta “passo”, fra spire successive
non è costante come nelle spirali di Archimede, ma la distanza fra i bracci,
descritta dal raggio vettore, aumenta secondo una progressione geometrica;
per questo motivo viene anche chiamata “spirale geometrica o proporzionale”.
Si pu