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Sintesi

Introduzione Sostegno economico alle PMI, tesina



In questa mia tesina di maturità ho deciso di affrontare il tema del sostegno economico alle PMI (piccole e medie imprese) le quali hanno difficoltà nell’accedere al credito.
Le PMI rappresentano il 60% del PIL dell’Unione Europea contribuendo in questo modo alla crescita e all’integrazione economica e politica. Il denaro che affluisce nelle casse delle imprese deve essere investito a fini economici quindi deve generare profitto per chi investe, e sociali, cioè deve produrre esternalità positive per l’intero Paese ma anche per l’Europa. L’ente che concede l’aiuto alle PMI dovrà selezionare quali imprese riescano a mettere in moto questo processo di dare-avere nel modo più efficiente, cioè senza creare rimanenze, scorte o avanzi e nel modo più efficace cioè raggiungendo l’obiettivo prefissato; per fare questo, le PMI devono redigere un Business Plan indicando in che modo utilizzeranno il denaro ricevuto.
Io penso che questo argomento sia interessante sia sul piano economico che sul piano riflessivo, per questo l'ho sviluppato nella mia tesina; sul piano economico in quanto è importante conoscere in che modo il denaro che affluisce nell’erario statale, negli istituti di credito, oppure nel bilancio dell’Unione Europea, rappresenti una contropartita in termini di benessere e ricchezza, mentre sul piano riflessivo in quando per il cittadino è importante e stimolante sapere che vi è un aiuto reciproco tra Paesi (solidarietà ma anche competitività) e quindi che si sta andando incontro ad una integrazione sul piano economico resa possibile anche grazie ai vari Trattati (Maastricht, Amsterdam, Atto Unico Europeo). In Scienze delle Finanze, nella mia tesina, affronterò i principali tipi di finanziamento offerti dall’Unione Europea alle imprese (appalti pubblici, sovvenzioni) e i fondi europei che hanno lo scopo di finanziare gli investimenti che generano occupazione e crescita per le PMI; in Diritto, siccome abbiamo attuato la metodologia CLIL (Content and Language Integrated Learning), mi occuperò dell’organo Commissione Europea, in quanto è proprio quest’ultima che gestisce i fondi europei e quindi si occupa della concessione dei finanziamenti a livello europeo. In Economia Aziendale metterò a punto i finanziamenti concessi alle PMI da parte sia degli istituti di credito che dello Stato; in Storia prenderò in esame il periodo che parte dal 1958-1963 il così detto “Boom Economico Italiano”, in cui lo Stato si impegnò a sostenere attraverso finanziamenti l’impresa e l’industria; infine, in Inglese tratterò il concetto di Microcredito e di Banca Etica nel Regno Unito

Collegamenti


Sostegno economico alle PMI, tesina



Scienze delle finanze - Finanziamenti offerti dall'UE.
Diritto pubblico - The European Commission.
Economia aziendale - Finanziamenti statali e bancari alle imprese.
Storia - Lo Stato nel Boom Economico Italiano.
Inglese - Microcredit and Ethical bank.
Estratto del documento

ECONOMIA AZIENDALE

Finanziamenti statali e bancari alle imprese

Le operazioni di gestione creano spesso uno sfasamento temporale tra le entrate e le

uscite monetarie; per questo motivo le PMI hanno la necessità di mezzi finanziari.

Le PMI essendo ASA (parte di un’organizzazione dotata di una propria strategia,

mercato, concorrenti e obiettivi) Children o Stars sono spesso indebitate e hanno

poche possibilità di finanziamento da parte delle istituzioni creditizie; per questo

devono riuscire a sfruttare al meglio gli aiuti di Stato che possono essere effettuati

tramite leva finanziaria o leva fiscale.

La leva finanziaria consiste nella

concessione di contributi a fondo

perduto cioè che non dovranno essere

restituiti al creditore, nella concessione

di finanziamenti a tasso agevolato.

Per accedere alla leva finanziaria, le

imprese devono presentare un Business

Plan.

Il Business Plan è un documento che

sintetizza l’idea imprenditoriale e

consente di valutarne la fattibilità

tecnica, economica e finanziaria e contiene una simulazione dell’andamento

aziendale nel medio periodo che presumono di realizzare in seguito al finanziamento

ricevuto; è quindi un documento orientato verso il futuro.

1

Il Business Plan serve per la pianificazione strategica e quindi, all’ente che concede

il prestito per valutare in che modo tale prestito verrà investito e genererà a sua volta

profitto.

La leva fiscale consiste invece nella concessione di esenzioni fiscali, detrazioni e

sgravi d’imposta; in quest’ultimo caso lo Stato elimina il pagamento dell’imposta

sull’utile. In questo modo evita di elargire somme ad imprese che non producono

ricchezza per la comunità.

Altri aiuti possono riguardare la ricerca, sviluppo e innovazione, la tutela

dell’ambiente, l’occupazione, l’investimento e la formazione.

Il sostegno pubblico alle imprese può essere visto in un’ottica keynesiana come il

risultato di maggiori investimenti, quindi maggiore domanda, consumi e anche

occupazione (acceleratore degli investimenti).

Le concessioni di natura finanziaria, si distinguono in:

Pianificazione strategica:

1 processo con il quale si fissano gli obiettivi aziendali

e si indicano i mezzi, strumenti e le azioni per raggiungerli in una prospettiva di

medio\lungo termine. 8

 Contributi in c/esercizio, cioè somme di denaro erogate dallo Stato o da altri

enti pubblici al fine di favorire l’equilibrio economico delle imprese e

diminuire l’influenza dei costi e integrano i ricavi;

 Contributi in c/capitale, che si dividono in contributi in c/impianti e contributi

in c/capitale in senso stretto.

I contributi in c/impianti sono somme erogate alle imprese dallo Stato o da

altri enti pubblici a sostegno dell’acquisizione di beni strumentali

ammortizzabili. Questi contributi vengono considerati ricavi pluriennali e

partecipano alla formazione del risultato economico dei vari esercizi

congiuntamente al bene pluriennale al quale si riferiscono.

L’impresa può decidere come contabilizzare il contributo: attraverso la quota di

ammortamento cioè sul costo storico del bene, attraverso la quota di contributo

di competenza dell’esercizio calcolando il risconto passivo (i risconti sono

quote di costi o di ricavi rilevati integralmente nell’esercizio in corso o in

esercizi precedenti e rinviate a uno o più esercizi futuri perché non ancora

maturate. Essendo passivo, significa che sospende un ricavo), oppure può far sì

che il contributo riduca il costo storico del bene e calcolare l’ammortamento

sul nuovo costo storico.

I contributi in c/capitale in senso stretto sono somme erogate dallo Stato o

da altri enti pubblici al fine di fornire un generico sostegno e rafforzamento

patrimoniale-finanziario all’impresa.

Sono contributi per investimenti in ricerca, innovazione, sviluppo.

Inoltre, esistono finanziamenti bancari alle imprese e, le operazioni che le imprese

concludono con le banche possono essere:

1. Operazioni di smobilizzo con cui le imprese trasferiscono alla banca i loro

crediti commerciali. Queste operazioni consento alle imprese di rendere liquidi

i propri crediti, entrando quindi in possesso dell’importo delle loro vendite. Per

le banche invece questi smobilizzi hanno il pregio dell’auto liquidabilità.

Lo smobilizzo dei crediti è una linea di credito che serve a generare flussi di

cassa (finanziamenti) alle imprese anticipando i tempi di pagamento.

Varie sono le modalità di smobilizzo crediti: Ri.Ba s.b.f., sconto cambiali,

anticipi bancari su fatture.

Le Ri.Ba. sono ricevute bancarie elettroniche/disposizioni elettroniche

d’incasso che rappresentano una modalità d’incasso utile per le imprese che

hanno effettuato molte operazioni di vendita e quindi hanno molti crediti.

L’impresa trasferisce alla Banca le fatture di vendita e quest’ultima, oltre ad

accreditare sul c/c il valore nominale delle ricevute e addebitando i costi

d’incasso, si impegna a stampare la relativa ricevuta di incasso qualora il

cliente paghi la fattura. In questo modo l’impresa potrà monitorare il

pagamento, poiché dopo la scadenza verrà a conoscenza dei clienti insolventi.

L’anticipo su fatture è un’apertura di credito c/c concessa dalla banca

9

all’impresa contro cessione salvo buon fine di crediti di fornitura verso altre

imprese di sicura solvibilità. Gli anticipi di solito ammontano all’80%

dell’importo delle fatture e viene messo a disposizione dell’impresa con valuta

immediata; il restante 20% viene accreditato sul c/c dell’impresa al momento

della scadenza della fattura (se è a buon fine).

Con l’operazione di sconto cambiali, l’azienda cede le proprie cambiali ad una

banca ricevendone in cambio il netto ricavo cioè la differenza fra valore

nominale dell’effetto e gli oneri trattenuti dalla banca costituiti dallo sconto e

dalle commissioni di incasso. In questo caso l’ente creditizio svolge sia una

operazione di servizio (incasso effetti) sia una operazione di finanziamento

(anticipo dell’importo dell’effetto).

2. Prestiti, attraverso i quali le

imprese ottengono i mezzi

finanziari necessari. Essi si

dividono in:

 Finanziamenti in c\c di

corrispondenza possibilità data

dalla banca alla clientela di

prelevare dai c\c somme superiori

a quelle versate originando cosi

scoperti di conto cioè saldi passivi

per il cliente.

 

Finanziamenti a scadenza fissa

possibilità data dalla banca alla clientela di ottenere in un’unica soluzione la

somma necessaria per poi rimborsarla ad una certa scadenza. Questo tipo di

finanziamento si addice a ristrette fasce di clientela.

3. Crediti di firma la banca assume l'obbligo di garantire, nei confronti del

creditore, l'adempimento di un'obbligazione, di natura commerciale o

finanziaria, contratta dall'impresa.

2

La banca, nel concedere fidi bancari è tutelata se può contare sulle garanzie che

attuano il rischio del credito. A proposito del rischio di credito, vi è una Centrale dei

rischi, cioè un sistema informativo sull’indebitamento delle clientela nei confronti

delle banche e gli altri intermediari finanziari vigilati dalla Banca d’Italia. Questo

sistema accentra le informazioni sugli affidamenti concessi, restituendole poi alle

banche per metterli in grado di determinare la “posizione globale di rischio”.

Le garanzie si distinguono in:

 

Personali fornite da terzi come per esempio amici, parenti, soci e si

forniscono ponendo la firma su cambiali, fideiussioni e, in caso di

Fido bancario:

2 importo massimo di credito che una banca concede, sotto

qualunque forma, a un cliente che ne ha fatto richiesta, dopo averne accertato

le capacità reddituali, la consistenza del patrimonio e le doti morali. 10

inadempienza del soggetto, la banca potrà rivalersi sull’intero patrimonio del

soggetto garante;

 

Reali fornite dallo stesso soggetto che richiede il fido e consistono in beni

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materiali che vengono depositati in pegno o sui quali viene iscritta ipoteca .

Esse danno al creditore il diritto di prelazione sui beni specifici oggetto di

pegno e riducono il rischio del prestito;

 

Covenants accordi tra banca e impresa che si prefiggono lo scopo di

ridiscutere le modalità del finanziamento nel caso di inosservanza di alcuni

parametri economici e giuridici.

Gli organismi presenti sul territorio italiano che concedono garanzie alle banche sono

i Confidi (Consorzio di garanzia collettiva fidi). Essi facilitano le PMI ad ottenere

finanziamenti destinati allo sviluppo o al sostegno delle loro attività economiche e

produttive. I Confidi sono costituti presso le associazioni di artigiani, commercianti e

industriali delle varie zone del territorio; sono organismi collettivi fondate sul

principio della mutualità (l’unione fa la forza).

Possono aderire ai Confidi tutte le PMI e devono presentare una domanda di

adesione, corredata da documenti e versare una somma, una quota sociale per i

Confidi.

I vantaggi che offrono i Confidi sono molteplici, ad esempio:

 Forniscono la loro garanzia alle banche convenzionate, facilitando il questo

modo le PMI ad ottenere l’accesso al credito, evitando che le PMI si mettano

in contatto con gli usurai, cioè soggetti che offrono prestiti a tassi altissimi;

 Stringono accordi con le banche, in questo modo le PMI possono ottenere

prestiti a migliori condizioni;

 Aiutano le PMI a risolvere problemi finanziari

Pegno:

3 diritto reale di garanzia su un bene altrui, costituito per fungere da

garanzia di un credito

Ipoteca:

4 diritto reale di garanzia che riguarda, principalmente, beni immobili

o beni mobili registrati. Esso tuttavia non comporta la perdita del possesso da

parte del debitore del bene stesso che è oggetto della garanzia. 11

STORIA

Lo Stato nel Boom Economico Italiano

Con l’espressione “Boom Economico Italiano” si fa riferimento al periodo che va dal

1958 al 1963 in cui il processo di crescita economica italiana giunse al suo culmine.

Questi anni si caratterizzano per una riduzione del gap che separava l’Italia dai paesi

più industrializzati, per uno sviluppo che interessò l’industria manifatturiera, il settore

siderurgico, meccanico e chimico ma soprattutto stabilità dei prezzi. Quest’ultima fu

avviata dall’economista liberale, Ministro del bilancio Luigi Einaudi nel 1947, il

quale provvide al risanamento del bilancio statale e ad una stabilità monetaria; infatti

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