Soggetti disabili
Alcolisti
Tossico-dipendenti
Soggetti colpiti da ictus cerebrale.
Scopo della legge è quello di coadiuvare tali persone mediante un amministratore che dia
loro sostegno al fine di affrontare problemi concreti come: acquistare, vendere, affittare un
appartamento o investire somme di denaro.
L'amministratore di sostegno è nominato dal giudice con decreto; il decreto deve indicare
l'atto per il quale è richiesta l'assistenza dell'amministratore.
La richiesta della nomina dell'amministratore di sostegno può essere fatta dallo stesso
soggetto a cui si riferirebbe l'amministrazione, dal coniuge, dalla persona stabilmente
convivente, dai parenti entro il quarto grado, dagli affini entro il secondo grado o
dal pubblico ministero. Inoltre, ove a conoscenza di fatti tali da rendere opportuna
l'apertura del procedimento di amministrazione di sostegno, i responsabili dei servizi
sanitari e sociali direttamente impegnati nella cura e assistenza della persona (ad esempio
gli assistenti sociali) sono tenuti a proporre al Giudice Tutelare ricorso per la nomina di
amministratore di sostegno .
2.3 Richiesta di nomina e revoca
La persona interessata designa l'amministratore di sostegno e il giudice ufficializza la
nomina assegnando l'incarico all'amministratore di sostegno con atto pubblico a tutti gli
effetti di legge. Ogni persona può designare più di un amministratore di sostegno, purché i
soggetti indicati siano in subordine: l'indicazione deve quindi procedere in base a un
ordine di priorità. La priorità serve a conferire l'incarico al secondo amministratore
designato, nel caso di non disponibilità del primo, ovvero a stabilire una prevalenza nelle
decisioni: in caso di divergenze, sarà prevalente la decisione del primo amministratore di
sostegno rispetto a quello designato in subordine.
La nomina può avvenire anche tramite scrittura privata non autenticata, senza l'assistenza
di un notaio.
Quando la nomina avviene con ricorso di terzi al giudice, è talvolta necessario munirsi
di patrocinio con l'ausilio di un avvocato. In tale caso il ricorso può essere presentato da
chiunque vi abbia interesse (parenti, conoscenti o servizi sociali) e deve essere depositato
presso la cancelleria del tribunale nel cui circondario ha residenza il soggetto da
.
amministrare
Se occorre il patrocinio di un legale e in presenza dei requisiti reddituali, i non abbienti
possono beneficiare anche per la presentazione del "ricorso per nomina di amministratore
.
di sostegno" dell'assistenza tecnica di un avvocato con il patrocinio a spese dello stato
Più che di una riforma, si è trattato di una vera e propria rivoluzione istituzionale come tale
riconosciuta, nella sostanza, dalle corti superiori (Corte Costituzionale, 9 dicembre 2005,
n. 440; Cassazione Civile, 12 giugno 2006, n. 13584; Cassazione Civile, del 2009, n.
9628), che ha confinato in uno spazio residuale gli ormai desueti istituti dell'interdizione e
dell'inabilitazione
.
La nomina dell'amministratore di sostegno può essere revocata in ogni momento in cui
vengano meno le condizioni che ne hanno generato la necessità. La decadenza della
funzione non può però essere automatica, salvo che non si tratti di nomina a tempo 6
determinato, e deve essere disposta dal giudice tutelare con apposito decreto a seguito di
specifica istanza dell'interessato, del suo amministratore o degli altri soggetti interessati.
2.4 Doveri dell’ amministratore di sostegno
“
Art. 410 c.c.: Nello svolgimento dei suoi compiti l’amministratore di sostegno deve tener
conto dei bisogni e delle aspirazioni del beneficiario. L’amministratore di sostegno deve
tempestivamente informare il beneficiario circa gli atti da compiere nonché il giudice
tutelare in caso di dissenso con il beneficiario stesso. In caso di contrasto, di scelte o di
atti dannosi ovvero di negligenza nel perseguire l’interesse o nel soddisfare i bisogni o le
richieste del beneficiario, questi, il pubblico ministero o gli altri soggetti di cui all’art. 406
possono ricorrere al giudice tutelare, che adotta con decreto motivato gli opportuni
provvedimenti. L’amministratore di sostegno non è tenuto a continuare nello svolgimento
dei suoi compiti oltre dieci anni, ad eccezione dei casi in cui tale incarico.
Pertanto:
- l’amministratore di sostegno deve rispettare le aspirazioni e i bisogni del beneficiario;
- l’amministratore di sostegno deve sempre informare il beneficiario circa gli atti da
compiere
- l’amministratore di sostegno deve sempre informare il giudice tutelare in caso di
dissenso con il beneficiario stesso
- l’amministratore di sostegno è tenuto a continuare nello svolgimento dei suoi compiti
per almeno dieci anni (se l’amministratore di sostegno è coniuge, convivente,
ascendente o discendente del beneficiario anche oltre i dieci anni)
- l’amministratore di sostegno è tenuto periodicamente (ad. Es. annualmente,
semestralmente … in base alla cadenza temporale stabilita dal Giudice Tutelare) alla
presentazione al Giudice Tutelare di una relazione relativa all’attività svolta e alle
condizioni di vita personale e sociale del beneficiario
- l’amministratore di sostegno deve al momento dell’assunzione dell’incarico prestare
giuramento di fedeltà e diligenza allo svolgimento dell’incarico
- l’amministratore di sostegno non è tenuto alla redazione dell’inventario dei beni del
beneficiario, ma ci sono Giudici Tutelari che, invece, ne richiedono, comunque, la
compilazione .
L'Amministratore di Sostegno deve:
- prestare giuramento: presupposto essenziale per l'assunzione dell'incarico
- redigere l'inventario dei beni quando il giudice lo richiede,
- informare il beneficiario circa gli atti da compiere, e il giudice in caso di dissenso con il
beneficiario,
- farsi portavoce di ogni istanza nell'interesse del beneficiario, promuovendo l'intervento
del giudice tutelare per la rimodulazione della misura di protezione,
- amministrare il patrimonio con la diligenza del buon padre di famiglia e relazionare
periodicamente sull'attività svolta e sulle condizioni di vita personale e sociale del
beneficiario, 7
- chiedere al giudice tutelare le autorizzazioni preventive per atti straordinari (es:
acquistare beni, riscuotere capitali, cancellare ipoteche, accettare eredità o rinunciarvi,
accettare donazioni, promuovere giudizi, alienare beni ...).
“Gli
Art. 412 c.c.: atti compiuti dall’amministratore di sostegno in violazione di disposizioni
di legge, od in eccesso rispetto all’oggetto dell’incarico o ai poteri conferitigli dal giudice,
possono essere annullati su istanza dell’amministratore di sostegno, del pubblico
ministero, del beneficiario o dei suoi eredi ed aventi causa. Possono parimenti essere
annullati su istanza dell'amministratore di sostegno, del beneficiario, o dei suoi eredi ed
aventi causa, gli atti compiuti personalmente dal beneficiario in violazione delle
disposizioni di legge o di quelle contenute nel decreto che istituisce l'amministrazione di
sostegno. Le azioni relative si prescrivono nel termine di cinque anni. Il termine decorre
dal momento in cui è cessato lo stato di sottoposizione all'amministrazione di sostegno”.
Pertanto:
- amministratore di sostegno, pubblico ministero, beneficiario, eredi del beneficiario,
aventi causa del beneficiario possono, entro cinque anni dalla cessazione
dell'amministrazione di sostegno, chiedere l'annullamento degli atti compiuti
dall'amministratore di sostegno in violazione di norme di legge o in eccesso (quindi oltre, al
di là) dei poteri conferiti dal giudice tutelare.
- Amministratore di sostegno, beneficiario, eredi del beneficiario, aventi causa del
beneficiario possono, entro cinque anni dalla cessazione dell'amministrazione di
sostegno, chiedere l'annullamento degli atti compiuti personalmente dal beneficiario in
violazione delle disposizioni di legge o delle previsioni contenute nel decreto di nomina.
2.5 Responsabilità dell’ amministratore di sostegno
Responsabilità nei confronti del beneficiario
La responsabilità dell'Amministratore di Sostegno ha natura "contrattuale" in quanto
i doveri riguardano un rapporto obbligatorio, che intercorre con il beneficiario in
conseguenza della nomina del giudice tutelare. Il canone generale e la modalità
con cui l'Amministratore di Sostegno deve eseguire i propri compiti di famiglia cioè:
la cura, l'attenzione e la perizia che può richiedersi ad un uomo medio. La
responsabilità dell'Amministratore di Sostegno è limitata agli atti e ai compiti
delegati dal giudice tutelare, nei limiti individuati quindi dal decreto di nomina. Ad
esempio, l'Amministratore di Sostegno deve occuparsi della cura della persona solo
se è previsto nel decreto di nomina e nei limiti previsti dal provvedimento e non può
comprimere la volontà del beneficiario, salvo i casi di urgenza. Se l'Amministratore
di Sostegno compie, nell'adempimento della sua attività, atti dannosi, negligenti
oppure in eccesso rispetto all'oggetto dell'incarico o ai poteri conferiti dal Giudice
Tutelare o in contrasto con gli interessi del beneficiario, potrà essere ritenuto
responsabile e chiamato a rispondere dei danni che siano, eventualmente, derivati
al beneficiario. Analogamente a quanto previsto per il tutore (art. 382 c.c.),
l'Amministratore di Sostegno potrà essere chiamato a rispondere dei danni che
siano derivati al beneficiario per effetto di una grave e negligente violazione dei
propri doveri. L'Amministratore di Sostegno risponde sia civilmente per omissioni o
cattiva gestione nei confronti del beneficiario, che penalmente qualora i suoi
comportamenti abbiano anche rilievo penale . 8
Responsabilità in violazione delle disposizioni del Giudice
Per individuare le responsabilità dell'Amministratore di Sostegno è necessario
partire dai compiti di assistenza o di rappresentanza che gli sono attribuiti col
decreto di nomina. L'atto posto in essere in eccesso di potere sarà annullabile su
istanza dell'Amministratore di Sostegno stesso se si accorge a posteriori di aver
posto in essere un atto non autorizzato, su istanza dell'Amministratore di Sostegno
che gli subentra se ravvisa nell'attività precedente atti posti in essere in eccesso, su
istanza del pubblico ministero, del beneficiario o dei suoi eredi ed aventi causa.
L'atto posto in essere in assoluta carenza di potere sarà totalmente privo di
efficacia. L'atto posto in essere in violazione del decreto è annullabile. Potrebbe
determinare l'annullabilità dell'atto anche un conflitto di interessi con il beneficiario.
Responsabilità in violazione di disposizioni di legge
L'autorizzazione dell'atto da compiere deve precedere l'atto, non è ammessa né
una autorizzazione tardiva né un avvallo o un'autorizzazione successiva. Nel caso
di difformità sostanziale dell'atto rispetto a quanto autorizzato con il decreto, sarà la
rilevanza della difformità nei caratteri essenziali dell'atto (es: autorizzato a stipulare
contratto di locazione,lo concede in comodato d'uso oppure lo vende). Il mancato
rispetto del regime delle autorizzazioni comporta la annullabilità dell'atto.
3 Attività durante il volontariato
3.1 Modello ISEE
L'ISEE è l'indicatore che serve per valutare e confrontare la situazione economica dei
nuclei familiari che intendono richiedere una prestazione sociale agevolata. L'accesso a
queste prestazioni, infatti, come ai servizi di pubblica utilità a condizioni agevolate
(telefono fisso, luce, gas, ecc.) è legato al possesso di determinati requisiti soggettivi e alla
situazione economica della famiglia.
Dall'1 gennaio 2015 l'ISEE è stato profondamente rinnovato sia dal punto di vista delle
regole di calcolo sia nelle procedure. Il nuovo ISEE, per essere ancora più equo nel
distribuire il costo delle prestazioni sociali e sociosanitarie tra i cittadini italiani, introduce
migliori criteri di valutazione del reddito e del patrimonio, insieme a controlli più attenti.
Per ottenere la propria certificazione ISEE è necessario compilare la Dichiarazione