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Tesina - Premio maturità 2008
Titolo: Sofferenza e dolore
Autore: Christian Nuvola
Descrizione: in questa tesina ho trattato la sofferenza intesa come causa sia di dolore fisico che mentale...nelle prime 30 righe ho inserito la prefazione in cui spiego meglio i collegamenti con le varie materie..spero vi piaccia..cordiali saluti..christian
Materie trattate: biologia, italiano, scienze
Area: umanistica
Sommario: La sofferenza è uno stato fisico o mentale derivante da una condizione di dolore e può essere causato nel primo caso da un trauma o da una malattia del corpo, e nel secondo da un trauma a livello emotivo o da depressione. Nel caso in cui si parla di sofferenza del corpo essa viene combattuta non solo tramite la terapia farmacologica (ad esempio con la somministrazione di farmaci antinfiammatori o antidolorifici, o ancora con alcune droghe), ma viene anche "affrontata" direttamente dal nostro corpo attraverso la liberazione di ormoni che hanno effetti antidolorifici (endorfine). L'altro tipo di sofferenza (sofferenza dell'anima/interiore) è invece dovuta ad uno stato mentale dell'individuo ed influenza i suoi sentimenti che risultano a volte contradditori fino a portarlo ad uno stato di depressione (Pascoli) o ad una visione pessimistica del mondo (Schopenhauer) Una sofferenza derivante da un trauma fisico causa dolore, che è un'esperienza sensoriale ed emozionale spiacevole associata a danno tissutale, in atto o potenziale. Quando percepiamo dolore fisico il nostro corpo rilascia endorfine,che sono sostanze oppioidi endogene, a struttura polipeptidica, aventi gli stessi effetti analgesici e fisiologici della morfina e delle sostanze oppiacee. L'endorfina più abbondante nell'organismo è la β-endorfina, sintetizzata prevalentemente dal lobo anteriore dell'ipofisi (adenoipofisi) a partire da una molecola precursore di maggiori dimensioni, la pro-opiomelanocortina (POMC).In caso di dolore le cellule neurosecretrici dell' ipotalamo secernano ormoni di rilascio che, attraverso un sistema di vasi sanguigni ( sistema portale),giungono all' adenoipofosi e stimolano la produzione di endorfine.
A-delta fibre C
Le fibre sono ben mielinizzate e a conduzione rapida, mentre le (non mielinizzate)
sono a conduzione lenta. La guaina mielinica( mielina saltatoria) permette infatti di aver un minore
consumo di energia e un aumento della velocità del segnale (100m/s).
La trasmissione dei segnali potenziali di un neurone nocicettivo viene operata tramite glutammato-
2+ + +
), che aprono i canali Sodio / Potassio (Na / K ), il
peptidi con la mediazione di ioni calcio (Ca
che provoca la depolarizzazione del neurone successivo. Le endorfine hanno il compito di inibire
questo processo e modulare così la percezione del dolore.
Esse,infatti,si legano a specifici recettori presenti nel sistema nervoso centrale modulando in
condizioni fisiologiche la trasmissione e la percezione della sensibilità dolorifica: così facendo
procurano uno stato di euforia e sonnolenza più o meno intenso a seconda della quantità rilasciata.
Si è inoltre scoperto che alcune droghe come l’eroina inibiscono la produzione di endorfine
legandosi ai loro stessi recettori e, di fatto, sostituendoli. Tale sostituzione, in caso di sospesa
assunzione di droghe,causa livelli plasmatici di endorfine troppo basse provocando stanchezza e
malessere generale. Nonostante non si conosca ancora precisamente la funzione delle endorfine nel
controllo delle attività nervose, si conosce il loro ruolo principale, ossia di procurare maggiore
benessere e minore sofferenza all’ individuo.
Fisiologia del dolore e nocicezione
La fisiologia del dolore è correlata con la fisiologia dei sensi. Sul piano fisiologico il dolore è
essenzialmente interpretato dal sistema nervoso, ma un ruolo importante è svolto anche dai sistemi
ormonale e immunitario.
nocicezione
La è definita come il processo mediante il quale le informazioni relative ad un danno
tessutale vengono elaborate dal sistema nervoso fino a raggiungere la coscienza. Come si nota dalla
figura gli stimoli algogeni (dolorifici, nocicettivi) sono percepiti come tali a livello della corteccia
cerebrale, dopo essere stati elaborati secondo il processo sotto illustrato. Come tutti gli stimoli,
anche quelli algogeni, ossia dolorifici, passano prima il midollo spinale quindi il talamo dove
risiedono la maggior parte dei corpi cellulari e dove gli stimoli vengono suddivisi in categorie
(alcuni vengono potenziati, altri invece inibiti) per poi giungere al cervello.
I meccanismi che portano alla percezione del dolore sono:
-Trasduzione: meccanismo con cui una qualsiasi stimolazione dolorosa genera un evento chimico
che poi viene tradotto a livello dei nocicettori i quali,tramite riflessi asso-assonici, determinano la
liberazione di sostanza P. Questa provoca vasodilatazione ed edema e induce la liberazione di
istamina da parte dei mastociti. L'istamina stimola i nocicettori creando, così, un circolo chiuso.
-Trasmissione: l’ impulso elettrico ottenuto dalla “conversione” del segnale chimico raggiunge due
corteccia somatoestesica
possibili zone del nostro corpo (come mostra la figura) che sono la
primaria limbico,
che crea la base della sensazione, e il sistema dove la sensazione, confrontata
con i ricordi (inconsci), influisce sul comportamento e sull'umore.
-Modulazione: il segnale doloroso può essere cambiato, amplificato o inibito (con l’ intervento
delle endorfine).
-Percezione: meccanismo sconosciuto mediante il quale l’evento nocicettivo diventa un fenomeno
soggettivo che varia da individuo a individuo.
In un approccio generale a questo contesto si possono riconoscere nel cervello due strutture
fondamentali, entrambe coinvolte nella sensazione del dolore.
corteccia cerebrale,
Una è la luogo in cui avviene la percezione cosciente del dolore che arriva
tramite il talamo,e che varia in base a caratteristiche soggettive. Al 'dolore puro' della corteccia
somestesica primaria vengono aggiunte le “sfumature” emotive da parte della corteccia cerebrale
prefrontale. sistema limbico:
L’ altra struttura è il un’ unità funzionale del prosencefalo costituita da numerosi
centri d’ integrazione e da aree neuronali interconnesse che mette in connessione l'ipotalamo con la
corteccia cerebrale e con altre strutture. Nel sistema limbico i segnali vengono elaborati come
elementi emotivi e inconsci. Le piu importanti sedi per l'elaborazione dei segnali algogeni sono:
L'ippocampo, che è coinvolto nel ragionamento, nell’ apprendimento complesso e nella
• determinazione della personalità
L'ipotalamo, che controlla l’ ipofisi e la produzione di molti ormoni
• L'amigdala, che regola lo stato d’ animo della persona
•
La proiezione dei segnali algogeni al sistema limbico è la base per l'effetto che ha il dolore sullo
stato d'animo (il dolore rende irrequieti e tristi). In tale caso il dolore acuto si trasforma in dolore
cronico perché, divenuto persistente, altera lo stato d’ animo dell’ uomo.
Italiano
Pascoli
“Il dolore è ancor più dolore se tace” Pascoli
Vita
esperienze dolorose
La vita di Pascoli fu piena di e traumatiche tali da condizionarlo in modo
significativo nella composizione delle sue opere. Dunque prima di trattare una delle sue poesie più
famose ( X Agosto) è necessario ripercorrere la sua vita travagliata.
Giovanni Pascoli nacque a San Mauro di Romagna nel 1855 da una famiglia molto unita e
numerosa. Purtroppo la sua infanzia fu molto difficile: aveva solo 12 anni quando suo padre
Ruggero fu ammazzato, forse per motivi di contrabbando o di rivalità sul lavoro.
Nel giro di pochi anni morirono la sorella maggiore Margherita, la madre e il fratello Luigi.
Negli anni universitari a Bologna aderì a movimenti di protesta contro il governo, questo gli fece
perdere la borsa di studio alla facoltà di lettere. Ulteriori difficoltà quali problemi economici e la
conoscenza del socialista Andrea Costa,che lo portò ad assumere posizioni radicali all’ interno del
movimento internazionalista, contribuirono all’ ennesima disgrazia delle sua vita. Egli fu infatti
arrestato con l’accusa di adunata sediziosa e tenuto perciò in carcere per ben 4 mesi.
La sua catena di delusioni non era ancora finita: il 1895 fu considerato da egli stesso “l’ anno più
terribile, dell’ anno terribile questo è il mese più terribile. Non sono sereno, sono disperato”. In tale
anno la sorella Ida si sposò e Pascoli considerò il fatto come un tradimento. Si attaccò così in modo
quasi morboso alla sorella rimastagli Mariù, con una gelosia tale da non potere avere relazioni
amorose. Fino al 1912, anno in cui morì per un tumore al fegato, continuò la sua produzione
letteraria sempre più testimone del suo stato d’ animo e della sua vita dolorosa.
Decadentismo
Con il termine Decadentismo si definiscono tutti quei movimenti artistici e letterari sviluppatisi in
Europa a partire dalla seconda metà dell'Ottocento fino agli inizi del XX secolo. Esso, più
precisamente, è nato a Parigi tra i letterati negli anni Ottanta dell’800. Fu Paul Verlaine ad
inaugurare la corrente tramite la formulazione del sonetto “Laungueur” ( Languore), pubblicato sul
periodico parigino “Le Chat Noir” il 26 Maggio 1883: la poesia esprimeva uno stato d’animo
diffuso nella cultura del tempo, ovvero quel senso di disfacimento e decadenza, di perdita di ogni
speranza e di compiacimento autodistruttivo che preparavano ad un imminente crollo della civiltà e
della vita.
Le componenti del decadentismo erano soprattutto il rifiuto del positivismo e la negazione della
scienza come unica conoscenza oggettiva per comprendere la realtà. Nasce così un nuovo tipo di
veggente
poeta, un poeta cioè in grado di cogliere realtà diverse dagli altri uomini e di percepire le
corrispondenze fra le cose e l ‘arcano esprimendosi con parole pulite, pure e vergini.
Pascoli decadente
Pascoli è un poeta decadente in quanto egli si sente emarginato dal mondo e non riesce a
comprenderlo e a coglierne il significato. Infatti egli è l’eterno bambino e sente che la vita
dell’uomo è un mistero immenso fatto di sofferenza e dolore. Per questo motivo è bene che l’uomo
viva di piccole cose quotidiane per apprezzare il vero senso della vita. Secondo Pascoli in ognuno di
noi vive un “fanciullino” che ci dà la possibilità di assaporare anche le piccole cose.
Tale sofferenza è l’ impronta delle sue poesie, egli riesce a liberarsi un po’ del suo dolore scrivendo
poesie: Pascoli afferma infatti che “il dolore è ancor più dolore se tace”.
La poesia che rispecchia maggiormente lo stato d’ animo del poeta e che fa riferimento alla vicenda
X Agosto”.
più atroce della sua vita è “ Notte di San Lorenzo
Proprio nella notte di San Lorenzo del 1867, il padre di Pascoli venne assassinato mentre tornava a
casa. Attraverso questa poesia il poeta vuole comunicare al lettore la sua disperazione per la terribile
perdita e lo fa paragonando il padre che ritornava a casa portando due bambole alle figlie con una
rondine abbattuta mentre portava il cibo nel becco per i suoi rondinini. Sottolinea così l’ingiustizia e
il male che prevalgono su questa terra .
Pascoli paragona le stelle cadenti a lacrime versate dal cielo in memoria della morte del padre( le
lacrime di San Lorenzo,appunto). La poesia è giocata sulla memoria, da un lato ricorda la morte del
nido pascoliano
padre e dall’ altro presenta il richiamo al (il nucleo familiare che fornisce un senso
di calore e protezione) e alla casa, metafore di unica fonte di piacere e d’ amore, in un mondo dove
regna il mistero del dolore.
La poesia “X Agosto” è dunque l’ emblema delle sofferenze d’ infanzia di Pascoli e del suo
desiderio, in un certo senso, di morire. Solo con la morte egli potrebbe, infatti, riavvicinarsi ai suoi
cari e allontanarsi da un mondo che gli ha dato solo dispiaceri e sofferenza.
X Agosto
San Lorenzo, io lo so perché tanto
di stelle per l'aria tranquilla
arde e cade, perché sì gran pianto
nel concavo cielo sfavilla.
Ritornava una rondine al tetto:
l'uccisero: cadde tra spini;
ella aveva nel becco un insetto:
la cena de’ suoi rondinini.
Ora è là, come in croce, che tende
quel verme a quel cielo lontano;
e il suo nido è nell'ombra, che attende,
che pigola sempre più piano.
Anche un uomo tornava al suo nido:
l'uccisero: disse: Perdono;
e restò negli aperti occhi un grido:
portava due bambole in dono...
Ora là, nella casa romita,
lo aspettano, aspettano in vano:
egli immobile, attonito, addita
le bambole al cielo lontano.
E tu, Cielo, dall'alto dei mondi
sereni, infinito, immortale,
oh! d'un pianto di stelle lo inondi
quest'atomo opaco del Male!
Filosofia
Schopenhauer
“La vita umana è come un pendolo che oscilla incessantemente
fra il dolore e la noia, passando attraverso l’ intervallo fugace, e
per di più illusorio, del piacere e della gioia”
Schopenhauer
Vita
Arthur Schopenhauer nacque a Danzica il 22 febbraio del 1788 da padre banchiere e madre
(Giovanna) nota scrittrice di romanzi.
Viaggiò nella sua giovinezza in Francia ed in Inghilterra e dopo la morte del padre, che voleva
destinarlo all'attività del commercio, frequentò l'università di Gottinga dove ebbe come maestro uno
scettico. Nel 1813 si laureò a Jena con una tesi "sulla quadruplice radice e del principio di ragion
sufficiente" .
Successivamente si trasferì a Dresda dove realizzò la sua opera principale "Il mondo come volontà e
pubblicata nel 1818.
rappresentazione"
La sua opera però non raggiunse subito il successo tanto che dovette aspettare più di venti anni per
pubblicare la seconda edizione della sua opera. Infatti l'indirizzo pessimistico ed apertamente anti-
idealistico del suo pensiero lo rendeva ostile ai contemporanei. La pubblicazione fu possibile solo
dopo il 1848, in concomitanza con un'ondata di pessimismo che colpì l'Europa in seguito al
fallimento dei moti di rivolta. Dopo un viaggio in Italia ( a Roma e a Napoli ) fu abilitato nel 1820
alla libera docenza presso l'Università di Berlino. L'epidemia di colera del 1831 lo portò però a
fuggire da Berlino, e si stabilì a Francoforte sul Meno, dove rimase fino alla morte avvenuta il 21