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Sintesi

La mia tesina parla di cosa siano le stronzate nell'ambito della filosofia del linguaggio, quali sono le differenze con la menzogna ed il bluff e quali problemi oggi queste possono causare nella nostra società 

Materie trattate: Filosofia Arte Inglese Greco

Estratto del documento

Nota

L’argomento che ho trattato non è una stupidaggine o una provocazione, né tanto

meno vuole essere un volgare modo per generare ilarità o disgusto nella

commissione d’esame. .

Ho letto un libro di un filosofo americano e ne sono rimasto colpito. Ho preso spunto

dall’argomento che trattava e ho costruito la mia tesina.

Ho affrontato questa materia perché credo fermamente che oggi sia centrale nella

nostra società: il disgustoso, l’orrido, il volgare sono cose che appaiono

quotidianamente davanti i nostri occhi. Trattare di questi temi non è certamente

facile, tanto meno davanti una commissione d’esame, ma ritengo sia fondamentale

affrontare tutti i problemi che la contemporaneità ci presenta. Se la società ci

intrattiene con le logiche della ripugnanza, per conoscere e ovviare ai problemi che

essa prospetta, bisognerà parlare senza timore alcuno della realtà così com’è.

Costruire una società migliore significa innanzitutto conoscerla e la conoscenza a

volte passa per strade sporche e sterrate.

Sotto la spinta del corpo docente, ho censurato la parola che rappresenta il centro

della mia ricerca. Non ho mai amato la censura, l’ho sempre ritenuta una negazione

della libera dialettica: censurare le parole è sempre qualcosa di sbagliato, anche se

queste possono ledere la coscienza comune.

Tuttavia ho ponderato l’importanza dell’opinione del corpo docenti, che –

doverosamente lo sottolineo - mi ha comunque permesso di esprimere le mie

posizioni.

Per questo li ringrazio. Luca Amorello

2

"One of the most salient features of our culture is that there is so much bullshit."

Harry Frankfurt

Introduzione

Una delle caratteristiche principali della nostra società è la quantità di Stronzate in circolazione.

Tutti danno il loro contributo pur non avendo una chiara consapevolezza di cosa siano le Stronzate,

perché ce ne siano così tante o quale funzione svolgano.

La parola è spesso usata con troppa libertà, come generica affermazione volgare volta

Stronzate

all’insulto, senza però uno specifico significato letterale.

La Sciocchezza ed il suo rapporto con la menzogna

Per definire meglio che cosa siano in realtà le Stronzate è necessario in primo luogo definire il

significato di sciocchezze, termine molto vicino a quello preso da noi in esame anche se non sempre

liberamente e pienamente intercambiabile.

Une definizione formale delle sciocchezze può essere riassunta in:

SCIOCCHEZZE: falsa rappresentazione

ingannevole, pur senza giungere alla menzogna,

soprattutto per mezzo di parole o atti pretenziosi,

dei propri pensieri, sentimenti o atteggiamenti¹.

Tale definizione può valere anche per il termine da noi preso in esame, ma prima è necessario

commentare i vari elementi della definizione suddetta.

Innanzitutto le sciocchezze hanno necessariamente lo scopo

Falsa rappresentazione ingannevole.

volontario di ingannare. In questo l’essenza delle sciocchezze è simile a quello delle menzogne: le

sciocchezze richiedono infatti che il bugiardo faccia la propria affermazione con la precisa

intenzione di ingannare. Le sciocchezze pur avendo alcune delle caratteristiche

Pur senza giungere alla menzogna.

distintive delle menzogne, mancano di altre. Le menzogne e le sciocchezze sono modi di una falsa

rappresentazione. Le sciocchezze non solo sono una categoria del

Soprattutto per mezzo di parole o atti pretenziosi.

discorso, ma anche una categoria dell’azione; possono essere attuate sia con l’utilizzo della parola,

sia con l’atto vero e proprio. Essendo inoltre nell’enunciato implicata la parola bisogna

soprattutto

ricordare che non tutte le sciocchezze, così come non tutte le Stronzate, sono di carattere

pretenzioso. Se una persona rappresenta falsamente qualcosa,

…dei propri pensieri, sentimenti o atteggiamenti.

sta inevitabilmente fornendo una falsa rappresentazione del proprio atteggiamento mentale

Supponiamo infatti che una persona, dicendo una bugia o una sciocchezza, dia una falsa

rappresentazione di qualcosa. Egli necessariamente rappresenterà falsamente almeno due cose: ciò

di cui sta parlando - l’oggetto o il referente del discorso – e così facendo fornirà una falsa

rappresentazione del suo animo. Se tale bugia ha effetto allora la vittima viene ingannata due volte:

ha una falsa credenza sia sull’oggetto protagonista del discorso, sia su ciò che il bugiardo ha in

mente. 3

Da questa analisi possiamo cogliere lo scopo delle sciocchezze, ossia quello non di offrire agli

interlocutori una falsa credenza riguardo allo stato di cose di cui si parla, ma piuttosto di offrire agli

interlocutori una falsa impressione su ciò che ha in testa colui che parla.

Questa ipotesi spiega perché le sciocchezze non giungono alla menzogna: con esse si offre una falsa

rappresentazione delle mie credenze non formulando alcuna dichiarazione su ciò che è nella mia

mente.

Pensiamo a Silvio Berlusconi (di esempi così ce ne sono a migliaia in Italia) quando nel 2006 tenne

un convegno di Comunione e Liberazione dicendo:

“La libertà è l'essenza dell'uomo, è l'essenza della sua mente e del suo cuore, l'essenza della sua

intelligenza e dei suoi sentimenti, la libertà e ciò che sta alla base della sua capacità di amare, di

creare, di fare; e l'uomo non è uomo se non è libero, perché Dio l'ha voluto così e l'ha voluto

libero...”

Si tratta indubbiamente di sciocchezze. Berlusconi però non sta mentendo; mentirebbe soltanto se

avesse lo scopo di diffondere nel pubblico credenze da lui stesso considerate false. A lui però non

importa nulla di ciò che pensa la gente sull’essenza dell’uomo, sul suo cuore, sulla sua capacità di

amare e via dicendo. Egli attraverso queste affermazioni vuole soltanto comunicare una certa idea di

sé. Non cerca di ingannare nessuno riguardo al principio della libertà, ciò che gli importa è quello

che pensa la gente di lui. Vuole infatti che venga considerato un amante dei principi liberali, uno

che apprezza la Religione, che è sensibile alla libera volontà dell’uomo e che si fa interprete di tutto

questo.

Questo valga per la definizione di sciocchezza che comunque non può cogliere in maniera adeguata

e accurata la natura essenziale delle Stronzate, anch’esse comunque falsa rappresentazione della

realtà.

Stronzate: prodotti volgari o raffinati?

Le Stronzate possono essere assimilate come prodotti linguistici scadenti e realizzati con incuria. Gli

escrementi non vengono progettati né tanto meno lavorati; sono semplicemente emessi e scaricati.

Possono essere tra loro più o meno coerenti ma di sicuro non subiscono alcuna forma di

lavorazione. Ma è sempre così?

I campi della pubblicità, delle pubbliche relazioni e della politica sono pieni di Stronzate tanto

assolute da essere ormai diventati indiscussi modelli concettuali. Questi settori sono pieni di

professionisti che – tramite l’aiuto delle tecniche e delle ricerche di mercato, dei sondaggi, dei test

psicologici - mettono ogni cura nella scelta delle parole e delle immagini più appropriate cercando

sempre in qualche modo di passarla liscia o come scrisse Umberto Eco nella sua rubrica “La Bustina

di Minerva” de L’Espresso:

"Chi pronuncia Stronzate confida anche nella debole memoria del suo uditorio"

L’importanza del linguaggio per Wittgenstein

Wittgenstein dedicò gran parte delle sue energie nell’ossessiva analisi del linguaggio ordinario

identificando e combattendo quelle che lui stesso considerava forme linguistiche di nonsenso. Ciò si

rifletteva naturalmente anche nella sua vita personale. Così in un aneddoto raccontato da Fania

Pascal, una sua amica all’Università di Cambridge negli anni Trenta dice: 4

Mi avevano tolto le tonsille ed ero all’ospedale, abbattuta e

depressa. Wittgenstein mi venne a trovare. Gracchiai: << Mi

sento come un cane che è stato investito da una macchina >>.

Lui ne fu disgustato: << Lei non sa come si sente un cane che è

stato investito da una macchina >>.²

Che cosa Wittgenstein considera così rivoltante del racconto fatto dall’amica?

Pascal effettivamente non sa nulla di come si sentano i cani investiti da un automobile, ma nel dire

ciò non sta comunque mentendo (Avrebbe infatti mentito se avesse fatto questa affermazione nel

momento in cui fosse consapevole di stare benissimo).

Ma Wittgenstein non intende accusare l’amica di mentire, ma di rappresentare qualcosa in modo

falso. Fania non ha una vera conoscenza della sensazione a cui la sua frase si riferisce ma al

contempo non è una frase priva di senso per lei. Pascal vuole comunicare con essa alcuni aspetti

della qualità della sensazione. Il problema però è che quest’affermazione vuole comunicare qualcosa

in più rispetto alla semplice informazione relativa al suo malessere. Lei distingue la sensazione che

prova in maniera troppo specifica; non si sente genericamente male, ma secondo quanto dice, ha la

distinta brutta sensazione che ha un cane quando viene investito.

Per Wittgenstein questa è una mera Stronzata.

Wittgenstein reagisce così perché percepisce in quello che dice Pascal, nessun legame con un

interesse per la verità. La sua affermazione non ha dunque nessuna attinenza con la volontà di

descrivere la realtà.

Lei architetta e inventa la descrizione delle sue sensazioni ed è per questa sua superficialità che

Wittgenstein la rimprovera. Ciò che più lo disgusta è quindi che Pascal non si preoccupi

minimamente della verità della sua affermazione. Pascal offre così la descrizione di un certo stato di

cose senza sottomettersi alle costrizioni imposte dall’impegno di fornire un accurata descrizione

della realtà. La sua colpa non è di non essersi espressa con esattezza, ma di non averci nemmeno

provato.

Per Wittgenstein l’affermazione di Pascal non ha nessun legame con un interesse per la verità . Ecco

perché non può essere considerata una bugiarda: perché non presume di sapere la verità e pertanto

non può deliberatamente diffondere una proposizione che lei presume falsa. La sua affermazione non

si fonda né su una credenza vera né su una credenza falsa.

Ed è proprio questa assenza di legame con un interesse per la verità che essenzialmente caratterizza

le Stronzate.

Menzogna e Bluff

Prendiamo in considerazione i versi del Cantos LXXIV di Ezra Pound:

<< Hey Snag wots in the bibl’?

Tot are the books ov the bible?

Name’em, don’t bulshits ME. >>³

<< Hey Snag, cosa c’è nella bibbia?

Quali sono i libri della bibbia?

Dimmeli, non raccontare Stronzate a ME. >> 5

Questi versi sono un appello a mostrare i fatti. Il destinatario deve aver evidentemente sostenuto di

conoscere la Bibbia ma chi parla sospetta che in realtà quelle dette da Snag siano in realtà parole

vuote. Sospetta dunque che ci sia un bluff e ha la pretesa di conoscere i fatti per come stanno.

La connessione tra Stronzata e bluff è esplicitamente affermata nella definizione del verbo to

bullshit: [Bulshits] Come v. tr. e intr., raccontare sciocchezze (a

qualcuno); […] anche, cavarsela con un bluff raccontando

sciocchezze.

Il raccontare Stronzate appare dunque molto più vicino al bluff che alla menzogna. Ma qual è la

differenza fondamentale tra i due?

Mentire e bluffare sono entrambi forme di falsa rappresentazione e di inganno. Ora il punto centrale

per distinguere la natura della menzogna è quello della falsità: qualcuno che dice una bugia e colui

che, come abbiamo già detto, diffonde deliberatamente una falsità.

Il bluff, pur avendo anch’esso il fine di comunicare un asserzione falsa, è specificatamente qualcosa

che ha a che fare più con la contraffazione che con la falsità. Ed è proprio questo che spiega la sua

vicinanza alle Stronzate in quanto la loro natura non sta nell’essere ma nell’essere

false, finte.

Per comprendere questa differenza bisogna riconoscere che un oggetto contraffatto o finto non deve

essere per forza inferiore al suo corrispettivo autentico. Può essere perfettamente funzionante e

funzionale e può presentarsi come una copia esatta. Ciò che non può essere contraffatto non è il suo

aspetto, ma il modo in cui è stata prodotta.

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