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Sistemi e automazione: I Robot;
Meccanica e macchine a fluido: organi di presaM
Inglese: Industrial Robots;
Italiano: l'evoluzione del romanzo (Asimov, Jules Verne);
Storia: decennio 60'/70' in Europa;
Diritto: il diritto al lavoro.
ROBOTICA
“ i ROBOT “
Esposizione tecnica e dettagliata sulla robotica dei giorni nostri, con riferimento alle
industrie moderne, alle loro attrezzature, ai livelli d’automazione e soprattutto alla
produzione flessibile che molto spesso utilizzano. La tesi è stata svolta con l’ausilio dei
libri di testo del triennio meccanico I.T.I e con ulteriori libri e ricerche tramite internet.
L’argomento robotica, da me trattato per il percorso disciplinare, è stato preferito tra
tanti argomenti dopo un profondo interesse acquisito durante la trattazione in classe
e, già precedentemente, avvicinato a me grazie allo stage estivo in un officina
meccanica sul territorio cremonese. Buona lettura.
INDICE: 2
PRODUZIONE FLESSIBILE……………………………………………………………………....PAG.4
I ROBOT…………………………………………………………………………………………..…...PAG.5
CLASSIFICAZIONE…………………………………………………………………………….......PAG.5
CLASSIFICAZIONE IFR……………………………………………………………………….…..PAG.6
CLASSIFICAZIONE GIAPPONESE………………………………………………………..…….PAG.6
CLASSIFICAZIONE ITALIANA……………………………………………………………….….PAG.7
GRADI DI Mobilità E DI Libertà……………………………………………………………....…PAG.8
CARATTERISTICHE DI UN ROBOT…………………………………………………………....PAG.9
PARTI DI UN ROBOT…………………………………………………...………………………...PAG.10
ATTUATORI PER ROBOT………………………………………………………......…………...PAG.11
ARTICOLAZIONI……………………………………...…………………………………………...PAG.12
BRACCI MECCANICI…………………………………………………………………..…….…...PAG.13
ROBOT SEQUIENZIALI………………………………………………………………................PAG.15
ROBOT COMANDATI CON TRAIETTORIA………………………………………................PAG.16
ROBOT ADATTATIVI………………………………………………………………….................PAG.17
ROBOT CARTESIANI…………………………………………………………………………......PAG.18
ROBOT SCARA…………………………………………………………………………………......PAG.19
ROBOT ANTROPOMORFO…………………………………………………………………...….PAG.20
ROBOT CILINDRICI……………………………………………………………………………....PAG.21
ROBOT SFERICI O POLARI…………………………………………………………………......PAG.22
ORGANI DI PRESA…………………………………………………………………………...…...PAG.23
INDUSTRIAL ROBOTS……………………………………………………………………………PAG.29
L’EVOLUZIONE DEL ROMANZO…………………………………………………………...….PAG.30
IL DECENNIO 60-70 IN EUROPA……………………………………………….……………..PAG.36
IL DIRITTO AL LAVORO…………………………………………………………………………PAG.37
BIBLIOGRAFIA…………………………………………………………………………………….PAG.39
Produzione flessibile 3
Le industrie eseguono una produzione in base ha tre tipologie diverse, che sono: la
produzione artigianale, la produzione di masse e la produzione flessibile.
La produzione artigianale si basa sull’ausilio delle macchine e attrezzature
generiche per le lavorazioni svolte interamente dagli operai. Inoltre questa tipologia
di produzione è considerata incentivante e appassionante alla manodopera per la
realizzazione di un’ampia gamma di prodotti di qualità, sebbene in tempistiche e
in quantità limitate, e per esporre il meglio delle capacità del singolo.
In contrasto con questa produzione vi è la produzione di massa. Si basa sulla
convinzione che per ridurre i costi e aumentare la produttività è necessario
sostituire il lavoro manuale con il lavoro delle macchine, ove è possibile. Si
basa su una produzione di un prodotto standard e senza varietà di prodotti. In
questo modo si avrà un prodotto di qualità inferiore del prodotto realizzato
dall’artigiano, ma le tempistiche e la quantità sono nettamente superiori.
Infine vi è la produzione flessibile che è in contrasto con la produzione di massa.
Per flessibilità s’intende la capacità di riassortire una gamma ampia di prodotti,
di modificarne il piano di produzione e la capacità di industrializzare il
prodotto. Dunque questa produzione si basa su:
Una produzione di vasta gamma di prodotti
L’utilizzo di una tecnologia produttiva flessibile, cioè un’attrezzatura
tecnologica in grado di svolgere più funzioni
La ricerca di nuovi mercati, prodotti, richieste, ecc.
Una cooperazione tra imprese senza crearsi concorrenza tra di esse
Per cui oggigiorno la tecnologia di produzione manifatturiera si è orientata verso i
principi dell’automazione flessibile, cioè l’essere in grado di produrre e lavorare in
modo automatico pezzi diversi senza l’ausilio e l’intervento manuale sull’impianto.
Il sistema flessibile di un’impresa si suddivide in vari sottosistemi secondo la
funzione:
Gestione e controllo: troviamo qui i calcolatori e i PLC;
Produzione: troviamo i macchinari automatizzati a controllo numerico;
Ausilio alla produzione: i magazzini;
La movimentazione e manipolazione pezzi: i robot.
Ci occuperemo in particolare dei robot, i quali sono impiegati largamente nei sistemi
flessibili anche per mansioni o lavorazioni, sostituendo il lavoro dell’uomo.
I ROBOT 4
Secondo l’ISO (International Organization for Standardization) “ il robot è un
manipolatore multifunzionale, riprogrammabile, con controllo di posizione a
più assi in grado di movimentare materiali, pezzi, utensili, mediante
operazioni programmate per una varietà di compiti”.
In questo modo possiamo definire le caratteristiche principali del robot e cioè:
Deve avere un controllo che possa esser programmato;
Inoltre occorre un ulteriore controllo continuo ad anello chiuso per il controllo
dei movimenti nel tempo;
Non deve svolgere funzioni generiche e semplici svolgibili dagli utensili o
macchine tradizionali, ma deve compiere un’alta gamma di funzioni
molteplici complesse con l’aiuto di attrezzature, funzioni dove l’uomo non
riuscirebbe a svolgere o con enormi difficoltà e rischi.
Un robot è costituito da una struttura meccanica formata da un insieme di corpi rigidi
uniti tra loro da articolazioni o giunti; in esso si distingue una struttura portante, con
notevole rigidezza e che consente di raggiungere un qualsiasi punto nello spazio, e un
polso che fa in modo che il punto nello spazio sia raggiunto con qualsiasi orientamento
dell’organo terminale che esegue il compito assegnato.
Devono esserci degli attuatori, generalmente elettrici ma anche possibile con gli
oleodinamici, che azionano i giunti consentendo il movimento del robot; sono anche
presenti dei trasduttori con cui è rilevatolo stato del robot, cioè la posizione e la
velocità di ciascun giunto e, eventualmente, altri sensori che consentono al robot di
interfacciarsi con il mondo esterno. Vi è infine un sistema a microprocessore che funge
da unità di governo. CLASSIFICAZIONE
Per quanto riguarda la classificazione dei robot, troviamo varie distinzioni seconde le
funzioni, caratteristiche e movimentazioni. I sistemi più considerati per classificare i
robot sono:
IFR ( International Federation of Robotic)
Classificazione giapponese JIRA (Japan Industrial Robots Associacion)
SIRI-UCIMU (Società Italiana Robotica Industriale e l’Unione Costruttori Italiani
Macchine Utensili)
Classificazione IFR
Qui la distinzione dei robot industriali è: 5
Robot a comando in sequenza: sono robot che hanno almeno tre assi e le
operazioni di movimento dei singoli assi sono eseguite in sequenza, cioè una
dopo l’altra nel tempo e mai contemporaneamente.
Robot comandato con traiettoria: sono robot aventi un minimo di tre gradi
di libertà GDL e che possono compiere operazioni di movimento
contemporaneamente.
Robot adattativo: sono robot con un minimo di tre GDL e che presentano un
sensore in essi che gli permetta di modificare il programma in caso di necessità
(ostacoli o imprevisti).
Robot telecomandato: sono quei robot comandati a distanza, ad esempio
mediante onde radio, attraverso un programma di un calcolatore. In Italia non
sono in produzione.
Classificazione GIAPPONESE JIRA
Nella classificazione Giapponese si usa il termine robot per indicare sia i manipolatori
riprogrammabili sia quelli non riprogrammabili, controllati tramite sistema a logica
cablata, e inoltre non necessitano di un controllo continuo chiuso di movimento ma
utilizzano anche uno di tipo discontinuo, come l’utilizzo di sensori (finecorsa). Qui la
classificazione si divide in cinque classi:
Manipolatore: è guidato da un operatore che mediante apposita pulsantiera
guida tutti i movimenti del robot
Sequenziale: è un manipolatore che esegue una sequenza fissa, modificabile,
con controllo discontinuo controllato da sensori di tipo on/off e finecorsa
Apprendista: è un manipolatore che tiene in memoria una o più sequenze
fissate dall’operatore, il controllo è sempre mediante finecorsa o sensori on/off
A controllo numerico: è un robot controllato tramite linguaggio a controllo
numerico, impiegato usualmente nelle macchine utensili, ha la possibilità di un
controllo a più assi, coordinate tra loro.
Intelligenti: sono robot dotati di sensori che consentono un interfacciamento
con il mondo esterno e che, in base alle informazioni raccolte, possono
modificare le funzioni assegnate al robot per adattarle alle nuove situazioni. È
un robot complesso perché è controllato da grandi calcolatori coordinati tra loro.
Classificazione SIRI – UCIMU
In Italia è stato adottata una classificazione dei robot in maniera funzionale, simile
all’IFR cioè basata sulle relative applicazioni:
Manipolazione per fusione e pressofusione
6
Manipolazione per stampaggio plastica
Manipolazione per trattamento termico
Manipolazione per stampaggio e forgiatura
Saldatura ad arco, a punti, ecc..
Distribuzione di sostanze (verniciatura, Ecc.)
Manipolazioni per lavorazioni meccaniche
Taglio
Assiemaggio
Manipolazione per pallettizzazione (bancali) e imballo
Misura e ispezione e prova
Manipolazione di materiali
Addestramento, istruzione e ricerca
Altri
Gradi di mobilità e di libertà di un robot
Un qualsiasi punto nello spazio possiede tre gradi di libertà. Ciò vuol dire che
sono sufficienti tre movimenti (tre gradi di mobilità), scelti ed individuati
mediante una terna di assi cartesiani, per raggiungere un punto qualsiasi. Dunque
si potrebbe realizzare un robot con solo tre assi e ciò permetterebbe ad esso di
raggiungere qualsiasi punto nello spazio del campo di lavoro del robot. Tuttavia con
soli tre movimenti, un punto sarebbe raggiunto sempre con il robot orientato nello
stesso modo. Per dare la possibilità al robot di raggiungere il punto con un
orientamento qualsiasi, aggiungiamo alle tre assi principali, detti assi del corpo, altri
assi, detti assi del polso, affinché si aumenti il grado di mobilità del sistema. Si
possono aggiungere un qualsiasi numero di assi in più, tantoché il grado di mobilità,
cioè il numero di movimenti che i
giunti compiono, potrà essere
superiore al grado di libertà del
sistema: in questo caso si parla di
sistemi ridondanti.
All’aumentare del numero degli
assi, e quindi del grado di mobilità
del sistema, si ha un aumento del