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Tesina - Premio maturità 2008
Titolo: Ricerca operativa
Autore: Veronica Caliandro
Descrizione: la ricerca operativa e le strategie imprenditoriali come mezzi per delle opportune decisioni aziendali. inoltre il commercio internazionale trattato in inglese.
Materie trattate: matematica, economia aziendale, inglese
Area: tecnologica
Sommario: Negli ultimi cinquant'anni, in campo aziendale, i progressi tecnologici sono stati enormi. Inoltre i moderni mezzi di comunicazione hanno permesso l'acquisizione di dati in tempo reale e l'uso dei calcolatori ha rivoluzionato i modi e i tempi di lavorare. Per questo le decisioni vanno prese in tempi molto brevi, prevedendone con precisione gli effetti. I dirigenti non si affidano più soltanto al buon senso e all'esperienza personale, ma si avvalgono di équipes di specialisti di ogni genere, ingegneri, matematici, economisti, medici, fisici e psicologi, che li aiutano a operare scelte. Gli studi dedicati a trovare i metodi migliori per operare scelte hanno fatto nascere una nuova scienza, la Ricerca Operativa. La Ricerca Operativa è una disciplina che fornisce gli elementi quantitativi di base necessari per le decisioni, relative alle operazioni controllate dal personale dirigente. Essa utilizza strumenti matematici per controllare nel modo più efficiente un sistema reale, cercando di studiarlo nel suo complesso. Per la complessità dei problemi affrontati, la Ricerca Operativa si avvale del contributo di più discipline scientifiche, quali la matematica. La Ricerca Operativa ha iniziato a svilupparsi in ambito militare intorno al 1939, quando in Inghilterra si dovette risolvere il problema della difesa antiarea dagli attacchi dei bombardieri tedeschi.
PROBLEMI CON EFFETTI IMMEDIATI E
DIFFERITI
Si hanno inoltre problemi di scelta con:
Effetti immediati,
– se il tempo intercorrente fra la
decisione e la realizzazione non influisce sulle
grandezze economiche in questione;
Effetti differiti,
– se invece bisogna valutare il tempo
intercorrente fra la decisione e l’attuazione della scelta,
come per esempio negli investimenti finanziai o
industriali.
La scelta della strategia è di vitale
importanza per il futuro dell’impresa.
Generalmente, tale scelta è effettuata
dall’imprenditore aiutato dal management
interno e da consulenti esterni i quali, oltre a
fornire un supporto metodologico, hanno –
proprio perché esterni – una visione critica e
globale dell’azienda e dei suoi problemi.
Non è pertanto casuale che i più celebri
modelli di scelta delle strategie siano stati
elaborati dalle grandi società di consulenza.
All’atto pratico, tali modelli possono risultare
eccessivamente astratti, ma le linee – guida e i
concetti di fondo cui essi si ispirano possono
fornire suggerimenti, idee e orientamenti di
grande utilità nelle scelte strategiche.
Comunque, l’elaborazione di una strategia deve si
basarsi su ricerche e analisi rigorose, ma richiede
anche creatività, intuizione, fantasia,
immaginazione, capacità di anticipare l’evoluzione
del mercato e i bisogni dei clienti, capacità di
reinventare l’azienda e i suoi processi: tutte doti
che non possono ritrovarsi incluse in alcun
modello.
Il motore di successo di una strategia
diventa sempre più l’organizzazione, e in
particolare quella parte di essa
rappresentata dagli uomini che operano
nell’azienda e che con i loro comportamenti,
le loro motivazioni e le loro aspirazioni
determinano in misura notevole il successo
o l’insuccesso dell’impresa
Naturalmente, non possono esistere modelli
validi per ogni tipo d’impresa e per ogni
situazione.
UN MODELLO DI STRATEGIA
A LIVELLO AZIENDALE
matrice crescita –
Un modello di strategia a livello aziendale è la
quota di mercato, che è stata elaborata dal Bolston Consulting Group
(BCG).
In questo modello l’impresa è vista come un articolato insieme di
chiamato ciascuno dei quali dà un proprio
business, portafoglio,
performance
contributo alla di crescita e di redditività dell’impresa
stessa.
Ogni business, perciò, dovrebbe essere gestito da unità strategiche in
larga misura indipendenti, seppure coordinate da un’unica direzione.
matrice del BCG
La fornisce una del ruolo svolto da
visualizzazione
ogni singolo business e da ogni unità strategica che si occupa della
sua gestione.
Il modello che segue una rappresenta un po’ la
logica finanziaria,
sintesi tra il ciclo di vita del prodotto e le curve di esperienza.
LA CURVA DI ESPERIENZA
curve di esperienza
Le indicano come a un
certo aumento percentuale dei volumi di
produzione corrisponda generalmente una
certa diminuzione nei costi unitari totali dei
prodotti.
100
90
80
70
60
Costi 50
unitari curva di
40 esperienza
30
20
10
0 1000 3000 5000 70000
Volumi comulati di
produzione
fattori
I che portano a una riduzione dei costi per
l’effetto sono principalmente:
esperienza
Il miglioramento dell’efficienza del personale, il
quale acquisisce esperienza man mano che
lavora e che ripete certe operazioni;
La specializzazione nel lavoro e il miglioramento
continuo nell’efficienza dei processi;
I cambiamenti e i miglioramenti nel “mix” delle
risorse impiegate, grazie all’introduzione
dell’automatizzazione, a un migliore rapporto con i
fornitori, all’utilizzo di nuovi materiali che possono
facilitare la produzione, ecc.
La diminuzione dei costi permette all’impresa di
diminuire gradualmente i prezzi di vendita.
La curva di esperienza ha soprattutto nel lungo
validità
periodo perché sui costi, nel breve periodo,
influiscono altri fattori che comportano le seguenti
implicazioni pratiche:
nel lungo periodo, l’impresa che ha il volume di
produzione maggiore avrà costi unitari minori e otterrà
margini più elevati;
l’impresa dovrebbe tendere a conquistare quote di
mercato sempre più ampie;
la posizione dominante può essere raggiunta
attraverso la riduzione dei prezzi, a segmentazione
del mercato e la concentrazione sui segmenti per i
quali l’impresa ha maggiore forza competitiva.
LA MATRICE CRESCITA – QUOTA
DI MERCATO
matrice crescita – quota di mercato
La utilizza
l’attrattività del settore e la posizione competitività per
confrontare il posizionamento strategico di diverse
aree d’affari e formulare suggerimenti strategici.
Essa si suddivide in quattro quadranti, ciascuno dei
quali rappresenta una fase del ciclo di vita del
prodotto e avviene in base ai seguenti due parametri:
– la quota di mercato relativa, che serve a
indicare la capacità del business di generare
liquidità;
– il tasso di crescita del mercato; che serve a
indicare le esigenze di liquidità del business
stesso
Alto
mercato
del
crescita Basso
di
Tasso Alta Bassa
Quota di mercato relativa
LE CARATTERISTICHE DELLE
UNITA’ STRATEGICHE
Question
Stars Cash – cows Dogs marks
Producono utili Producono
Producono utili Producono utili perdite o utili
modesti o nulli molto modesti
Generano un Generano un Generano un Generano un
flusso di causa flusso di cassa flusso di cassa flusso di cassa
largamente
negativo modesto o nullo negativo
positivo
Richiedono Richiedono Richiedono Richiedono
strategie di strategie di strategie di strategie
sviluppo difesa abbandono offensive
IL MODELLO STRATEGICO DI
PORTER
Il modello strategico elaborato da Porter ha
valenza a livello di area d’affari e si basa
sull’assunto che il successo dell’azienda
dipende da due fattori:
– l’attrattività del settore;
– il posizionamento dell’impresa rispetto alla
concorrenza.
FORZE CHE DETERMINANO LA
REDDITIVITA’ DI UN SETTORE
Minaccia di nuovi
entranti
SETTORE:
Potere contrattuale Potere contrattuale
concorrenti attuali e le
dei fornitori loro manovre di dei clienti
posizionamento
Minaccia da
prodotti/servizi sostitutivi
posizionamento
Il rispetto alla concorrenza
influisce sui risultati che l’impresa può
conseguire. Per conoscerlo è necessario
individuare i e i
punti di forza punti di
dell’impresa.
debolezza
LE ALTERNATIVE STRATEGICHE
Una strategia di difesa;
Una strategia di attacco;
Una strategia d’anticipo.
LE STRATEGIE COMPETITIVE DI
BASE
Leadership di costo, mediante la quale
l’impresa vuole raggiungere un livello di costi
più basso rispetto ai concorrenti;
Differenziazione, mediante la quale l’impresa
punta ad essere unica nel proprio settore, in
rapporto ad alcune variabili ritenute molto
importanti dai clienti;
Focalizzazione, con cui l’impresa mira a
raggiungere migliori risultati impegnandosi in
un segmento o in un gruppo di segmenti del
settore, può essere sui costi o sulla
differenziazione.
LE STRATEGIE COMPETITIVE DI
BASE
1.
dominare 2.
LEADERSHIP
Ampio DIFFERENZIAZIONE
DI COSTO
da
competitivo 3.a. 3.b.
Stretto FOCALIZZAZIONE SUI FOCALIZZAZIONE SULLA
COSTI DIFFERENZIAZIONE
Ambito Bassi costi Differenziazione elevata
VANTAGGIO COMPETITIVO
WHAT IS INTERNATIONAL TRADE?
International trade is the process of buying and selling
goods and services between different countries.
Depending on what a country produces or needs, it either:
Exports,
– sells to other countries;
Imports,
– buys from other countries.
There are a few general factor which make trading abroad more
risky than trading at home:
Language difficulties.
– Often the customer and the supplier
speak different languages and come from very different
cultures, so they have to find a way of communicating
effectively. Besides, documents may need to be translated;
Exchange rates.
– Changes in international exchange rate
can make it difficult for exporter to “price” their goods
competitively in international markets;
Legal system.
– National legal systems can be very different.
Therefore, exporters may need to be familiar with them. They
should be also know all the procedures they must comply
with;
Political economic instability.
– or This can make trade risky
for both parties involved.
Governments can control international trade by means of
protectionism, which consists of restrictions to trade.
The main reasons for protectionism are:
– To protect domestic industries;
– To safeguard employment;
– To raise revenues through tariffs;
– To remove a balance of payment deficit;
dumping,
– To restrict selling goods at very low prices to
compete with the domestic industry.
The main methods of protectionism are:
Tariffs,
– also called import or customs duties: taxes imposed
on imported goods to make them less competitive. Tariffs
encourage consumers to prefer domestic products;
Quotas:
– these place a limit on the quantity of foreign goods
that can be admitted into a country. For example, the USA,
the UK and Italy all have limits on the number of Japanese
cars that can be imported into their countries;
Subsidies:
– these consist of grants, that is to say, money
given by the Government to domestic producers to make
them more competitive against foreign companies;
Embargo:
– this places a ban on the export or import of a
particular good or on trade with a particular country or
countries. It is usually used for political reasons. For
example, many countries stopped trading with Serbia as an
objection to the ethnic cleansing carried out in that country
during the Kosovo crisis.
DUTIES
Duties are tariffs which an importing country imposes on certain foreign
goods.
Dutiable imported goods are therefore more expensive for the
consumer, and domestic prices and industries are protected.
Duties can be:
Countervailing duties,
– when a country applies a special tax on
foreign goods whose price has been dumped. These duties bring
the price of such goods into line with domestic prices;
Ad valorem
– when they are applied as a percentage of the value of
the goods;
Specific duties
– when the amount of tax is proportional to the size,
weight or quantity of the goods.
Duty – free,
– are goods are imported in limited quantities, without
customs duties, they can be sold at airports. Countries within the
EU no longer allow their passengers travelling within EU to take
advantage of duty – free goods.
TRADING WITHIN THE EU AND GLOBAL TRADING
The establishment in 1993 of the European Single Market
opened up free trade between member countries of the
European Union.
THE EU’S SINGLE MARKET’S FOUR BASIC
FREEDOMS ARE: persons
goods Free circulation of capital
services
Steps towards the realisation of these principles have been:
– The elimination of border controls on goods;
– The harmonisation of taxation;
– The abolition of VAT;
– The harmonisation of standards and certification system.
The creation of a tariff union so as to abolish all customs duties
on trade between the member states. Therefore, they are not
allowed to levy their own customs duties on imports. Instead, the
Common Customs Tariff CCT)
(on is applied.
The CCT is common to all members of the Union, but the rates
of duty differ from one kind of import to another depending on
what they are and where they come from.
By means of its CCT, the Community applies the principle that
home producers should be able to compete fairly and equally on
the Community market with manufacturers exporting from other
countries.
The Community is constantly adapting the CCT to the
World Trade Organisation (WTO) rules.
This body was set up in 1995 and its members are
countries from all over the world. Its objective is not simply
making international trade freer, it is also about developing
a framework of rules designed to limit unfair trading
practices and therefore protect the interests of all its
members, there were 134 in May 1999. The WTO includes
three agreements covering:
– Trade in goods, (GATT, the General Agreement on
Tariffs and Trade);
– Services, (GATS, the General Agreement on Trade in
Services);
– Intellectual properties, (TRIPS, the Trade – related
aspects of intellectual property rights).
IMPORT / EXPORT DOCUMENTS