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storia- seconda Guerra Mondiale, dallo scoppio alla tragica conclusione, igiene razziale nazista
italiano- Vita di Galileo di Bertold Brecht
ALTRI SCIENZIATI DELLA “ZONA GRIGIA”: PLANCK E DEBYE
-Planck ………………………………………………………………………………….……………………..…...
-Debye …………………………………………………………….…………………….…………………….…...
LA COLPA DELL’INDIFFERENZA ETICA …………………….…………………………………………..…...
LA CRITICA INDIRETTA DI BRECHT: VITA DI GALILEO ………………………….…….………………….
LA CONTROFFENSIVA SCIENTIFICA AMERICANA: IL PROGETTO MANHATTAN
-Gli inizi ….………………………………………………………………………………………...……………….. 19
-Il piano inglese ………………………………………………………………….…………….….……………….
-Scetticismo americano ……………………………………………………………………………………..…..
-Gli Usa entrano in guerra, intensificazione degli studi ………………………………………………..………
-Fondazione del Manhattan Project ……………………………………………………………………………..
EINSTEIN
-Prima della guerra ………………………………………………………………………………………….…….
-Einstein e il Manhattan Project …………………………………………………………………………….……
-Dopo la guerra, il manifesto Russel-Einstein .……………………………………………….…………….…..
HIROSHIMA E NAGASAKI: DISFATTA PER LA SCIENZA TEDESCA ………………………………….…
“IL PROBLEMA NON E’ COSA POSSIAMO FARE NOI CON LA TECNICA, MA COSA LA TECNICA
PUO’ FARE DI NOI” (Gunther Anders) …………………………………………………………………….…...
BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA …………………………………………………………………………………
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INTRODUZIONE
All’alba della seconda Guerra Mondiale la corsa agli armamenti è ormai avviata.
Anche gli scienziati vengono reclutati. Si riapre la questione se sia o meno lecito per
uno scienziato progettare armi, il problema dell’utilizzo della scienza, in quello che è
indubbiamente un rilevante problema etico. Questa diatriba era presente agli
scienziati di età ellenistica e già nell’antichità qualcuno sosteneva che non era
moralmente conveniente per gli scienziati progettare armi. Nonostante ciò da
sempre gli scienziati sono stati al servizio del potere costruendo macchine belliche.
Leonardo da Vinci fu un grande progettista di armi micidiali che donava ai signori
che gli offrivano ospitalità. Sovente nel passato gli scienziati sono stati accusati di
avere fornito nuove armi per la mutua distruzione delle nazioni, invece che per il
miglioramento del loro benessere. A questo proposito, si cita come esempio lo
sviluppo dell’aeronautica, che avrebbe portato molta più miseria che gioia. Il
riferimento è ovviamente ai bombardamenti della seconda Guerra mondiale ed in
particolare a quello di Pearl Harbor: è questo un esempio della difficoltà e
dell’ambiguità insita nel valutare il bene ed il male di uno sviluppo scientifico.
Tuttavia nel passato gli scienziati possono negare una responsabilità diretta negli
usi che l’umanità ha fatto delle loro scoperte disinteressate. In tempi recenti si può
ancora affermare questo? Già con la prima Guerra Mondiale si produce la perdita
dell’illusione di una scienza sempre e comunque costruttrice di civiltà, uno shock
che possiamo evocare con le parole di Quasimodo: scienza “persuasa allo
sterminio”. La scienza ha via via lasciato alle sue spalle la convinzione di una
propria strutturale intangibilità garantita dalla “neutralità” ed ha assunto
consapevolezza che, nell’intreccio che la connette ormai alle potenze artefici di
storia, la “produzione” di male la chiama a rispondere del suo agire, vincolandola ad
un rinnovato impegno etico pubblico, di cui trasparenza di relazioni, di procedure e
risultati sono parte.
Le ricadute della scienza sulle tecniche di distruzione e dunque le responsabilità
etiche e politiche dei singoli ricercatori sono evidenti nella seconda Guerra
Mondiale. Perché gli studiosi non lavorano nella torre d'avorio della loro disciplina, e
le loro scoperte possono avere effetti clamorosi sull'intera umanità. 3
CONTESTO
All'inizio degli anni Trenta la scienza tedesca era all'avanguardia in diversi campi,
dalla chimica alla fisica, dalla biologia alla balistica. Fu proprio questa superiorità
tecnologica che diede alla potenza militare del Reich una forza pressoché
irresistibile.
Dal 1933 gli scienziati tedeschi misero le loro conoscenze al servizio di Hitler. Alcuni
furono colpevoli degli episodi più atroci della Shoà, in particolare delle
sperimentazioni su esseri umani nei campi di sterminio. Peraltro l'ideologia razzista
e antisemita del nazismo s’imponeva anche nelle università e nei centri di ricerca,
allontanando gli ebrei dall'insegnamento e dai laboratori, e, per esempio, mettendo
al bando la teoria della relatività e sostenendo pseudo-scienze come l'“igiene
razziale”.
Di fronte al «patto con il diavolo» hitleriano, non tutti si comportarono allo stesso
modo: alcuni ricercatori erano fanatici nazisti, molto più numerosi i semplici
«compagni di strada», mentre furono pochi quelli che si rifiutarono di collaborare.
Anche per questo la macchina bellica nazista, che oltretutto sfruttava ferocemente
la manodopera schiavizzata dei campi di concentramento e di lavoro, restò
efficiente così a lungo, prolungando il conflitto. E fino all'ultimo i laboratori tedeschi
cercarono di mettere a punto la terribile arma finale in grado di cambiare le sorti
della seconda Guerra Mondiale.
Dall’altra parte dell’oceano, contemporaneamente, un altro team di studiosi stava
correndo contro il tempo per arrivare alla conquista della bomba atomica prima del
nemico. Molti di questi erano scappati dalla minaccia nazista e avevano deciso di
dare il loro appoggio agli alleati per sconfiggere il regime hitleriano. Si tratta del
progetto Manhattan che portò alla creazione della micidiale bomba che causerà i
tragici eventi di Hiroshima e Nagasaki. 4
LA SITUAZIONE IN GERMANIA
A partire dalla fine del XIX secolo, gli
ebrei tedeschi guardavano alla
cultura come allo strumento più
prestigioso che avrebbe permesso il
loro avanzamento sociale.
Moltissimi ebrei, pertanto, hanno
raggiunto in Germania le posizioni più prestigiose in tutti i campi del sapere.
Quando Hitler conquista il potere (30 gennaio 1933) la Germania, nel giro di
pochissimo tempo, si trasforma in una dittatura basata sull’uso combinato del
campo di concentramento e della I territori conquistati dal terzo Reich e sotto la sua
discriminazione razziale. Gli scienziati e tutti i influenza
pensatori di origine Ebrea sono costretti, quando possono, ad emigrare fuori
dall’Europa per trovare, in massima parte, asilo negli USA.
I PROVVEDIMENTI RAZZIALI IN GERMANIA, RIFLESSI SULLE COMUNITA’ DI
STUDIOSI
La comunità scientifica tedesca iniziò a subire le conseguenze della politica del
nuovo regime a partire dal 7 aprile 1933, allorché fu promulgata la Legge per la
ricostruzione della carriera dei funzionari statali di ruolo; l’articolo 3 di tale legge,
meglio noto come paragrafo ariano, prevedeva, infatti, il pensionamento forzato di
tutti i pubblici dipendenti che non fossero di discendenza ariana. In conseguenza di
tale provvedimento (e, più in generale, della politica antisemita nazista) la Germania
perse 1684 scienziati, la maggior parte dei quali emigrò in Inghilterra o negli Stati
Uniti. Questi avrebbero poi offerto i loro servizi ai nemici del Terzo Reich.
Il Fuhrer però sapeva bene che il supporto delle menti della nazione non sarebbe
venuto meno. Hitler infatti aveva sprezzantemente dichiarato in un’intervista del
1931: «Credete forse che nel caso di una nostra vittoria la classe media tedesca
rifiuterebbe di servirci e di mettere i suoi cervelli a nostra disposizione?». 5
Nella primavera 1933, dopo la conquista del
potere da parte di Hitler, quando gli scienziati
ebrei vennero licenziati in massa, i loro posti
vennero prontamente rilevati dai più giovani
colleghi non ebrei. Questo processo sorprese a
tal punto lo scienziato britannico George
Barger, professore di chimica all’Università di
Edimburgo, da indurlo a scrivere a Ka