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Tesina - Premio maturità 2009
Titolo: ricerca massimi e minimi
Autore: Mariotti Simone
Descrizione: si tratta della ricerca dei massimi e dei minimi tramite la funzione di una variabile,attraverso la funzione di due variabili, e attraverso la programmazione lineare
Materie trattate: Matematica,calcolo
Area: tecnologica
Sommario: matematica,funzione di una variabile matematica,funzione di due variabili calcolo,programmazione lineare
DOMINIO DI UNA FUNZIONE
Il dominio di una funzione è l'insieme su cui la funzione è definita, mentre il
codominio è l'insieme dei valori che la funzione può assumere.
Se la funzione è:
•RAZIONALE INTERA il dominio risulta: Per ogni valore di x
•RAZIONALE FRATTA il dominio risulta: Per ogni valore di x ad esclusione dei
valori che annullano il denominatore
•IRRAZIONALE INTERA(FRATTA) con indice del radicale dispari allora il dominio
è come quello delle RAZIONALI INTERE(FRATTE)
•IRRAZIONALE INTERA con indice del radicale pari allora si impone al radicando
d'essere positivo o nullo
•IRRAZIONALE FRATTA con indice del radicale pari, si impone al radicando
d'essere positivo
•ESPONENZIALE allora il dominio è come quello delle funzioni RAZIONALI
INTERE O FRATTE
•LOGARITMICA allora si impone all'argomento d'essere positivo
SEGNO DELLA FUNZIONE
• Tale passaggio precisa all’interno del dominio le
parti in cui:
E le parti in cui:
COMPORTAMENTO AGLI
ESTREMI DEL DOMINIO
È necessario determinare il comportamento
della funzione in prossimità degli estremi.
• si cercano i limiti della funzione al tendere
di x ai valori estremanti del dominio.
(a questo punto se si trova una forma
0
indeterminata del tipo oppure
0
oppure riconducibili ad esse allora si può
ricorrere alla Regola di De L'Hopital).
REGOLA DI DE L’HOPITAL
Nell'analisi matematica la regola di de
l'Hopital è un procedimento che permette
di calcolare vari limiti di quozienti di
funzioni reali di variabile reale che
convergono a forme indeterminate
0
0
con l'aiuto della derivata del numeratore e
della derivata del denominatore.
CONCETTO DI LIMITE DI
FUNZIONE
Il concetto di limite di una funzione :
definita su un sottoinsieme X della retta reale è:
• l è limite se per ogni numero reale ε > 0 esiste
un altro numero reale positivo δ tale che
| f(x) − l | < ε per ogni x in X con 0 < | x − x0 | < δ.
• In questo caso si scrive
INTERSEZIONE CON GLI ASSI
Per trovare i punti d'incontro con i due assi
cartesiani basta fare due sistemi tra la
funzione e l’equazioni degli assi. L'asse X
ha equazione Y=0, mentre l'asse Y ha
equazione X=0.
ASINTOTI DELLA FUNZIONE
Si definisce ASINTOTO di una retta
y f (x )
alla quale la funzione si avvicina senza mai
toccarla ad eccezione degli asintoti
orizzontali o obliqui che possono anche
intersecare la curva.
Esistono asintoti:
• Verticali
• Orizzontali
• Obliqui
ASINTOTI VERTICALI
Per cercare gli ASINTOTI VERTICALI
si trovano prima le radici del denominatore e
quindi si fa il limite per X tendente ai valori
che si sono trovati.
Se il risultato è infinito c’è l’asintoto di
equazione x= x1, nel caso contrario non
c’è l’asintoto
ASINTOTI ORIZZONTALI
Per cercare gli ASINTOTI ORIZZONTALI
si calcolano:
Se il risultato è un numero finito k allora
ed è l'asintoto orizzontale
N.B le f(x) con dominio
limitato
non hanno sicuramente
ne asintoti orizzontali ne quelli obliqui
ASINTOTI OBLIQUI
Per cercare gli ASINTOTI OBLIQUI
* Una retta obliqua ha equazione esplicita del tipo
y=mx+n.
Il valore di m sarà dato da:
Il valore di n sarà dato da:
RICERCA DEI PUNTI DI MINIMO E
MASSIMO
Si procede in questo modo:
• Si calcola la derivata prima della funzione e si
impone y’ maggiore uguale a 0
• La funzione sarà crescente dove la derivata
prima è positiva, decrescente negli altri
intervalli
• i punti di minimo e di massimo sono le
soluzioni di y'=0
RICERCA INTERVALLI DI
CONCAVITA‘ CONVESSITA'
PUNTI DI FLESSO
Si procede in questo modo:
• Si calcola la derivata seconda della funzione data
cioè dalla y“;
• Si impone ad essa d'essere positiva ovvero si
risolve la disequazione y">0 per trovare gli intervalli
di concavità e gli altri di convessità;
I punti di flesso sono punti appartenenti al dominio
dove cambia la concavità
RAPPRESENTAZIONE GRAFICA
DELLA FUNZIONE
Questa parte è la più importante ma nello stesso tempo la
più semplice se si procede in questo modo:
• Si rappresentano gli asintoti della funzione e i punti
derivanti dai risultati delle intersezioni con gli assi e dalle
intersezioni con gli asintoti orizzontali o obliqui;
• Si tirano delle verticali non continue in corrispondenza
delle intersezioni con l'asse delle ascisse;
• Si cancellano le parti di piano in cui la funzione o non è
positiva o non è negativa (facendo riferimento allo studio
del segno della funzione);
• Si rappresenta infine la funzione spostandosi da -∞ a
+ ∞ rispettando asintoti e punti per i quali passa la
funzione.
RICERCA DEI MASSIMI E MINIMI IN:
• MATEMATICA ATTRAVERSO UNA
FUNZIONE DI DUE VARIABILI
RICERCA DEI MASSIMI E DEI MINIMI
IN UNA FUNZIONE DI DUE VARIABILI
In una funzione di due variabili per ricercare i massimi e i minimi è
necessario individuare nella funzione: 10
0
-10
• Il dominio -20
-30
-40
• Le linee di livello e metodo di ricerca -4
-4 -2
-2 0 0
x
y 2
2 4 4
• La continuità
• Le derivate parziali e metodi di ricerca
• Ricerca dei punti di massimo e di minimo 60
50
e metodi di ricerca 40
30
20
10 4
4 2
2 0
0 x
y -2
-2 -4
-4
FUNZIONI A DUE VARIABILI
DEFINIZIONE
Una funzione reale di due variabili reali è una legge , f , che
permette di associare, ad ogni coppia di numeri reali
(x;y), appartenente ad un dominio D, un numero reale z.
Essa si potrà scrivere come:
z f ( x ; y )
le funzioni a due variabili sono simili alle normali funzioni
ad una variabile con la differenza che:
• non lavoriamo più con il piano cartesiano ma con un
sistema di assi tridimensionali nello spazio;
• la variabile indipendente non è più
una (x) ma sono due (x,y);
il dominio di una funzione a due
variabili non è da ricercare sull’asse
delle ascisse ma sul piano R .
2
DOMINIO DI UNA FUNZIONE A
DUE VARIABILI
Come per le funzioni ad una variabile si definisce dominio di una funzione a
due variabili l'insieme dei punti del piano che soddisfano le condizioni
poste che può essere limitato o coincidere con l’intero piano.
Si definisce invece codominio di una funzione a due variabili l'insieme dei
valori che corrispondono alla variabile dipendente Z.
si può allora dire che:
• Il dominio di una funzione a due variabili
razionale non fratta risulta il piano R ;
2
• Il dominio due una funzione a due variabili
razionale fratta risulta il piano R ;
2
privato dei punti della curva presente nel suo
denominatore;
• se la funzione a due variabili è irrazionale o
trascendente si riprende la
teoria delle funzioni ad una variabile irrazionali o trascendenti in relazione
al dominio. Torna alla P.L
DIFFERENZE TRA DOMINI
Le differenze del campo di esistenza tra le
funzioni ad una variabile e quelle a due
variabili sono:
• Il dominio di una funzione ad una variabile
risulta l'asse reale o parte di esso
• Il dominio di una funzione a due variabili
risulta il piano R o parte di esso.
2
LINEE DI LIVELLO DI UNA
FUNZIONE A DUE VARIABILI
Per poter rappresentare una funzione a due variabili con una certa
approssimazione reale è necessario cercare le linee di livello della suddetta
funzione.
Le LINEE DI LIVELLO di una funzione a due variabili risultano l'insieme delle
intersezioni tra la stessa funzione e l'insieme dei piani paralleli Z=K al variare di K
nell'insieme dei numeri reali.
• Le LINEE DI LIVELLO sono rette se la funzione data è di secondo grado solo
nei termini dove esiste Z;
• Le LINEE DI LIVELLO sono coniche(parabole,ellissi,cerchi,iperboli) se la
funzione data è di terzo grado solo nei termini dove esiste Z oppure di secondo
grado in almeno un termine non contenente Z.
• Le LINEE DI LIVELLO sono curve di grado
• superiore al secondo se la funzione
data ha grado superiore al terzo nei termini
contenenti Z o almeno di terzo grado nei termini
non contenenti Z.
Torna alla P.L
METODI DI RICERCA CURVE DI
LIVELLO
In pratica per trovare una linea di livello si fa
il sistema tra la funzione data ed un piano
definito con Z uguale ad un particolare
numero K.
In questo modo viene a
determinarsi o una retta
o una curva che risulta
l'immagine della data
funzione con quota K.
CONTINUITA' DI UNA FUNZIONE
A DUE VARIABILI
Come per le funzioni ad una variabile si potrà dire
che una funzione a due variabili risulta continua
in un punto P appartenente al suo dominio se
0
risulta:
Si può dire allora che una funzione a due variabili
è continua in tutto il suo dominio se risulta
continua in ogni punto del suo dominio.
ENUNCIATO DEL TEOREMA DI
WEIERSTRASS
Afferma che:
Una funzione continua
in un insieme chiuso e
limitato S (sottoinsieme
del suo dominio), ha
certamente un minimo
assoluto ed un massimo
assoluto nell’insieme S.
DERIVATE PARZIALI
La derivazione di una funzione a due variabili ha la stessa importanza
della derivata di una funzione ad una variabile.
Così per trovare la crescenza e la decrescenza e i punti di minimo e
massimo di una funzione a due variabili si utilizzano anche le derivate
di tale funzione.
Ovviamente esiste una definizione generale per una qualsiasi derivata
parziale ed è:
SI DEFINISCE DERIVATA PARZIALE RISPETTO AD UNA DELLE
DUE VARIABILI DI UNA FUNZIONE REALE A DUE VARIABILI
Z=f(X,Y),LA DERIVATA DELLA FUNZIONE QUANDO L'ALTRA
VARIABILE SI CONSIDERA COSTANTE.
• La derivata prima rispetto la X si indica f'x
• La derivata prima rispetto la Y si indica f'y
• La derivata seconda rispetto la X si indica f''xx
• La derivata seconda rispetto la Y si indica f''yy
(Vedi anche teorema di Schwarz)
MODI DI DERIVAZIONE
La derivazione di una funzione a due variabili,però può essere eseguita in due
modi.
Infatti essa può essere fatta o in funzione della variabile X oppure in funzione
della variabile Y.
L'introduzione ad essa avviene come per le funzioni ad una variabile, cioè
come limite di un rapporto incrementale.
Si definisce infatti DERIVATA PARZIALE in un punto P(X0,Y0) di una
funzione a due variabili rispetto la variabile X il :
Si definisce derivata parziale in un punto P(X0,Y0) di una funzione a due
variabili rispetto la variabile Y il:
TEOREMA DI SCHWARZ
Esiste anche una derivata
seconda mista f''xy per la
quale vale un teorema detto
dell'inversione dell'ordine di
derivazione che afferma: Se in
un intorno di P(X0,Y0) esistono
le derivate parziali prime e
seconde e se la f''yx risulta
continua in P allora esiste in P
anche la f''xy e risulterà:
MASSIMI E MINIMI DI UNA
FUNZIONE A DUE VARIABILI
Si eseguono attentamente i seguenti passaggi:
Si risolve il sistema :
f'x(X,Y)=0
f'y(X,Y)=0
e si trovano le coordinate degli eventuali punti di MINIMO e MASSIMO
Si calcola l'HESSIANO f" f"
xx xy
H(X,Y)= = f" * f" – (f" )
2
xx yy xy
f" f"
yx yy
Si sostituiscono le coordinate dei punti trovati dal sistema e nel risultato
trovato dall’hessiano.Si trovano gli H(Xi,Yi).
RISULTATI DELL’HESSIANO
Se:
• H(Xi,Yi) >0 e f"xx>0 allora il
punto risulta un MINIMO
RELATIVO
• H(Xi,Yi) >0 e f"xx<0 allora il
punto risulta un MASSIMO
RELATIVO
• H(Xi,Yi) =0 nulla si può dire
• H(Xi,Yi) <0 Xi è un punto di sella
MASSIMI E MINIMI DI UNA
FUNZIONE CON VINCOLI DATI
DA DISEQUAZIONI LINEARI
Si procede anche in questo caso eseguendo i seguenti passaggi:
• Si determina,attraverso il metodo grafico, la figura piana soluzione
del sistema dei vincoli (programmazione lineare)
• Si calcolano i massimi e minimi liberi della funzione Z=f(X,Y) che
stanno dentro la figura, con il metodo grafico
• Si cercano i punti di MINIMO e MASSIMO nella frontiera sostituendo
le equazioni di essa nella funzione data che diventa, così, ad una
variabile
• Si cerca la quota dei vertici della figura del e si confronta con quella
dei punti trovati prima.
• Si definisce il minimo e massimo assoluto con i risultati ottenuti.
RICERCA DEI MASSIMI E MINIMI IN:
CALCOLO ATTRAVERSO LA
PROGRAMMAZIONE LINEARE
CONCETTO DI
PROGRAMMAZIONE LINEARE
Si parla di programmazione lineare quando si è in presenza di:
• una funzione lineare a due o più variabili indipendenti che si deve
massimizzare se si tratta di funzione RICAVO o PROFITTO oppure
minimizzare se si tratta di funzione COSTO;
• un insieme di vincoli nelle suddette variabili indipendenti date da
equazioni o disequazioni lineari a due o più variabili;
• un insieme di vincoli di segno, di norma positivo, che esprimono la
non-negatività delle variabili presenti essendo esse grandezze
economiche