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Informatica: Sequencer;
Sistemi: Protocollo MIDI e Controller MIDI;
Inglese: cosa è l'hip hop.
1.1– The pillars of hip hop
…………………………………………………………………………………………………………..
Pagina: 3
2 – I sequencer, il software che viene usato per comporre basi rap
…………………………………………. Pagina: 5
2.1– Lo strumento musicale del beat maker, il MIDI e il controller MIDI
……………………………………. Pagina: 6
3 – Il rap confrontato con la poesia
………………………………………………………………………………………….. Pagina: 8
3.1– Underground e Mainstream, due mondi paralleli nello stesso
genere……………………………….. Pagina: 10
3.2- Il rap italiano, come è nato e la sua storia
…………………………………………………………………………… Pagina 11
Conclusione: Perchè il rap è diventato un fenomeno di massa?
………………………………………………… Pagina 12 3
Introduzione
I nostri padri hanno avuto i Beatles e i Rolling Stones, hanno avuto i Pink Floyd con
“Another brick in the wall”, noi degli anni ’90 abbiamo avuto gli 883, i ragazzi di
adesso invece hanno il genere rap. In questa tesina voglio analizzare il fenomeno del
rap, da dove viene e soprattutto come viene fatto e infine voglio analizzare il perché di
questo successo di un genere che per molto tempo è stato ostracizzato nel nostro
paese e solo adesso viene apprezzato. Questa tesina in conclusione vuole anche
analizzare il fenomeno che riguarda la diffusione del rap solamente tramite le
televisioni senza cercare di addentrarsi in un mondo interessante pieno di validi artisti
e che anche nella sua manifestazione commerciale può presentare dei messaggi
nascosti che quasi nessuno riesce a recepire.
1. What is Hip Hop?
Hip hop is a form of musical expression and artistic subculture that originated in
African-American and Hispanic-American communities during the 1970s in New York
City, specifically within the Bronx. The term often refers to hip hop music, which
consists of poetry that is spoken - rather than sung - over either original or sampled
instrumental recordings mixed with new original sounds from drum machines, and/or
other instruments. However, the culture has expanded far beyond its original roots,
and now is considered a worldwide subculture comprising rapping, DJing, hip hop
dance, and graffiti art - known collectively as "Four Pillars of Hip Hop", someone says
that the pillars are five, the fifth is the beat boxing, the art of making the instrumental
with the human body (usually the mouth).
1.1 The Pillars of Hip Hop
- DJing: Turntablism refers to the extended boundaries and techniques of normal
DJing innovated by hip hop. One of the few first hip hop DJ's was Kool DJ Herc,
who created hip hop through the isolation of "breaks" (the parts of albums that
focused solely on the beat). In addition to developing Herc's techniques, DJs
Grandmaster Flowers, Grandmaster Flash, Grand Wizard Theodore, and
Grandmaster Caz made further innovations with the introduction of scratching.
Traditionally, a DJ will use two turntables simultaneously. These are connected to
a DJ mixer, an amplifier, speakers, and various other pieces of electronic music
equipment. The DJ will then perform various tricks between the two albums
currently in rotation using the above listed methods. The result is a unique
sound created by the seemingly combined sound of two separate songs into
one song. Although there is considerable overlap between the two roles, a DJ is
not the same as a producer of a music track. In ours day a DJ is a man with
double duty, one is to mix the songs to create an unique track to be played
with the turntables, before a DJ have to use a vinyl record to play the music 4
instead now a DJ can use an usb key and use the turntables only to scratch (that
is a technique that permits to create particularly sounds with the vinyl record or,
in the case of modern DJ set with a software that emulate the vinyl record).
- Mcing: Rapping (also known as emceeing, MCing, spitting (bars), or just
rhyming) refers to "spoken or chanted rhyming lyrics with a strong rhythmic
accompaniment". It can be broken down into different components, such as
“content”, “flow” (rhythm and rhyme), and “delivery”. Rapping is distinct from
spoken word poetry in that is it performed in time to the beat of the music. The
use of the word "rap" to describe quick and slangy speech or repartee long
predates the musical form. An MC (Master of Ceremony) can rap in two different
ways, a freestyle that is a rapping made at the moment, it isn’t prepared and
usually the DJ play a beat (that is the background music) and the MC raps about
everything he wants without anything is written. The second way a MC can rap
is a prepared text that he will record to have a track.
- Graffiti art: Usually a rapper (or a crew) choose a own tag, one method to write
his name to mark a territory. Usually a crew erase the tag of another group only
to make “war” and usually the gangs (a method to call a crew) search others
tag to erase and make that territory under their name.
This is a tag of a Italian rapper named “Emis Killa”
- Breaking, also called B-boying or breakdancing, is a dynamic style of dance
which developed as part of the hip hop culture. Breaking is one of the major
elements of hip hop culture. Often two gangs with b-boy have a spectacular
battle only to show their ability to dancing.
There is a fifth pillar that someone recognize and someone not and this is the beat
boxing that is the vocal percussion of hip hop culture. It is primarily concerned with
the art of creating beats, rhythms, and melodies using the human mouth. Usually a
5
human beat boxer is used to make freestyle rap in a live contest, in Italy one of the
famous beat boxer is Rise from Blocco Records.
2. I sequencer, il software che viene usato
per comporre una base rap
Il sequencer è un dispositivo (hardware o software), utilizzato nel campo musicale, che
permette di creare e riprodurre delle sequenze di segnali di controllo, per comandare
uno strumento elettronico. I primi dispositivi che si avvicinavano a tale scopo erano
due strumenti elettromeccanici costruiti negli anni cinquanta. Negli anni sessanta, al
fianco dei primi sintetizzatori analogici, la cui altezza tonale delle note prodotte era
controllata da un valore di tensione, troviamo lo Step Sequencer che permetteva di
ripetere ciclicamente una sequenza di controllo preimpostando tutti gli step ovvero
una serie di voltaggi che componevano la sequenza. Tale sequenza di tensioni
elettriche andava a controllare direttamente i VCO (Voltage Controlled Oscillator) del
sintetizzatore, e quindi l'intonazione della voce sintetizzata, producendo così la nota
desiderata. Il segnale di controllo poteva essere usato sia per generare una melodia
sia per controllare altri parametri del sintetizzatore come ad esempio la frequenza di
taglio del filtro. Nel 1971 Ralph Dyck sviluppò il prototipo di un sequencer analogico
che sfruttava la tecnologia digitale per memorizzare gli eventi. La memoria digitale
permetteva di memorizzare un gran numero di eventi (circa 1000) superando il
problema della memoria degli step sequencer i quali, come abbiamo detto, si
limitavano a riprodurre una sequenza piuttosto corta composta da alcuni step, ovvero
una serie di voltaggi. Nel 1976 la Roland, sviluppando il prototipo di Dyck, mise in
commercio il sequenze MicroComposer MC8. L'MC8 era dotato di molta più memoria
del prototipo di Dyck e disponeva di otto tracce programmabili. Come molti
sintetizzatori della metà degli anni settanta, utilizzava la tecnologia digitale solo per
quanto concerneva la memoria, mentre le uscite erano analogiche poiché non esisteva
ancora un segnale di controllo digitale.
Con l'avvento negli anni ottanta del protocollo MIDI le possibilità dei sequencer si
ampliarono: Il MIDI permetteva di trasmettere 16 esecuzioni polifoniche
contemporaneamente con tutto il relativo corredo di espressioni esecutive. Ma questo
di per sé grande salto di qualità fu ampliato da un altro salto di qualità che all'epoca la
tecnologia stava compiendo: il computer da pachidermico strumento sperimentale
dalle prestazioni modeste acquisiva sempre maggiori capacità di calcolo a costi e
ingombri sempre minori, così da diventare sempre più un oggetto comune.
Ad oggi i Sequencer sono utilizzabili da tutti quanti (non è più solo un’esclusiva per gli
studi) su quasi tutte le piattaforme, i più famosi Sequencer sono Cubase, Logic ed FL 6
Studio e ovviamente sono a pagamento, molti studi musicali usano macchine Apple (di
solito gli iMac che sono i computer fissi) visto che sono quelle più performanti e con
potenza di calcolo maggiore. Schermata
di Cubase, uno dei più famosi sequencer con molte tracce audio inserite.
2.1 Lo strumento musicale del beat maker, il
MIDI e i controller MIDI
Un producer di musica rap che lavora un studio molte volte non usa strumenti reali ma
usa delle tecniche audio che permettono di simulare il suono di tale strumenti. Il MIDI
(Musical Instrument Digital Interface) è nato negli anni ottanta e, nonostante possa
essere soppiantato da protocolli moderni molto più performanti, è rimasto pressoché
inalterato ed è tutt'ora intensamente utilizzato nella produzione di musica elettronica.
I motivi risiedono probabilmente nel ruolo di standard pressoché incontrastato che
esso ha assunto nell'ambito musicale e nella cura riposta dai progettisti nella stesura
delle prime specifiche.
Di fatto, il MIDI ha peculiarità interessanti su più fronti:
la qualità e la praticità del sistema - L'integrazione tra eventi audio ed eventi
MIDI ha dimostrato di essere una mossa vincente, confermando l'importanza di
questo standard nella realizzazione di musica digitale. 7
la leggerezza dei file MIDI (nell'ordine dei kB) - Tramite Internet e i software
multimediali, il MIDI diventa un media di uso comune.
la diffusione di basi di qualità sempre maggiore.
il costo basso - Molti produttori hardware e software puntano sulla
multimedialità dei propri prodotti. Con un investimento minimo o ricorrendo a
programmi freeware, è possibile a chiunque disporre di un computer in grado di
realizzare produzioni musicali di buon livello.
Per sfruttare questo standard di solito il produttore acquista dei pacchetti che le
case produttrici di Sequencer mettono in vendita che consistono in dei suoni
campionati (Cioè copiati) da alcuni strumenti reali e tramite uno strumento (il
controller MIDI) suonarli come gli pare all’interno del Sequencer.
Un controller MIDI può integrare pure altri componenti che possono servire al
produttore per comporre la sua musica come un campionatore, un sintetizzatore
o anche un drum pad. Il campionatore campiona il suono che il produttore vi
inserisce e collega ciascun tasto della tastiera (nel caso fosse una tastiera) a
una particolare porzione del suono campionato cosicché possa venire suonato e
usato per comporre la base. Il sintetizzatore si tratta di uno strumento che può
generare imitazioni di strumenti musicali reali o creare suoni ed effetti non
esistenti in natura. Attualmente troviamo anche sintetizzatori virtuali (VST), che
assolvono a questo compito interamente a livello software e che si appoggiano
su schede sonore interne o esterne collegate ad un Personal Computer.
Controller MIDI a forma di
tastiera, questo particolare modello KORG contiene anche un Drum Pad (Quello contenente gli 8 tasti rossi e
gli 8 verdi) e delle leve per permettere alcune configurazioni particolari.
Un drum pad è un altro tipo di controller MIDI ma non è più a forma di tastiera
ma è simile a un tappetino da mouse con sopra dei pulsanti che serve a
simulare una batteria (Drum infatti significa batteria) e anche qua il produttore
può dare a ogni tasto un campione diverso e ogni volta che viene schiacciato
sul sequencer quel suono viene inserito nella timeline. 8
Particolare Drum Pad a 8 tasti.
3. Il rap confrontato con la poesia