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Filosofia: Positivismo, Karl Marx (concezione della storia);
Inglese: Victorian Age, Charles Dckens (Oliver Twist);
Italiano: Verismo, Giovanni Verga (I Malavoglia);
Latino: Giovenale (le Satire);
Geografia Astronomica: stella (diagramma H-R);
Fisica: la carica e la corrente elettrica;
Matematica: la derivata della carica elettrica;
Ed. Fisica: la medicina dello sport.
Anche le comunicazioni si fecero più veloci e intense.
L’invenzione del telegrafo prima e del telefono poi,
permisero le prime comunicazioni intercontinentali. Per la
prima volta nella storia avvenne la comunicazione
istantanea a distanza, un tipo di comunicazione che ebbe
un ruolo decisivo.
Anche il settore agricolo, grazie alla maggiore domanda
di generi alimentari dovuta all’aumento demografico e
alle innovazioni tecniche, conobbe un periodo di espansione. Ma nonostante ciò
l’industria aveva quasi sostituito completamente l’agricoltura, che fino ad allora
era stata la principale risorsa economica di molte nazioni. Così milioni di
persone si trovarono costrette a trasferirsi dalle campagne per vivere nei centri
industriali per lavorare, dove le condizioni di vita erano assai discutibili; il
lavoro era pericoloso gli orari gravosi e i salari molto scarsi. Peggio di tutti
stavano le donne e i bambini, costretti a lavorare in condizioni pressoché di
schiavitù. Tutto questo era dovuto ad un inadeguato sviluppo urbanistico
rispetto all’immigrazione dei contadini nei centri industrializzati. Le città
industriali vennero circondate in poco tempo da periferie, tetre e malsane,
dove la pianificazione era impossibile, e quindi criminalità e malattie erano
favorite.
L’aspetto politico-sociale
Queste grandi trasformazioni ebbero inevitabili conseguenze in campo
politico. Sotto la spinta della nuova classe capitalistico-borghese si verificò
infatti il declino del clima conservatore e l’apertura alla civiltà liberale. Come è
stato già detto il numero del proletariato industriale aumentò, così che poté
porsi come portavoce di nuovi valori, alternativi nei confronti dei borghesi, al
punto da aspirare alla conquista del potere. In
questo modo la società europea iniziò ad aprirsi alla
dimensione della democrazia. Si svilupparono le
associazioni operaie, che successivamente
passeranno alle forme di leghe e sindacati, che
avrebbero contribuito a sottrarre i lavoratori
dall’arbitrio padronale. Cominciò infatti ad essere
riconosciuto il diritto allo sciopero, la migliore
arma per gli operai. Per la pressione sindacale e
per paura di rivolte, gli Stati adottarono un’ampia legislazione tesa a regolare i
rapporti e le condizioni di lavoro, a curare la situazione igienico-sanitaria, e
a diffondere l’istruzione elementare.
Intanto si andava diffondendo il movimento socialista, ancora diviso tra
diversi programmi e orientamenti ideologici. Per tentare di eliminare le
divergenze e di giungere ad un’unità Karl Marx organizzò un convegno dei
rappresentanti delle varie correnti. Da quel convegno
nacque l’Associazione internazionale dei
lavoratori, chiamata semplicemente Internazionale,
che si proponeva di costituire un solido punto di
riferimento organizzativo e ideologico. Ben presto però
all’interno dell’Internazionale nacque un contrasto tra i
marxisti e gli anarchici. L’obiettivo anarchico era quello
della rivoluzione universale, da scatenare con
l’azione terroristica. Gli anarchici contrastarono ogni
tentativo di Marx di costruire un’organizzazione salda e fondata sulla disciplina
unitaria. La polemica culminò con l’allontanamento degli anarchici e con la
nascita di un’Internazionale anarchica, destinata a cessare ogni attività.
Vincitore, dunque, tra i diversi movimenti operai fu quello socialista, e
all’interno di esso quello marxista. Nonostante ciò lo scopo per il quale
l’Internazionale era sorta, cioè quello di unificare le idee di fondo e le strategie
di lotta, era fallito. Ecco perché l’Internazionale, paralizzata dai contrasti tra i
vari movimenti, venne definitivamente sciolta. Dopo lo scioglimento, all’interno
del movimento operaio si affermò la dottrina socialista di ispirazione marxista.
La vasta opera di propaganda culminò nella nascita di una Seconda
Internazionale, ispirata alla socialdemocrazia tedesca. Scopo di questo tipo di
socialismo era la conquista del potere politico da parte del proletariato e il
successivo avvento di una società nuova, senza classi.
Tuttavia i socialisti dovevano battersi anche per la realizzazione di tutte quelle
riforme che avrebbero potuto migliorare la vita delle classi lavoratrici. La
Seconda Internazionale non riuscì a promuovere un’azione unitaria e concreta,
ma ebbe più che altro un ruolo di coordinamento. Nel corso degli ultimi anni
dell’Ottocento, infatti, si sviluppò un’accesa discussione sulla natura e sugli
scopi del movimento. All’interno del movimento socialista tedesco andavano
diffondendosi tesi riformiste, alternative all’idea di Marx: in particolare molti
ritenevano che non fosse più necessario combattere e distruggere lo Stato
liberale, bensì di “superarlo” per mezzo di conquiste democratiche, come
quella del suffragio universale. Lo scopo dei socialisti doveva quindi essere
quello di battersi per ampie riforme e non di trasformare radicalmente la
società. Il Positivismo
Proprio in questo contesto storico si sviluppa e si diffonde il Positivismo, un
movimento filosofico e culturale caratterizzato da una esaltazione della
scienza, che nasce in Francia nella prima metà dell’Ottocento e si impone a
livello europeo e mondiale. Il termine “positivo” assume il significato di reale,
utile, concreto. Il Positivismo appare caratterizzato da una di convinzioni di
fondo:
La scienza è l’unica conoscenza possibile e il metodo della scienza è
l’unico valido; quindi la metafisica non ha più valore;
La filosofia tende a coincidere con i principi comuni alle varie scienze. La
funzione della filosofia consiste quindi nel riunire e nel coordinare i
risultati delle singole scienze;
Il progresso della scienza rappresenta la base del progresso
umano, capace di superare la “crisi” del mondo moderno o di
accelerarne lo sviluppo in modo sempre più rapido. Inoltre ogni evento è
il risultato di un progresso rispetto al passato e la condizione di
miglioramento futuro.
Il decollo della scienza, della tecnica, degli scambi e
dell’estensione della cultura, determina in questo periodo un
clima di fiducia nelle forze dell’uomo e nelle
potenzialità della scienza e della tecnica.
L’epoca era quindi propizia per una teoria del progresso che
non lo restringesse al destino dell’uomo nel mondo, ma lo
estendesse al mondo intero, nella totalità dei suoi aspetti.
Venne elaborata così la dottrina del progresso
universale che mise in luce il valore infinito del progresso.
Questa dottrina si basa sull’evoluzione, intesa come
processo necessario e profondamente ottimistico, che una
volta iniziato non può più fermarsi.
Karl Marx
A tal proposito si espresse il filosofo, economista e storico Karl
Marx. L’intento di Marx è quello di svelare la verità della storia,
mediante un punto di vista obiettivo sulla società.
La concezione materialistica della storia
Questo programma comporta la distruzione della vecchia filosofia idealistica e
l’inaugurazione di una nuova filosofia scientifica che ha il compito di
riassumere i risultati dello sviluppo storico degli uomini. Ma che cos’è
l’umanità, intesa in modo scientifico e non ideologico? Marx risponde che essa
è una specie evoluta, composta da individui associati che lottano per la propria
sopravvivenza. Di conseguenza la storia non è un processo spirituale ma
materiale, fondato sulla dialettica del bisogno-soddisfacimento. Il vivere
implica il mangiare e bere, l’abitazione, il vestire e altro ancora. La prima
azione storica è dunque la creazione dei mezzi per soddisfare questi bisogni.
Questa azione, ancora oggi come millenni addietro, deve essere compiuta ogni
giorno per mantenere in vita gli uomini. È proprio questa azione “materiale”
che distingue l’uomo dagli animali; infatti gli uomini iniziano a distinguersi dagli
animali quando, in virtù delle necessità, iniziano a produrre i loro mezzi di
sussistenza. Alla base della storia vi è dunque il lavoro, che Marx intende
come creatore di civiltà e cultura.
Nella produzione sociale dell’esistenza che costituisce la storia bisogna
distinguere due elementi: le forze produttive e i rapporti di produzione.
Per forze produttive Marx intende tutti gli elementi necessari al processo di
produzione, ossia gli uomini che producono, i mezzi che utilizzano per produrre,
e le conoscenze tecniche e scientifiche. Per rapporti di produzione intende i
rapporti che si istaurano tra gli uomini nel corso della produzione e che
regolano il possesso e l’impiego dei mezzi di lavoro.
La dialettica della storia
Forze produttive e rapporti di produzione sono lo strumento interpretativo della
dinamica della società, poiché si identificano con la “molla propulsiva” del
suo divenire, ovvero la legge stessa della storia. Marx ritiene che ad un
determinato grado di sviluppo delle forze produttive tendano a corrispondere
determinati rapporti di produzione. Tuttavia i rapporti di produzione si
mantengono sino a quando favoriscono le forze produttive e vengono distrutti
quando si convertono in ostacoli. Di conseguenza risulta inevitabile uno
scontro tra di esse e le classi che le rappresentano. Infatti le nuove forze
produttive sono sempre incarnate da una classe in ascesa, mentre i vecchi
rapporti di produzione sono incarnati da una classe che tramonta. Alla fine
risulta sempre vincitore la classe che esprime le nuove forze produttive.
Questa legge della storia permette a Marx di delineare un quadro
generale della storia passata e presente secondo le formazioni
Per la critica dell’economia
economico-sociali. Nell’opera “
politica ” Marx distingue quattro “epoche” della formazione
economica della società: quella asiatica fondate su norme
comunitarie di proprietà, quella antica di tipo schiavistico,
quella feudale e quella borghese. Sebbene queste epoche non
costituiscano delle tappe necessarie, in quanto molte società
hanno saltato l’una o l’altra fase, esse costituiscono altrettanti
gradini di una sequenza che procede dall’inferiore al
superiore. Secondo questo carattere progressivo la storia
procede dal comunismo primitivo al comunismo futuro,
attraverso il momento intermedio della società di classe,
la quale si basa sulla divisione del lavoro e sulla proprietà
privata. Inoltre questo diagramma storico dello sviluppo poggia sulla
convinzione del socialismo come sblocco della dialettica storica. Il
comunismo è un ideale al quale la realtà deve conformarsi: chiamiamo
comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presenti. Infatti per
Marx la storia si configura come un processo dominato dalla forza della
contraddizione e che mette a capo un “risultato finale”, cioè un ulteriore
progresso. The Victorian Age
Changes in Victorian England
During this historical period England was governed by Queen
Victoria. Queen Victoria’s reign was a period of great changes.
England reached the height of its power during this period.
The age was marked by a number of social reforms, such as:
The Mines Act , which prohibited the working of women and
children in mines;
The Ten Hours Act , which limited working hours to ten a day;
The Education Acts , which re-organized elementary
education;
Parliamentary reforms, through the introduction of secret
ballot, universal male suffrage (the right of every man to
vote), payment of members of parliament (so also poor
people could enter Parliament), annual general elections
and others.
The upper class and the industrial middle class believed in a policy of free
trade; this meant an uncontrolled flow of commercial transactions with foreign
nations. This free exchange brought great wealth, welfare and prosperity to
England.
The Victorian Age was the period in which the great
British Colonial Empire took its final form. The age
was marked by expansion, involving many European
countries. New lands were discovered, and were
colonized Africa and India’s lands. England became the
first Empire and Queen Victoria became the Empress.
The Industrial Revolution went much faster in Britain than in any other country.
This soon led to a rapid growth of wealth and