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Cittadinanza: i sindacati, la tutela dei lavoratori;
Italiano: Il Verismo (Giovanni Verga e Rosso malpelo), il romanzo sociale;
Francese: le naturalisme;
Musica: verismo;
Inglese: Charles Dickens;
Geografia: l'America;
Arte: il Divisionismo;
Scienze: l'elettricità;
Ed. Fisica: la prima Olimpiade moderna.
costruzione delle strade e delle ferrovie risultava quindi
difficile e costosa. E’ vero che in Piemonte e in Lombardia si
sviluppò una rete di piccole e grandi manifatture, attive
soprattutto nella produzione della seta, grezza e
semilavorata; tuttavia di una vera e proprio
industrializzazione italiana potremo parlare solo dopo il
1870. Prima della rivoluzione industriale, la maggior parte
della popolazione era addetta all’agricoltura e viveva nelle
campagne. Con la nascita e lo sviluppo delle fabbriche
prese il via un vasto e diffuso fenomeno di inurbamento.
L’afflusso delle campagne fece crescere a dismisura alcuni
centri urbani. Londra, Parigi, Berlino e Vienna
divennero importanti città industriali e raddoppiarono la
loro popolazione nel corso dell’Ottocento. In molte città fu
necessario costruire nuovi quartieri, soprattutto nelle
periferie. In molti casi le mura delle città furono abbattuti e
sostituite da grandi viali alberati, come avvenne a Torino,
Milano o Firenze dopo l’unità d’Italia. Altre città, più isolate
e tagliate fuori dall’industrializzazione, riuscirono invece a
conservare il loro aspetto medievale: è il caso di Ferrara,
Lucca, Siena o in parte della stessa Roma. In ogni paese,
tuttavia, vennero man mano adottate differenti soluzioni
architettoniche e urbanistiche:
In Inghilterra i nuovi quartieri operai furono quasi
sempre costruiti in periferia, ma sul modello della
piccola casa familiare.
In Francia e in Germania, invece, i nuovi quartieri
furono costruiti realizzando grandi edifici a molti piani,
con numerosi appartamenti per piano.
Nel corso dell’Ottocento le città europee cambiarono
dunque aspetto e subirono netti miglioramenti:
migliorarono le condizioni igieniche, perché nelle grandi
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città europee furono costruiti sistemi di fognatura, nelle
strade e nelle case fu introdotta l’illuminazione a gas e in
seguito quella elettrica, infine vennero ideati i primi
trasporti pubblici, per collegare i quartieri.Lo sviluppo
dell’industria proseguì per tutto l’Ottocento; tuttavia, nella
seconda metà del secolo assunse caratteristiche diverse
e più complesse rispetto a quelle precedenti. Gli storici
chiamano questa nuova fase “seconda rivoluzione
industriale”; essa fu caratterizzata da elementi di
diversità rispetto alla prima industrializzazione. Mentre in
precedenza l’industria si era concentrata soltanto in alcuni
regioni(Europa occidentale e Stati Uniti) , via via essa si
diffuse in quasi tutto il continente europeo, inclusa
l’Italia, e in Giappone.
LE INNOVAZIONI TECNOLOGICHE
Dal 1870 in poi, si ebbe in Europa e negli Stati Uniti uno
sviluppo tecnologico senza precedenti, che assicurò ai
paesi Occidentali la supremazia tecnica in tutto il mondo.
La caratteristica che differenzia maggiormente la seconda
rivoluzione industriale dalla precedente sta nel fatto che
le innovazioni tecnologiche non sono frutto di scoperte
occasionali ed individuali, bensì di ricerche specializzate in
laboratori scientifici e nelle università finanziate dagli
imprenditori e dai governi nazionali per il miglioramento
dell'apparato produttivo. I settori in cui si ebbero i maggiori
risultati furono quello agricolo, quello manifatturiero e
quello alimentare. L'acciaio permise nuove soluzioni nel
campo della meccanica e nel 1870 l'utilizzo del cemento
armato in quello delle costruzioni. Le novità investirono
anche il campo elettrico, soprattutto in Italia, con la
costruzione della centrale termoelettrica a carbone per
opera di Galileo Ferraris. In Italia, mancando il carbon
fossile e scarseggiando il carbone bianco si sfruttarono i
corsi d'acqua per la produzione di energia elettrica. Così
facendo non si andò incontro alle esose spese per
l'importazione di carbone. Nel campo chimico, vi furono
tra le industrie, fortissime competizioni che portarono in
9
pochissimi anni alla scoperta di nuovi prodotti
come fertilizzanti, coloranti sintetici, ammoniaca
e dinamite. Più lento fu invece lo sviluppo
dell'apparato elettrico ancora in via di sperimentazione,
che ebbe un deciso incremento solo dopo il 1870, quando
si produssero i primi generatori (la dinamo e il motore
elettrico, nonostante fossero già in uso da molto tempo,
risultarono poco convenienti e poco versatili per i processi
produttivi). I progressi in questo campo permisero la
graduale diffusione della rete elettrica ad uso civile per
l'illuminazione (e successivamente l'utilizzo dei primi
elettrodomestici), nelle case e nei luoghi di lavoro.
L'introduzione dell'elettricità come fonte di illuminazione
delle città, molto più efficiente di quella che utilizzava
il gas illuminante, trasformò la vita dei cittadini rendendo
più sicure le strade e permettendo anche una vita notturna
più intensa con la frequentazione di punti d'incontro
10
illuminati. La luce elettrica cambiò anche i ritmi di lavoro
nelle fabbriche dove prima la produzione cessava con il
venir meno della luce diurna: ora gli operai potevano
lavorare in turni ininterrotti nelle 24 ore.
MEDICINA E SVILUPPO DEMOGRAFICO
Fu soprattutto nel periodo della seconda rivoluzione
industriale, più che nella prima, che vennero fatte
numerose e importantissime scoperte in campo medico e
scientifico. Gli studi di grandi come Charles
Darwin e Gregor Mendel stimolarono gli approfondimenti
di anatomia comparata, fisiologia, genetica, mentre le
fondamentali scoperte di Louis Pasteur, Gerhard Henrik
Hansen, Robert Koch, e altri, in
campo epidemiologico portarono nel corso del XIX secolo
a trovare una difesa contro antichi flagelli come
la tubercolosi, la difterite, l'antrace, la peste,
la lebbra, la rabbia, la malaria. Numerose altre
scoperte e invenzioni (come ad esempio lo stetoscopio)
consentirono enormi progressi nel campo della chirurgia e
in generale delle condizioni igienico-sanitarie negli
ospedali e nella vita quotidiana delle famiglie. Furono ad
esempio gli studi del medico ungherese Ignác Fülöp
Semmelweis (1818 – 1865) a dimostrare che l'alto tasso
di mortalità delle donne dopo il parto era in buona misura
dovuto a infezioni trasmesse dai medici stessi durante il
parto. Un'altra decisiva scoperta nel settore medico-
sanitario fu l'adozione dell'anestesia a base
di etere e cloroformio durante gli interventi chirurgici e
l'applicazione dei raggi x per le diagnosi interne. Questo
complesso di scoperte e invenzioni permise nel giro di
pochi decenni di migliorare le condizioni igienico-sanitarie e
alimentari di gran parte delle popolazioni dei paesi
industrializzati, di abbattere l'alto tasso di mortalità
infantile, e di innalzare notevolmente l'età media della
popolazione e le aspettative di vita delle persone. Tale
evoluzione, unitamente alla maggiore disponibilità di
risorse, condussero nel giro di alcuni decenni ad un
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incremento esponenziale della popolazione, tanto che, fra
la fine del XVII secolo e il XX secolo la popolazione
europea si è accresciuta di quasi quattro volte, la speranza
di vita è passata da valori compresi tra i 25 e i 35 anni a
valori che superano i 75 anni, il numero di figli per donna
scesi da 5 a meno di 2 e natalità e mortalità scesi da valori
compresi tra il 30 e il 40 per mille a valori prossimi al 10.
I TRASPORTI
I trasporti nella seconda metà dell'Ottocento divennero
molto più sviluppati e complessi. Il sistema ferroviario,
uscito dalla fase pionieristica, ebbe un accrescimento senza
precedenti; negli Stati Uniti si passò da 15.000 km di linee
ferroviarie a più di 150.000 km. L'enorme sviluppo del
trasporto ferroviario rivoluzionò in breve tempo i commerci
e la possibilità di movimento delle popolazioni interessate,
divenendo a sua volta un potente elemento di
accelerazione e moltiplicazione dello sviluppo economico
delle aree raggiunte dal servizio. Per quanto riguarda
il sistema navale, grazie allo sviluppo
della metallurgia e all'introduzione dell'elica, si poterono
costruire i primi scafi in ferro e successivamente in acciaio,
che permisero la costruzione dei
robustissimi transatlantici. Piano piano, le navi a
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vela vennero soppiantate da quelle a vapore .
Per i trasporti marittimi fu di enorme importanza la
costruzione di canali artificiali come nel 1869 quello
di Suez che in poco tempo determinò spostamento dei
traffici tra l'Atlantico settentrionale e l'oceano Indiano,
lungo la rotta del Capo di Buona Speranza sostituita con
quella molto più breve del Mediterraneo e del Mar
Rosso, ripristinando così l'importanza della navigazione nel
bacino mediterraneo come tramite tra l'Occidente e
l'Oriente. Nel 1895 fu completato il canale di Kiel che
facilitò gli scambi tra Mar del Nord e il Baltico.
Nel 1914 si aprì il canale di Panama che mise in
immediata comunicazione l'Atlantico e il Pacifico.
COMUNICAZIONI
Parallelamente ai trasporti, anche le comunicazioni si
fecero più veloci e intense. La scoperta
dell'elettromagnetismo con l'invenzione
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del telegrafo prima e del telefono poi, permisero le prime
comunicazioni. Questo tipo di comunicazione ebbe un ruolo
decisivo per il graduale sviluppo dell'interdipendenza tra i
vari stati del pianeta. Attorno agli anni
quaranta del XIX secolo si svilupperà rapidamente in tutto il
mondo il telegrafo elettrico Morse, che per la prima volta
nella storia permetterà la comunicazione istantanea a
distanza, e che darà luogo a notevoli sviluppi, fra cui la
creazione delle prime agenzie di stampa, che
raccoglievano e distribuivano notizie in tempi molto più
rapidi che in passato. Sarà soprattutto la successiva
invenzione del telefono (1860) e la sua diffusione su larga
scala che porteranno ad una vera rivoluzione nel campo
delle comunicazioni, imprimendo in poco tempo uno
sviluppo totalmente nuovo nelle interrelazioni sociali e
commerciali.
Nei primi anni del novecento, quindi, l'avvento della radio,
avvierà una nuova era nel campo della informazione che
porterà notevoli conseguenze anche in campo sociale. 14
L’URBANIZZAZIONE
Per migliorare la propria condizione, gli operai iniziarono a
organizzarsi e a riunirsi in apposite associazioni:
contrattando uniti le proprie paghe, avrebbero potuto
respingere condizioni troppo misere. Le prime
organizzazioni operaie, le Trade Unions, nacquero in
Inghilterra, e furono ammesse dalla legge nel 1824. Le
associazioni di lavoratori si diffusero poi in altri Paesi: il
15
movimento operaio acquisì la consapevolezza del proprio
valore e della propria forza. Nella seconda metà
dell’Ottocento, le associazioni dei lavoratori presero la
forma di sindacati, organizzazioni permanenti che
raccoglievano gli operai di una certa industria o di un certo
settore produttivo. I sindacati volevano ottenere, oltre a
salari più alti, anche un miglioramento della sicurezza
nelle fabbriche e orari di lavoro meno pesanti.
NASCE IL PENSIERO SOCIALISTA
« Il socialismo è portare avanti tutti quelli che sono
nati indietro. »
(Pietro Nenni)
Con lo sviluppo del movimento operaio nacquero anche le
prime riflessioni critiche e le prime accuse rivolte da
studiosi e intellettuali alla borghesia industriale. Nacque
cioè un primo pensiero socialista, secondo cui lo
sfruttamento dei lavoratori derivava dalla proprietà
privata dei mezzi di produzione, rappresentati dalle
fabbriche e dai macchinari. Il socialismo è un ampio
complesso di ideologie, orientamenti politici, movimenti e
dottrine che tendono a una trasformazione della società in
direzione dell'uguaglianza di tutti i cittadini sul piano
economico e sociale, oltre che giuridico. Si può definire
come economia che rispecchia il significato di "sociale",
che pensa a tutta la popolazione. L’obiettivo era dunque
l’eliminazione della proprietà privata dei mezzi di
produzione, per creare una società di eguali. Questi
progetti, per quanto affascinanti, non comprendevano un
attento studio di come arrivare alla loro concreta
realizzazione. Perciò i loro promotori sono chiamati
utopisti. Molto più concrete rispetto a questi progetti
furono le organizzazioni operaie sorte in Francia e in
Inghilterra. Nel 1864 esse si riunirono, a Londra, in una
associazione Internazionale dei Lavoratori, chiamata poi
Prima Internazionale. La prima Internazionale riunì