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Sistemi elettronici : programmazione del PLC
Elettronica: oscillatore di colpitts,amplificazione a transistor,multivibratore astabile
Telecomunicazioni : campi magnetici, modulazione della frequenza
La forma più semplice di metal detector consiste in un oscillatore che produce
corrente alternata la quale passando per una bobina produce a sua volta un campo
magnetico alternato. Se un pezzo metallo conduttore è vicino alla bobina, per la
legge delle correnti parassite l'oggetto produrrà esso stesso un campo magnetico
alternato. Un'altra bobina funzionerà da magnetometro e il cambiamento del campo
magnetico principale rivelerà la presenza di un oggetto.
Dopo diversi studi e ricerche siamo riusciti a prendere spunto e ad ideare uno
schema elettrico del nostro dispositivo, che verrà diviso in 2 parti: la prima di
oscillazione e rilevamento, la seconda di amplificazione e adattamento dell’uscita.
Questo è lo schema elettrico ideato:
I componenti utilizzati per la realizzazione dello schema elettrico sono:
5 Condensatori da 100nF
4 Condensatori da 10nF
2 Condensatori da 220uF polarizzati
6 Transistor NPN 2N2222A
Bobina di riferimento e ricerca
2 Resistori da 39 KΩ
1 Resistore da 2.2MΩ 6
1 Resistore da 1KΩ
5 Resistori da 10kΩ
Come è stato detto in precedenza, il circuito è diviso principalmente in 2 parti:
OSCILLAZIONE E RILEVAMENTO
La parte presa in considerazione è appunto quella cerchiata in rosso.
Le due oscillazioni sono ottenute dalle bobine A e B che fanno ciascuna parte di un
oscillatore di colpitts a 3 punti.
Quando viene alimentato il circuito, le due bobine vengono collegate a due
oscillatori uguali, chiamati tecnicamente di “Colpitts a tre punti”.
Un oscillatore in elettronica è un particolare circuito in grado di generare
autonomamente un segnale di diverse forme d’onda, (sinusoidale,triangolare,a
dente di sega,onda quadra) a frequenza desiderata, (in base ai valori dei
componenti utilizzati) senza l’intervento di alcuna sollecitazione elettrica esterna.
Questo circuito è detto a “tre punti” perché utilizza per funzionare tre componenti
fondamentali,una induttanza (che rappresenta la bobina) e due condensatori.
La frequenza del segnale che genera va da: 20 kHz-200 MHz. Nel nostro circuito
generiamo un segnale sinusoidale a frequenza pari a 105kHz.
Una delle caratteristiche fondamentali di questo oscillatore è la relativa semplicità di
costruzione e l’economicità dei componenti elettrici. 7
Il seguente è lo schema elettrico di un generale oscillatore di colpitts:
I due oscillatori generano entrambi un segnale sinusoidale a frequenza costante
che viene immesso nelle due bobine che attraversate dalla corrente generano un
campo magnetico esattamente uguale. Se un oggetto contraddistinto da proprietà
magnetiche (ovvero che genera autonomamente un campo magnetico in base al
materiale di cui è costituito) viene posto in vicinanza alla bobina di rilevazione, il
campo magnetico prodotto dalla bobina varia e di conseguenza cambia anche il
valore della frequenza del segnale generato dall’oscillatore.
Quando la frequenza del segnale della bobina di “rilevazione”(A) varia, essa viene
comparata con la frequenza del segnale generato dalla bobina di “riferimento”(B)
(opportunamente posta lontana da oggetti metallici e da eventuali disturbi elettrici).
A riposo, ovvero quando non viene rilevato nessun oggetto la differenza tra i due
segnali nelle bobine è uguale a zero.
Le due oscillazioni vengono comparate dal transistor di cui si parlerà in seguito.
I due oscillatori sono quindi formati da 2 condensatori da 100nF e da una bobina con
oscillazioni intorno al centinaio di KHz (105KHz). I condensatori li abbiamo trovati senza
problemi, mentre le bobine sono state costruite e tarate manualmente da noi.
COSTRUZIONE DELLE BOBINE
Bobina di RIFERIMENTO
Il compito di questa bobina è quello di generare un campo magnetico di “riferimento”.
Essa dovrà essere ben isolata una volta completati gli avvolgimenti e bisogna porla
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all’interno di un tubo di plastica che la contenga al sicuro da eventuali disturbi fisici ed
elettrici.
Sul supporto di tipo cilindrico lungo 5cm e avente diametro 0,6 cm avvolgiamo 125 giri di
filo. La lunghezza effettiva del cavo di rame in entrambe le bobine è di 4,71 m. Infatti
diminuendo il raggio del supporto dove viene avvolto il cavo, aumentano
proporzionalmente il numero di giri da effettuare secondo una determinata equazione
matematica.
Sopra le immagini della bobina di riferimento costruita e del suo supporto.
a) Bobina di RICERCA
Il cavo di rame utilizzato per gli avvolgimenti delle bobina ha un diametro 0,25mm ed è
smaltato, ovvero è completamente ricoperto/isolato esternamente da una patina di
vernice permettendoci di poter avvolgere il cavo senza mandare la bobina in
cortocircuito quando viene percorsa da corrente. Il filo viene avvolto per 10 volte a un
pezzo circolare di compensato da 15cm spesso 1,3cm. Avvolgendo il filo su di una base
di tipo circolare viene aumentato il campo magnetico prodotto.
Bisogna inoltre evitare che fattori esterni come temperatura/umidità non interferiscano
con il campo magnetico prodotto, quindi la bobina viene isolata con del nastro adesivo
nero isolante per “proteggere” il cavo di rame in cui scorre la corrente. 9
COMPARAZIONE E AMPLIFICAZIONE
In questa parte viene presa in considerazione la seconda parte del circuito a partire
dal transistor di comparazione dei segnali ottenuti dagli oscillatori fino all’uscita
effettiva del segnale amplificato.
IL LAVORO DEL TRANSISTOR “Q3”
Dal circuito notiamo come al transistor Q3 entrino i 2 segnali generati dagli
oscillatori, quest’ultimi vengono messi in modo da essere in contro fase in fase di
“riposo” e che quindi la loro somma dia 0.
La figura in seguito mostra un esempio di due segnali in contro fase: 10
Chiamiamo il segnale della bobina di riferimento V e quello della bobina di ricerca
a
V .
b
La prima condizione è che la somma dei segnali generati dalle bobine debba
essere 0 e quindi : V + V = 0.
a b
Se però alla bobina di ricerca gli si avvicina un metallo è facilmente intuibile come
cambiando il segnale V cambi anche la fase e quindi la somma dei due non darà
b
più 0: V + V ≠ 0.
a b
Quella differenza di fase tra le due sarà ciò che otteniamo in uscita del transistor
Q3.
L’AMPLIFICAZIONE A CASCATA
All’uscita del transistor troviamo un segnale con ampiezza picco-picco bassa ma
per avere la differenza di potenziale in uscita del circuito abbiamo bisogno della
stessa tensione ai capi della resistenza da 1KΩ, ed è per questo che il segnale
verrà amplificato 3 volte in modo che raggiunga la stessa tensione
dell’alimentazione: questo perché ai capi della resistenza da 1KΩ abbiamo bisogno
di ottenere una d.d.p. uguale a 0 in modo che in uscita non ci sia nulla fino alla
rilevazione del metallo. Quando il metallo viene rilevato la tensione (detta Vx) sul
nodo tra il collettore del transistor e la giunzione del resistore (ovvero il nostro
segnale in uscita del transistor Q3) diminuisce a seconda della distanza del metallo
e della quantità. Avremmo quindi una d.d.p. diversa da 0 questo per la relazione:
alim−¿ V x
u=¿ V ¿
V ¿
Dove Vu è la differenza di potenziale ai capi del resistore.
LA VERIFICA DEL FUNZIONAMENTO
Per verificare il funzionamento del nostro dispositivo basta collegare in parallelo
alla resistenza da 1KΩ un altoparlante che resterà quindi OFF(non genera suono
udibile) quando il sistema è a riposo, mentre andrà ON quando la bobina di ricerca
avrà nelle vicinanze un metallo. Si è notato che tenendo l’altoparlante collegato
all’uscita assieme al cavo che comunica con il PLC, il segnale era molto più debole
(in termini di valori di differenza di potenziale ai capi).
Si è deciso così di scollegare l’altoparlante con un semplice pulsante dopo aver
regolato le bobine. Inoltre dato che il segnale udibile generato dall’altoparlante non
ci soddisfaceva, abbiamo deciso di crearne uno separato dal metal detector che
rispecchiava meglio le caratteristiche di un allarme sonoro aziendale. 11
IL MONTAGGIO DEL SENSORE
Dopo aver ideato lo schema elettrico ed aver costruito le bobine, abbiamo
collaudato il tutto su breadboard come è possibile vedere nella seguente immagine:
Dopo averne testato il funzionamento è iniziata la realizzazione a computer del
circuito stampato, partendo dal programma per realizzazioni di schemi elettrici
“CAPTURE” dove è stato realizzato lo schema elettrico, per poi poterlo associare
ad un altro programma “LAYOUT” (Entrambi programmi dell’insieme ORCAD),
programma che permette la realizzazione dei circuiti stampati in base alla
componentistica, lo spazio disponibile e i valori di correnti che vengono utilizzati.
L’immagine seguente è il risultato del nostro stampato su layout: 12
Da questo schema è stato possibile creare il lato rame da stampare su lucido da
dare all’apposita azienda che si occupa di costruzione di circuiti stampati, in seguito
la figura del lato rame ottenuto dallo schema:
Abbiamo quindi fatto stampare la scheda, l’abbiamo forata e saldato sopra i
componenti, per ottenere infine il nostro prototipo di metal detector: 13
CAPITOLO 2 14
IL CONTROLLORE LOGICO PROGRAMMABILE (PLC)
un computer industriale specializzato nella gestione dei processi industriali. Il
È
PLC elabora i segnali digitali ed analogici provenienti da sensori e produce,
attraverso l’esecuzione di un algoritmo di controllo, quelli diretti agli attuatori
Questa apparecchiatura elettronica è costituita internamente da un
microprocessore e viene ampiamente utilizzata per la sua ottima capacità di
gestire segnali analogico/digitali e soprattutto per il buon funzionamento in
ambienti industriali, dove vi sono presenti numerosi fattori inquinanti come
temperature elevate,shock meccanici e disturbi elettromagnetici che spesso
interferiscono con il funzionamento delle strumentazioni elettroniche
Nel mercato sono reperibili varie taglie di PLC a partire da modelli che
gestiscono 10 segnali digitali fino ad arrivare a modelli da oltre 10.000 Ingressi /
Uscite. FUNZIONAMENTO
La prima operazione che il PLC compie durante un ciclo di funzionamento è la
lettura degli ingressi: sia digitali che analogici.
Le istruzioni di comando (presenti nel programma utente inserito in memoria)
vengono elaborate in sequenza dalla CPU e il risultato viene memorizzato nel
registro delle uscite. Infine, il contenuto del registro viene trasferito nelle uscite
fisiche
TIPOLOGIA DI PLC UTILIZZATA
Il modello di PLC prodotto dalla Siemens che viene utilizzato è di tipo “S7-300” ed il
software da noi impiegato per scrivere il programma utente è chiamato Simatic
Manager Step7 STRUTTURA INTERNA
ALIMENTATORE 15
L'alimentatore è un apparato necessario per il funzionamento dei PLC. Esso
fornisce una tensione elettrica a tutti i moduli a 24V in continua.
CPU
La CPU è il cervello del PLC. È una scheda complessa basata su una logica
programmabile con funzionalità di memorizzazione e accesso ad I/O, e con una
zona di memoria a disposizione del programma utente, cioè del programma di
automazione.
La CPU durante il funzionamento a regime, comunica con tutti i moduli
trasferendo dati e comandi da e verso il mondo esterno (input e output).
MODULI DI INGRESSO E USCITA DIGITALI
I moduli di ingresso digitali sono utilizzati per il controllo di grandezze digitali, cioè
di tensioni a due valori come ad esempio 0 V o 24 V
I moduli di uscita digitali sono utilizzati per i comandi di attuatori. Ad esempio per
eccitare un relè.
MODULI DI INGRESSO E USCITA ANALOGICI
Questo tipo di moduli di ingresso permette il controllo di grandezze elettriche il cui
valore può variare in modo continuo entro un intervallo. Le grandezze in gioco sono
in tensione o in corrente.
I moduli di uscita analogici permettono di controllare degli attuatori variabili.
VISUALIZZAZIONE E CONTROLLO DELLE VARIABILI DI INGRESSO/USCITA
Prima di iniziare a programmare bisogna dichiarare tutte le variabili di
ingresso/uscita che il PLC deve utilizzare. Durante la programmazione se è
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richiesto l’uso di specifici blocchi speciali che consentono di accedere a
determinate funzioni, bisogna anch’essi dichiararli nella tabella dei simboli.