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Sintesi

Introduzione Oriente e Occidente, un incontro forse possibile tesina



Nella tesina ho scelto di trattare questo argomento perché ritengo che i concetti di Oriente e Occidente siano alla base della cultura generale mondiale e soprattutto perché, affrontando queste tematiche durante il mio percorso di studi, ho notato come tra questi due mondi, oltre alle innegabili diversità, emergano profondissime analogie e influenze reciproche in particolare a livello culturale, come ho cercato di analizzare in questo mio percorso, analogie che ritengono possano costituire un punto di partenza per un possibile incontro tra questi due mondi così diversi, ma allo stesso tempo cosi incredibilmente simili.
Innanzitutto è affascinante notare come già dall’ etimologia dei due termini Oriente e Occidente possa emergere questa univocità degli opposti: infatti, Oriente viene dal latino 'orior' che significa nascere e indica il punto in cui sorge il sole, mentre occidente viene sempre dal latino 'occido' che significa morire, indicando il punto dove invece il sole tramonta.
Riassumendo la mia tesina di maturità, ho inteso, per cominciare, questa perpetua influenza Oriente-Occidente considerando l’antica Grecia e l’antica Roma rispettivamente come Oriente e Occidente. La letteratura latina nasce inizialmente come imitazione di quella greca, caratteristica questa che si protrarrà sempre nella letteratura latina, seppur in seguito si differenzierà sempre di più da quella greca, Durante la dinastia degli Antonini, Roma è un impero ormai sempre più grande, che non può ignorare altre culture all’infuori di quella propriamente romana. Si diffonde in questo periodo una vera e propria moda ellenizzante, nonostante le critiche dei più conservatori. Tuttavia, i Romani da sempre si sentirono debitori nei confronti della letteratura greca, a cui anche i più grandi autori avevano attinto. In ciò prende la sua posizione Quintiliano, autore operante durante la dinastia Flavia, che scrive l’Istitutio Oratoria, che, inserendosi nel dibattito attuale dell’oratoria e delle cause della sua decadenza, mira a fornire una guida esaustiva per la formazione del perfetto oratore. Tra i XII libri è di rilievo in particolare il libro X, perché in questo, attraverso un excursus su poeti e prosatori greci e latini che vanno letti che perché a suo parere giovano allo stile, si propone chiaramente di mostrare come la letteratura latina e quella greca siano sullo stesso piano di importanza, e come la cultura latina, dopo i grandissimi poeti dell’età augustea, non abbia assolutamente nulla da invidiare da quella greca. Come già detto, durante la dinastia degli Antonini si diffonde un bilinguismo e finalmente i romani si mostrano più aperti verso la cultura greca, tanto è che questa età ricorda alcuni scrittori che scrissero sia in latino che in greco, essendo bilingui, tra cui Plutarco, importante perché scrive le Vite Parallele, costituite da 23 coppie (una è andata perduta), in cui alla biografia di un personaggio greco viene accostata, generalmente, quella di un romano, ad esempio Alessandro Magno e Giulio Cesare. Spostandoci invece molto piu avanti nel tempo e allargando la concezione dell’Oriente, che intendiamo in questo caso come Giappone, troviamo anche in questo caso profonde influenze della poesia e della cultura giapponese, che affascinò numerosi poeti. Tra questi va citato D’Annunzio, collocabile nel fenomeno culturale dell’esotismo di fine Ottocento. Il poeta nutriva infatti un profondo interesse per il Giappone, come si nota gia nella famossisima villa il Vittoriale degli italiani. Famosissimo è il cosiddetto bagno blu, dove troviamo tre maschere lignee del teatro giapponese del secolo XVIII. Venne particolarmente colpito dalla poesia tradizionale giapponese waka o outa composta con una metrica molto semplice 5-7-5-7-7 sillabe per un totale di 31 sillabe senza rime e scrisse Outa Occidentale seguendo la metrica giapponese.

Collegamenti


Oriente e Occidente, un incontro forse possibile tesina



Latino:

Quintiliano e l'importanza di una cultura bilingue

.
Greco: Plutarco- Vite Parallele.
Italiano:

D'Annunzio e l'influenza della poesia giapponese

.
Storia dell'arte:

l'impressionismo delle stampe giapponesi in Monet

.
Scienze naturali:

Attività sismica in Giappone e sisma del 2011

.
Inglese:

Coleridge, Kubla Khun

.
Filosofia:

Schopenhauer e le filosofie orientali

.
Storia:

Gli accordi di Oslo(1993)

.
Fisica:

I poli magnetici

.
Matematica:

Le funzioni

.
Estratto del documento

Coleridge

Kubla Khun, Coleridge

The power of imagination in Coleridge

«The primary

imagination I hold to

be the living power

and prime agent of

all human

percepition, and as a

repetition in the

finite mind of the

eternal act of

creation in the

infinitive I AM».

Coleridge

Shopenhauer e il velo di Maya

Religione indiana: Shopenhauer:

Il velo con cui gli dei si Fenomeno, parvenza, sogno .

celano allo sguardo dei  «L’antichissima sapienza

mortali. indiana dice: «E’ Maya, il

velo ingannatore, che

avvolge gli occhi dei mortali

e fa loro vedere un mondo

del quale non può dirsi né

che esista, né che non

esista; perché ella [Maya]

rassomiglia al sogno,

rassomiglia al riflesso del

Schopenhauer e il Nirvana

buddista

Nivana buddista: Nirvana buddista in

[dal sanscr. nirvāṇa Shopenhauer:

«estinzione»] esperienza del nulla; non un

niente,

stato perfetto di pace e nulla in quanto bensì un

felicità, culmine della vita nulla relativo al mondo, ovvero

ascetica, che consiste nella negazione del mondo stesso.

estinzione dei desideri,

delle passioni, delle

illusioni dei sensi, e quindi

nell’annientamento della

propria individualità

«A quell'uomo non basta più amare altri come se stesso e fare per loro

quello che fa per sé, ma nasce in lui l'orrore per l'essere di cui è

espressione il suo proprio fenomeno, per la volontà di vivere, per il

nucleo e l'essenza di quel mondo da lui riconosciuto pieno di dolore. Egli

rinnega appunto quest'essenza, che si manifesta in lui e si esprime

mediante il suo corpo; il suo agire smentisce ora il suo fenomeno ed

entra con esso in aperto conflitto. Egli, che non è se non fenomeno della

volontà, cessa di volere, si guarda dall'attaccare il suo volere a qualsiasi

Oriente e Occidente:

Alle 11:43 del 13 Un incontro possibile non solo

settembre 1993, nel

cortile della Casa culturalmente:

Bianca, Ytzhak Rabin,

primo ministro Accordo Arafat-Rabin

israeliano, e Yasser

Arafat, leader

dell’Organizzazione

per la Liberazione

della Palestina (OLP),

firmarono quelli che

passarono alla storia

come gli accordi di

Oslo. Cisgiordania e Striscia

di Gaza sarebbero

state divise in tre

zone:

Zona A - pieno

controllo dell'Autorità

palestinese.

Zona B - controllo

civile palestinese e

controllo israeliano per

la sicurezza.

Zona C - pieno

controllo israeliano,

eccetto che sui civili

palestinesi.

Oriente e occidente come opposti

Oriente e Occidente come opposti che si attraggon

che si attraggono:

Il magnetismo

Il magnetismo I poli magnetici, pur essendo opposti

non esistono come singoli. Essi

esistono solo accoppiati o meglio,

coesistono solamente come aspetti

inscindibili di una singola unità

superiore.

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