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Sintesi

Introduzione Organizzazione delle aziende tesina



La seguente tesina di maturità descrive l'azienda e la sua organizzazione. L’impresa è inserita in un contesto concorrenziale dove è costretta a creare un valore economico e a soddisfare i stakeholders, che devono cercare di prevenire tutti i problemi derivanti dalla concorrenza e ottenere un vantaggio competitivo. La tesina permette anche vari collegamenti con altre materie scolastiche.

Collegamenti


Organizzazione delle aziende tesina



Economia aziendale -

L'organizzazione e i vari modelli organizzativi

.
Geografia - L'industria moderna, processi agglomerativi e diffusione industriale.
Storia -

Il processo di industrializzazione, taylorismo e fordismo

.
Italiano -

Pirandello e il rapporto con le macchine

.
Diritto -

I diritti e doveri dei cittadini: i rapporti economici della costituzione

.
Scienze delle finanze -

La spesa pubblica

.
Francese -

Organisation et problemes du travail

.
Estratto del documento

L’ORGANIZZAZIONE DELL’AZIENDA

L’impresa è inserita in un contesto concorrenziale dove è costretta a creare un valore economico e a

soddisfare i stakeholders, che devono cercare di prevenire tutti i problemi derivanti dalla

concorrenza e ottenere un vantaggio competitivo.

nel mercato ha una missione che è l’immagine che l’impresa vuole dare di sé

L’impresa facendo

delle scelte imprenditoriali ossia delle scelte riguardo:

- AL SISTEMA DEGLI INTERLOCUTORI: i soggetti esterni e interni.

- AL SISTEMA DELLE PROPOSTE PROGETTUALI: facendo un progetto e sottoporlo agli

interlocutori che danno il loro contributo per il raggiungimento degli obbiettivi.

- AL SISTEMA COMPETITIVO: analizzare il mercato per capire la sua posizione.

- AL SISTEMA DI PRODOTTO/SERVIZIO: il bene deve essere non solo qualitativamente

buono, ma deve avere un servizio altrettanto buono.

ALLA STRUTTURA AZIENDALE: sotto l’aspetto tecnico attraverso i modelli

- organizzativi e sotto l’aspetto gestionale attraverso i rapporti commerciali.

Sotto l’aspetto tecnico distinguiamo l’ORGANIZZAZIONE E I MODELLI ORGANIZZATIVI.

TECNICA

L’ORGANIZAZZIONE può essere Si occupa della gestione delle risorse materiali

dell’impresa

UMANA

Riguarda tutte le relazioni che intercorrono tra le

persone che lavorano nell’azienda

Per analizzare la propria struttura organizzativa bisogna fare riferimento ai diversi modelli

organizzativi frutto dell’orientamento strategico:

STRUTTURA ELEMENTARE

E il modello adottato dalle piccole imprese che operano in un solo mercato, le funzioni sono

concentrate nelle mani dell’imprenditore il quale condiziona gli operai dalla sua personalità di tipo

gerarchico e per questo è una struttura molto rigida.

Costituisce, però, la massima efficacia e rapidità delle scelte, e la massima efficienza in quanto i

costi di gestione sono ridotti al minimo.

Con il passare del tempo, le imprese sono arrivate a dei modelli organizzativi più efficienti con

l’intento di minimizzare i costi e fornire prodotti diversi perciò abbiamo: 3

STRUTTURA PER FUNZIONI

E il modello adottato dalle imprese che effettuano prodotti standardizzati e specializzati, si basa

sulla suddivisione del lavoro in base a funzioni in modo da suddividere i processi produttivi,

funzioni acquisti, vendite, produzione.

Gli organi direttivi hanno un potere forte organizzativo e decisionale.

Ottiene una specializzazione del personale, che acquista competenza e professionalità.

Un elemento di svantaggio è quello della lentezza di risposta ai cambiamenti ambientali che

richiede un coordinamento tra le varie unità organizzative, e quello di una lenta innovazione

STRUTTURA PER DIVISIONI

E’ il modello adottato dalle grandi imprese che operano in una pluralità di mercati. Si basa sulla

divisione della struttura in base alle linee di prodotti ( manutenzione, pianificazione degli

investimenti) All’interno di ogni divisione vi è un modello funzionale.

Le decisioni direzionali spettano agli organi direttivi delle singole divisioni, il coordinamento è

svolto dalla direzione generale e organi di staff.

Ha il pregio del decentramento e specializzazione.

STRUTTURA A MATRICE

E il modello adottato dalle imprese di grandissime dimensioni(costruzioni navali) Ha caratteri sia

della struttura per funzioni e sia di quella per divisioni. Dà una maggiore efficienza e

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specializzazione, una grande capacità di sviluppo della professionalità dell’azienda e una grande

flessibilità.

L’obbiettivo, infatti, delle imprese industriali già dal 1990 e quello di ridefinire la propria struttura

accentuandone la flessibilità effettuando un decentramento produttivo ricorrendo

all’OUTSOURCING e SUBFORNITURA.

Molte imprese hanno deciso di esternalizzare alcune fasi del processo produttivo riccorrendo alla

subfornitura che può essere di:

CAPACITA’: Quando l’impresa di fronte a una forte richiesta di un prodotto non riesce a

soddisfarlo perché non ha la struttura adatta.

SPECIALITA’: Quando l’impresa si trova di fronte a una forte richiesta di un prodotto specializzato

non riesce a soddisfarlo perché non ha la macchina adatta per produrlo.

Il modello più recente è quello orientato alla CREAZIONE DEL VALORE, operando in campo

interno con la riduzione dei costi e in campo esterno le imprese devono essere in grado di

rispondere con esattezza e puntualità alle richieste dei clienti e i beni devono essere prodotti non

solo con efficienza ma anche con efficacia questo per non perdere di vista il problema

dell’economicità.

Per combinare tutte queste esigenze, le imprese industriali hanno attuato processi di:

REENGINERING: strategia, competenza, struttura orientata alla creazione del valore,

organizzazione e specializzazione sono tutti fattori che rendono flessibile l’azienda, l’articolazione

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avviene per processi che sono svolti da gruppi di lavoro con elevata professionalità. Alla direzione

spetta il compito di coordinare questi gruppi.

EMPOWERMENT: Processo di riorganizzazione che agevola la responsabilizzazione del personale

e crea un meccanismo in grado di rispondere alle esigenze di cambiamento imposte sul mercato.

Questo progetto si basa sull’incentivazione delle prestazioni e premiazioni di merito, instaurando un

clima di reciproca collaborazione.

LEAN ORGANIZATION: elimina i livelli gerarchici dando una maggiore responsabilità al

un’autonomia decisionale.

personale, dotato di

Il lavoro viene svolto da gruppi di lavoratore specializzati per processi produttivi e questo serve a

potenziare il lavoro di gruppo.

Lo scopo era quello di rendere le strutture organizzative più snelle e più flessibili e di potenziare il

in UNITA’

LAVORO DI GRUPPO che si dividono TECNOLOGICHE ELEMENTARI e

DI QUALITA’.

CIRCOLI permesso la nascita dell’INDUSTRIA MODERNA.

Tutti questi tipi di organizzazioni hanno

A partire dall’inizio del XX secolo, i primi addensamenti industriali, consistevano soprattutto in

manifatture tessili concentrate a Leeds, Halifax, Yorkshire, e impianti per la lavorazione dei metalli

che si localizzarono attorno ai centri di Birmingham e Sheffield.

La localizzazione di questi primi distretti industriali era decisamente orientata verso i giacimenti

minerari e le fonti di energia.

l’800 e il 900, la presenza di giacimenti di materie prime e soprattutto energetiche

Per tutto

contribuì a determinare la localizzazione industriale. In Italia, le prime lavorazioni tessili, si

attratte dall’abbondanza di

localizzarono nelle basse valli alpine del Piemonte e della Lombardia,

energia idrica; Data l’impossibilità di trasferire a lunga distanza l’energia, e data l’inadeguatezza

della rete dei trasporti, la formazione dei primi distretti industriali non fu tributaria di complessi

fasci di relazioni funzionali, ma di un rapporto diretto con le risorse naturali locali.

Le prime manifatture privilegiarono il rapporto ecologico con il territorio, simile a quello che si

instaura con nell’agricoltura. A quei tempi, il problema principale era quello di ridurre il costo di

trasporto; quei distretti industriali attirarono consistenti flussi migratori provenienti dalle campagne,

favorendo la concentrazione di popolazione, scarsamente qualificata, in nuove città industriali. In

altre città dove era presente una tradizione artigiana, si svilupparono nuove industrie leggere.

La parte più consistente dei costi di produzione, era data dall’impiego di un’abbondante

manodopera, relativamente qualificata.

La presenza delle materie prime ed energetiche, di bacini di forza lavoro e di mercati sui quali

commercializzare i prodotti, costituiva la condizione generale di localizzazione delle imprese,

favorendo l’affermazione delle prime potenze industriali: Gran Bretagna, Francia, Germania e Stati

Uniti. d’industrializzazione si deve alla presenza di

La formazione di quei fenomeni fattori di

localizzazione, dove ogni impresa a un suo comportamento che massimizzi i vantaggi e minimizzi i

costi di funzionamento.

Il processo di localizzazione industriale opera con un certo grado d’inerzia, nel senso che le aree

industriali continuano ad attrarre successivi investimenti. Ciò avviene perché in tali aree si addensa

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una serie di infrastrutture che nel loro insieme rappresentano un vantaggio per le altre imprese che

Si vengono a creare, così, delle relazioni che l’impresa deve tessere

si localizzano successivamente.

con l’ambiente esterno.

L’intensificazione di queste relazioni si può realizzare sia all’interno sia all’esterno dell’impresa.

All’interno dell’impresa, la riduzione dei costi di produzione è avvenuta aumentando la dimensione

degli impianti, come conseguenza della standardizzazione dei processi produttivi e della produzione

di massa. La produzione di uno o pochi prodotti da parte di un’impresa industriale consente un

sia perché l’investimento viene indirizzato verso attrezzature e macchinari

notevole risparmio,

specializzati, sia perché all’interno delle imprese si realizza la divisione del lavoro fra i diversi

l’esecuzione di specifiche

reparti e fra gruppi di lavoratori, a ciascuno dei quali viene assegnata

mansioni.

La divisione del lavoro all’interno dell’impresa ha consentito, di accrescere la produttività del

lavoro utilizzando molta manodopera scarsamente qualificata a cui veniva assegnata l’esecuzione di

operazioni semplici e ripetitive.

I vantaggi che ne derivano all’impresa si definiscono ECONOMIE INTERNE DI SCALA.

la concentrazione del processo produttivo all’interno di un unico impianto,

Comportando,

favorendo l’afflusso di capitali e di popolazione nelle aree industrializzate e la formazione di un

ampio mercato del lavoro.

L’intensificarsi delle relazioni tra più imprese localizzative in una stessa area, produce DELLE

ECONOMIE DI AGGLOMERAZIONE, favorendo la concentrazione di nuove industrie e consente

relazione funzionali fra esse e con l’ambiente sociale e culturale.

la formazione di strette

Agglomerandosi, possono risparmiare in termini di costo e possono costituire l’ECONOMIE

ESTERNE DI SCALA.

I principali vantaggi possono essere:

L’instaurazione di

- relazioni di scambio fra più imprese che intervengono in uno stesso ciclo

produttivo. Ciò consente di realizzare una divisione del lavoro fra le diverse unità produttive, perciò

si creano rapporti di fornitura di semilavorati e parti di prodotto. Per ciò diventa conveniente

affidarne la produzione ad altre imprese con la stessa specializzazione, per ridurre il costo del

lavoro.

- La possibilità di utilizzare un unico sistema infrastrutturale (reti stradali, ferrovie).

- Una dotazione di infrastrutture e servizi collettivi di livello superiore (rete idrica, elettrica).

- La presenza di servizi per la produzione, servizi innovativi come gli organismi di ricerca e

sviluppo, servizi finanziari, commerciali che l’impresa può utilizzare aumentando la propria

efficienza e riducendo i costi.

La presenza di un “atmosfera”industriale,

- dove la rivalità stimola il processo innovativo.

- La reputazione, stimola fra i consumatori la domanda per quel particolare tipo di beni.

- Un mercato del lavoro più differenziato.

- Un mercato di sbocco per i prodotti.

Per gran parte del XX secolo, l’economia industriale si è organizzata intorno alla grande impresa e

alla concentrazione delle funzioni produttive su territori ristretti.

Quel tipo di organizzazione produttiva è definita FORDISMO, un termine che ricorda le modalità

organizzative introdotte da Henry Ford nei suoi impianti automobilistici.

Esse si fondavano sulla grande dimensione degli impianti, elevati livelli di occupazione e di

produzione di BENI STANDARDIZZATI. 7

Quel tipo di organizzazione fu reso possibile da almeno due condizioni:

- Introduzione della catena di montaggio che non richiedeva manodopera qualificata.

Intervento diretto dello Stato nel funzionamento dell’economia, tramite

- infrastrutture(autostrade, ferrovie), e interviene anche a sostegno dei salari dei lavoratori.

In quelle condizioni, le grandi imprese iniziarono a concentrare le loro funzioni nei pressi delle

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