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Introduzione Nobel, tesina
La seguente tesina di maturità tratta del Nobel. La tesina abbraccia anche i seguenti argomenti nella varie discipline scolastiche: Eugenio Montale in Italiano; Thomas Stearns Eliot, Martin Luther King in Inglese; Albert Einstein, Marie Curie, Alfred Nobel in Fisica; Martin Luther King civil rights movement in Storia.
Collegamenti
Nobel, tesina
Italiano - Eugenio Montale
Inglese - Thomas Stearns Eliot, Martin Luther King
Fisica - Albert Einstein, Marie Curie, Alfred Nobel
Storia - Martin Luther King civil rights movement
3
Le origini del Premio
Spesso l’opinione pubblica si è chiesta quali fossero le reali
motivazioni che indussero Nobel a destinare un’enorme
fortuna per istituire il premio che porta il suo nome. Nel
testamento non si fa menzione della decisione, ma al gesto
può avere contribuito la morte del fratello Ludwig avvenuta
durante un soggiorno a Cannes. Il giorno dopo il decesso,
un giornale francese, confondendo i due fratelli, titolò:
“Muore il mercante della morte” e non è escluso che in quel
momento Alfred Nobel, forse preso dal rimorso, non abbia
cominciato a porsi qualche domanda su come rimediare
alla sua invenzione, la Dinamite. Lo scienziato è ben
consapevole di aver inventato uno strumento di morte e di
aver tradito i principi della scienza: utilizzando le sue
conoscienze e scoperte scientifiche non come un dono al
servizio dell’umanità, ma a servizio della devastazione. Si
convinse allora di dover fare qualcosa per lasciare un buon
ricordo di se e per rimediare ai suoi errori: nasce cosí il
premio Nobel.
All’inizio sembrò un problema inestricabile. Nel suo testamenteo (solo trecento
parole), dettato d’impulso e senza consigli legali, Alfred Nobel destinava l’intero
avessero
patrimonio di 31 milioni di corone svedesi a coloro che negli anni «
».
contribuito al benessere dell’umanità
«Preferisco occuparmi dello stomaco dei vivi piuttosto che della
– aveva scritto –
gloria dei trapassati sotto forma di monumenti ». Ma l’istituzione di quel Premio
l’aveva decisa senza precisare in nessun modo le competenze, le modalità e i
criteri di valutazione e di selezione.
A complicare le cose intervennero gli eredi. Per quattro anni un esercito di legali,
di politici e di esperti vari cercò di sbrogliare la complicata matassa: finalmente il
29 giugno 1900, dal Consiglio Reale Svedese fu approvato lo statuto della
Fondazione Nobel, confermato il 10 Aprile 1905.
La prima premiazione venne celebrata il 10
Dicembre 1901, data non casuale essendo
l'anniversario della morte di Nobel; proprio per
tali ragioni da allora il premio venne consegnato
in quella data a Stoccolma, fatta eccezione per il
Nobel della pace assegnato anche a Oslo. In
passato ai premiati veniva altresì assegnata una
medaglia d'oro e un diploma e le somme per i
premi potevano essere spartite tra più persone.
il Nobel viene assegnato ogni anno ai benemeriti della società nel campo della:
Fisica (conferito dall'Accademia Reale Svedese delle Scienze)
Chimica (assegnato dall'Accademia Reale Svedese delle Scienze)
Medicina o Fisiologia (assegnato dall'Istituto Karolinska)
Letteratura (assegnato dall'Accademia Svedese)
Pace (assegnato da un comitato nominato dal Parlamento norvegese)
4
Economia ( Istituito a metà del Novecento per volere della Banca di Svezia)
La vita di Alfred Nobel
Alfred Bernhard Nobel (1833-1896) aveva avuto una vita molto intensa. Figlio di
un inventore e industriale nel campo degli esplosivi, a trentun’anni s’era ritrovato
a dover rimettere in sesto ogni cosa dopo l’ennesimo fallimento del padre; per di
più la fabbrica di nitroglicerina, impiantata da poco dal padre a Heleneborg, era
saltata in aria uccidendo il fratello e diversi operai. Ma Alfred non si perse
d’animo. Riorganizzò in breve la
fabbrica ed i laboratori di ricerca, e si
mise a studiare un metodo per rendere
più stabile e più sicura la nitroglicerina.
Questa era stata inventata nel 1847 da
un modesto medico piemontese –
Ascanio Sobrero – che insegnava
chimica alla “Scuola di Meccanica e
Chimica applicate alle Arti” di Torino.
Inizialmente il medico chiamò questa
sostanza “piroglicerina”; si rese però
subito conto che si trattava di una
sostanza quantomai pericolosa: poco tempo dopo l’invenzione una boccietta di
nitroglicerina esplose nell’Arsenale abbattendo un muro maestro.
Alfred Nobel riuscí finalmente a rendere più stabile la nitroglicerina mescolandola
con materiale neutro come la farina fossile: brevettò cosí la dinamite (1867), un
composto che avrebbe letteralmente rivoluzionato il lavoro in miniera, la
costruzione di strade e l’apertura di gallerie. Pochi anni dopo, un altro successo:
Nobel realizzò la prima polvere di nitroglicerina senza fumo. Essa costituí la base
di partenza per la “cordite”, una polvere esplosiva che avrebbe determinato un
vero capovolgimento nel campo delle armi da fuco.
Tutti i brevetti fruttarono in breve tempo al loro inventore un’immensa fortuna. Per
seguire gli interessi economici Nobel dovette suo malgrado dedicarsi sempre di
più a questi e sempre meno agli impegni scientifici, per i quali era particolarmente
portato. Si trovava continuamente in viaggio in Europa e negli Stati Uniti: vide
sotto i suoi occhi crescere
letteralmente un impero sino alla
creazione di un’industria
mondiale che si estendeva a tutti
i cinque Continenti. Tuttavia
Alfred Nobel non fù mai un uomo
veramente felice, ebbe una
personalità complessa, fu un
uomo malinconico ed Inquieto.
Diventò pacifista dopo aver
inventato l’esplosivo più potente
conosciuto a quel tempo; era
ricchissimo, ma sosteneva il socialismo; era ateo, ma elargiva offerte generose
alla chiesa. Non aveva conseguito alcun diploma formale in chimica eppure
dirigeva personalmente una dozzina di laboratori di ricerca ben equipaggiati
sparsi in molti Paesi. Morí nella sua magnifica villa, che s’era fatto costruire a
Sanremo, il 10 dicembre 1896. 5
Fisica
Albert Einstein
Motivazione “per i suoi servizi alla Fisica
Ricevette il Premio Nobel per la fisica nel 1921
Teorica, e in particolare per la sua scoperta della legge dell' effetto fotoelettrico ”.
Le date che contano
Albert Einstein nacque nella città tedesca di Ulm
il 14 marzo 1879 e morì nel 1955 a Princeton.
Manifestò spiccati interessi scientifici fin da
ragazzo. Completati gli studi secondari in
Svizzera, si laureò al Politecnico di Zurigo nel
1900. Il decennio 1895-1905 fu segnato da
grandi scoperte, come i raggi X, la radioattività e
l’elettrone. Nel 1900 il tedesco Max Planck
spiegò lo spettro del corpo nero, dando origine
alla teoria dei quanti che sarà poi ripresa da
Einstein e perfezionata.
Nel 1905 (Annus Mirabilis) Einstein lasciò la sua prima impronta nella fisica degli
anni a venire con tre articoli fondamentali:
“Sopra un punto di vista euristico riguardante la produzione e la
1. trasformazione della luce”. Nel primo lavoro Einstein ipotizzava che la luce
potesse avere una duplice natura, corpuscolare e ondulatoria, e che in certi
fenomeni prevalesse il primo aspetto, ovvero quello di un insieme di «quanti
fotoni.
di luce», battezzati in seguito
“Sul moto di piccole particelle sospesi in un liquido stazionario
2. ”. Tema del
secondo articolo è il moto delle particelle minutissime in sospensione in un
liquido, detto moto Browniano (scoperto nel 1827 dal botanico scozzese
Robert Brown)
3. “Sull’elettrodinamica dei corpi in movimento”. Nel terzo articolo vedeva la
luce la teoria della relatività ristretta, mentre la teoria della relatività
generale fu una creazione molto più complessa e lunga durata dal 1907-
1915.
Dal 1909 Einstein fu chiamato a ricoprire importanti cattedre universitarie e finì
con lo stabilirsi a Berlino nel 1914. La conferma delle previsioni
teoriche della relatività generale gli furono date dalle misure
compiute in occasione dell’eclissi di Sole nel 1919 e gli
decretarono la fama mondiale. Nel 1932 Einstein lasciò Berlino
e la Germania per trasferirsi negli Stati Uniti dove vi rimarrà
fino alla morte all’Istitute for Advanced Study di Princeton.
La celebritá rese Einstein un personaggio pubblico, famose
saranno le sue prese di posizione improntate al pacifismo ed
ad uno spirito libertario. Anche lui, come Nobel, dovette fare i conti con il
fortissimo senso di colpa in seguito all’esplosione delle due bombe atomiche,
frutto delle ricerche scientifiche del progetto Manhattan a cui parteipò insieme a
grandi nomi della fisca del novecento (tra cui Fermi). Più volte partecipò a comizi
6
contro l’utilizzo di ordigni nucleari, considerati una distorsione delle scoperte
scientifiche fatte in quel periodo ed a cui egli stesso aveva contribuito alla
creazione.
Significato del premio
La grandezza di Albert Einstein consiste nell’aver mutato per sempre il modello di
interpretazione del mondo fisico, seguendo sempre una fisica dei «principi», nella
quale l’ipotesi filosofica di fondo è che la natura obbedisca a principi semplici ed
universali. Le teorie dei «principi» si contrappongono alle teorie ottocentesche
«costruttive», nelle quali vengono costruiti appositi modelli per spiegare intere
classi di fenomeni e continuamente vengono aggiunte ipotesi (etere) per rendere
conto dei fenomeni osservati.
Già nel primo dei tre articoli pubblicati nel 1905 Einstein, partendo dalle ricerche
dello scienziato Marx Planck, sconvolse le certezze della fisica classica ipotizzando
f
che la luce di frequenza possa essere considerata come un insieme di pacchetti
E= hf.
di energia, i fotoni, ognuno dei quali ha un’energia:
Secondo tale ipotesi, la luce era
costituita da un flusso di
particelle, ciascuna delle quali
hf.
trasporta un’energia
Aumentando l’intensità della luce,
aumenta il numero di fotoni del
fascio ma rimane invariata
l’energia di ciascuno di essi,
poiché dipende dalla frequenza.
Einstein applicò tale ipotesi a fenomeni come l’effetto fotoelettrico, cioè
l’estrazione di elettroni dalla superficie di un metallo da parte di una radiazione di
una data lunghezza d’onda.
La sua spiegazione fu confermata sperimentalmente dall’americano Millikan nel
1916 ma una seconda riprova gli fu conferita anche dall’esperimento di Arthur
Compton (Effetto Compton).
Tale carattere discontinuo e corpuscolare della luce mette in discussione il
modello ondulatorio classico, elaborato alla fine dell’Ottocento con la teoria dei
campi di Maxwell, il solo che potesse spiegare il fenomeno della diffrazione. In
questo modo, la fisica si poneva di fronte ad una situazione inedita e paradossale,
per descrivere i comportamenti delle onde elettromagnetiche ci si trovava di
fronte a due teorie: da una parte vi era la teoria di Maxwell,
che interpretava la luce come un fenomeno ondulatorio,
dall’altra la teoria di Planck/Einstein che la descriveva
invece come un insieme di Fotoni.
Possiamo affermare quindi che Einstein operò una
rivoluzione scientifica di tale portata da poter essere
paragonata solo a quella di Isaac Newton.
Infatti tramite lo studio sull'effetto fotoelettrico e altri lavori
diede impulso anche allo sviluppo della meccanica quantistica (1925-1927), ma
non fu mai convinto della piena validità della teoria, non potendone accettare
l'aspetto probabilistico.
Pur ritenendo “dimostrata in modo definitivo” la rigorosità della relazione
scientifica di Heisemberg, egli sostiene che essa fornisce pur sempre una
descrizione “incompleta dei sistemi fisici” e che proprio per tale incompletezza
deve ricorrere alla statistica e quindi non ad una visione certa della realtà, ma
indeterminata.
Tale legge quindi costituisce un limite naturale – dirà Einstein – «non ci fa
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penetrare più a fondo i segreti del gran Vecchio» ma in ogni caso lo scienziato è
convinto che «Dio non gioca a dadi con il mondo» e che quindi tale modello sará
destinato ad essere inevitabilmente superato.
Il premio mancato: “la Teoria della Relatività”
Il fatto più clamoroso è che Einstein ricevette il premio Nobel non per la teoria più
rivoluzionaria di inizio secolo – la teoria della relatività – bensì per una scoperta
comparabilmente meno importante: la spiegazione che dette nel 1905 dell’effetto
fotoelettrico, tramite la teoria dei quanti.
L’interpretazione più bonaria dell’esclusione della teoria della relatività nella
motivazione del premio Nobel è che l’assegnazione di questo premio per la Fisica
avviene solamente quando l’evidenze sperimentali hanno completamente
confermato e corroborato la teoria, cosa che non era ancora stata fatta,
nonostante i risultati sperimentali di Eddington del 1919.