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Il Maglev: un nuovo
modo di viaggiare
Bacciaglia Antonio 5° C
In questo percorso d’esame, essendo interessato a
proseguire gli studi di ingegneria meccanica, prendo
in esame lo sviluppo di uno dei più usati mezzi di
trasporto, come esso abbia influenzato la società
moderna concludendo con un analisi del perché
l’uomo voglia sempre migliorare il suo grado di
sviluppo e il perché voglia cercare di viaggiare il più
velocemente possibile abbattendo continuamente il
proprio limite.
L i c e o s c i e n t i fi c o
“ G . To r e l l i ” , F a n o
A.S.2011/2012 “noi affermiamo che la
magnificenza del mondo si
è arricchita di una bellezza nuova:
la bellezza della velocità”
F.T. Marinetti
DALLA “ROCKET” AL “MAGLEV”
Il treno è, nell'accezione più comune del termine, un mezzo di trasporto pubblico atto
alla circolazione sulle ferrovie composto da un insieme di elementi identificabili, uniti
permanentemente o temporaneamente a formare un unico convoglio. La parola
Trahere:
“treno” deriva dal latino tirare. Il treno è stato il primo vero e proprio veicolo
di trasporto di massa, e in molti casi ha rappresentato un punto di svolta per
l'evoluzione industriale delle nazioni ottocentesche, arrivando quindi a rivestire per
molti anni un ruolo centrale nella struttura politica, economica e sociale delle nazioni,
nonché conquistando un posto di primo piano nell'immaginario collettivo.
Il treno come mezzo di trasporto di merci e persone fu progettato e costruito durante
la prima rivoluzione industriale. Questo processo storico fu avviato tra il XVIII e il XIX
Secolo. Questo è però l'insieme di più rivoluzioni di cui sicuramente lo sviluppo
dell’industrializzazione rappresenta la parte più innovativa e più significativa . Le
rivoluzioni che concorrono alla rivoluzione industriale sono: la rivoluzione demografica,
agraria ed agronomica, dei trasporti e industriale vera e propria, che si articola nei due
settori fondamentali: l’industria tessile e l’industria pesante. La prima è considerata il
motore della rivoluzione industriale mentre la seconda è quella che rende il processo
irreversibile. La vera svolta
dell'industria pesante è rappresentata
dall'invenzione del processo che
permette di produrre il Carbon Coke,
che poi verrà sostituito dal carbon
fossile, utile per arrivare ad alte
temperature di fusione senza l'utilizzo
d’ingenti quantità di legna. Ci fu negli
anni seguenti un continuo aumento
delle dimensioni e delle unità di
produzione, di continui miglioramenti
nella struttura degli impianti e del
macchinari. Grazie a questo processo,
si resero disponibili le tecnologie e le
conoscenze per raggiungere un
sensibile aumento della capacità di La locomotiva definitiva di Stephenson: "Rocket"
generazione di energia, con impianti
relativamente compatti e potenti. Le macchine a vapore semoventi dimostrarono che
era possibile generare l'energia necessaria al movimento di un mezzo direttamente a
bordo dello stesso. La diffusione delle macchine a vapore portò a un sensibile aumento
della richiesta di carbone e i produttori si trovarono a dover rendere più efficiente e
veloce il trasporto del materiale estratto: non erano più sufficienti carri e cavalli. Si
cominciò a rimpiazzare la trazione animale con dei motori a vapore fissi che tramite
corde trainavano file di carrelli da miniera: tra queste le celebri macchine costruite da
James Watt contribuirono ad affinare sensibilmente la tecnologia del vapore. Nel 1801
Richard Trevithick riuscì a costruire una locomotiva automotrice che venne impiegata
con successo nelle miniere. Un ulteriore passo venne fatto da Gorge Stephenson, che
viene considerato il padre della locomotiva. La prima locomotiva di Gorge Stephenson,
la Blucher, finita nel 1814, venne usata per il trasporto di carbone dalle miniere,
ottenendo un discreto successo. Il figlio di Gorge, Robert Stephenson proseguì gli studi
del padre e nel 1825 inaugurò la linea Stockton-Darlington con la sua Locomotion
(velocità di 13 Km/h trainando 90 tonnellate di carbone e farina e 600 passeggeri).
L’inizio dell’era della ferrovia si ha con l’inaugurazione nel 1830 della linea Liverpool-
Manchester, sulla quale il trasporto era affidato alla locomotiva Rocket di Stephenson
(velocità di 48 km/h). I successi dei motori di George Stephenson e del figlio Robert,
portarono la neonata tecnica ferroviaria a fiorire e diffondersi, fino a creare le
condizioni per il grande passo: il primo treno commerciale. La ferrovia e la macchina a
vapore diventeranno i simboli della rivoluzione industriale e la molla di quello che
viene definito il trasferimento della rivoluzione industriale sul continente. Paesi come
Francia e Belgio, comprendendo che ormai il processo era irreversibile, tentano di
conformare il proprio sviluppo al modello inglese. In modo particolare il Belgio sarà il
primo stato sul continente a dotarsi di una rete ferroviaria nazionale grazie sia alle
risorse finanziarie e ai grandi capitali che possedeva, sia alla posizione geografica che
vedeva in questo un piccolo stato in un territorio prevalentemente pianeggiante. In
Francia la fase del primo decollo industriale avviene dopo la rivoluzione degli anni '30
quando si costruirà la linea Saint-Étienne - Lione. Negli anni seguenti anche Germania,
Austria, Russia e Svizzera fecero partire i loro primi convogli ferroviari; in Italia questo
avverrà solo nel 1839 con la tratta Napoli-Portici. Ma il paese, però, che più di ogni
altro sfruttò l'esperienza inglese, facendo rapidamente del treno non solo il perno
centrale del proprio sistema di trasporti, ma anche il principale fattore propulsivo del
proprio processo d’industrializzazione furono gli Stati Uniti, che, intorno al 1850,
disponeva della più vasta e meglio attrezzata rete ferroviaria del mondo. In meno di 30
anni il treno assunse un ruolo fondamentale nella società industriale: il trasporto
massiccio di merci permetteva di espandere la cerchia dei commerci, il trasporto
rapido di persone consentiva agli uomini di affari di curare meglio le loro attività sul
territorio, consentendo di spostare il baricentro dell’economia mondiale dal vecchio
continente agli Stati Uniti.
Anno di nascita dei primi tratti ferroviari nei principali paesi
Anno Stato Percorso
1825 G. Bretagna Stockton-Darlington
1831 Stati Uniti Charleston-Hamburg
1832 Francia Saint-Etienne-Lione
1835 Belgio Bruxelles-Malines
1835 Germania Norimberga-Fùrth
1837 Russia Pietroburgo-Tzarskoe Selo
1838 Austria Vienna-Florisdorf
1839 Italia Napoli-Portici
1839 Olanda Amsterdam-Haarlem
Da un punto di vista militare, il treno consentiva alle bellicose potenze europee di
mandare le proprie truppe nelle colonie o sui fronti lontani, dava ai ricchi affaristi la
possibilità di seguire i propri affari con più efficienza, portava nobili dame in lussuose
località vacanziere, consegnava la posta con rapidità ineguagliata.
Per l'epoca, l'introduzione e l'evoluzione del treno fu quello che è stato negli anni
novanta del 20° secolo l'avvento di Internet, un metodo per estendere i confini e
collegare mondi fino allora lontani. Con la raggiunta maturità delle tecnologie
impiegate, l'uso bellico del mezzo ferroviario divenne il logico passo successivo. Con la
Prima guerra mondiale il treno divenne il mezzo primario per la movimentazione delle
armi e degli uomini. In pochi giorni di viaggio truppe da tutta Europa potevano
confluire ai rispettivi schieramenti sui fronti in Belgio e Francia. La guerra portò al
treno un nuovo ruolo di primo piano sul fronte. La rapidità, la stabilità e la potenza dei
treni permetteva di installare cannoni di grosso calibro su appositi carri, capaci di
sparare e scomparire in pochi minuti: nacquero così i cannoni ferroviari. L’esempio
per eccellenza dell’importanza del treno nella società moderna è il data dal fatto che
la Prima guerra mondiale si concluse a bordo di un treno. L'armistizio venne firmato a
bordo della carrozza 2419 dell'Orient Express, in sosta presso Compiègne. I paesi
vittoriosi imposero ai tedeschi sconfitti pesanti risarcimenti e sanzioni, di fatto creando
uno dei motivi dell'ascesa al potere di Adolf Hitler. Queste pesanti sanzioni furono
racchiuse nel famoso trattato di Versailles il 28 giugno 1919 che prevedeva la perdita
dell’Alsazia e della Lorena (restituita alla Francia), la cessione temporanea alla Francia
del bacino carbonifero della Saar, la cessione a nord di alcuni territori alla Polonia, tra
cui il corridoio di Danzica, la riduzione dell’esercito a 100 mila soldati, la perdita delle
colonie e il risarcimento dei danni di guerra di 132 miliardi di marchi d’oro.
Dopo un periodo pacifico, nella Seconda guerra mondiale il treno tornò a giocare il suo
ruolo strategico, nei compiti già noti e in altri nuovi. Le sempre più potenti locomotive
potevano trainare treni da 20 o più carri, per oltre 800 tonnellate di peso, diventando
in pratica la colonna portante delle vie
di rifornimento nei fronti di guerra.
Durante la seconda guerra mondiale, si
ricorda, nella Germania nazista, il triste
utilizzo dei convogli ferroviari come
principale mezzo per il trasporto verso i
campi di concentramento di ebrei,
prigionieri politici e altri perseguitati nel
complesso sistema concentrazionario
nazista.
Nei decenni dopo la Seconda guerra
mondiale, i miglioramenti di automobili,
strade e autostrade nonché aerei hanno Treno con deportati al campo di Auschwitz
reso questi mezzi più pratici e
convenienti per una sempre più larga schiera di utenti. In particolare negli Stati Uniti
gli investimenti mirarono al miglioramento di autostrade ed aeroporti, delegando alla
ferrovia il trasporto delle merci e trascurando per lungo tempo il trasporto di massa in
ambito urbano. Lo stesso accadde per motivi diversi in Europa e in Giappone, dove
furono necessari ingenti mezzi finanziari per la ricostruzione delle reti ferroviarie
gravemente danneggiate dalla guerra, distogliendo così molte risorse dallo studio e
sviluppo di nuove linee.
Viaggiare su rotaia divenne più conveniente solo in aree con maggiore densità di
popolazione. Ma all'inizio degli anni settanta la necessità di ritornare competitivi con il
mondo dell'aviazione spinse alcuni paesi a lavorare a treni ad alta velocità. Il Giappone
già negli anni sessanta poteva vantare i primi "treni-proiettile" sulle linee Shinkansen.
Italia e Francia furono i protagonisti europei di questa innovazione, che portò in una
decina di anni ai primi mezzi in servizio commerciale, i TGV e i Pendolino. In pochi anni
anche le rimanenti nazioni si adeguarono, per la maggior parte acquistando tecnologia
italiana o, in misura minore, francese. La caduta del Muro di Berlino e l'apertura dei
confini derivante dal processo d’integrazione europea ha portato alla creazione di
network transnazionali, tuttora in corso di realizzazione, e alla sempre maggiore
affermazione del concetto di "Treno ad alta velocità" e treni futuristici come Maglev. La
Grumman Corporation è l'azienda che si sta da tempo occupando della progettazione
del Maglev, un treno capace di raggiungere la velocità di 500 km/h. Il Maglev
utilizzerebbe solamente la metà dell’energia (per passeggero-chilometro) utilizzata
dalle automobili e un quarto di quella consumata dagli aerei. Il veicolo “vola” alcuni
centimetri sopra di esse, senza visibili mezzi di supporto grazie alla levitazione
magnetica.
IL FUNZIONAMENTO DEL MAGLEV:
Al mondo d’oggi, il treno ad
alta velocità è molto usato in
Europa ma soprattutto in
Giappone. La sua velocità
massima raggiunge circa i 500
km/h , così facendo i Paesi
sembrano essere più vicini e si
promuove uno scambio
d’informazioni molto più
rapido. Una delle
caratteristiche della società
creata dalla scienza moderna e
dalla tecnologia è il
considerevole volume
Un convoglio maglev nella linea di Shanghai d’informazioni e la larga
trasmissione ad alta velocità delle informazioni. Un nuovo e completo concetto di
velocità si è formato nelle menti delle persone ed è diventato una cultura globale. Con