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Indagine della realtà attraverso la lente d'ingandimento della simmetria e della disimmetria: c'è forse un nesso segreto che può permettere di svelare la tanto cercata T.O.E.?
Materie interessate: matematica, fisica, scienze, chimica, storia dell'arte, filosofia, italiano
LA SIMMETRIA
Il termine deriva dal greco symmetros, che significa ben commisurato, ben proporzionato, e che
anticamente veniva usato sia in senso morale sia in senso geometrico e spaziale. Euclide, infatti, lo
usava in relazione ai segmenti commensurabili; Aristotele, invece, con questo termine si riferisce al
giusto mezzo a cui dovrebbero tendere gli uomini virtuosi nelle loro azioni; nel linguaggio moderno
il termine ha perso i suoi connotati morali, ma ne ha mantenuto quelli estetici, con significato
corrispondente all’eleganza delle proporzioni, all’armonia e alla gradevolezza, e quelli puramente
scientifici della geometria e della matematica, per le quali il discorso sulla simmetria si fa più rigido
e rigoroso. Spesso non ci rendiamo conto che la simmetria esterna delle decorazioni,
dell’architettura, dei motivi ornamentali prodotti dall’uomo, è indizio di una simmetria strutturale
ben più profonda, che è possibile cogliere soltanto dal punto di vista della matematica, che ne è la
radice. Quest’ultima, infatti, può offrirci una larghezza di sguardo sufficiente a trovare il ritmo
nascosto in forme all’apparenza tanto diverse e aiutarci a scoprire una chiave di lettura significativa
del mondo che ci circonda.
LA SIMMETRIA IN MATEMATICA
Nel linguaggio matematico la parola simmetria si riferisce alla proprietà di un oggetto di rimanere
invariato e indistinguibile nello spazio e nel tempo qualora sia sottoposto ad una serie di operazioni,
dette appunto di simmetria, che consistono in movimenti rigidi che spostano e ripetono la figura
senza alterare le sue dimensioni. Si possono distinguere simmetrie in algebra e simmetrie in
geometria.
SIMMETRIE IN ALGEBRA
simmetria
Una in un'espressione matematica (ad esempio una formula o un'equazione, ma anche
permutazione
una relazione binaria o una matrice.) contenente delle variabili è una di queste che
lascia invariata l'espressione. Ad esempio, nel polinomio
2 2 2
+ +
x y z
ogni permutazione delle variabili è una simmetria.
permutazione
N.B. Una è un modo di combinare n oggetti distinti scambiandoli di posizione, come
nell'anagrammare una parola. In termini matematici una permutazione di un insieme X si definisce
→ .
p : X X Una funzione è biiettiva se e solo se è
come una funzione biiettiva →
contemporaneamente iniettiva e suriettiva. Una funzione f : X X è biiettiva se e solo se è
invertibile. Una funzione si dice iniettiva se elementi distinti del dominio hanno un'immagine
6
distinta, o equivalentemente se ad ogni elemento del codominio corrisponde al più un elemento del
dominio; una funzione si dice suriettiva quando l'immagine coincide con il codominio, ovvero
quando ogni elemento y del codominio è immagine di almeno un punto del dominio. Dal momento
che una permutazione è una funzione biiettiva, due permutazioni p e p' possono quindi essere
composte, ed il risultato è ancora una permutazione.
L'insieme S(X) delle permutazioni di X con l'operazione di composizione forma un gruppo, detto
gruppo simmetrico
. L'elemento neutro è la permutazione che lascia fissi tutti gli elementi.
Perciò nel caso delle simmetrie in algebra, esse formano un gruppo, che è sottogruppo del gruppo
simmetrico di tutte le permutazioni delle variabili.
SIMMETRIE IN GEOMETRIA
Una simmetria di una figura geometrica è una trasformazione che lascia la figura invariata. Una tale
definizione dipende da cosa si intende per "figura geometrica" e "trasformazione". Le
"trasformazioni" formano un gruppo con l'operazione di composizione, e le simmetrie formano un
gruppo delle simmetrie
sottogruppo, detto della figura. In altre parole, si verificano i fatti seguenti:
• fra le simmetrie di un oggetto, c'è sempre l'identità: è la trasformazione che lascia tutti i
punti fermi;
• la composizione di due simmetrie è sempre una simmetria;
• una simmetria ha sempre una inversa, che è ancora una simmetria.
gruppo è una struttura algebrica formata da un insieme con un'operazione binaria che
N.B. Un
soddisfa alcuni assiomi. E’ quindi un insieme G munito di una operazione binaria *, che ad ogni
coppia di elementi a, b di G associa un elemento, che indichiamo con a * b, appartenente a G,
rispettando i seguenti assiomi:
• l’insieme G è chiuso rispetto all’operazione * ; ∈
∀
• l’operazione * ha la proprietà associativa ( a, b, c G , (a*b)*c=a*(b*c));
• nell’insieme G esiste l’elemento neutro e rispetto all’operazione * (e appartenente a G è
l’elemento neutro se a * e = e * a = a per ogni a appartenente a G);
• per ogni a appartenente a G esiste un b appartenente a G definito come l’inverso di a tale
che a*b=b*a=e.
Un gruppo si chiama commutativo (o abeliano) se vale anche a * b = b * a per ogni coppia a, b di
elementi di G. 7
I punti fissi sono i punti della figura geometrica che restano fermi in una simmetria. Se esiste un
solo punto fisso (come accade, ad esempio, in una rotazione nel piano), questo è detto centro della
simmetria, mentre se i punti fissi formano una retta (come in una riflessione nel piano, o una
rotazione nello spazio) questa è l'asse della simmetria. Alcune trasformazioni (ad esempio le
traslazioni) non hanno punti fissi.
Una figura piana può avere più assi di simmetria: in questo caso, questi si intersecano tutti in un
punto. Ad esempio, un quadrato ha 4 assi di simmetria, che si intersecano nel centro.
Una figura solida, come un poliedro, può avere degli assi di simmetria (in presenza di rotazioni) o
dei piani di simmetria (in presenza di riflessioni). Ad esempio, un parallelepipedo ha almeno 3 assi
di simmetria e 3 piani di simmetria.
Nella geometria euclidea, una figura geometrica è un qualsiasi sottoinsieme dello spazio euclideo
(ad esempio, del piano o dello spazio tridimensionale). Sono quindi figure geometriche ad esempio i
poligoni o le coniche nel piano, o i poliedri nello spazio. Le trasformazioni della geometria euclidea
sono le isometrie: ovvero traslazioni, riflessioni, rotazioni, e composizioni di queste. Ciascuna di
queste trasformazioni sposta tutti i punti dello spazio, ed in particolare muove la figura geometrica
che vi è contenuta.
LA SIMMETRIA NEI POLIGONI
Il gruppo delle simmetrie di un poligono regolare (parte di piano delimitata da una linea spezzata
chiusa avente tutti i lati e gli angoli congruenti fra loro) con n lati è un gruppo molto studiato in
gruppo diedrale
algebra, detto gruppo diedrale. Il di ordine 2n è il gruppo formato dalle isometrie
del piano che lasciano immutati i poligoni regolari a n lati.
L'aggettivo diedrale deriva da diedro (dal greco: solido a due facce), che a sua volta origina dalla
possibilità di considerare un poligono come un solido degenere ad altezza nulla. Gli elementi base
rotazioni riflessione
del gruppo sono le del poligono pari all'n-esima parte dell'angolo giro, e la
attorno ad un asse di simmetria del poligono. π
°
360 2
= ° =
72 rad
Una rotazione del pentagono di 5 5
8
Una riflessione del pentagono attorno al proprio asse di simmetria
Esistono in tutto n rotazioni possibili e n assi di simmetria per un poligono di n lati, per cui il
gruppo diedrale corrispondente è formato da 2n elementi. Ha due generatori: la riflessione s rispetto
ad un asse, e la rotazione oraria r di 360 / n gradi. Componendo le simmetrie s e r si ottengono tutte
, è quindi un gruppo finito di 2n
le altre simmetrie. Il gruppo diedrale, di solito indicato con D
2n
r x s s x r
elementi. Non è un gruppo abeliano: infatti, gli elementi e sono simmetrie differenti
(entrambe riflessioni, ma con assi diversi).
gruppo ciclico
, che è il gruppo delle simmetrie generato da
Sottogruppo del gruppo diedrale è il
2π/ n. I gruppi discreti che possono essere solo diedrali o ciclici vengono
una rotazione pari a
gruppi di simmetria dei rosoni
, nome attribuito per mettere in rilievo le figure di cui sono
definiti
i gruppi di simmetria e cioè gli elementi decorativi delle facciate delle chiese in stile romanico e
gotico. Igrexa principal de Noia, Galicia
9
Questi gruppi possono descrivere numerose simmetrie presenti in natura: i più evidenti esempi,
anche se non del tutto esatti ma solo approssimati, si trovano in tantissimi fiori. Se i petali non sono
simmetrici la simmetria sarà di tipo ciclico, se invece sono simmetrici sarà di tipo diedrale.
In molti casi si osserva che il gruppo di simmetria di un fiore è oppure (cioè il fiore ha cinque
C D
5 5
petali). Esempio di gruppo ciclico,
Vinca Major
Esempio di gruppo diedrale,
Gazania
si trovano nelle creazioni inorganiche simmetricamente più perfette, i
Esempi, invece, di gruppi D
6
cristalli dei fiocchi di neve, composti semplicemente di acqua congelata:
10
LA SIMMETRIA NEI POLIEDRI
Le simmetrie nei poliedri sono riscontrabili nei solidi regolari, ovvero poliedri convessi che hanno
per facce poligoni regolari fra loro congruenti. Questi solidi sono cinque e sono tradizionalmente
solidi platonici per il ruolo fondamentale che giocano nella cosmogonia elaborata da
chiamati
Platone. Ciascuno di essi ha un gruppo di simmetrie: questi gruppi di simmetrie sono degli oggetti
di importanza fondamentale nell'algebra e nella geometria moderne, e si ritrovano in molti contesti
differenti. Due solidi platonici duali (dato un poliedro E, il suo poliedro duale è il poliedro i cui
vertici sono i baricentri delle facce di E e i cui spigoli sono i segmenti che uniscono i vertici che
stanno su facce di E adiacenti.) hanno lo stesso gruppo di simmetrie. Tutti questi gruppi di
simmetrie sono finiti e non abeliani. I gruppi di simmetria di due solidi platonici duali sono
isomorfi. solido duale
tetraedro tetraedro
cubo ottaedro
icosaedro dodecaedro
Il duale del cubo è l'ottaedro Il duale dell'ottaedro è il cubo
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Il duale del dodecaedro è l'icosaedro Il duale dell'icosaedro è il dodecaedro
Inoltre essi possono essere inscritti non solo in una sfera, ma anche l’uno nell’altro sfruttando parte
dei vertici oppure il punto centrale dei lati.
Perché sono solo 5?
Soltanto il triangolo equilatero, il quadrato e il pentagono regolare possono essere facce di poliedri
regolari: infatti, in un vertice di un poliedro devono convergere almeno 3 facce che non stiano sullo
stesso piano, quindi la somma dei loro angoli deve essere inferiore a 360°.
I SOLIDI PLATONICI: FONDAMENTA DEL MONDO
Come già affermato i cinque solidi regolari devono il loro nome al filosofo greco Platone che,
nonostante non li abbia scoperti lui, li ha usati per fondare la sua cosmologia.
In particolare egli nel suo dialogo, Timeo, associa il tetraedro, l'ottaedro, il cubo, e l'icosaedro
rispettivamente a quelli che erano allora ritenuti i quattro elementi fondamentali: fuoco, aria, terra,
e acqua. Il dodecaedro, non realizzabile unendo opportunamente triangoli (come invece avviene per
gli altri poliedri citati), viene invece associato all'immagine del cosmo intero, realizzando la
cosiddetta quintessenza. Questa identificazione suggerisce un'immagine di perfezione che
indubbiamente nasce anche dal fatto che il dodecaedro, in volume, approssima più degli altri
poliedri regolari la sfera.
L’idea di Platone che i poliedri regolari facciano da tramite tra la perfezione del mondo delle Idee
(Iperuranio) e il disordine del mondo sensibile ebbe un enorme successo nella cultura occidentale,
influenzando soprattutto il mondo del Rinascimento, intriso di teorie neo platoniche, ma anche le
epoche successive. Arte e Scienza si mescolano in maniera profonda, Piero della Francesca scrive il
12
Libellus de quinque corporibus regularibus, e Luca Pacioli ne dà una versione in volgare nel De
divina Proportione, commissionando 60 tavole a Leonardo da Vinci con lo scopo di illustrare le
possibili variazioni dei poliedri regolari semplici.
L'idea che ispira un tale progetto è di una singolare modernità, nel senso che si vuole sostenere
(siamo alla fine del XV secolo), contro i pregiudizi umanistici, come la scienza non sia solo
astrazione o pura tecnica, ma anche arte liberale.
Keplero, nella sua opera Mysterium cosmografaphicum, riprende, in termini diversi, l'indagine di