vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Filosofia - Nietzsche, Apollineo e Dionisiaco
Latino - Le metamorfosi di Apuleio
Inglese - Wuthering Heights by Emily Bronte
Letteratura Italiana:
I. Il romanticismo ed Ugo
Foscolo, 4
II. Letteratura Latina: "Le metamorfosi" di Apuleio,
7
Letteratura Inglese:
III. "Wuthering Heights" by Emily
Bronte, 9
Filosofia:
IV. Spirito apollineo e spirito dionisiaco
secondo Nietzsche, 12
V. Bibliografia e sitografia, 15 3
Letteratura Italiana
I. Il Romanticismo e Ugo Foscolo
Il Romanticismo è un movimento filosofico, letterario e artistico che comincia alla
fine del Settecento e ha la sua massima fioritura nella prima metà dell’Ottocento.
Più precisamente, il Romanticismo è al tempo stesso una visione del mondo che, in
quanto tale, abbraccia l’uomo, l’esistenza, l’arte, la filosofia, la natura, e un
atteggiamento nei confronti dell’esistenza, ossia uno stile di vita, un modo di
affrontare la vita.
Fino all'illuminismo l’uomo è stato da sempre concepito come Logos, razionalità e mai come
sensibilità: i filosofi, dall'antichità classica fino al 18° secolo, hanno perciò ignorato o disprezzato il
sentimento, perché hanno riconosciuto alla facoltà razionale la funzione di conoscere e interpretare
il mondo; é, secondo loro, il mezzo che permette all'uomo di uscire dallo stato di minorità in cui
egli si trova.
Il culmine di questo pensiero risiede nella Rivoluzione Francese, durante la quale fu istituito un
vero e proprio culto della "Dea Ragione".
I romantici, pur nella varietà delle loro posizioni, sono tutti d'accordo nel respingere, invece, la
ragione come perno centrale dello spirito umano e strumento interpretativo. Infatti, come si è visto,
il Romanticismo nasce proprio con il ripudio di quel tipo di ragione: viene ritenuta incapace di
comprendere la realtà profonda dell'uomo, dell'universo e di Dio ed è giudicata come uno strumento
non in grado i coprire la totalità della natura umana
Al contrario, viene esaltato quindi il sentimento.
Alcuni, soprattutto poeti e artisti, individuano nel sentimento l'organo più funzionale per rapportarsi
alla vita e per penetrare nell'essenza più riposta dell'universo.
Nel Romanticismo il sentimento finisce per acquistare valore predominante, soprattutto in virtù
delle idee dello Sturm und Drang, che per primo denuncia l'incapacità della ragione di attingere e
fare proprie la sostanza delle cose e le realtà superiori e divine.
Sebbene il sentimento di cui parlano i romantici sia qualcosa di più profondo e "intellettuale" del
sentimento comunemente inteso, e sebbene risulti nutrito e potenziato di "riflessione", esso appare
come un flusso indefinito di emozioni, nel quale palpita la vita stessa al di là delle strettoie della
ragione, che nei suoi confronti si fa come un pallido riflesso.
Per queste sue caratteristiche, il sentimento viene ritenuto in grado di aprire a nuove dimensioni
dello spirito e di risalire alle sorgenti primordiali dell'uomo. 4
Anzi, il sentimento appare talora come l'infinito stesso, o meglio come l'infinito nella forma
dell'indefinito; le nuove parole d'ordine sono la fantasia, la nostalgia e la malinconia.
Nella letteratura italiana questo movimento arriverà più tardi rispetto che in paesi come la Germania
(patria del Romanticismo), ma si può comunque trovare un primo abbozzo di questa corrente in
scrittori come Ugo Foscolo.
Egli, infatti, fin dalle prime opere accoglie molte tematiche romantiche (in particolare l'importanza
del sentimento e dell'amore), ma non riesce a calarsi totalmente in questa nuova prospettiva,
restando comunque fedele con i suoi punti di partenza materialistici e illuministici che ha ereditato
dalla sua terra natia: nacque infatti a Zante, isola greca, dove ha respirato per numerosi anni
un'atmosfera classicheggiante.
Le due concezioni convivono perciò in lui, e spesso si alternano in maniera contrastante: sono due
metà insopprimibili dell'essere umano che appaiono continuamente in contrasto, costringendolo a
vivere in perenne angoscia.
Nella composizione "Dei Sepolcri", per esempio, Foscolo afferma inizialmente che le tombe sono,
dal punto di vista razionale, inutili, perché con la morte finisce tutto, e quindi un inutile spreco di
tempo e spazio costruirle; ma contro le affermazioni della ragione insorge il sentimento, il quale
afferma che le tombe sono necessarie, perché sono
tramite di corrispondenza e segno della sopravvivenza
ideale dell’estinto nel ricordo dei vivi.
"Non vive ei forse anche sottoterra, quando
Gli sarà muta l'armonia del giorno,
Se può destarla con soavi cure
Nella mente de' suoi?Celeste è questa
Corrispondenza d'amorosi sensi,
Celeste dote è negli umani; e spesso
Per lei si vive con l'amico estinto,
E l'estinto con noi..."
Dei Sepolcri, Ugo Foscolo, 1806-1807
Anche in un altro suo celebre scritto epistolare, "Le ultime lettere di Jacopo Ortis", è espressa
questa lotta interna di Foscolo. 5
Nell'ultima parte della lettera, infatti, è espresso un conflitto interno all'io narrante, cioè ad Ortis (e,
poiché il romanzo è autobiografico, anche a Foscolo). La ragione, personificata da un filosofo,
ritiene "illusioni", cioè sogni che non reggono a un'analisi razionale, i sentimenti d'amore: ma a
questa obiezione un'altra parte della personalità risponde che tutto è sogno, e che inoltre, senza
queste illusioni e senza profondi sentimenti del cuore, la vita non avrebbe senso. Letteratura Latina
6
Le Metamorfosi
II. di Lucio
Apuleio
Le Metamorfosi, o l'Asino d'Oro, è un opera di Lucio Apuleio e costituisce l'unico romanzo latino
giunto integralmente a noi.
In questo scritto sono narrate le avventure di Lucio, uomo trasformato in un asino a causa del suo
comportamento e della sua perdita di senso e moralità; è infatti un personaggio che vive nell'ozio e
nella sfrenatezza tra banchetti, maghi e degradazione: è praticamente l'emblema della stupidità e
della lussuria che svuotano l'anima dell'uomo e la trascinano nell'abisso; l'asino perciò non
rappresenta un animale pericoloso, ma il pericolo nel quale l'uomo può incombere e cadere nel caso
in cui non si controllino i propri istinti.
Apuleio denota, quindi, l'istinto come qualcosa che rappresenta la stupidità e la mancanza di
intelligenza, che porta ad abbandonarsi ai sensi e a vivere, in definitiva, sullo stesso piano di un
animale.
Tuttavia il nostro protagonista, che conserva comunque la razionalità umana pur trovandosi nel
corpo dell'animale, compie una disperata ricerca verso la condizione umana: non vuole restare,
infatti, un attimo di più in quello stato, nel quale il mondo gli è stato chiarito e, grazie ad un
approccio più razionale alla realtà, è riuscito a comprendere il comportamento irrazionale che
spesso gli uomini adottano ma che non corrisponde a un'azione corretta e sensata.
Alla fine di questo suo percorso egli riuscirà ad ottenere la sua forma originaria (anche grazie
all'aiuto divino di Osiride), lasciando perciò intendere che agendo secondo la ragione si riescono a
raggiungere ed ottenere i propri obbiettivi e che è in qualche modo possibile rimediare all'errore
compiuto mentre si era guidati solo e soltanto dalla propria corrente istintuale.
Questo suo concetto è possibile trovarlo all'interno stesso del romanzo, sottoforma di storiella
favolistica raccontata da uno dei personaggi: Amore e Psiche. In questa Eros viene inviato dalla
madre Venere a Psiche, una bellissima giovane di cui è invidiosa, per farla innamorare dello uomo
più brutto e povero del mondo. A tal fine, gli affida una pozione magica, da dare a Psiche per farla
innamorare. Eros porta a buon fine la sua missione, perché Psiche accetta la pozione e la trasporta
nel suo palazzo inaccessibile per accoppiarsi con lei, a patto però che essa non lo conosca: non deve
infatti guardarlo in faccia, ma tutto si deve svolgere al buio (cioè, senza che lei sappia, rifletta,
ragioni). Tutto ciò rappresenta la tendenza a lasciarsi sedurre della persona corteggiata, Psiche, alle
lusinghe della corteggiatrice, in questo caso Eros, ovvero il dio stesso dell'irrazionalità, senza 7
riflettere adeguatamente; cioè, il dominio degli istinti e
delle passioni sulla ragione.
Dopo varie seduzioni, spinta dalle sorelle Psiche decide
di accendere una lucerna, trasgredendo alle regole, per
vedere chi è il suo amante (cioè, guardare, conoscere la
realtà, sapere, non farsi più guidare solo dalla passione).
Ciò rappresenta il fatto che, di solito, la ragione
riacquista il sopravvento sulle passioni e sugli istinti
dopo che questi sono stati soddisfatti.
Ma una goccia d’olio cade su Eros, lo brucia e lui
fugge. Ciò suscita le ire di Venere che sottopone Psiche
a varie dure prove da superare: conseguenze negative
dell'azione irrazionale; e solo dopo varie peripezie
riuscirà a congiungersi con il suo amato nel
matrimonio, un connubio di istinto controllato però
dalla ragione. 8
Letteratura Inglese
III. Emotion and Reason in
Wuthering Heights
Wuthering Heights is the only novel written by Emily Bronte, which was published in 1847. Her
novel was considered very scandalous for its contents at her time, the Victorian Age: her
originality was felt to be too strong for polite taste of the century.
The story is centered about the two main protagonists, Catherine Earnshaw and Heathcliff. The
central theme is the passion beyond control, in which Emily Bronte gave voice to the
unconscious. The emphasis is on the way passions and other external forces determine our life.
The story takes place in two Yorkshire houses, Wuthering Heights and Thrushcross Grange.
Mr. Earnshaw, his wife, their legitimate children Catherine and Hindley and the foundling
Heathcliff live at Wuthering Heights.
Mr. and Mrs. Linton with their educated children, Edgar and Isabella, live in the other house,
Thrushcross Grange.
Hindley hates his foster brother Heathcliff and treats him like a servant, but Heathcliff’s soul
finds its complement in Catherine.
Catherine and Heathcliff grow up together at Wuthering Heights but at a certain point of the
story Catherine is forced to stay at Thrushcross Grange for about 6 weeks. There she changes her
nature, becoming a more sophisticated and refined woman. Now she realizes that she should be
the wife of a gentleman, like Edgar Linton, so to do an important social climbing. This means
that her interests are no more concentrated in Heathcliff. In Edgar she finds a wealth, well-
educated man, and so the perfect ideal social union.
One day she confesses in Nelly Dean (the housekeeper at Wuthering Heights) that Edgar has
proposed her to marry him and that she has accepted. Nelly asks her if she really decides to be
his wife because of his feelings. Catherine tries to find excuses to hide the fact that in reality she
had always loved Heathcliff.
She confesses also that a marriage to Heathcliff would degrade her social status. 9
Heathcliff , who was overhearing the dialogue between the two women, after having heard that
runs away and stays away for 3 years.
Catherine continues her speech saying that even if Heathcliff is socially a “nobody”, their hearts
are so similar that they’re like twin souls. Both have discovered during their life a deep and
passionate need to each other.
“He’s more myself than I am. Whatever our souls are made of, his and mine
are the same, and Linton’s is as different as a moonbeam from lightning, or
frost from fire. “
Catherine’s feelings are complicated, as her situation: she is fought between her heart and her
mind, between the eternal rocks (Heathcliff) and the foliage of the woods (Edgar), as expressed
in the narration through a simile. This struggle is obviously between her inner desires and her
social aspirations, so between reason and emotion.
“My love for Linton is like the foliage in the woods: time will change it, I'm
well aware, as winter changes the trees. My love for Heathcliff resembles
the eternal rocks beneath: a source of little visible delight, but necessary.
Nelly, I am Heathcliff! He's always, always in my mind: not as a pleasure,
any more than I am always a pleasure to myself, but as my own being. So
don't talk of our separation again: it is impracticable;"
th