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Italiano: Gabriele D'annunzio e la teoria del superuomo di Nietzsche
Topografia: Fotogrammetria Aerea, cenni sulla Triangolazione Aerea
Disegno e Progettazione: I Piani Urbanistici
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dal 1915, fu la volta dei raid su Londra, attaccata dapprima di notte
dai dirigibili Zeppelin, che però erano prede relativamente facili per
la contraerea e per i caccia inglesi; ciononostante, tali incursioni
causarono oltre 550 vittime.
Quindi, partire dal 1916, l’aviazione subì un mutamento epocale
grazie all’aumento di velocità, dell’agilità, delle capacità di ascensione
rapida, della facilità di pilotaggio e alla realizzazione di macchine più
robuste, con crescente specializzazione degli apparecchi (caccia,
bombardamento, ricognizione, sostegno diretto alla fanteria) e la
comparsa di una serie di innovazioni fondamentali: mitragliatrici
sincronizzate con l’elica, sistemi di puntamento per il
bombardamento, cineprese, radio, pallottole incendiarie e anticarro,
bombe di maggiori dimensioni ed efficacia.
Nell'estate del 1917 comparvero i
temibili, enormi biplani Zeppelin-
Staaken R.VI, e i Gotha
G.IV e G.V, e l'efficacia degli
attacchi aumentò notevolmente.
Queste azioni, che raggiunsero il
culmine tra il 1917 e il 1918,
ebbero effetti molto gravi sulla
popolazione e sull'economia inglesi
(circa 850 morti e 3 milioni di
sterline di danni), ma probabilmente il loro effetto psicologico fu
ancora più devastante.
Un Gotha G.IV tedesco in volo sul Belgio, nel giugno 1917
Pertanto la concorrenza tra i belligeranti era veramente spietata:
l’aviazione inglese e francese dominava i cieli con caccia e aerei di
ricognizione, mentre quella tedesca con i primi bombardieri; tutto ciò
cambiò notevolmente le strategie militari: i velivoli erano ormai
utilizzati in misura massiccia da tutte le nazioni partecipanti, ed
insieme ai carro armati, segnarono la trasformazione più evidente
nelle modalità di combattimento nel XX secolo. Pag. | 7
Pag. | 8
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20 Settembre 1915. Gabriele D’Annunzio e il cap. Beltramo festeggiati ad Asiago al rientro
da un volo su Trento, ove vennero lanciati messaggi di incitamento ai trentini informandoli
.
sull’andamento delle operazioni di guerra contro l’Austria P a g . | 10
Italiano: Gabriele D’Annunzio
D’Annunzio, annunciatore di un’esistenza fatta
di sfide e ostile alla mediocrità, vedeva nel
conflitto un salutare cimento generatore di
energie vitali; infatti diede forma compiuta ad
una retorica dell’intervento come rivitalizzazione
del passato e costruzione del futuro, e autentica
risurrezione mistica.
La spettacolarizzazione della sua vita, inoltre, costituì un abile
sfruttamento dei nuovi meccanismi d’informazione creati dalla società
di massa, riproponendo in una condizione del tutto mutata il mito del
poeta-vate tramontato con l’avvento della società borghese.
Rilanciando tale mito, d’Annunzio rinnovò l’idea della poesia come
privilegio e come valore assoluto, facendo nel contempo della propria
arte preziosa e raffinata l’altra faccia di una vita che voleva proporsi
come “inimitabile”.
L’ammirazione per il poeta si fuse, nel pubblico, con la curiosità verso
l’uomo e verso le sue stranezze, dando origine ad un vero e proprio
mito di massa.
Dall’altra parte però, la posizione dannunziana fu caratterizzata da
una riduzione dell’io a puro istinto, a sensazione naturale: infatti
l’affermazione del soggetto coincide con la sua fusione panica
nell’elemento naturale, da qui “panismo” (cioè tensione ad
identificarsi con le forze naturali; la vegetalizzazione e
l’animalizzazione dell’umano si riscontrano in numerosi testi
dell’Alcyone di d’Annunzio).
D’Annunzio concepiva l’arte come bellezza, sia nel senso classicistico
ereditato da Carducci, sia nel nuovo senso dell’estetismo decadente.
Il culto della bellezza e il vivere inimitabile erano proprio finalizzati a
ciò che d’Annunzio dichiarava di disprezzare: il denaro e la massa.
P a g . | 11
Il paradosso messo in scena da d’Annunzio fu infine quello di offrirsi
come mito di massa nel momento stesso in cui costituiva una figura
di genio solitario e superiore, che disprezzava aristocraticamente la
massa e si circondava di esperienze esclusive e raffinate.
Nel primo romanzo di d’Annunzio, “Il piacere” (1889), il protagonista
Andrea Sperelli è l’alter ego dell’autore ed eroe dell’estetismo; per lui
l’arte è il valore assoluto e la vita deve essere concepita come arte
(“arte per arte”).
Infatti anche d’Annunzio si proponeva una “vita inimitabile”, fatta
come un’opera d’arte.
Nietzsche elaborò la teoria del “superuomo”, quella da cui il poeta trae
spunto per il suo protagonista, in quanto individuo in grado di
realizzarsi pienamente in base
alla propria personale morale,
a dispetto e contrasto rispetto
al resto della società.
La personalità del Poeta
andava a pari passo con le sue
opere, il quale desiderava
essere ricordato dalla massa e
lasciare un segno indelebile
anche dopo la Prima Guerra Mondiale.
Così nel 1919 organizzò un clamoroso colpo di mano paramilitare,
guidando una spedizione di legionari partiti da Ronchi di Monfalcone
fondando così la reggenza del Carnaro; in questo modo raggiunse
l’apice del processo di edificazione del proprio mito personale e
politico, riuscendo poi nel 1924 a portare temporaneamente lo Stato
Libero di Fiume sotto l’Italia (solo fino al 1945, quando l’Italia perse
definitivamente tutti i diritti sulla città). P a g . | 12
Topografia: Fotogrammetria Aerea
Al giorno d’oggi la fotogrammetria aerea viene utilizzata
principalmente per scopi civili come la produzione e aggiornamento di
carte topografiche, carte tecniche regionali, produzione di carte a
grande scala per la pianificazione urbanistica e territoriale, per opere
di ingegneria civile e per molti altri usi.
(esempi di carte tecniche regionali in scala 1:10000).
Ma come si fa ad arrivare ad avere dei modelli cartografici? Questo
processo consiste in:
acquisizione: operazioni che servono per acquisire immagini
fotografiche chiamate fotogrammi effettuati grazie ad opportune
camere;
orientamento: operazioni finalizzate a ricostruire nello spazio la
forma e le dimensioni dell’oggetto ripreso;
restituzione: operazioni che consentono di effettuare misure sul
modello dell’oggetto ricostruito in grado di produrre, come
risultato finale, un disegno, un insieme numerico di coordinate
o una immagine raddrizzata.
Per la ripresa dei fotogrammi da un aereo devono essere soddisfatte
alcune condizioni: P a g . | 13
le camere devono essere
posizionate sul pavimento
dell’aereo in modo tale che il
loro asse rimanga il più
possibile verticale;
l’aereo deve avere una
superficie alare abbastanza
ampia per migliorare la
stabilità;
l’aereo deve mantenere una
velocità costante durante il
volo;
i voli devono essere effettuati
Esempio di macchina per la fotografia aerea
in condizioni metereologiche perfette e negli orari centrali della
giornata per minimizzare l’influenza delle ombre al suolo.
In pratica gli aerei, ed i piloti, devono garantire la possibilità di
percorrere le rotte preventivamente stabilite con la massima
precisione, ad una quota praticamente costante, evitando il più
possibile tutte le oscillazioni. Tutte le variazioni di assetto dell’aereo
(quota, rollio, beccheggio, deriva) vengono registrate da appositi
strumenti (sensori inerziali) e sono parametri fondamentali per la
ricostruzione della geometria dei fotogrammi.
Le prese fotografiche del terreno devono avvenire in maniera tale che
l’area da rilevare rimanga scomposta in modelli stereoscopici tali che
ogni punto del terreno sia presente su almeno due fotogrammi.
Affinché avvenga soddisfatta questa condizione deve essere garantita
dal ricoprimento longitudinale dell’abbracciamento del fotogramma.
In questi voli vengono prodotte più strisciate e dato che sono
adiacenti tra loro deve esserci anche il ricoprimento laterale che serve
a concatenare i modelli stereoscopici.
I principali simboli utilizzati sono:
H : altezza media dal suolo mantenuta dall’aereo durante le
strisciate; P a g . | 14
L : abbracciamento, cioè la dimensione del lato del quadro di
terreno contenuto in un fotogramma;
B : base di presa, distanza tra due centri consecutivi;
l : lato del fotogramma;
f : distanza principale della camera, uguale alla distanza focale
dell’obbiettivo;
µ :ricoprimento longitudinale
:ricoprimento laterale.
ε
Per la determinazione della quota di volo si dovrà considerare il
rapporto di similitudine esistente fra la fotografia ed il terreno.
Determinazione della quota di volo
Tale rapporto è espresso dalla seguente relazione:
f / H = 1 / N
Quindi, partendo dalla scala della carta che si intende realizzare,
utilizzando il giusto coefficiente, si ottiene il valore della scala media
dei fotogrammi; conoscendo la focale della camera, ed i valori di scala
ottenuti può essere utilizzata la relazione, prima citata, in modo da
poter calcolare l’incognita, che è rappresentata dalla quota di volo, e
cioè:
H = N / f P a g . | 15
H
La quota di volo è riferita alla distanza dal terreno, mentre ciò che
bisogna conoscere è la quota assoluta, dato che gli strumenti di bordo
dell’aeroplano esprimono tale quota. Quest’ultima sarà espressa
come:
H* = H + Qm
H* = quota assoluta di volo;
H = quota di volo relativa al terreno;
Qm = quota media del terreno
La quota di volo così calcolata è quella che consente di vedere e
riprodurre correttamente i particolari del terreno, relativamente alla
scala della carta che si vuole ottenere, con la precisione plano
altimetrica usualmente richiesta per le diverse scale.
L’intervallo di tempo fra due foto successive dovrà essere scelto in
modo che ciascuna fotografia ricopra la precedente di una quantità
variabile fra il 55 e il 75% (generalmente 60%) del formato della
fotografia.
La distanza fra due successivi punti di presa viene detta base di
presa. Su ciascuna porzione di terreno da rilevare viene fotografata da
due punti di presa successivi ed appare perciò su due fotografie
contigue.
Ricoprimento fra due fotogrammi e base di presa P a g . | 16
b = L - L = (1 - )L
µ µ
La serie di fotogrammi ripresi lungo una certa direzione viene detta
strisciata. Il volo essendo effettuato secondo direzioni rettilinee, e
parallele fra loro, tra i fotogrammi deve esserci un ricoprimento detto
ricoprimento longitudinale che serve per collegare i due fotogrammi
contigui.
Schema di ripresa per fotogrammetria aerea, ricoprimento longitudinale P a g . | 17
Schema di strisciata
Schema di presa di un blocco
La distanza fra due strisciate adiacenti, parallele fra loro, è scelta in
modo tale che esse si ricoprano lateralmente per circa il 20-30% del
formato della fotografia. Tale ricoprimento viene detto ricoprimento
laterale. P a g . | 18
Schema di ripresa per fotogrammetria aerea, sovrapposizione laterale
Topografia: Triangolazione aerea
Le operazioni per ottenere le coordinate dei punti di orientamento per
tutti i modelli stereoscopici risulterebbero troppo lunghe e
dispendiose, pertanto si può ottenere una “nuova” rete di punti,
sufficiente all’orientamento di tutti i modelli, per mezzo della
triangolazione aerea.
Con il termine triangolazione aerea si indica una speciale procedura
che consente di determinare le coordinate di punti isolati del terreno
con tecniche fotogrammetriche anziché topografiche.
La necessità di sviluppare tali procedure, quindi di svincolare il più
possibile aerofotogrammetria dal suolo, nacque per far fronte
all’elevato costo dei rilievi topografici. Infatti anche se per
l’orientamento di un modello occorrono soltanto 4 o 5 punti a
coordinate note, e due di questi sono in comune con il modello
successivo, il numero totale di punti occorrenti per orientare una
intera strisciata (o più) sarebbe comunque notevole, incidendo in
maniera sensibile sui costi globali di tutto il lavoro.
Un altro motivo per cui la fotogrammetria aerea ha cercato di
svincolarsi sempre più dalle operazioni di misura sul terreno, è la
considerazione del fatto che in molti territori l’accesso è difficile o
addirittura impossibile.
Il rilievo fotogrammetrico di questi territori non potrà quindi che