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Da tempo mi proponevo di leggere The Waste Land di Eliot. Vari i fattori che me ne hanno tenuto lontano per molto: la sua difficoltà in primis, la complessità dei livelli di lettura e, punto che riassumeva i due precedenti, il fatto che si trattasse di un lavoro modernista. Avevo già letto alcune poesie di Pound, tra cui un paio di Cantos, e poco mi era rimasto di questi se non una sensazione di non essere all’altezza del titano: come pretendere di godermi la lettura di un poemetto che, peraltro, proprio Pound aveva revisionato?
Pur avendo letto The Waste Land, mi sono poi deciso a non inserirlo nella tesina e tuttavia è stata proprio una particolare chiave di lettura che ho voluto intravedere nel poemetto a darmi lo stimolo per trattare l’argomento di questa tesina: quella psicologica.
Nelle mie varie letture di The Waste Land non riuscivo, infatti, a considerare secondario l’aspetto psicologico dell’opera di Eliot, per quanto polemica nei confronti della civiltà moderna: del resto, sono vari individui che parlano, incarnazioni individuali della società criticata da Eliot, in The Waste Land. Mi sono concentrato, in seguito, sulla poesia di Eliot qui esposta: per il futuro scrittore dei Four Quartets, non è forse Prufrock il tipico uomo moderno? Non potevo non vedere connesso a questo personaggio il tipo che si era affermato nella letteratura di inizio ‘900 in Europa, specialmente in quella mitteleuropea: ”l’uomo senza qualità”. E neanche potevo non sentire questo modello come profondamente universale, un tipo in cui io stesso mi sono spesso riconosciuto. Ho abbandonato The Waste Land per quanto riguarda la tesina di maturità con una ferma convinzione: che la crisi della contemporaneità è individuale, prima che collettiva. Il mio percorso analizzerà quindi non tanto delle opere, ma i relativi protagonisti - tutti dei cosiddetti “inetti”. Spontaneo quindi è risultato il collegamento con Niebla di Unamuno, il cui protagonista Augusto Pérez è affetto da una paralisi interiore che gli impedisce di agire e gli permette esclusivamente di pensare. Per quanto riguarda la letteratura italiana, altrettanto automatico era il riferimento all’opera di Svevo – in particolar modo al suo Zeno Cosini, inetto per certi versi atipico ma pur sempre vittima di un’”emiplegia della volontà”, per dirla con Joyce.
Sono consapevole della mancanza nella mia tesina di una parte riguardante il magnum opus di Musil, a cui devo il titolo del mio approfondimento. Essendo il tedesco la terza lingua da me studiata, ho purtroppo dovuto rinunciare alla lettura in lingua originale de L’uomo senza qualità, non essendo le mie capacità linguistiche a un livello sufficientemente adeguato. Ho trovato necessaria questa precisazione, perché l’assenza di Musil nella tesina non venga imputata a mancata conoscenza dell’autore.
Inglese -
Spagnolo - "Niebla" di M. de Unamuno.
Italiano - "La coscienza di Zeno" di I. Svevo.
MOTIVAZIONE
Da tempo mi proponevo di leggere The Waste Land di Eliot. Vari i fattori che me ne hanno tenuto lontano
per molto: la sua difficoltà in primis, la complessità dei livelli di lettura e, punto che riassumeva i due
precedenti, il fatto che si trattasse di un lavoro modernista. Avevo già letto alcune poesie di Pound, tra cui
un paio di Cantos, e poco mi era rimasto di questi se non una sensazione di non essere all’altezza del titano:
come pretendere di godermi la lettura di un poemetto che, peraltro, proprio Pound aveva revisionato?
Pur avendo letto The Waste Land, mi sono poi deciso a non inserirlo nella tesina – e tuttavia è stata proprio
una particolare chiave di lettura che ho voluto intravedere nel poemetto a darmi lo stimolo per trattare
l’argomento di questa tesina: quella psicologica.
Nelle mie varie letture di The Waste Land, non riuscivo infatti a considerare secondario l’aspetto psicologico
dell’opera di Eliot, per quanto polemica nei confronti della civiltà moderna: del resto, sono vari individui
che parlano, incarnazioni individuali della società criticata da Eliot, in The Waste Land. Mi sono concentrato,
in seguito, sulla poesia di Eliot qui esposta: per il futuro scrittore dei Four Quartets, non è forse Prufrock il
tipico uomo moderno? Non potevo non vedere connesso a questo personaggio il tipo che si era affermato
nella letteratura di inizio ‘900 in Europa, specialmente in quella mitteleuropea: ”l’uomo senza qualità”. E
neanche potevo non sentire questo modello come profondamente universale, un tipo in cui io stesso mi
sono spesso riconosciuto. Ho abbandonato The Waste Land per quanto riguarda la tesina con una ferma
convinzione: che la crisi della contemporaneità è individuale, prima che collettiva. Il mio percorso analizzerà
quindi non tanto delle opere, ma i relativi protagonisti - tutti dei cosiddetti “inetti”. Spontaneo quindi è
risultato il collegamento con Niebla di Unamuno, il cui protagonista Augusto Pérez è affetto da una paralisi
interiore che gli impedisce di agire e gli permette esclusivamente di pensare. Per quanto riguarda la
letteratura italiana, altrettanto automatico era il riferimento all’opera di Svevo – in particolar modo al suo
Zeno Cosini, inetto per certi versi atipico ma pur sempre vittima di un’”emiplegia della volontà”, per dirla
con Joyce.
Sono consapevole della mancanza nella mia tesina di una parte riguardante il magnum opus di Musil, a cui
devo il titolo del mio approfondimento. Essendo il tedesco la terza lingua da me studiata, ho purtroppo
dovuto rinunciare alla lettura in lingua originale de L’uomo senza qualità, non essendo le mie capacità
linguistiche a un livello sufficientemente adeguato. Ho trovato necessaria questa precisazione, perché
l’assenza di Musil nella tesina non venga imputata a mancata conoscenza dell’autore.
ENGLISH LITERATURE: T. S. ELIOT – THE LOVE SONG OF ALFRED J. PRUFROCK
Prufrock and Zeno: both try to justify their ineptitude. Prufrock digresses, Zeno hides the real
causes of his behaviour
Prufrock as the most negative inept: line 111 (“No! I am not prince Hamlet […]”) and whole poem
as a digression only meant to avoid the “overwhelming question” (line 10)
Repetition of “there will be time”: a litany Prufrock uses to justify his incapability of making
decisions, even the most trivial ones, e.g. line 122 (“Shall I part my hair behind? Do I dare to eat a
peach?”), but Prufrock is aware of the fact he is growing old (line 120).
Another element of Prufrock’s mediocrity: he conceals his lack of experiences by
pretending he is an experienced man another refrain: “and I have known […] already, known
them all”
Prufrock knows the truth about himself. He also admits he is fear-stricken (line 86) but immediately
justifies himself, yet with another refrain: “would it have been worth it, after all” or “would it have
been worth while”.
His point is that doing something would ruin his ease (here, his superficial chit-chat with a woman);
he cannot break free from conventions
Conscious about his ineptitude, he admits he “should have been a pair of ragged claws” (line 73):
he scuttles like a crab in thoughts, never moving forward in actions
Prufrock is an anti-heroic figure: the mermaids who tempted Ulysses do not bother to sing to him
(line 126) and he is in some ways similar to Hamlet, but does not have his dignity as a tragic hero
Eliot is sarcastic towards Prufrock: the character’s doubts and worries are willingly exaggerated and
empty and marked by rhymes or other devices meant to ridicule them the language in line 34 is
high but the line describes a trivial action
LETTERATURA INGLESE: T. S. ELIOT - THE LOVE SONG OF ALFRED J. PRUFROCK
Prufrock e Zeno: entrambi cercano di giustificare la propria inettitudine. Prufrock si dilunga in
digressioni, Zeno nasconde le vere cause del suo comportamento
Prufrock come inetto più negativo: v. 111 (“No! Io non sono il principe Amleto […]”) e l’intera
poesia come una digressione con il solo scopo di eludere la “domanda soverchiante” (v. 10)
Ripetizione di “ci sarà tempo”: una litania usata da Prufrock per giustificare la sua incapacità di
prendere decisioni, anche le più banali, per esempio al v. 122 (“Dividerò i miei capelli sulla nuca?
Ho il coraggio di mangiare una pesca?”), ma Prufrock sa che sta invecchiando (v. 120).
Un altro elemento della mediocrità di Prufrock: nasconde la sua mancanza di esperienze fingendo
di essere un uomo che ne ha un altro ritornello: “e io ho conosciuto […] già, conosciuti tutti”
Prufrock sa la verità su se stesso. Ammette anche di essere impaurito (v. 86) ma si giustifica subito,
ancora con un altro ritornello: “ne sarebbe valsa la pena, dopotutto” o “ne sarebbe valsa la pena”
Intende che agire rovinerebbe la sua comodità (qui, le sue chiacchiere superficiali con una donna);
non riesce a liberarsi dalle convenzioni
Conscio della sua inettitudine, ammette che avrebbe dovuto “essere un paio di artigli seghettati”
(v. 73): lui si muove come un granchio tra i pensieri, orizzontalmente, senza mai spingersi in avanti
nelle azioni
Prufrock è una figura antieroica: le sirene che tentarono Ulisse non cantano a lui (v. 126) ed è in
qualche modo simile ad Amleto, ma non ha la dignità di quest’ultimo come eroe tragico
Eliot è sarcastico nei confronti di Prufrock: i dubbi e le preoccupazioni del personaggio sono
volontariamente esagerati e vuoti e segnalati da rime o altri accorgimenti retorici che servono a
ridicolizzarli il linguaggio nel v. 34 è aulico ma descrive un’azione banale
LITERATURA ESPAÑOLA: MIGUEL DE UNAMUNO – NIEBLA
El tema central de la novela no es el del inepto: se suele identificar como centro temático de la
obra el del libre albedrío, introducido en el diálogo entre Augusto y Unamuno
Sin embargo, la ineptitud de Augusto es importante: el diálogo entre él y Unamuno es debido al
hecho de que, aunque Augusto decide suicidarse, no consigue hacerlo
Franco Marcoaldi compara a Augusto Pérez con Zeno Cosini por dos razones: ambos dedican gran
parte de su tiempo a holgazanear
Además, los dos encuentran en el amor una manera no tanto para dar un sentido a sus vidas, sino
para, por lo menos, pasar sus días
Diferencia: Augusto después evoluciona, sacrifica mucho para Eugenia, pero demostra ser muy
ingenuo por lo que concierne las relaciones amorosas
Tanto Niebla como La coscienza di Zeno tienen un tono entre trágico y humorístico
Augusto es también paseante de la vida (Geoffrey Ribbans: “no va hacia ninguna parte, no sigue
ningún camino, sino que se pasea sin objeto determinado. Su vida está envuelta en la niebla de la
inconsciencia”) sus acciones son guiadas por el caso: ej. cap. 1, decide seguir un perro para tener
una dirección
Augusto Pérez junta en sí varios rasgos del inepto: es muy activo mentalmente ( muchos
soliloquios y monólogos), reflexiona sobre cualquier cosa
Su actitud ante la vida es estética: las cosas son admiradas por su belleza y no por su utilidad
concreta (ej. cap. 1)
La intensa actividad mental de Augusto y su actititud estética son manifestaciones de un rasgo
fundamental del inepto: ambos son portamientos que implican que Augusto no participa en su
existencia ( inactividad concreta) y, luego, que no enfrenta su ineptitud
Su condición existencial es de “niebla” (véase cap. 7), como puede definirse la de Prufrock también
Se puede leer su decisión de suicidarse como intento de salir de ella actuando Augusto sería un
inepto más positivo que Prufrock, completamente angustiado y paralizado
LETTERATURA SPAGNOLA: MIGUEL DE UNAMUNO – NIEBLA
Il tema centrale del romanzo non è quello dell’inetto: si è soliti identificare come nucleo tematico
dell’opera quello del libero arbitrio, introdotto nel dialogo tra Augusto e Unamuno
Tuttavia, l’inettitudine di Augusto è importante: il dialogo tra lui e Unamuno è dovuto al fatto che
Augusto, nonostante decida di suicidarsi, non riesce a farlo
Franco Marcoaldi traccia un paragone tra Augusto Pérez e Zeno Cosini per due motivi: entrambi
sono dei “perdigiorno”
Inoltre, entrambi trovano nell’amore un modo non tanto per dare un senso alle proprie vite,
quanto per poter almeno passare le proprie giornate
Differenza: in seguito Augusto si evolve; sacrifica molte cose per Eugenia, ma dimostra di essere
molto ingenuo in materia di amore
Sia Niebla che La coscienza di Zeno hanno un tono tra il tragico e l’umoristico
Augusto, oltretutto, non cammina, ma passeggia per la vita (Geoffrey Ribbans: “non va da nessuna
parte, non segue nessun cammino, ma passeggia senza un obiettivo determinato. La sua vita è
avvolta dalla nebbia dell’incoscienza”), le sue azioni sono guidate dal caso: per esempio nel cap. 1,
decide di seguire un cane per avere una direzione
Augusto Pérez riunisce in sé varie caratteristiche dell’inetto: è molto attivo mentalmente ( molti
soliloqui e monologhi), riflette su qualsiasi cosa
Il suo atteggiamento nei confronti della vita è estetico: le cose vengono ammirate per la loro
bellezza e non per la loro utilità concreta (es. cap. 1)
L’intensa attività mentale di Augusto e il suo atteggiamento estetico sono manifestazioni di un
tratto caratteristico fondamentale dell’inetto: entrambi sono comportamenti che implicano che
Augusto non partecipi alla sua esistenza (inattività concreta) e, di conseguenza, che non affronti
la sua inettitudine
La sua condizione esistenziale è di “nebbia” (v. cap. 7), come si può definire anche quella di
Prufrock
Si può leggere la sua decisione di suicidarsi come tentativo di uscire da essa agendo Augusto
sarebbe un inetto più positivo di Prufrock, completamente angosciato e paralizzato
LETTERATURA ITALIANA: ITALO SVEVO – LA COSCIENZA DI ZENO
Zeno come inetto atipico: presenza nel romanzo di una forte componente ironica (individuata da
Eliade come fattore discriminante tra Svevo e la tradizione letteraria italiana)
Zeno è sia oggetto che soggetto di critica: per questo non può essere considerato un inetto
completamente negativo
I suoi tentativi di inserirsi nella società come “sano” manifestano una perfetta lucidità mentale nel
cogliere le contraddizioni dei “normali”
L’inettitudine di Zeno è un’apertura al cambiamento e alla trasformazione VS. la chiusura data dallo
stabilirsi in certezze fisse di personaggi come il padre o Augusta
Zeno come inetto negativo: simile a Prufrock
Entrambi sono inconcludenti; per esempio, Zeno non ha mai terminato gli studi.
Ma sembra che Zeno preferisca agire in modo contraddittorio e non conforme alle sue intenzioni
consapevoli piuttosto che non agire come Prufrock: v. decisione di sposare Augusta ( più simile a
Pérez, che medita il suicidio forse per liberarsi dal suo non agire)