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Storia
L’avvento dei totalitarismi nel ‘900
Nella prima metà del ‘900 si verificò una situazione di disordine politico, sociale ed
economico causata dalla prima guerra mondiale, ma anche dalla caduta della Borsa di
Wall Street nel ’29. In un situazione così destabilizzante i Totalitarismi trovarono
terreno fertile in cui mettere radici.
Il Fascismo in Italia
Il primo fu il regime fascista di Mussolini in Italia, dopo la celeberrima Marcia su
1922
Roma nel , Vittorio Emanuele III consegnò il
mandato di formare il governo, dunque nella totale
legalità,compiendo un vero e proprio colpo di Stato, a
Mussolini. Mussolini diede vita ad un governo di coalizione
e garantì formalmente la libertà di stampa,mentre in realtà
appoggiava le spedizioni punitive degli ‘squadristi’. Per
limitare il potere del Parlamento istituì il Gran Consiglio
del fascismo (supremo organo collegiale del governo). Egli inoltre istituì un esercito
di partito,posto sotto la sua autorità, la Milizia volontaria per la sicurezza
nazionale. Per assicurarsi una maggioranza parlamentare fece votare una nuova
legge elettorale (legge Acerbo),destinata a favorire il partito che avesse ottenuto più
voti,indisse dunque nuove elezioni,sicuro della vittoria. Queste ultime si svolsero sotto
intimidazioni,brogli nello spoglio delle schede,tanto che Mussolini ricevette la
maggioranza. Matteotti,che aveva denunciato i brogli,fu assassinato;ciò causò
l’indignazione del governo che si sciolse in segno di opposizione,ma la mancanza di
coalizione tra le forze democratiche,rafforzò ancora di più il governo di
dittatura
Mussolini,che,con un colpo di Stato,instaurò la trasformando il partito di
governo in partito di regime.
Il fascismo assunse i caratteri di un regime forte,accentrato,schierato con la grande
borghesia. Fu adottata una politica estera di espansione economica sul piano
internazionale,ispirata ai principi del liberismo,e una politica interna centrata sulla
riduzione del disavanzo pubblico,sullo sviluppo dell’industria e dell’agricoltura e
sulla diminuzione dei salari. Mussolini adottò una serie di leggi repressive,con le quali
abolì la distinzione tra potere esecutivo e legislativo,che accentrò nelle proprie mani.
Per controllare gli enti locali sostituì i sindaci elettivi con podestà . Con le leggi
fascistissime sciolse i partiti e i movimenti d’opposizione e ripristinò la pena di
morte;per reprimere le attività anti – fasciste istituì un Tribunale Speciale e l’Ovra
(la polizia politica) e intensificò il controllo della polizia e la censura.
Il duce,trasformò così lo Stato in senso totalitario,instaurando una dittatura
personale,basata su un partito unico . Le elezioni divennero una pura formalità,in
quanto si votava per un’unica lista nazionale. In tal modo il regime fascista riuscì ad
ottenere un risultato plebiscitario alle elezioni del 1929 Il Parlamento perse ogni
potere,anche la scuola divenne mezzo di propaganda fascista.
In campo economico,il fascismo propugnava l’autarchia,cioè l’autosufficienza della
produzione nazionale,da realizzare attraverso la riduzione delle importazioni e la
valorizzazione delle risorse interne. Dopo una fase iniziale di liberismo,si passò al
protezionismo(intervento dello Stato nell’economia,introduzione di dazi). La
rivalutazione della lira che Mussolini difese ad ogni costo,portò al ristagno
dell’economia,tanto che per fronteggiare la crisi il regime puntò a far divenire l’Italia
uno Stato Imprenditore,allargando l’intervento diretto dello stato anche in
economia.
Giunto al poter Mussolini,capì che per consolidare il regime aveva bisogno anche
dell’appoggio della Chiesa. Si giunse così,dopo lunghe trattative,ai Patti Lateranensi
che sanavano il dissidio sorto nel 1860 tra il Papa e lo Stato Italiano. Con i patti,il Papa
riconosceva Roma come capitale del regno d’Italia,mentre il governo italiano
ammetteva la religione cattolica come unica religione dello Stato.
Per affermare il prestigio del regime fascista e dimostrarne la solidità,Mussolini decise
di conquistare l’Etiopia,in nome del diritto dell’Italia di avere “un posto al sole” e con
il pretesto di compiere una ‘missione civilizzatrice’. Nonostante le difficoltà delle
azioni belliche (asperità del territorio,lontananza delle basi di rifornimento),e
nonostante le pesanti sanzioni economiche,l’esercito italiano conquistò il Paese
africano,dopo una campagna condotta con estrema brutalità. Di conseguenza il re
Vittorio Emanuele III, poté fregiarsi del titolo d’imperatore d’Etiopia,e il duce di
quello di ‘fondatore dell’impero’.
Il Regime Stalinista 1924
Alla morte del leader comunista russo,Lenin,nel gli
succedette Stalin,che per incentivare lo sviluppo del Paese
intraprese la via dell’industrializzazione forzata,basata
sull’accumulo di capitali provenienti dall’agricoltura forzata .
Promosse dapprima la collettivizzazione forzata della
kulaki
terra,sterminando i (i contadini più abbienti),e in seguito
predispose i piani quinquennali che avevano lo scopo di
incrementare la produzione industriale. L’Urss fece straordinari progressi
economici,grazie anche a un intenso sfruttamento della forza-lavoro e all’impegno
collettivo.
Per portare avanti la sua strategia economica,Stalin,instaurò un sistema dittatoriale.
Le “grandi purghe” ,fra il 1936 e il 1938,videro i processi e le condanne a morte
della vecchia guardia bolscevica,di molti dirigenti del partito e di altri esponenti
dell’esercito. Milioni di persone accusate di essere ‘nemici del popolo ’ vennero
rinchiuse nei campi di lavoro coatto posti nelle zone più inospitali del paese
(Siberia),mentre la massa della popolazione era influenzata dalla massiccia
propaganda di regime e dalla figura di Stalin,intorno a cui si costruì un vero e proprio
culto della personalità.
I governi occidentali abbandonarono la diffidenza nei confronti dell’Urss a causa
dell’avvento del nazional-socialismo in Germania e nel timore di una possibile ripresa
dell’espansionismo tedesco. Nel 1933 l’Urss venne ammessa nella Società delle
Nazioni e riconosciuta dagli Stati Uniti.
Il Regime Nazista I primi anni del ‘900,videro in Germania un periodo di crisi,legata
alle pesanti sanzioni causate dalla sconfitta della Prima Guerra
Mondiale, la crisi del ’29.
Il 1919 fu proclamata la Repubblica di Weimar ,dotata di una
nuova Costituzione,che trasformava lo Stato Unitario in una
repubblica federale,con un Parlamento,un cancelliere e un
presidente. Gli ambienti di destra osteggiarono la nuova
repubblica,organizzarono atti terroristici,tentarono u colpo di
putsch
Stato ( di Kapp). La situazione fu aggravata dal disastro
economico,dalla disoccupazione e da un’inflazione galoppante
(crollo del marco).
Nel febbraio del 1920,Adolf Hitler fondò un movimento politico di estrema destra,il
Partito nazional – socialista dei lavoratori (Partito Nazista). Per instaurare in
Germania un regime autoritario Hitler e i suoi seguaci tentarono un colpo di
putsch
Stato,fallito,contro il governo bavarese (il cosiddetto di Monaco). M Hitler
ebbe modo di prendere potere al governo,grazie al maresciallo Hindenburg,che
1933
divenne presidente del consiglio,e che nel ,in mancanza di un governo
stabile,decise di affidare il cancellierato a Hitler.
I nazisti,sempre più forti,provocarono alcuni gravi incidenti per gettarne la colpa sui
partiti dell’estrema sinistra (incendio del Reichstag). L’avvento della dittatura portò
con sé la fine della democrazia,la limitazione della libertà politica e civile,il controllo
della stampa e dei partiti. Hindenburg sciolse il parlamento e indisse nuove
elezioni,nelle quali i nazisti ottennero la maggioranza insieme ai conservatori. Hitler a
quel punto si assicurò pieni poteri per quattro anni,grazie ad una legge delega che
aveva fatto approvare,e instaurò un regime totalitario assumendo il titolo di Führer.
Furono sciolti i partiti politici,primo fra tutti quello comunista,mentre fu dichiarato
Gestapo
partito unico quello nazista;venne istituita una nuova polizia segreta ( ),con
il compito di reprimere ogni forma di opposizione. Alla morte di Hindenburg Hitler
ottenne il potere assoluto (cancellierato e presidenza) del neo costituito Terzo
Reich,mentre la Germania ritornava ad essere uno stato unitario. La dittatura nazista
poté contare sull’appoggio del popolo tedesco,la ragione di tale consenso deve essere
ricercata nei buoni risultati ricevuti in campo economico. Hitler riuscì a risollevare le
sorti del Paese mediante una politica fortemente autarchica,sostenuta dalla
presenza imprenditoriale dello Stato nel campo dei lavori pubblici,delle
infrastrutture,dell’industria pesante.
La politica estera nazista fu particolarmente aggressiva nei confronti dei Paesi
“naturalmente tedeschi” (come l’Austria e il territorio dei Sudeti in
Cecoslovacchia),considerati indispensabili per l’approvvigionamento di risorse e per la
creazione di un’unica grande patria germanica
L’ideologia politica del nazismo si basava su due elementi fondamentali:quello
dell’assoluta superiorità della razza ariana,identificata con il popolo tedesco,e
quello dell’ineguaglianza,ritenuta legge fondamentale della natura e come tale
motivo determinante della sottomissione delle masse ai capi e delle razze inferiori a
quelle superiori. Dopo la promulgazione delle leggi di Norimberga (1935),che
privano gli ebrei della cittadinanza,che li obbligavano a esibire la stella di David,con
l’appoggio dell’esercito,Hitler deportò in appositi campi di concentramento per i
lavori forzati gli ebrei,gli oppositori di regime,gli zingari e tutti coloro che,per
qualsiasi ragione,non fossero ritenuti,nella folle filosofia del regime,appartenenti alla
“razza pura”. Dal 1942 alcuni campi furono dotati di camere a gas,progettate allo
scopo di realizzare lo sterminio completo dei deportati.
Il regime dittatoriale in Spagna , la guerra civile e l’espansione del
nazismo
La prima concreta prova di concordanza di idee e di programmi aggressivi fra il
governo italiano e quello tedesco si ebbe nel corso della guerra di Spagna (1936-
1939). In Spagna regnava dal 1902 Alfonso XIII con il sostegno di
nobiltà,militari,latifondisti e gerarchie ecclesiastiche. Per osteggiare il movimento
democratico e socialista,tali forze appoggiarono il colpo di Stato del generale Miguel
Primo de Rivera,che instaurò un regime dittatoriale (1923-1930) simile a quello
fascista italiano. Dopo il successo conseguito nelle elezioni del 1931 dalle forze
democratiche,il re fu deposto e fu proclamata la repubblica. Nel corso del “biennio
rosso” (1931-1933) vennero intrapresi una serie di provvedimenti: riforma
agraria,autonomia di alcune regioni,misure per laicizzare lo Stato, I provvedimenti
anticlericali suscitarono il malcontento della popolazione,tradizionalmente legata alla
Chiesa,e dettero modo alle forze reazionarie di guadagnare terreno,grazie anche alla
Falange espaňola (ad opera di Josè Antonio Primo de Rivera,figlio del dittatore
Miguel),formazione simile ai Fasci di combattimento di Mussolini. Mentre cresceva
anche l’ostilità verso i comunisti e gli anarchici,nelle elezioni del 1933 le forze di
destra ottennero un netto successo. Si formò così un governo reazionario,che
smantellò le riforme di quello precedente (“biennio nero”,1933-1935). L’insuccesso
spinse le forze antifasciste (repubblicani,anarchici,socialisti e comunisti) a superare le
divisioni e ad unirsi nel Fronte popolare (1936),che ottenne una schiacciante
maggioranza alle successive elezioni e poté dar vita a un nuovo governo. Nel Paese
però si ebbero manifestazioni di violenza popolare ai danni di chiese e conventi e
azioni terroristiche della Falange nei confronti di socialisti e anarchici. La Spagna
pertanto divenne ingovernabile. A quel punto il generale Francisco Franco,con
l’appoggio della Falange,di buona parte dell’esercito e dei nazionalisti,organizzò un
colpo di Stato contro il Fronte popolare,dando inizio a una guerra civile (1936-1939)