Anteprima
Vedrai una selezione di 4 pagine su 11
Gulag - Tesina Pag. 1 Gulag - Tesina Pag. 2
Anteprima di 4 pagg. su 11.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Gulag - Tesina Pag. 6
Anteprima di 4 pagg. su 11.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Gulag - Tesina Pag. 11
1 su 11
Disdici quando vuoi 162x117
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Sintesi

Introduzione Gulag - Tesina



Questa tesina di maturità descrive i gulag, ossia i campi di concentramento diffusi in era sovietica. La tesina abbraccia le varie materie scolastiche, come Italiano in cui viene trattato il futurismo e gli scrittori dissidenti (Solzenicyn), Storia incui si descrive la Prima guerra mondiale, l'Unione Sovietica e Rivoluzione russa, Lenin, Stalin, Krusciev, Gorbacev e il loro utilizzo dei gulag, Economia, finanza e matematica finanziaria in cui si descrivono i Piani quinquennali, gulag regolatori della domanda, gulag strumenti di redistribuzione del reddito, Piano Marshall, Diritto i diritti sociali, individuali e collettivi nell'Unione Sovietica, Inglese l'immigrazione dall'America in seguito alla crisi del '29, Informatica lo spionaggio e Spazio nei gulag.

Collegamenti


Gulag - Tesina



Italiano: Il futurismo e gli scrittori dissidenti (Solzenicyn).
Storia: La Prima Guerra mondiale, Unione Sovietica e Rivoluzione russa, Lenin, Stalin, Krusciev, Gorbacev e il loro utilizzo dei gulag.
Economia, finanza e matematica finanziaria: Piani quinquennali, gulag regolatori della domanda, gulag strumenti di redistribuzione del reddito, Piano Marshall.
Diritto: I diritti sociali, individuali e collettivi nell'Unione Sovietica.
Inglese: L'immigrazione dall'America in seguito alla crisi del '29.
Informatica: Spionaggio e Spazio nei gulag.
Estratto del documento

I.T.C.S. JACOPO BAROZZI – MODENA

CLASSE 5°C MERCURIO

GULAG

CAMPI DI CONCENTRAMENTO SOVIETICI

<< Un pazzo sul trono. Riesci ad immaginarlo? I nostri

nervi erano tesi allo spasmo e dovevamo bere vodka tutto

il tempo. E dovevamo essere sempre sul chi vive >>

[Kruscev]

Tesina di : FERRARI CHIARA

ANNO SCOLASTICO 2013/2014

L’avvento del comunismo in Russia e i leader che segnarono la

storia dei Gulag

Nel 1917 la Prima Guerra Mondiale era in corso e mentre gli Stati Uniti

entravano nel conflitto a fianco dell’Intesa, la Russia affrontava un

definitivo cambiamento che avrebbe cambiato radicalmente ogni aspetto

del paese: il crollo dell’impero zarista. La guerra aveva causato una crisi

economica che impoverì il popolo e il malcontento sfociò in uno sciopero

dei cittadini, in particolare a Pietrogrado, che costrinse lo zar ad abdicare.

Trascorse un periodo di governi provvisori e si formarono i Soviet,

organismi di rappresentanza di soldati, contadini e operai che furono

appoggiati da Lenin, leader dei bolscevichi, che occupò Pietrogrado e

prese il potere provvedendo immediatamente al ritiro della Russia dal

conflitto mondiale. Lenin dovette riorganizzare un impero arretrato e in

crisi sulla base di ideologie socialiste(marxismo), trasformandolo in uno

stato che prese il nome di Unione delle Repubbliche Socialiste

Sovietiche. Esso fu colui che fece costruire il primo campo di

concentramento nella sua forma moderna, col fine di mantenere sotto

controllo coloro che avrebbero potuto contrastare il suo potere politico e

ideologico, in quel momento si trattava principalmente di aristocratici,

contadini ricchi e rappresentanti del clero. Nascevano in Russia il terrore

di massa, la propaganda e la censura, che avrebbero accompagnato,

insieme alla prigionia, la vita dei cittadini dell’URSS.

Dopo la morte del leader nel 1924, Stalin prese il potere e durante il suo

periodo di governo condusse l’URSS nella Seconda Guerra Mondiale,

ottenendo per la prima volta una vittoria condivisa con gli Stati Uniti.

Stalin fu colui che adottò il sistema dei campi di concentramento in

maggior misura, per conseguire le sue politiche di comando. Nelle sue

mani i campi, fino ad allora popolati da prigionieri politici, divennero un

nuovo strumento per accelerare l’industrializzazione, intensificando e

regolando il lavoro forzato e accogliendo le più svariate fasce di

popolazione mentre la strategia del terrore di massa raggiungeva il suo

apice. La polizia segreta cominciò ad assumere il controllo del sistema

penale e i campi di prigionia presero il nome dal ramo di questo organo

che li gestiva, il GULag (Glavnoe Upravlenie Lagerej). In questo periodo,

2

in Germania, anche Hitler aveva istituito un sistema di prigionia simile

esteso in gran parte dell’Europa ma, al contrario dei lager occidentali,

quelli russi non si trasformarono mai in campi di sterminio, anche se le

condizioni di vita al loro interno e il totale arbitrio della polizia segreta in

epoca staliniana causarono milioni di morti.

Nel 1953 morì Stalin e subentrò Kruscev, che rinnegò il modo di agire del

suo predecessore, definendolo assassino e causando nella popolazione

una profonda crisi di identità, dovuta al fatto che Stalin aveva saputo

imprimesi nella loro coscienza come padre e simbolo della patria.

Con Kruscev inizia il lento e prolungato declino dei gulag, che

gradualmente vennero riadattati, spesso sotto forma di manicomio,

ancora con la funzione di mantenere arginato il dissenso politico e

scomparvero solo alla fine degli anni 80, dopo che l’opinione

internazionale, influenzata dalle informazioni che finalmente riuscivano ad

uscire dal paese grazie a dissidenti interni e al movimento internazionale

dei diritti civili, cominciò ad essere rilevante per l’Unione Sovietica

protagonista della Guerra Fredda. I campi furono fatti definitivamente

smantellare dal capo di stato Gorbacev.

Lenin e Stalin 3

Fondamenti giuridico economici dell’Unione Sovietica

L’unione Sovietica era una dittatura basata sulla dottrina economica e

sociale del marxismo, che aveva l’obiettivo di eliminare la divisione della

società in modo che, questa, avrebbe poi potuto reggersi

spontaneamente da sola e di far scomparire la proprietà privata dei mezzi

di produzione, fonte di sfruttamento di una classe sull’altra.

I diritti

In Unione Sovietica il soggetto giuridico di riferimento era l’intera classe

operaia e il singolo era solo uno strumento al suo servizio, non titolare di

beni di produzione privati e diritti individuali, se non usati in modo

conforme agli interessi dello Stato. Chiunque violasse il “diritto di classe”

era perseguibile penalmente e con la strategia del terrore di massa un

enorme numero di persone venne imprigionato nei gulag, accusati,

spesso ingiustamente, di propaganda antisovietica, attentato all’ordine

pubblico o al partito.

Nella Costituzione italiana possiamo trovare delle somiglianze, in quanto

l’interesse economico pubblico è anteposto a quello individuale e

l’obiettivo è la giustizia sociale, risultato del compromesso costituzionale.

Ma le Costituzioni del periodo sovietico, redatte per rendere credibile

l’Unione Sovietica agli occhi del mondo, riconoscevano i diritti sociali,

come il diritto al pluralismo dei partiti, il diritto di sciopero e il diritto di

istituire sindacati oltre a quelli controllati dal partito, ma lo stato li vietava

di fatto, con provvedimenti sempre più restrittivi in ambito di diritti dei

lavoratori.

Fuori dai campi di lavoro i diritti individuali, quelli sulla libertà in

particolare (Art. 2 Costituzione Italiana) , venivano formalmente

riconosciuti, anche se di minor rilievo rispetto a quelli della collettività, ma

sostanzialmente negati e all’interno dei campi erano inesistenti, lasciando

la dignità di ognuno in balia dell’arbitrio dello Stato. Si può quindi

affermare che l’Unione Sovietica non garantiva diritti negativi, tanto più

estesi quanto meno lo Stato se ne occupa, garantiva in modo assoluto i

diritti positivi, in quanto ogni aspetto della vita dei cittadini era controllato

(totalitarismo), ma non riconosceva la maggior parte dei diritti collettivi,

scoraggiando il credo religioso, i matrimoni religiosi, la classica

4

impostazione della famiglia borghese, incentivando l’educazione collettiva

e proibendo la formazione di partiti politici.

I prigionieri dei gulag avevano diritto a uno stipendio corrispondente alla

metà di quello che avrebbe ricevuto in libertà per lo stesso lavoro. Metà

della cifra era trattenuta dallo Stato, un’altra parte utilizzata per il

mantenimento dell’individuo e la restante parte, minima, poteva essere

utilizzata parzialmente per acquistare merci consentite, a seconda del

tipo di campo.

L’impatto dei gulag sulla finanza e sull’economia del paese

Lenin istituì la NEP, nuova politica economica, che cominciava a

realizzare gli obiettivi del comunismo e non prevedeva il coinvolgimento

dei campi di concentramento se non come strumento di repressione del

dissenso politico.

In epoca staliniana il progetto economico dell’Unione Sovietica prevedeva

la statalizzazione delle terre e delle industrie e, mirava a una massiccia

industrializzazione del paese attraverso dei piani Quinquennali.

Un piano quinquennale era una sorta di budget, cioè un programma

operativo finalizzato al raggiungimento di obiettivi in un determinato arco

temporale. Per prima cosa furono istituite, espropriando aziende private,

delle cooperative, obbligate a vendere parte dei prodotti allo Stato ad un

prezzo prefissato, in modo che il bene sarebbe poi stato venduto sul

mercato producendo un utile elevato. In quel periodo furono imprigionati

nei gulag numerosi contadini che, impoveriti dal prezzo obbligato cui

dovevano vendere i beni, cercavano di nascondere l’entità della propria

produzione, con un comportamento evasivo nei confronti dello Stato. La

produzione industriale nelle città ebbe un notevole sviluppo. Quando

iniziò la seconda guerra mondiale, Stalin varò dei piano quinquennali

diretti al risollevamento del paese dopo le enormi perdite ma l’impresa

risultò molto difficoltosa anche per il mancano accordo con gli Stati Uniti

per quanto riguardava il Piano Marshall. Nell’Unione Sovietica di Stalin

era necessaria una concezione organicistica dello Stato, secondo la

quale gli individui, non in grado di riconoscere i propri interessi, sono

posti al di sotto della collettività. 5

Compiti dello Stato erano la redistribuzione della ricchezza attraverso

imposte sul reddito, pesanti imposte di successione e significativi

interventi sociali come le assicurazioni sanitarie e previdenziali.

Un sistema così fortemente centralizzato non permetteva al prezzo dei

beni di autoregolarsi in base alla legge della domanda e dell’offerta e la

situazione era sempre di deficit di produzione destinata al consumo,

anche per la precedenza data all’industria militare. Gran parte del lavoro

di costruzione di infrastrutture veniva affidato ai prigionieri dei gulag, ma

l’incentivo alla produzione era negativo, date le politiche di lavoro forzato.

I prigionieri dei gulag sono poi sottratti alla sfera del consumo normale e

in una situazione di scarsità dei beni questo è un elemento favorevole al

sistema economico. I beni di cattiva qualità che non trovavano domanda

tra la popolazione, molto comuni in Unione Sovietica a causa della

mancata normativa sulla sicurezza e alla serrata politica di progresso

industriale incontrollato, erano venduti ai prigionieri, che compensavano

anche questa mancanza. Per questo motivo le politiche economiche e

sociali a medio/lungo termine prevedevano un livello di detenuti da

mantenere ogni anno per sostenere l’economia, cercando di volta in volta

fasce della popolazione diverse, criminali, mogli di prigionieri, dissidenti

veri o ingiustamente accusati. Anche dopo la morte di Stalin la

diminuzione dei kulaki fu lenta e prolungata per evitare un tracollo

economico.

La diminuzione della domanda per compensare il limite di produzione destinata al consumo

non sufficiente. 6

Lo studio forzato

In Unione Sovietica venne istituito un particolare tipo di gulag, la saraska.

Qui venivano rinchiusi ingegneri e scienziati, costretti a studiare per lo

Stato determinati settori che stavano nascendo e che, specialmente

durante la Guerra Fredda, erano oggetto di contesa per il primato

tecnologico con gli Stati Uniti.

Lo spazio

I Russi ottennero il primato nel campo dell’esplorazione spaziale.

Sergei Korolev, che cominciò I suoi studi mentre era prigioniero in un

gulag, progettò il primo satellite artificiale della storia lanciato nello

spazio, lo Sputnik. Questo satellite, molto piu semplice nella struttura e

nelle funzionalità dei satelliti odierni, conteneva due trasmittenti che ,

sfruttando le onde radio della stessa potenza delle odierne reti locali

wireless, comunicavano informazioni alle stazioni di misurazione

dislocate in tutto il territorio dell’Unione, costruite dai kulaki in condizioni

di lavoro molto dure anche a causa delle temperature del territorio.

Furono numerosi gli scienziati che, prigionieri, diedero il loro contributo

agli studi di tipo spaziale e ancora più elevato fu il numero di uomini

costretti ai lavori forzati che contribuirono.

Stazioni di misurazione nel 1957 7

Spionaggio

Negli anni ‘50 l’Unione Sovietica sviluppò un’ernome flotta di sottomarini

anche nucleari, al pari dello sviluppo di quelli americani. Nelle saraska

venivano messe a punto tecniche di riconoscimento vocale e del

movimento. Tra i due paesi vi era un perenne monitoraggio degli

spostamenti delle unità, grazie a un insieme di sensori subacquei, in

comunicazione con degli enormi elaboratori a terra. Questo formava

un’enorme rete telematica ( che permettono sia la trasmissione che la

ricezione dei dati). I terminali che si trovavano in mare erano collegati,

tramite cablaggio, a dei mainframe situati nelle sedi militari. L’insieme

delle componenti hardware e software dedicate alle operazioni anti-

sommergibili, usate anche al giorno d’oggi, è detta ASW, anti-submarine

Dettagli
Publisher
11 pagine
18 download