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Sintesi
Geografia: Asia e Giappone

Letteratura: l'ermetismo (Giuseppe Ungaretti)

Musica e Arte: l'Espressionismo

Tecnologia: il carbone

Narrativa: il bambino con il pigiama a righe

Scienze: la genetica (DNA)

Storia: la Seconda guerra mondiale

Inglese: Nelson Mandela

Francese: le racisme
Estratto del documento

Tra le poesie di Ungaretti studiate ho scelto le seguenti :

• FRATELLI : Scritta nel 1916 in piena prima guerra mondiale. Durante una missione notturna un soldato

nella

notte avvicinandosi alla trincea nemica si rivolge a loro chiamandoli “fratelli”.

Questa parola è una parola tremante, pronunciata con timore e trepidazione. La parola fratelli in questa

situazione di

guerra evoca e rappresenta il pieno desiderio di pace e fraternità. E’ il segno della ribellione del poeta

contro

l’assurdità della guerra.

• MATTINA : Scritta nel 1917 è una poesia molto breve. Il soggetto per alcuni è la mattina per altri

invece, è il

poeta stesso soldato che assiste al sorgere del sole e si sente un tutt’uno con lo splendore e il calore

dell’alba. In

questa poesia si nota l’allitterazione della lettera M che da l’idea di leggerezza e benessere, l’immensità

appunto.

• UNA COLOMBA : Anche questa poesia è molto breve e la colomba ricorda la colomba di Noè che

trasmette un

messaggio di speranza e di pace che trasmette la colomba nel mezzo della guerra. Il verbo “ ascolto “

non comunica

solo una sensazione uditiva ma ha anche un altro significato il desiderio forte di pace dopo le sciagure

della guerra.

La poesia è formata da un solo verso endecasillabo con l’allitterazione delle lettere A, O, L.

• NON GRIDATE Più : Scritta dopo l’esperienza della seconda guerra mondiale. Si rivolge a tutti gli

uomini di non

uccidere più. Il messaggio è evidente già dal primo verso. Questa poesia da un senso di tristezza

maggiore

rispetto alle altre e propone anche una richiesta di cessare la guerra ma non viene ascoltata perché ci

sono tutt’ora.

Questa è una poesia di impegno e di protesta contro la follia della guerra. Allitterazione della S che da

sensazione

di suono lieve come un sussurro ma ci sono anche suoni duri come la guerra.

Le racisme

Le racisme existe parce que l’homme a des préjugés.

Le raciste a peur de celui qui ne lui ressemble pas. Le raciste

est agressif.

Il se croit meilleur, supérieur, que celui qui est diffèrent de

lui.

Il ne comprend pas que chaque ètre humain est unique.

Le racisme n’a aucune base scientifique. Il existe une seule

race le genre humain.

Il faut d’abord apprendre à respecter . Avec la culture, on

apprend qu’il existe d’autres peuples avec

d’autres traditions. Pour combattre le racisme il faut

apprendre à se connaitre, à se parler. L’école est fait pour

apprendre que les hommes naissent et demeurent égaux.

Pour combattre le racisme nous pouvons intervenir sur les

enfants. Parce qu’un enfant ne nait pas avec le racisme

Nelson Mandela

Nelson Mandela was born on July

18 in 1918.

When his father dead he was

adopted.

He studied law and he became a

lawyer.

He joined the Africa National

Congress because he wanted to

help

black people to protest about their

situation. The African National

Congress asked him to lead a war

La genetica

Un monaco naturalista austriaco, Gregor Mendel, convinto che i caratteri non si trasmettono “ a caso “

dai genitori ai

figli, Mendel compì i suoi esperimenti con preciso metodo scientifico, scegliendo in maniera opportuna il

materiale da

osservare: le piantine di pisello odoroso.

Mendel osservò attentamente i caratteri delle piantine e utilizzò linee pure. Lui scelse le varietà migliori

e iniziò i

suoi esperimenti di fecondazione incrociata che lo portarono alla scoperta delle leggi sull’ereditarietà

dei caratteri.

Esso studiò che impollinando piante a fiori rossi con piante pure a fiori bianchi, Mendel osservò che i

discendenti della prima generazione erano tutte piante a fiori rossi, come se il carattere “ fiori bianchi”

fosse

scomparso. Chiamò dominante il carattere che si manifestava e recessivo il carattere che sembrava

scomparso. Chiamò

inoltre ibridi i discendenti di questa prima generazione che,dei due caratteri detti antagonisti,

manifestavano solo il

dominante, ma non erano più puri. Espose questa prima fase dei suoi esperimenti nella legge della

dominanza.

PRIMA LEGGE DI MENDEL: Da incroci tra individui differenti per una singola coppia di caratteri

antagonisti nascono

individui in cui compare soltanto uno dei due caratteri, quello dominante.

Lo scienziato continuò i suoi esperimenti sulle piantine ibride ottenute nella prima generazione, facendo

autoimpollinare

gli ibridi a fiori rossi. Egli osservò che i discendenti della seconda generazione non erano tutti uguali:

alcune piante

presentavano il carattere dominante e altre quello recessivo.

Mendel espose questi risultati nella legge della disgiunzione dei caratteri;

LA SECONDA LEGGE DI MENDEL : Nella discendenza degli ibridi ricompare il carattere

recessivo e i due caratteri

si presentano separati nel rapporto costante 3:1.

Lui continuò nei suoi esperimenti incrociando a questo punto piante che differivano

contemporaneamente per due coppie

di caratteri. Incrociò, con fecondazione artificiale, piselli con semi gialli e lisci e piselli con

semi verdi e rugosi. Nella

prima generazione ottenne ovviamente, tutte piante con semi gialli e lisci, i caratteri

dominanti. Successivamente, per

autoimpollinazione di questi ultimi individui, ottenne la seconda generazione, formata da

quattro diversi tipi di piante in

un rapporto ben preciso. Dedusse quindi che tutti i caratteri si trasmettono in maniera

indipendente combinandosi in

tutti i modi possibili, anche in modo diverso da quello dei genitori. Mendel espose questi

risultati nella legge

dell’indipendenza dei caratteri.

LA TERZA LEGGE DI MENDEL : Dall’incrocio di due individui che differiscono per due o più

caratteri si ottengono

individui nei quali i caratteri si trasmettono in modo indipendente l’uno dall’altro secondo la

prima e la seconda legge,

e quindi combinati in tutti i modi possibili.

Queste tre leggi vennero rivalutate dopo la scoperta dei cromosomi, quando si riuscì a darne

una spiegazione scientifica

e divennero la base della genetica, il ramo della biologia che studia l’ereditarietà dei caratteri.

Nel novecento, grazie al microscopio elettronico, vengono individuati nel nucleo della cellula i

cromosomi, bastoncelli

responsabili della riproduzione della cellula e dei caratteri di ogni individuo. Il numero di

cromosomi è costante e tipico

per ogni specie ed è sempre pari in quanto i cromosomi sono organizzati in coppie.

Il meccanismo che regola e mantiene costante il patrimonio

cromosomico delle cellule è regolato da due importanti

fenomeni : la mitosi e la meiosi.

 LA MITOSI : è la riproduzione cellulare e consente a ogni

nuova cellula di mantenere inalterato il suo patrimonio

cromosomico.

 LA MEIOSI : è il processo per mezzo del quale nell’individuo

si originano le cellule sessuali, i gameti maschili e

femminili. Essi, devono contenere solo la metà dei cromosomi

in modo da permettere con la fecondazione il ricomporsi

del numero cromosomico tipico della specie. Il processo di

meiosi, consiste in due fasi successive. La prima fase è una

mitosi con duplicazione dei cromosomi: alla fine di questa

fase si formano due cellule che contengono tutti i

cromosomi.

La seconda fase è una successiva suddivisione ma senza

duplicazione dei cromosomi: alla fine di questa fase si

formano

complessivamente quattro cellule che contengono ciascuna

metà dei cromosomi. Il DNA

I cromosomi sono lunghe molecole di una particolare sostanza: il DNA, la cui struttura

costituisce il “codice della

vita”. Il DNA ha una singolare struttura detta a doppia elica, paragonata a una scala a

spirale. In questa scala le due

“ringhiere” sono formate da zuccheri e acido fosforico e i “pioli” sono costituiti da basi

azotate, che possono essere di

quattro tipi: adenina (A), timina (T), citosina (C) e guanina (G).

Una molecola di acido fosforico, una di zucchero e una base azotata formano il

nucleotide,l’unità fondamentale del

DNA. Secondo il numero di nucleotidi e la sequenza delle loro basi si possono formare

innumerevoli molecole di DNA,

tutte diverse tra loro: ciascun essere vivente ha infatti il proprio DNA, la cui particolare

costituzione forma il

patrimonio genetico. Una sequenza più o meno lunga di nucleotidi forma un gene. La

trasmissione del codice genetico

dai genitori ai figli, attraverso gli alleli dei loro gameti, spiega quindi il fenomeno

dell’ereditarietà dei caratteri resa

possibile da due importantissime funzioni del DNA:

• La sua duplicazione è la capacità di un essere vivente di riprodursi, ovvero ad ogni

mitosi i cromosomi si duplicano

dando origine alle varie cellule dell’individuo.

• La sintesi proteica è la capacità di costruire le varie proteine che compongono il codice

genetico.

La genetica umana studia la ereditarietà dei caratteri nell’uomo .

Delle 23 coppie di cromosomi omologhi dell’uomo, 22 sono coppie uguali nel maschio

e nella femmina, una coppia , la

23°, è invece formata da cromosomi diversi a seconda del sesso, nella donna è

formata da cromosomi uguale (XX),

nell’uomo da cromosomi diversi (XY). Queste ultime coppie di cromosomi, detti

cromosomi sessuali, sono quelle che

determinano il sesso del nascituro. Anche il gruppo sanguigno è un carattere

ereditario. I gruppi sanguigni sono A, B,

AB e 0, e sono codificati da tre alleli A, B e 0; gli alleli A e B sono ugualmente

dominante sull’allele 0 che è

recessivo. Fra le malattie ereditarie, cioè determinate da geni difettosi che vengono

trasmessi dai genitori ai figli,

alcune sono dette malattie ereditarie legate al sesso, perché sono trasmesse da geni

presenti nei cromosomi sessuali.

Ricordiamo l’emofilia e il daltonismo.

 L’emofilia è una grave malattia che determina l’incapacità del sangue di

coagulare.

 Il daltonismo è la difficoltà di distinguere i colori.

Ci sono anche le malattie genetiche che sono malattie causate da mutazioni dei geni

stessi, benchè rare .Alcune

malattie genetiche presenti alla nascita sono ereditarie, mentre altre sono dovute a

errori casuali durante la meiosi che

dà origine ai gameti, come ad esempio la sindrome di Down o la talassemia. Le

malattie genetiche ereditarie possono

essere dominanti o recessive.

La seconda guerra mondiale

Il 1 settembre 1939 le truppe tedesche oltrepassarono il

confine tra Germania e Polonia, dando inizio alla Seconda

Guerra Mondiale. Il 3 settembre l’Inghilterra e la Francia

dichiararono guerra alla Germania. Lo stato maggiore

tedesco aveva preparato il piano di una nuova “guerra

lampo” che sostituiva i Tiri dell’ artiglieria con i

bombardamenti

aerei seguiti dai carri armati. L’esercito nazista arrivò a

Varsavia e Stalin occupò la parte orientale del Paese,

perché

con il Patto Molotov -von Ribbentrop la Polonia venne divisa

in 2 parti sottoposte una dai Tedeschi e l’altra dai Russi.

Il 30 novembre del 1939, Stalin invase la Finlandia. Poi tra

aprile e maggio del 1940 Hitler occupò la Danimarca, la

Norvegia, l’Olanda, il Belgio e Lussemburgo. Con quest’

ultima mossa i tedeschi Il 14 giugno entrarono a Parigi.

Conosciuta la decisione di Churchill, Hitler invase l’Inghilterra.

L’operazione prevedeva massicci bombardamenti aerei, la resa

e l’ occupazione. Le cose non andarono così. Tra l’aviazione

tedesca e quella inglese si scatenò la prima grande battaglia

aeree della storia, la cosiddetta Battaglia d’ Inghilterra, che durò

tutta l’estate del 1940 e si concluse con la vittoria delle

forze britanniche. La Battaglia d’Inghilterra ebbe un valore

psicologico enorme, perché rappresentò il primo scacco matto

di

Hitler. Nel 1939 l’Italia aveva dichiarato la “non belligeranza”.

L’anno dopo il crollo di ben 6 nazioni diede non solo a

Mussolini, ma anche all’ intera popolazione, la certezza di una

vittoria da ottenere con pochissimo sforzo. Il 10 giugno 1940

Mussolini annunciò dunque a una folla entusiasta radunata a

Piazza Venezia che era giunta l’ “ora fatale” : L’ Italia entrava

in guerra. Una rivista fascista, scrisse : Non di tedeschi sarà

piena Londra, ma di Italiani. Diversi anni dopo un giornalista

definì quella giornata il“giorno della follia”. Nel 1941 i Fronti

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