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Storia: guerra fredda;
Aerotecnica: manovra di combattimento (virata secca) mig - 15;
Impianti di bordo: impianto combustibile;
Macchine: ciclo Joule - Brayton;
Inglese tecnico: the propulsion system: gas - turbine engines;
Meccanica: i cuscinetti;
Tecnologia: i cuscinetti.
Salvatore Quasimodo
“uomo del mio tempo”
Guerra fredda 3
di Simone De Donno
martedì 19 giugno 2012
Salvatore Quasimodo
“uomo del mio tempo”
Guerra fredda
Mig-15 con un 3
di Simone De Donno
martedì 19 giugno 2012
Salvatore Quasimodo
“uomo del mio tempo”
Guerra fredda
Mig-15 con un
turbogetto Klimov RD-45F 3
di Simone De Donno
martedì 19 giugno 2012
Salvatore Quasimodo
“uomo del mio tempo”
Guerra fredda
Mig-15 con un
turbogetto Klimov RD-45F 3
di Simone De Donno
martedì 19 giugno 2012
Salvatore Quasimodo
“uomo del mio tempo”
Guerra fredda
Mig-15 con un
turbogetto Klimov RD-45F 3
di Simone De Donno
martedì 19 giugno 2012
Salvatore Quasimodo Impianto combustibile
“uomo del mio tempo”
Guerra fredda
Mig-15 con un
turbogetto Klimov RD-45F 3
di Simone De Donno
martedì 19 giugno 2012
Salvatore Quasimodo Impianto combustibile
“uomo del mio tempo”
Guerra fredda
Mig-15 con un
turbogetto Klimov RD-45F 3
di Simone De Donno
martedì 19 giugno 2012
Salvatore Quasimodo Impianto combustibile
“uomo del mio tempo” Manovra di combattimento
Virata Secca
Guerra fredda
Mig-15 con un
turbogetto Klimov RD-45F 3
di Simone De Donno
martedì 19 giugno 2012
Salvatore Quasimodo Impianto combustibile
“uomo del mio tempo” Manovra di combattimento
Virata Secca
Guerra fredda
Mig-15 con un
turbogetto Klimov RD-45F 3
di Simone De Donno
martedì 19 giugno 2012
Salvatore Quasimodo Impianto combustibile
“uomo del mio tempo” Manovra di combattimento
Virata Secca
Ciclo Joule-Brayton
Guerra fredda
Mig-15 con un
turbogetto Klimov RD-45F 3
di Simone De Donno
martedì 19 giugno 2012
Salvatore Quasimodo Impianto combustibile
“uomo del mio tempo” Manovra di combattimento
Virata Secca
Ciclo Joule-Brayton
Guerra fredda
Mig-15 con un
turbogetto Klimov RD-45F 3
di Simone De Donno
martedì 19 giugno 2012
Salvatore Quasimodo Impianto combustibile
“uomo del mio tempo” Manovra di combattimento
Virata Secca
Ciclo Joule-Brayton
Guerra fredda
Mig-15 con un
turbogetto Klimov RD-45F 3
di Simone De Donno
martedì 19 giugno 2012
Salvatore Quasimodo Impianto combustibile
“uomo del mio tempo” Manovra di combattimento
Virata Secca
Ciclo Joule-Brayton
Guerra fredda Cuscinetti
Mig-15 con un
turbogetto Klimov RD-45F 3
di Simone De Donno
martedì 19 giugno 2012
Salvatore Quasimodo Impianto combustibile
“uomo del mio tempo” Manovra di combattimento
Virata Secca
Ciclo Joule-Brayton
Guerra fredda Cuscinetti
Mig-15 con un
turbogetto Klimov RD-45F 3
di Simone De Donno
martedì 19 giugno 2012
Salvatore Quasimodo Impianto combustibile
“uomo del mio tempo” Manovra di combattimento
Virata Secca
Ciclo Joule-Brayton
Guerra fredda Cuscinetti
Mig-15 con un The propulsion system:
gas-turbine engines
turbogetto Klimov RD-45F 3
di Simone De Donno
martedì 19 giugno 2012
Salvatore Quasimodo Impianto combustibile
“uomo del mio tempo” Manovra di combattimento
Virata Secca
Ciclo Joule-Brayton
Guerra fredda Cuscinetti
Mig-15 con un The propulsion system:
gas-turbine engines
turbogetto Klimov RD-45F 3
di Simone De Donno
martedì 19 giugno 2012
Salvatore Quasimodo Impianto combustibile
“uomo del mio tempo” Manovra di combattimento
Virata Secca
Ciclo Joule-Brayton
Guerra fredda Cuscinetti
Mig-15 con un The propulsion system:
gas-turbine engines
turbogetto Klimov RD-45F 3
di Simone De Donno
martedì 19 giugno 2012
Salvatore Quasimodo Impianto combustibile
“uomo del mio tempo” Manovra di combattimento
Virata Secca
Ciclo Joule-Brayton
Guerra fredda Cuscinetti
Mig-15 con un The propulsion system:
gas-turbine engines
turbogetto Klimov RD-45F Corrosione-fatica 3
di Simone De Donno
martedì 19 giugno 2012
di Simone De Donno 4
martedì 19 giugno 2012
di Simone De Donno 4
martedì 19 giugno 2012 Salvatore Quasimodo
(1901-1968)
di Simone De Donno 4
martedì 19 giugno 2012 Salvatore Quasimodo
(1901-1968)
La tragica esperienza della guerra ha un’importanza fondamentale e decisiva nella vita e
nell’arte di Salvatore Quasimodo. Attraverso l’esperienza traumatica della guerra il poeta
arriva ad un mutamento radicale dal punto di vista umano, politico e, soprattutto,
poetico. È come se egli si fosse trovato improvvisamente gettato fuori della sua storia
interna per essere costretto a fare finalmente i conti non più soltanto con la propria
dimensione individuale, ma piuttosto con una ben più tragica e urgente situazione storica
collettiva. In un simile contesto appare evidente come la poesia non possa più avere un
compito puramente consolatorio e al poeta si impongano altre responsabilità diverse da un
lavoro di scrittura formale e di distillazione di alti sentimenti e di nobili principi morali.
Una delle opere che afferma la sua poetica è “UOMO DEL MIO TEMPO” scritta nel
dicembre 1945, nelle quale afferma che la storia e il progresso non sono riusciti a cambiare
l’uomo. Egli è ancora, sotto certi aspetti, quello primitivo, quello delle caverne con la stessa
violenza irrazionale e assassina con cui guida le sue azioni. Rispetto all’uomo primitivo ha
solo inventato strumenti di distruzione e di sangue più efficienti, più sofisticati, più
"intelligenti". L’uomo di oggi persiste ancora nella sua follia. A chiusura del testo il poeta
invita i giovani a non continuare a scrivere pagine di discordie, di morti, di crudeltà: le
pagine già scritte dai loro padri.
di Simone De Donno 4
martedì 19 giugno 2012
di Simone De Donno 5
martedì 19 giugno 2012
di Simone De Donno 5
martedì 19 giugno 2012 UOMO DEL MIO TEMPO
(da Giorno dopo giorno)
Sei ancora quello della pietra e della fionda,
uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,
con le ali maligne, le meridiane di morte,
- t’ho visto - dentro il carro di fuoco, alle forche,
alle ruote di tortura. T’ho visto: eri tu,
con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio,
senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora,
come sempre, come uccisero i padri, come uccisero
gli animali che ti videro per la prima volta.
E questo sangue odora come nel giorno
quando il fratello disse all’altro fratello:
- Andiamo ai campi. - E quell’eco fredda, tenace,
è giunta fino a te, dentro la tua giornata.
Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue
salite dalla terra, dimenticate i padri:
le loro tombe affondano nella cenere,
gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.
di Simone De Donno 5
martedì 19 giugno 2012 6
di Simone De Donno
martedì 19 giugno 2012 6
di Simone De Donno
martedì 19 giugno 2012 La guerra fredda
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di Simone De Donno
martedì 19 giugno 2012 La guerra fredda
Nel dopo guerra si assiste, sul piano internazionale al formarsi di due blocchi contrapposti di
Stati: uno capitalista nell’Europa occidentale, uno comunista nell’Europa orientale. I due
schieramenti fanno capo alle due “super potenze” mondiali uscite vincitrici dal conflitto: gli Stati
Uniti e l’Unione Sovietica. Questa fase storica prende il nome di “guerra fredda” per indicare il
forte contrasto tra i due blocchi senza che vi sia un confronto armato. Solo la guerra di Corea
porta le due parti a confrontarsi, seppure indirettamente sul piano militare, con gli USA a
sostegno della Corea del sud e l’URSS in appoggio al regime comunista nordcoreano.
La divisione dell’Europa in due blocchi si realizza in modo rapido, fra il 1945 e il 1948. La Germania
viene divisa in due parti, una comunista e una legata all’occidente. Anche gli altri Paesi
dell’Europa dell’Est si trovano nel giro di pochi anni guidati da governi comunisti. I Paesi
dell’Europa occidentale ricevono gli aiuti economici dagli USA (piano Marshall) e nel 1949 fondano
con gli Stati Uniti e il Canada la NATO, detto comunemente “patto atlantico”, gruppo di paesi
dell'Europa occidentale in chiave anti sovietica. Dopo quattro anni i paesi del blocco comunista
rispondono formando il Patto di Varsavia.
Il clima di forte contrapposizione condiziona pesantemente nell’immediato dopo guerra anche la
situazione interna delle due grandi potenze mondiali. Negli Stati Uniti si assiste a una vera e
propria “caccia di comunisti”, mentre l’URSS prosegue la repressione staliniana. Il confronto fra
le due potenze si sviluppa anche su un terreno del tutto pacifico: la corsa alle conquiste spaziali.
Furono i sovietici ad inviare il primo uomo nello spazio e gli statunitensi a compiere il primo sbarco
sulla luna (missione apollo II, 1969). In questi anni, con la guerra di Corea si crearono i primi aerei
a getto, uno dei più importanti ed efficaci era il MIG-15.
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di Simone De Donno
martedì 19 giugno 2012 7
martedì 19 giugno 2012 7
martedì 19 giugno 2012
Il MiG-15 era un aereo da caccia monomotore a getto ad ala a freccia e sviluppato in Unione Sovietica negli
anni cinquanta.
Impiegato inizialmente dall'Aeronautica militare dell'Unione Sovietica, trovò successivamente ampio impiego in
tutte le forze aeree delle nazioni appartenenti al Patto di Varsavia unite ad alcune forze filosovietiche.
Il primo impiego operativo del MiG-15 avvenne durante i primi mesi de 1950
durante la guerra di Corea, l'aeronautica militare della Corea del Nord, era equipaggiata con vetusti caccia ad
elica di produzione sovietica e risalenti alla seconda guerra mondiale. La superiorità numerica e tecnica
dell'U.S.A.F. statunitense che le si opponeva, derivava dal dover fronteggiare moderni aerei da caccia a getto.
Le forze americane conseguirono rapidamente la superiorità aerea, rendendo le città della Corea del Nord
indifese.
Il primo scontro si ebbe il 1º novembre 1950, quando sei MiG-15 attaccarono altrettanti Mustang.
La situazione era chiara: non esistevano jet americani in grado di sfidare le prestazioni del MiG-15.
Oltre a restare per molti anni in servizio nell'URSS, il MiG-15 venne fornito a tutte le aviazioni comuniste e a
molte del terzo mondo, anche nella variante biposto, che risulta tuttora in servizio. Con i MIG in giro, era
troppo difficile usare aerei lenti e vulnerabili, e gli USA dovettero ricorrere come anche gli Inglesi a
macchine capaci di operare ad altissima quota.
Il motore era la versione sovietica del Rolls-Royce Nene britannico, uno dei più importanti turbogetti (ciclo
joule-brayton) della storia, anche e forse soprattutto per questo venne usato per la realizzazione dei
MiG-15. La potenza era comunque di tutto rispetto, e l'ugello di scarico, grazie all'artificio di sistemare i piani
di coda orizzontali sul timone, molto grande, l’ugello era talmente corto da non interferire in alcun modo nella
spinta netta fornita.
L'impianto combustibile era costituito da un serbatoio da circa 1400 litri, autostagnante.
Sotto l'ala, in corrispondenza della radice degli alettoni, potevano venir applicati due serbatoi
sganciabili da 300 litri circa. 7
martedì 19 giugno 2012
di Simone De Donno 8
di Simone De Donno
martedì 19 giugno 2012
di Simone De Donno Impianto combustibile 8
di Simone De Donno
martedì 19 giugno 2012
di Simone De Donno Impianto combustibile
L’impianto combustibile, installato sui veicoli, ha lo scopo di contenere il combustibile ed alimentare i
propulsori ed i gruppi ausiliari generatori di energia elettrica. In particolare ha lo scopo di:
1. accumulare in appositi serbatoi la quantità di carburante necessaria;
2. trasferire con adeguata pressione il carburante dal serbatoio al motore mediante( mediante cosa???)
3. consentire durante il volo lo scarico rapido del carburante;
4. permette la ventilazione dei serbatoi per evitare che all’interno si abbiano pressioni negative
durante l’invio di carburante al motore.
Per gli aerei da combattimento bisogna tenere conto anche del rivestimento di questi serbatoi, per
proteggere il combustibile da possibili scintille dovute all’urto tra la pallottola ed il guscio. Per questo
si usa rivestire i serbatoi di una speciale spugna di gomma compressa da una fasciatura esterna in
tessuto. Questi serbatoi auto stagnanti così ottenuti, sono di uso generale in tutti i velivoli bellici. Ad
evitare gravi pericoli di incendio è bene che anche in seguito ad urti (e alle conseguenti deformazioni) il
serbatoio non si sconnetta e non spanda il suo contenuto. I serbatoi di questo tipo sono detti
dall’inglese CRASHPROOF TANK ossia serbatoi antiurto. 8
di Simone De Donno
martedì 19 giugno 2012