Anteprima
Vedrai una selezione di 15 pagine su 68
Guerra - Tesina per tecnico tecnologico Pag. 1 Guerra - Tesina per tecnico tecnologico Pag. 2
Anteprima di 15 pagg. su 68.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Guerra - Tesina per tecnico tecnologico Pag. 6
Anteprima di 15 pagg. su 68.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Guerra - Tesina per tecnico tecnologico Pag. 11
Anteprima di 15 pagg. su 68.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Guerra - Tesina per tecnico tecnologico Pag. 16
Anteprima di 15 pagg. su 68.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Guerra - Tesina per tecnico tecnologico Pag. 21
Anteprima di 15 pagg. su 68.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Guerra - Tesina per tecnico tecnologico Pag. 26
Anteprima di 15 pagg. su 68.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Guerra - Tesina per tecnico tecnologico Pag. 31
Anteprima di 15 pagg. su 68.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Guerra - Tesina per tecnico tecnologico Pag. 36
Anteprima di 15 pagg. su 68.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Guerra - Tesina per tecnico tecnologico Pag. 41
Anteprima di 15 pagg. su 68.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Guerra - Tesina per tecnico tecnologico Pag. 46
Anteprima di 15 pagg. su 68.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Guerra - Tesina per tecnico tecnologico Pag. 51
Anteprima di 15 pagg. su 68.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Guerra - Tesina per tecnico tecnologico Pag. 56
1 su 68
Disdici quando vuoi 162x117
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Sintesi
Italiano: Salvatore Quasimodo;

Storia: guerra fredda;

Aerotecnica: manovra di combattimento (virata secca) mig - 15;

Impianti di bordo: impianto combustibile;

Macchine: ciclo Joule - Brayton;

Inglese tecnico: the propulsion system: gas - turbine engines;

Meccanica: i cuscinetti;

Tecnologia: i cuscinetti.
Estratto del documento

Salvatore Quasimodo

“uomo del mio tempo”

Guerra fredda 3

di Simone De Donno

martedì 19 giugno 2012

Salvatore Quasimodo

“uomo del mio tempo”

Guerra fredda

Mig-15 con un 3

di Simone De Donno

martedì 19 giugno 2012

Salvatore Quasimodo

“uomo del mio tempo”

Guerra fredda

Mig-15 con un

turbogetto Klimov RD-45F 3

di Simone De Donno

martedì 19 giugno 2012

Salvatore Quasimodo

“uomo del mio tempo”

Guerra fredda

Mig-15 con un

turbogetto Klimov RD-45F 3

di Simone De Donno

martedì 19 giugno 2012

Salvatore Quasimodo

“uomo del mio tempo”

Guerra fredda

Mig-15 con un

turbogetto Klimov RD-45F 3

di Simone De Donno

martedì 19 giugno 2012

Salvatore Quasimodo Impianto combustibile

“uomo del mio tempo”

Guerra fredda

Mig-15 con un

turbogetto Klimov RD-45F 3

di Simone De Donno

martedì 19 giugno 2012

Salvatore Quasimodo Impianto combustibile

“uomo del mio tempo”

Guerra fredda

Mig-15 con un

turbogetto Klimov RD-45F 3

di Simone De Donno

martedì 19 giugno 2012

Salvatore Quasimodo Impianto combustibile

“uomo del mio tempo” Manovra di combattimento

Virata Secca

Guerra fredda

Mig-15 con un

turbogetto Klimov RD-45F 3

di Simone De Donno

martedì 19 giugno 2012

Salvatore Quasimodo Impianto combustibile

“uomo del mio tempo” Manovra di combattimento

Virata Secca

Guerra fredda

Mig-15 con un

turbogetto Klimov RD-45F 3

di Simone De Donno

martedì 19 giugno 2012

Salvatore Quasimodo Impianto combustibile

“uomo del mio tempo” Manovra di combattimento

Virata Secca

Ciclo Joule-Brayton

Guerra fredda

Mig-15 con un

turbogetto Klimov RD-45F 3

di Simone De Donno

martedì 19 giugno 2012

Salvatore Quasimodo Impianto combustibile

“uomo del mio tempo” Manovra di combattimento

Virata Secca

Ciclo Joule-Brayton

Guerra fredda

Mig-15 con un

turbogetto Klimov RD-45F 3

di Simone De Donno

martedì 19 giugno 2012

Salvatore Quasimodo Impianto combustibile

“uomo del mio tempo” Manovra di combattimento

Virata Secca

Ciclo Joule-Brayton

Guerra fredda

Mig-15 con un

turbogetto Klimov RD-45F 3

di Simone De Donno

martedì 19 giugno 2012

Salvatore Quasimodo Impianto combustibile

“uomo del mio tempo” Manovra di combattimento

Virata Secca

Ciclo Joule-Brayton

Guerra fredda Cuscinetti

Mig-15 con un

turbogetto Klimov RD-45F 3

di Simone De Donno

martedì 19 giugno 2012

Salvatore Quasimodo Impianto combustibile

“uomo del mio tempo” Manovra di combattimento

Virata Secca

Ciclo Joule-Brayton

Guerra fredda Cuscinetti

Mig-15 con un

turbogetto Klimov RD-45F 3

di Simone De Donno

martedì 19 giugno 2012

Salvatore Quasimodo Impianto combustibile

“uomo del mio tempo” Manovra di combattimento

Virata Secca

Ciclo Joule-Brayton

Guerra fredda Cuscinetti

Mig-15 con un The propulsion system:

gas-turbine engines

turbogetto Klimov RD-45F 3

di Simone De Donno

martedì 19 giugno 2012

Salvatore Quasimodo Impianto combustibile

“uomo del mio tempo” Manovra di combattimento

Virata Secca

Ciclo Joule-Brayton

Guerra fredda Cuscinetti

Mig-15 con un The propulsion system:

gas-turbine engines

turbogetto Klimov RD-45F 3

di Simone De Donno

martedì 19 giugno 2012

Salvatore Quasimodo Impianto combustibile

“uomo del mio tempo” Manovra di combattimento

Virata Secca

Ciclo Joule-Brayton

Guerra fredda Cuscinetti

Mig-15 con un The propulsion system:

gas-turbine engines

turbogetto Klimov RD-45F 3

di Simone De Donno

martedì 19 giugno 2012

Salvatore Quasimodo Impianto combustibile

“uomo del mio tempo” Manovra di combattimento

Virata Secca

Ciclo Joule-Brayton

Guerra fredda Cuscinetti

Mig-15 con un The propulsion system:

gas-turbine engines

turbogetto Klimov RD-45F Corrosione-fatica 3

di Simone De Donno

martedì 19 giugno 2012

di Simone De Donno 4

martedì 19 giugno 2012

di Simone De Donno 4

martedì 19 giugno 2012 Salvatore Quasimodo

(1901-1968)

di Simone De Donno 4

martedì 19 giugno 2012 Salvatore Quasimodo

(1901-1968)

La tragica esperienza della guerra ha un’importanza fondamentale e decisiva nella vita e

nell’arte di Salvatore Quasimodo. Attraverso l’esperienza traumatica della guerra il poeta

arriva ad un mutamento radicale dal punto di vista umano, politico e, soprattutto,

poetico. È come se egli si fosse trovato improvvisamente gettato fuori della sua storia

interna per essere costretto a fare finalmente i conti non più soltanto con la propria

dimensione individuale, ma piuttosto con una ben più tragica e urgente situazione storica

collettiva. In un simile contesto appare evidente come la poesia non possa più avere un

compito puramente consolatorio e al poeta si impongano altre responsabilità diverse da un

lavoro di scrittura formale e di distillazione di alti sentimenti e di nobili principi morali.

Una delle opere che afferma la sua poetica è “UOMO DEL MIO TEMPO” scritta nel

dicembre 1945, nelle quale afferma che la storia e il progresso non sono riusciti a cambiare

l’uomo. Egli è ancora, sotto certi aspetti, quello primitivo, quello delle caverne con la stessa

violenza irrazionale e assassina con cui guida le sue azioni. Rispetto all’uomo primitivo ha

solo inventato strumenti di distruzione e di sangue più efficienti, più sofisticati, più

"intelligenti". L’uomo di oggi persiste ancora nella sua follia. A chiusura del testo il poeta

invita i giovani a non continuare a scrivere pagine di discordie, di morti, di crudeltà: le

pagine già scritte dai loro padri.

di Simone De Donno 4

martedì 19 giugno 2012

di Simone De Donno 5

martedì 19 giugno 2012

di Simone De Donno 5

martedì 19 giugno 2012 UOMO DEL MIO TEMPO

(da Giorno dopo giorno)

Sei ancora quello della pietra e della fionda,

uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,

con le ali maligne, le meridiane di morte,

- t’ho visto - dentro il carro di fuoco, alle forche,

alle ruote di tortura. T’ho visto: eri tu,

con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio,

senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora,

come sempre, come uccisero i padri, come uccisero

gli animali che ti videro per la prima volta.

E questo sangue odora come nel giorno

quando il fratello disse all’altro fratello:

- Andiamo ai campi. - E quell’eco fredda, tenace,

è giunta fino a te, dentro la tua giornata.

Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue

salite dalla terra, dimenticate i padri:

le loro tombe affondano nella cenere,

gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.

di Simone De Donno 5

martedì 19 giugno 2012 6

di Simone De Donno

martedì 19 giugno 2012 6

di Simone De Donno

martedì 19 giugno 2012 La guerra fredda

6

di Simone De Donno

martedì 19 giugno 2012 La guerra fredda

Nel dopo guerra si assiste, sul piano internazionale al formarsi di due blocchi contrapposti di

Stati: uno capitalista nell’Europa occidentale, uno comunista nell’Europa orientale. I due

schieramenti fanno capo alle due “super potenze” mondiali uscite vincitrici dal conflitto: gli Stati

Uniti e l’Unione Sovietica. Questa fase storica prende il nome di “guerra fredda” per indicare il

forte contrasto tra i due blocchi senza che vi sia un confronto armato. Solo la guerra di Corea

porta le due parti a confrontarsi, seppure indirettamente sul piano militare, con gli USA a

sostegno della Corea del sud e l’URSS in appoggio al regime comunista nordcoreano.

La divisione dell’Europa in due blocchi si realizza in modo rapido, fra il 1945 e il 1948. La Germania

viene divisa in due parti, una comunista e una legata all’occidente. Anche gli altri Paesi

dell’Europa dell’Est si trovano nel giro di pochi anni guidati da governi comunisti. I Paesi

dell’Europa occidentale ricevono gli aiuti economici dagli USA (piano Marshall) e nel 1949 fondano

con gli Stati Uniti e il Canada la NATO, detto comunemente “patto atlantico”, gruppo di paesi

dell'Europa occidentale in chiave anti sovietica. Dopo quattro anni i paesi del blocco comunista

rispondono formando il Patto di Varsavia.

Il clima di forte contrapposizione condiziona pesantemente nell’immediato dopo guerra anche la

situazione interna delle due grandi potenze mondiali. Negli Stati Uniti si assiste a una vera e

propria “caccia di comunisti”, mentre l’URSS prosegue la repressione staliniana. Il confronto fra

le due potenze si sviluppa anche su un terreno del tutto pacifico: la corsa alle conquiste spaziali.

Furono i sovietici ad inviare il primo uomo nello spazio e gli statunitensi a compiere il primo sbarco

sulla luna (missione apollo II, 1969). In questi anni, con la guerra di Corea si crearono i primi aerei

a getto, uno dei più importanti ed efficaci era il MIG-15.

6

di Simone De Donno

martedì 19 giugno 2012 7

martedì 19 giugno 2012 7

martedì 19 giugno 2012

Il MiG-15 era un aereo da caccia monomotore a getto ad ala a freccia e sviluppato in Unione Sovietica negli

anni cinquanta.

Impiegato inizialmente dall'Aeronautica militare dell'Unione Sovietica, trovò successivamente ampio impiego in

tutte le forze aeree delle nazioni appartenenti al Patto di Varsavia unite ad alcune forze filosovietiche.

Il primo impiego operativo del MiG-15 avvenne durante i primi mesi de 1950

durante la guerra di Corea, l'aeronautica militare della Corea del Nord, era equipaggiata con vetusti caccia ad

elica di produzione sovietica e risalenti alla seconda guerra mondiale. La superiorità numerica e tecnica

dell'U.S.A.F. statunitense che le si opponeva, derivava dal dover fronteggiare moderni aerei da caccia a getto.

Le forze americane conseguirono rapidamente la superiorità aerea, rendendo le città della Corea del Nord

indifese.

Il primo scontro si ebbe il 1º novembre 1950, quando sei MiG-15 attaccarono altrettanti Mustang.

La situazione era chiara: non esistevano jet americani in grado di sfidare le prestazioni del MiG-15.

Oltre a restare per molti anni in servizio nell'URSS, il MiG-15 venne fornito a tutte le aviazioni comuniste e a

molte del terzo mondo, anche nella variante biposto, che risulta tuttora in servizio. Con i MIG in giro, era

troppo difficile usare aerei lenti e vulnerabili, e gli USA dovettero ricorrere come anche gli Inglesi a

macchine capaci di operare ad altissima quota.

Il motore era la versione sovietica del Rolls-Royce Nene britannico, uno dei più importanti turbogetti (ciclo

joule-brayton) della storia, anche e forse soprattutto per questo venne usato per la realizzazione dei

MiG-15. La potenza era comunque di tutto rispetto, e l'ugello di scarico, grazie all'artificio di sistemare i piani

di coda orizzontali sul timone, molto grande, l’ugello era talmente corto da non interferire in alcun modo nella

spinta netta fornita.

L'impianto combustibile era costituito da un serbatoio da circa 1400 litri, autostagnante.

Sotto l'ala, in corrispondenza della radice degli alettoni, potevano venir applicati due serbatoi

sganciabili da 300 litri circa. 7

martedì 19 giugno 2012

di Simone De Donno 8

di Simone De Donno

martedì 19 giugno 2012

di Simone De Donno Impianto combustibile 8

di Simone De Donno

martedì 19 giugno 2012

di Simone De Donno Impianto combustibile

L’impianto combustibile, installato sui veicoli, ha lo scopo di contenere il combustibile ed alimentare i

propulsori ed i gruppi ausiliari generatori di energia elettrica. In particolare ha lo scopo di:

1. accumulare in appositi serbatoi la quantità di carburante necessaria;

2. trasferire con adeguata pressione il carburante dal serbatoio al motore mediante( mediante cosa???)

3. consentire durante il volo lo scarico rapido del carburante;

4. permette la ventilazione dei serbatoi per evitare che all’interno si abbiano pressioni negative

durante l’invio di carburante al motore.

Per gli aerei da combattimento bisogna tenere conto anche del rivestimento di questi serbatoi, per

proteggere il combustibile da possibili scintille dovute all’urto tra la pallottola ed il guscio. Per questo

si usa rivestire i serbatoi di una speciale spugna di gomma compressa da una fasciatura esterna in

tessuto. Questi serbatoi auto stagnanti così ottenuti, sono di uso generale in tutti i velivoli bellici. Ad

evitare gravi pericoli di incendio è bene che anche in seguito ad urti (e alle conseguenti deformazioni) il

serbatoio non si sconnetta e non spanda il suo contenuto. I serbatoi di questo tipo sono detti

dall’inglese CRASHPROOF TANK ossia serbatoi antiurto. 8

di Simone De Donno

martedì 19 giugno 2012

Dettagli
Publisher
68 pagine
23 download