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Sintesi
Italiano: Giuseppe Ungaretti;

Storia: Seconda Guerra Mondiale;

Geografia: Stati Uniti;

Inglese: Second World War in Abruzzo;

Francese: Le Cubisme et Picasso;

Arte: Cubismo;

Tecnologia: fissione nucleare;

Scienze: L'atomo, l'elettrizzazione e la legge di Ohm;

Musica: M. Ravel;

Ed. Fisica: il doping nello sport.
Estratto del documento

che, dopo solo 25 anni dalla Prima, si stava spalancando il baratro di una Seconda

guerra mondiale.

La “guerra lampo”.

4.

All’alba del 1° settembre 1939, senza alcun preavviso, l’esercito tedesco invase

la Polonia; due giorni dopo Gran Bretagna e Francia dichiararono guerra alla

Questo fu l’atto che diede inizio alla

Germania. Seconda guerra mondiale.

La “guerra lampo”. fino all’estate del 1942,

Nella prima fase della guerra e Hitler sembrò avere la

“guerra lampo”,

vittoria in pugno grazie ai trionfi conseguiti con la la tradizionale

strategia militare della Germania. Ma per evitare gli errori compiuti nella Prima

guerra mondiale, che aveva avuto come protagonista la fanteria, lo Stato maggiore

tedesco prevedeva di utilizzare contemporaneamente l’aviazione e le forze corazzate

(carri armati, autoblindo, ecc.). La fanteria questa volta doveva solo rastrellare i

nemici sconfitti e consolidare l’occupazione del territorio. Con questa strategia, in

meno di un mese le truppe tedesche piegarono il valoroso ma antiquato esercito

l’intera

polacco e occuparono Polonia occidentale.

La conquista della Francia.

La Francia era arroccata a difesa della linea Maginot, una poderosa

fortificazione che era stata costruita dopo la Grande guerra lungo tutto il confine con

la Germania. Ma il 10 maggio 1940 Hitler la aggirò violando brutalmente, come nel

dell’Olanda

1914, la neutralità di Belgio, e del Lussemburgo, che vennero invasi in

soli 5 giorni.

Con questo espediente, le truppe tedesche travolsero l’esercito francese e, il 14

giugno 1940, sfilarono trionfalmente lungo i viali di Parigi. Il 22 dello stesso mese il

governo di Destra presieduto dall’ottantaquattrenne maresciallo Pétain firmò

l’armistizio.

Mentre il Nord della Francia veniva occupato direttamente dalla Germania, nel

Sud i nazisti consentirono a Pétain di formare nella cittadina di Vichy un governo

“collaborazionista”, cioè asservito al nemico. 11

La battaglia d’Inghilterra.

Con la vittoria sulla Francia Hitler aveva vendicato la sconfitta del 1918.

Tuttavia l’Inghilterra, che era riuscita a salvare in tempo le sue truppe dal disastro in

dall’inflessibile avversario di

Francia, rimaneva un nemico temibile, governato

Hitler: il conservatore Winston Churchill.

Hitler scatenò contro la Gran Bretagna una violenta offensiva aerea che doveva

preparare l’invasione dell’Inghilterra. Tra l’aviazione tedesca, la Luftwaffe, e

l’aviazione inglese, la – nell’estate del –

Raf (Royal Air Force) si scatenò così 1940

“battaglia d’Inghilterra”,

la prima grande battaglia aerea della storia: la che fu

vinta dalla Raf al prezzo del sacrificio di moltissimi giovani piloti. Poco dopo,

l’aviazione inglese cominciò a bombardare a sua volta le città tedesche.

L’attacco all’Unione Sovietica.

Hitler, soggiogata la Francia, passò alla parte più importante del progetto

conquistare le immense ricchezze naturali dell’Unione

delineato nel Mein Krampf:

Sovietica, distruggere il bolscevismo e ridurre in schiavitù i popoli slavi.

Calpestando il Patto di non aggressione firmato due anni prima, all’alba del 22

diede inizio all’“Operazione Barbarossa”.

giugno 1941 il führer Le divisioni

tedesche attaccarono con 3 milioni e mezzo di uomini sullo sterminato Fronte che

correva per 1600 chilometri dal Mar Baltico al Mar Nero. Dopo soli 3 mesi, avevano

già occupato un’immensa fascia di territorio russo, assediavano Kiev e Leningrado e

si trovavano a soli 60 chilometri da Mosca.

I nazisti lasciavano dietro di sé terra bruciata: distruggevano città e villaggi,

massacrando o inviando nei lager la popolazione inerme.

Il fallimento della “guerra lampo”.

Però l’Armata rossa, nonostante le enormi perdite subìte, riuscì a bloccare i

Tedeschi davanti alle grandi città, sorretta dal comportamento eroico della

popolazione civile. Inoltre, Stalin cominciò a ricevere ingenti aiuti militari dalla Gran

la “guerra

Bretagna e dagli Stati Uniti. Così, quando arrivò il terribile inverno russo,

lampo” era fallita “guerra di

e si era ormai trasformata in una logorante

posizione”. L’armata tedesca, che solo pochi mesi prima appariva una macchina da

guerra inarrestabile, all’inizio del 1942 era una schiera tormentata dalla fame,

intrappolata dalla neve, decimata dalle imboscate dei partigiani, i volontari civili

russi che agivano clandestinamente nelle regioni occupate. 12

La “guerra parallela” dell’Italia.

5. guerra, ben sapendo che l’esercito

Nel 1939 Mussolini era rimasto fuori dalla

italiano non era pronto a confrontarsi con le più grandi potenze mondiali. Tuttavia, i

trionfi dell’alleato tedesco lo rendevano sempre più insofferente del ruolo di

comparsa nel quale era stato relegato e sempre più convinto che Hitler avrebbe vinto

la guerra in pochi mesi.

La “pugnalata” alla Francia e la “guerra parallela”.

Perciò, nonostante l’opposizione del re Vittorio Emanuele III, il 10 giugno 1940

Mussolini fece consegnare la dichiarazione di guerra agli ambasciatori della Gran

Bretagna e della Francia, che si sentì “pugnalata alla schiena” perché era ormai sul

punto di arrendersi ai Tedeschi. Nonostante ciò, la breve campagna contro la Francia

si rivelò un fallimento militare.

Non volendo prendere ordini da Hitler né subire un umiliante confronto con le

armate tedesche, Mussolini trascinò l’Italia in una sorta di “guerra parallela”, nel

quale l’alleato messo al corrente delle mosse solo a cose fatte.

La guerra navale nel Mediterraneo.

Per prima cosa il duce ordinò di attaccare i possedimenti inglesi in Africa, che in

molti casi confinavano con le colonie italiane. Nel frattempo una sanguinosa guerra

navale impegnava la Marina italiana nel Mar Mediterraneo contro la potente flotta

inglese. Nonostante le molte prove di coraggio dei mainai e dei comandanti, la flotta

italiana fu sconfitta ripetutamente per l’assenza di portaerei, l’impreparazione al

combattimento notturno e il fatto che i servizi segreti inglesi possedevano i codici

cifrati dei Tedeschi.

L’attacco alla Grecia. “Patto

Nel 1940 Mussolini firmò con la Germania e il Giappone, il

tripartito”, detto anche “Asse Roberto” (Roma-Berlino-Tokyo) che prevedeva la

spartizione del mondo tra le potenze dell’Asse.

nuova avventura militare: l’attacco

Poi si gettò in una alla Grecia. Ma anche

questa operazione, che il duce presentò come “una passeggiata”, fu mal preparata. I

che durò fino all’aprile

Greci, aiutati dagli Inglesi, opposero una dura resistenza 13

1941: furono poi i Tedeschi, passando attraverso la Iugoslavia, a occupare il piccolo

Stato: evitarono così al nostro esercito un nuovo cocente insuccesso.

La campagna di Grecia, che costò oltre 13.000 morti, procurò per la prima volta

al duce e al fascismo una diffusa impopolarità tra gli Italiani; molti, che prima erano

incerti, voltarono le spalle al regime.

La campagna d’Africa.

Anche in Africa la guerra voluta dal fascismo stava ormai volgendo al peggio.

Gli Inglesi avevano contrattaccato e stavano occupando a una a una le colonie

l’Etiopia – – e l’Eritrea.

italiane: la Cirenaica, che fu restituita al negus la Somalia

a trarre d’impaccio il suo incapace alleato: nel

Ancora una volta fu la Germania

marzo 1941 giunsero in nord Africa rinforzi corazzati al comando di Erwin Rommel,

uno dei più brillanti strateghi agli ordini del führer, che riconquistò la Cirenaica.

Gli alpini in Russia. impegnata l’Italia fino a

Il fallimento di tutte le campagne militari in cui si era

quel momento costrinse Mussolini a una posizione subalterna rispetto a Hitler:

l’illusione della “guerra parallela” era finita. Quando il attaccò l’Unione

führer

Sovietica, il duce cercò di riguadagnare la sua fiducia inviando in Russia 220.000

soldati, per lo più alpini. Questo intervento era destinato a concludersi con una delle

più terribili tragedie dell’esercito italiano.

Il “Nuovo Ordine” nazista.

6.

Nell’Europa occupata, sfruttamento e sterminio.

Mentre l’esercito tedesco combatteva, le SS imponevano all’Europa occupata il

“Nuovo Ordine” di Hitler. Esso si fondava sullo sfruttamento delle risorse e delle

a beneficio della “razza superiore” tedesca. Tra il maggio 1940

popolazioni europee – –

e il settembre 1944, circa 7.500.000 civili soprattutto Russi e Polacchi furono

costretti a lavorare nelle campagne, nelle fabbriche e nelle miniere tedesche. La

stessa sorte, in violazione di tutte le convenzioni internazionali, subirono i

prigionieri di guerra, a eccezione degli Inglesi.

Nel progetto nazista, solo all’Italia, agli alleati minori e alla Penisola iberica

era stata concessa l’indipendenza, ma con il rango di Stati satelliti della Germania

cuore e cervello dell’intera Europa.

nazista, 14

Gli altri popoli, tutti “inferiori”, erano condannati ad essere assoggettati. Gli

Ebrei e gli Slavi invece dovevano essere semplicemente sterminati, dopo aver

sfruttato i più forti come schiavi nelle campagne e nelle miniere.

La repressione della Resistenza.

Quando in Francia, in Olanda e in altri Paesi occupati iniziò a organizzarsi la

il regime del terrore fu esteso anche all’Occidente europeo:

Resistenza al nazismo,

per ogni tedesco ucciso venivano di norma fucilati dieci ostaggi rastrellati a caso tra

l’inerme popolazione civile. Nella loro opera di repressione, i nazisti erano aiutati dai

“collaborazionisti”, che in cambio della sicurezza personale o di denaro non

esitavano a denunciare alle SS i loro compatrioti.

Il genocidio degli Ebrei.

L’occupazione dell’Europa orientale, dove viveva la maggioranza degli Ebrei

europei, fornì ad Hitler l’occasione di realizzare la del “problema

soluzione finale

ebraico”.

Sotto la direzione di gerarchi come Göring, Himmler e Heydrich, fu

meticolosamente attuato il genocidio degli Ebrei, cioè lo sterminio sistematico di un

intero popolo. Nelle camere a gas ne furono eliminati 6 milioni di tutte le nazionalità

e i loro corpi furono bruciati nei forni crematori di Auschwitz, Treblinka e di molti

altri campi di sterminio.

In questi luoghi da incubo venivano eliminati anche i prigionieri politici e altre

migliaia di persone che potevano “inquinare la razza ariana”, come persone con

handicap, disturbi mentali, zingari. 15

L’entrata un guerra degli Stati Uniti e la svolta del 1942-43.

7.

I Giapponesi attaccano Pearl Harbor.

Alla fine del 1941 i generali giapponesi decisero di approfittare della guerra in

Europa per colpire di sorpresa le basi inglesi e americane nel Pacifico, che

costituivano un ostacolo per i loro progetti di espansione.

Il 7 dicembre 1941, senza aver consegnato la dichiarazione di guerra, i

Giapponesi lanciarono un massiccio e improvviso attacco aereo che inflisse gravi

perdite alla flotta americana del Pacifico ancorata a Pearl Harbor, nelle Hawaii. Tre

giorni dopo il Giappone effettuò un’analoga operazione in Siam, contro la flotta

britannica.

Questa iniziativa, tuttavia, sortì l’effetto contrario a quello voluto. Da una parte,

gli Americani riuscirono a salvare le loro preziose portaerei che, per puro caso,

erano uscite dal porto; dall’altra, quell’attacco a tradimento sollevò un’ondata di

nell’opinione pubblica

sdegno che convinse gli Stati Uniti a entrare in guerra a

fianco di Gran Bretagna e Unione Sovietica, formando così la coalizione delle

Nazioni Unite.

Tuttavia, fino alla primavera del 1942 i Giapponesi conquistarono nel Pacifico

dopo l’altro giungendo a minacciare da vicino l’Australia e l’India.

un territorio

La svolta della guerra in Africa e in Europa.

Tra la metà del 1942 e l’inizio del 1943 ebbero fine le vittore dell’Asse e le

Nazioni Unite riconquistarono terreno su tutti i Fronti.

Italiani e Tedeschi subirono il loro primo grave rovescio in una grande battaglia

di carri armati nel 1942 e El Alamein, in Egitto. Poco dopo, gli Anglo-Americani

guidati dal generale Eisenhower sbarcarono in Algeria e in Marocco e nel 1943

le truppe dell’Asse ad abbandonare l’Africa settentrionale.

costrinsero

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