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Introduzione Tesina terza media sulla violenza e non violenza
La seguente tesina di terza media descrive il tema della violenza e della non violenza nell'ambito del pensiero di Gandhi. La tesina permette i collegamenti con varie materie scolastiche: in Letteratura ad esempio si parla di Henry David Thoreau e di Lev Tolstoj, in Storia invece viene descritta la decolonizzazione indiana, in Geografia l'India, in Scienze la formazione geologica dell'Himalaya (teoria della tettonica a zolle), in inglese la vita di Gandhi, in Religione l'induismo, in Arte Pablo Picasso e l'analisi dell'opera artistica Guernica, in Musica la musica classica indiana.

Collegamenti
Tesina terza media sulla violenza e non violenza
Letteratura: Henry David Thoreau; Lev Tolstoj
Storia: la decolonizzazione indiana
Geografia: l'India
Scienze: la formazione geologica dell'Himalaya (teoria della tettonica a zolle)
Inglese: Gandhi's life
Religione: l'induismo
Arte: Pablo Picasso (Guernica)
Musica: Musica Classica Indiana
L’India costituisce la massima parte per estensione
della regione indiana, una delle quattro regioni
geografiche in cui viene generalmente diviso l’Estremo
(regione indiana, regione cinese, arcipelago
Oriente
giapponese, Asia sud-orientale Sud-Est asiatico);
o
assieme a questo Stato vi sono infatti incastonati i
piccoli Stati del Nepal e del Bhutan e lo Stato di Jammu
e Kashmir, diviso da una linea di “cessate il fuoco” fra
India e Pakistan.
L’India, settimo Paese al mondo per superficie , si
estende a forma di triangolo con la punta rivolta verso
sud, nell’ Oceano Indiano, ed è suddiviso in tre
principali aree geografiche:
1. La parte settentrionale, prevalentemente montuosa poiché costituita dal versante
meridionale della catena dell’ Himalaya, le cui vette superano a voltegli 8.500 metri e che
comprende le più alte vette del mondo, tra cui l’Everest. È attraversata da valli profonde,
dove si innalzano grandi massicci. Questa regione è un vero serbatoio di acque, provenienti
dal disgelo delle nevi;
2. La parte centrale, formata dal bassopiano indo-gangetico, ovvero una vasta pianura
alluvionale attraversata da due grandi fiumi, l’Indo e il Gange;
La parte meridionale, costituita dall’altopiano del Deccan, un tavolato di origine
3. vulcanica lievemente ondulato, contornato ad occidente dalla catena montuosa dei
Ghati occidentali e ad oriente da quella dei Ghati orientali.
L'India ospita sei principali sottotipi climatici, che vanno dal desertico a ovest, alpino e
glaciale a nord, tropicale umido e tropicale secco delle regioni del sud-ovest e delle isole,
al subtropicale, all'arido. Questi sono fortemente influenzati sia dalla scala geografica, che
dalla varietà topografica. Importantissimi sono inoltre i venti stagionali, i monsoni, il cui
ciclo influenza i raccolti di tutta la regione.
La formazione della catena himalayana è stata chiarita dopo l’avvento della teoria della
tettonica a zolle, che ha permesso di dimostrare come la formazione dell’Oceano
Indiano risalga a circa 100 milioni di anni fa.
Si può dire che questa teoria, elaborata in seguito invenzione di macchinari moderni che
hanno permesso di esaminare la crosta terrestre, in un certo modo fornisca una
spiegazione scientifica ad un’altra teoria, elaborata dal celebre fisico tedesco Alfred
Wegener nel 1912, detta teoria della deriva dei continenti; secondo tale teoria
inizialmente la crosta terrestre non era divisa in continenti come oggi, formata da un
Pangea, Panthalassa.
unico supercontinente, circondata da un unico immenso oceano, In
seguito la Plangea si sarebbe divisa in vari continenti, che sarebbero poi andati alla
deriva, assumendo gradualmente la forma e la posizione che oggi hanno.
Questa teoria venne accolta con scetticismo dagli scienziati dell’epoca, soprattutto perché
Wegener non era riuscito a spiegarsi perché la Plangea si sarebbe divisa, e perché i
continenti formatisi sarebbero andati alla deriva. 2
Grazie ad i mezzi odierni si è potuto
osservare che i fondali oceanici non sono
“piatti” ma hanno una conformazione analoga
a quella delle terre emerse. In
particolare, si è osservato che gli oceani
sono attraversali da un susseguirsi di catene
montuose, dette dorsali medio-
oceaniche, costituite da due catene
montuose parallele. Dalla valle che separa
queste due catene fuoriesce del magma
che giunto in superficie si raffredda,
sospingendo lateralmente il
materiale già presente. Le aree
delimitate da queste dorsali, dette zolle o
placche, risultano pertanto in continuo movimento. Questo può portare due zolle ad
allontanarsi, scontrarsi o scorrere parallelamente l’una all’altra.
Nel caso dell’ Himalaya vi è stato lo scontro di due zolle continentali, che ha dato origine ad un
fenomeno particolare detto orogenesi.
L’India era allora attaccata all’Africa orientale e separata dall’Asia da un oceano largo
Tetide.
quasi quanto l’Atlantico attuale, la Durante la rapida deriva verso nord del
continente indiano, il fondo marino della Tetide veniva via via inghiottito al di sotto del
margine asiatico, mentre l’oceano poco a poco si restringeva. L’inevitabile scontro tra i
due margini continentali avvenne circa 55 milioni d’anni fa, quando l’Himalaya cominciò a
sollevarsi. Lo scontro tra i due blocchi continentali fu terribile: essendo di identica densità, le due
placche non potevano però infilarsi l'una al di sotto dell'altra, e così l'India continuò
ad "incastrarsi" nel continente asiatico alla velocità di 5 cm l'anno, accatastando l'enorme pila di
sedimenti accumulati nel segmento oceanico della Tetide, ormai scomparso.
L’area dove si estendeva la Tetide è ancora oggi riconoscibile all’interno della catena
himalayana, segnata da una zona di sutura che separa il margine attivo della zolla asiatica dal
margine passivo della zolla indiana.
L’India è una repubblica federale nell’ambito del Commonwealth britannico. Ci sono 28
stati federati e 7 territori, fra cui quello della capitale, Nuova Delhi, e ognuno di essi è
suddiviso in distretti; in alcuni stati federati i distretti sono riuniti in divisioni, che
rappresentano così il secondo livello amministrativo di questi stati. Da ricordare che alcuni
(Maharaja,
stati e distretti sono dotati di Maragià "grande re"), tradizionale titolo dei
sovrani indiani. Questi sono dotati di poteri eminentemente rappresentativi e simbolici. Da
segnalare altresì la particolarità strutturale dei Territori, sovente caratterizzati da una
storia peculiare. Tra questi sono da ricordare Pondicherry, dalla tipica caratterizzazione
francese, e le Isole Andamane, popolate in gran parte da bianchi anglosassoni e genti
indigene molto particolari, caratterizzate da statura bassa, i quali vivono ancora oggi
secondo usi e costumi risalenti a migliaia di anni fa e tramandati dai loro antenati. 3
Con 1.129.866.200 abitanti l’India è per
popolazione il secondo paese al mondo dopo la
Cina. La densità media è di 380 abitanti per km².
La composizione etnica dell’India, estremamente
eterogenea, è frutto di un continuo flusso di
migrazioni che nei millenni ha portato sul suolo
indiano popoli con culture, lingue e religioni
estremamente diverse tra loro. La popolazione del
subcontinente indiano deriva infatti da una
complessa vicenda di popolamento in cui è
possibile individuare tre differenti gruppi: europoide, mongoloide e australoide. Al primo
gruppo appartiene il popolo degli ariani, l’etnia più numerosa insediatasi nell’area.
Le genti ariane (originarie delle zone interne dell’Asia) hanno invaso le fertili pianure
fluviali, dove hanno dato origine alla civiltà sedentaria e urbana dell’India. Gli ariani si
sono qui sovrapposti alle popolazioni preesistenti, d’origine dravidica, ricacciate poi in
larga parte verso sud, nelle foreste del Deccan, dove talune sono sopravvissute sino a
oggi. Attualmente, i principali gruppi etnici presenti sul territorio indiano sono quelli indo-
ariani (72%), dravidi (25%) e mongoli (3%).
Accanto all’ hindi, che è la lingua madre per un terzo degli abitanti, vi sono 14 lingue
ufficiali, ma i censimenti hanno registrato l’esistenza di migliaia di dialetti, ognuno di essi
corrispondente ad un vasto gruppo tribale.
Questa varietà etnica determina una conseguente grande
varietà religiosa: dopo l’Induismo, professato dalla
maggioranza della popolazione, la seconda comunità
religiosa della nazione è quella dei musulmani, circa il 14%
della popolazione totale dell'India. Sono presenti inoltre altre
minoranze religiose: cristiani, sikh, buddhisti, giainisti e altre
comunità religiose (religioni tradizionali
tribali, bahai, ebrei e parsi).
In questo mosaico di popoli e culture, l’Induismo rimane dunque l’unico e fondamentale
fattore di unione della popolazione indiana.
Nonostante le erronee credenze popolari,
l’Induismo non è una religione politeista né
enoteista
monoteista, essa è infatti . Le diverse divinità
avatara
e adorati dagli indù sono considerati come diverse
forme dell'Uno, il Dio Supremo, o Brahman, che egli
adotta per rendersi accessibile all'uomo. Le tre divinità
principali del Pantheon induista, che prendono il nome
Trimurti Brahma Vishnu Shiva
di , sono: , e . Sono i tre
aspetti fondamentali del Divino, così come l'onda e il fotone sono due aspetti della luce.
4
Brahma rappresenta il creatore, Vishnu il conservatore e Shiva il distruttore all'interno del
ciclo dell'esistenza. reincarnazione
Una caratteristica fondamentale dell’Induismo è la dottrina della
secondo la quale l’anima della persona, dopo la morte, rinasce in uno stato più o meno
nobile (uomo o animale) in base alla vita condotta in precedenza. Per questo gli induisti
accettano passivamente la loro sorte e rispettano gli animali nei quali potrebbero
reincarnarsi dopo la loro morte. Accettare il proprio destino significa però, anche,
accettare la propria posizione nel mondo che non è dovuta al caso, ma al comportamento
tenuto nella vita precedente. Per nascita, quindi, ogni individuo appartiene ad un gruppo
sociale o casta. brahmini
Esistono quattro grandi caste nettamente separate tra loro. I (i sacerdoti), i
guerrieri produttori di beni
(i detentori del potere politico), i (agricoltori e commercianti), i
servi. paria.
Al di sotto di questa gerarchia stanno gli intoccabili Considerati impuri, essi
svolgono i mestieri più umili senza alcuna speranza di uscire dal loro stato.
Il sistema delle caste, che ha creato una società caratterizzata da forti discriminazioni, è
stato ufficialmente abolito nel 1950. Tuttavia, esso è ancora in atto tra la popolazione,
fortemente legata alle proprie tradizioni. Ciò è un grosso ostacolo allo sviluppo sociale del
Paese. Molto legata ed influenzata dalla tradizionale religione induista è la
musica classica indiana, di carattere prevalentemente sacro.
Le origini della musica classica indiana sono tracciate a partire dal
Veda.
più antico libro di sacre scritture della tradizione indù, i Il
Samaveda, uno dei quattro Veda, tratta a lungo di questo tema.
I due sistemi principali della musica classica indiana sono:
La musica indostana (Hindustani), del nord dell'India,
La musica carnatica (Karnàtak), dell'India meridionale.
La musica classica indiana è di tipo monofonico ed è quindi basata su di una singola linea
melodica. Lo spettacolo di una composizione comincia con gli interpreti che escono in un
ordine prestabilito: prima lo strumento solista, poi il cantante e quindi i musicisti ed i
percussionisti. I musicisti cominciano l'accordatura dei loro strumenti e questo processo
spesso si mescola impercettibilmente all'inizio della musica.
Gli strumenti musicali indiani usati nell'esecuzione della musica classica sono
vina
la (strumento antichissimo a corde pizzicate, ne esistono diversi tipi),
mridangam
il (percussione, India del Sud), la tabla (percussione, India del Nord),
5
pakhawaj kanjira
il (percussione, India del Nord), il (percussione, India del Sud), il
sitar, sarod gottuvadyam
tamburo, il flauto, il il (India del Nord), il (tipo di vina dell'Idia del
sarangi
Sud), il violino (usato principalmente nel Sud), la (strumento ad arco, India del
santur
Nord), il (simile a un cymbalom, India del Nord) e la chitarra indiana (una modifica
della chitarra occidentale che viene suonata nello stile della chitarra slide, vedi
anche slide). tabla,
I suonatori di un tipo di percussione, cominciano a colpire i bordi con un mazzuolo
tambura
per assicurarsi che lo strumento sia accordato con il solista. Fondamentale è il
(chiamato anche tanpura) che tiene il bordone. Questo compito è solitamente affidato ad
un allievo del solista.
Spesso i concerti di musica indostana durano interi giorni e notti, in cui numerosi musicisti
e cantanti si susseguono con continuità in un flusso di musica quasi ininterrotto.
alap alapana
L'introduzione del raga è detta nella musica indostana e nella musica
carnatica.
Nella musica indostana, una volta che l'esecuzione è iniziata, inizia a sentirsi l'articolarsi
del canto in ornamenti e melismi, mentre il ritmo si velocizza gradualmente. Questa