vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Studio del percorso artistico di Escher dall'abbandono della penisola italiana. Influenza dei mosaici dell'Alhambra e degli studi in ambito della matematica e cristallografia coeve. Rappresentazione dell'infinito attraverso ripetizione periodica di celle elementari, motivi decrescenti, ecc... Fino alla rappresentazione di mondi simultanei (coscienza dell'esistenza di infiniti differenti punti di vista).
Materie trattate: arte e matematica in modo preponderante. Presente collegamento con inglese argomentato nel testo della tesina. Per una visione complessiva dei collegamenti effettuati ho inserito una mappa concettuale esemplificativa.
ROSONE CON PESCE AZZURRO
Per mostrare dunque come la complessità del risultato finale aumenta in relazione alla scelta del
gruppo i simmetria adottato, si può notare come partendo dallo stesso motivo di base ma piegando il
foglio in modo differente tale da essere ulteriormente suddiviso in angoli di 30° gradi ciascuno il
risultato cambia ed è sicuramente più complicato di quello ottenuto precedentemente.
Proprio il progressivo aumento di difficoltà ha permesso ad Escher di raggiungere i
risultati straordinari che si possono cogliere nelle opere che i critici solitamente raggruppano
in un periodo particolare della produzione artistica escheriana che è quello delle opere a
motivi decrescenti.
( )
ANDARE SULLA DIAPOSITIVA CON MOTIVI DECRESCENTI
Proprio partendo dalla trasformazione geometrica di una figura che ingrandita o ridotta secondo un
certo ordine di scala mantiene comunque la propria forma originaria, Escher scoprì di poter creare
percorsi a spirale partendo da una forma definita (o da un motivo di base precedentemente scelto) e
fatto ruotare intorno ad un perno, riducendolo. ( ALCUNE ROTAZIONI POSSONO ESSERE FACILMENTE
).
INDIVIDUATE PASSARE PAGINA CON ROTAZIONI GIALLE E VERDI
Tale meccanismo se continuamente ripetuto sulla tela permette di raggiungere come
risultato proprio quelle reiterazioni ritmiche con le quali Escher cercava (scontrandosi con i
condizionatissimi limiti fisici) di raffigurare l’infinito.
( )
CAMBIARE DIAPOSITIVA
I disegni periodici non solo trovarono il loro sviluppo in queste opere a motivi decrescenti ma
vennero poi ripresi in opere eseguite negli anni successivi.
Tuttavia nell’analisi di queste opere è importante notare anche come esse giochino sull’illusione,
nel tentativo di creare una sorta di moto perpetuo sulla scena. Questa tecnica illusoria è stata
studiata recentemente da Hofstadter autore del libro sull’intelligenza artificiale intitolato: “Godel,
Escher e Bach: un’eterna ghirlanda brillante”, che l’ha definita con il nome di “strange loop” una
tecnica che consiste nel fatto di ritrovarsi inaspettatamente salendo o scendendo i gradini di un
qualsiasi sistema gerarchico nuovamente al punto di partenza.
( )
ANDARE A DIAPOSITIVA PARADOSSI PERCETTIVI 1
ripresa in un’opera successiva, “Salita e discesa”, dove percorrendo la
Proprio questa tecnica verrà
scala che compare nell’immagine l’osservatore si perde trovandosi intrappolato in un continuo sali e
scendi. all’interno della quale non
Inizia in questo periodo una nuova fase della carriera artistica di Escher
solo compaiono figure ambigue (come il cubo di Necker nella litografia “Belvedere”) ma anche
paradossi percettivi che giocano sul contrasto tra percezione ed interpretazione dei dati raccolti.
Nelle opere di Escher l’osservatore assume un ruolo chiave, perché la visione dell’opera
richiede una rielaborazione intellettuale in mancanza della quale la percezione
dell’impossibile che viene rappresentato non sarebbe colta.
( )
ANDARE A DIAPOSITIVA PARADOSSI PERCETTIVI 2
Nell’ultima fase della produzione di Escher è il paradosso che prende il sopravvento, è la
consapevolezza che oltre al mondo che stiamo vivendo noi ora in questo attimo ve ne siano al
tempo stesso infiniti altri che altri individui stanno vivendo simultaneamente.
Per questo nelle ultime opere Escher non solo rappresenta il mondo che sta vivendo in relazione alle
proprie percezioni, ma cerca di immettere sulla stessa scena anche la realtà che altri individui
colgono nello stesso attimo e, paradossalmente nello stesso posto.
Se nelle opere precedenti Escher cerca prima di cogliere l’infinito nella ripetizione di celle
elementari (come succedeva nelle tassellazioni), nella rappresentazione illusoria oggetti in
la rappresentazione dell’infinito è
movimento che ritornano sempre al punto di partenza, ora
ancora più spettacolare proprio perché basata su un’identificazione che richiede
un’astrazione intellettuale maggiore.
Paesaggi italiani e maioliche moresche
Disegni periodici
Disegni periodici
Disegni periodici
1 2
3
Disegni periodici 1 2 3
Disegni con motivi decrescenti
Disegni periodici