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Tesina per la maturità , scuola navale militare
Questa è la tesina sui frattali che ha vinto il premio per la migliore tesina in ambito scientifico.
In questa tesina si parla di frattali, un argomento relativamente nuovo che sta affascinando molti studiosi e incuriosendo anche il pubblico meno esperto; dopo una breve premessa sulle geometrie non euclidee che sono alla base della geometria frattale si addentra nell'analisi delle caratteristiche di queste curiose figure. Alle analisi, accompagnate da esempi e dimostrazioni, segue una descrizione dei frattali e dei metodi di costruzione frattale più importanti e un'introduzione alla teoria del caos sia dal punto di vista fisico, attraverso gli attrattori e l'entropia, che da un punto di vista filosofico esplorando le possibili conseguenze nel pensiero umano. Dopo una breve ma significativa galleria sulla nuova arte frattale, la tesina si conclude con la motivazione del suo titolo. Per quanto concerne la bibliografia e la sitografia sono stati segnalati tutti i testi e i siti consultati, anche se utilizzati solo per semplici spunti nello sviluppo dei molti argomenti trattati.
Indice
• Introduzione pag. 2
• Premessa pag. 2
• La geometria di Reimann pag. 3
• Cos'è un frattale? pag. 4
• Autosimilarità pag. 5
• Perimetro illimitato pag. 6
• Perimetro nullo pag. 7
• L'insieme di Cantor pag. 7
• Area finita pag. 9
• Dimostrazione col fiocco di neve di Von Koch pag. 9
• Area nulla pag. 12
• Il triangolo di Sierpinski pag. 12
• Dimensione non intera pag. 14
• Struttura complessa a tutte le scale di riproduzione pag. 16
• Dinamica caotica pag. 17
• Il problema delle tangenti alle curve frattali pag. 19
• Il metodo IFS sviluppato da Michael E. Barnsley pag. 20
• Un esempio: la costruzione della felce pag. 21
• Frattali creati con la tecnica L-System pag. 22
• L'insieme di Benoit Mandelbrot pag. 24
• Benoit Mandelbrot (biografia in lingua inglese) pag. 27
• Benoit Mandelbrot (biografia in lingua italiana) pag. 29
• Gli insiemi di Gaston Julia pag. 30
• Come costruire un frattale pag. 33
• Metodo dell'autosomiglianza pag. 33
• Metodo del gioco del caos pag. 34
• Metodo del triangolo di Tartaglia pag. 35
• Entropia ed attrattori pag. 36
• I frattali e l'Universo pag. 37
• La teoria del caos pag. 42
• Arte frattale pag. 47
• Eadem mutata resurgo pag. 49
• Bibliografia pag. 50
• Sitografia pag. 51
• Ringraziamenti pag. 52
Come varia la lunghezza?
La lunghezza della figura diventa ogni volta i 2/3 della precedente, infatti ogni volta
eliminiamo la terza parte centrale di ognuno dei segmenti. Al crescere del numero dei
passi la lunghezza complessiva della curva diventa 0 in quanto la somma totale dei
segmenti eliminati è pari a:
Resta però un insieme di infiniti punti sconnessi: ad esempio i punti 0, 1, 1/3, 2/3, 1/9,
2/9... appartengono tutti all'insieme. Il fatto dipende dalla costruzione dell'insieme: poiché
ad ogni stadio successivo è rimosso un intervallo
adiacente al precedente, ogni estremo di un
intervallo rimosso non verrà più eliminato. L'insieme
di Cantor , per la sua forma peculiare, prende anche
il nome di polvere.
Qual è la dimensione?
Consideriamo il secondo passo della costruzione
della figura: abbiamo 2 segmenti identici ciascuno
dei quali è simile al precedente ed esattamente di
lunghezza uguale ad 1/3 del precedente. Dunque la
dimensione dell'insieme di Cantor è log 2 / log 3,
approssimabile a 0.630929... Esso è più di un punto,
ma meno di una linea!
E’ autosimile?
La risposta è affermativa, infatti la struttura che
osserviamo in scala normale viene ripetuta infinite volte all'interno della scala più piccola,
e la possiamo ritrovare qualsiasi sia la potenza della lente d'ingrandimento che usiamo.
L'insieme di Cantor presenta quindi pienamente le caratteristiche di un frattale.
8
Area finita
Il contorno dei frattali, pur avendo lunghezza infinita, è racchiuso in un'area limitata.
Dimostrazione con il fiocco di neve di Von Koch
L'area del fiocco di neve è limitata
perché è contenuta nel cerchio
circoscritto al triangolo equilatero di
partenza.
Il triangolo è inscrivibile in un cerchio.
Il centro del cerchio circoscritto ad un triangolo è detto
circocentro: esso è il punto di incontro degli assi dei lati.
Nel caso del triangolo equilatero il circocentro coincide
con il baricentro, il punto di incontro delle mediane. Il
baricentro ha la proprietà di dividere ogni mediana in due
parti, delle quali quella verso il vertice è doppia dell'altra.
Il raggio del cerchio circoscritto al triangolo equilatero è
quindi i 2/3 dell'altezza. Indichiamo con l'area del
S
0
triangolo.
Dopo il primo passo
La figura è costituita dall'unione di due triangoli equilateri
uguali che sono simmetrici rispetto al diametro parallelo a
ad un lato: ad esempio, nel disegno a fianco, i triangoli
sono simmetrici rispetto al diametro EF, parallelo al lato
AB. (Notare come si formino sui segmenti AB, CH e CB
tre classi di grandezze direttamente proporzionali e come
quindi, per il teorema di Talete, le rette che uniscono i
punti corrispondenti siano parallele).
Possiamo concludere che la figura risulta inscritta nel
cerchio circoscritto al triangolo equilatero di partenza.
Indichiamo con l'area della figura al primo passo.
S
1
Dopo il secondo passo
Dal triangolo equilatero HCI, come dagli altri, spuntano
due triangoli equilateri.
Per semplicità riferiamoci al solo triangolo HCI
relativamente al quale possiamo ripetere la stessa
dimostrazione fatta al passo precedente. La figura che si
9
forma è inscrivibile in un cerchio che, inoltre, risulta tangente internamente al cerchio
circoscritto al triangolo ABC. Continuando nel procedimento otterremo sempre cerchi
tangenti internamente ai cerchi già costruiti e quindi il fiocco di neve di von Koch avrà
area minore dell'area del cerchio circoscritto al triangolo ABC. Indichiamo con l'area
S
2
della figura completa al secondo passo.
Troviamo una formula per l’area del fiocco di neve
Ad ogni passo, si aggiungono al fiocco nuovi triangoli.
Per valutare la loro area complessiva, dobbiamo
determinare, di volta in volta:
• quanti triangoli si formano;
• quanto vale l'area di ciascuno di essi.
E' facile vedere che ad ogni passo si forma un triangolo
su ogni lato del fiocco. Ma quanti sono i lati?
Al passo 0 sono 3. Successivamente, ogni lato si divide
2 al
in 4 lati. Avremo quindi: 3×4 lati al passo 1; 3×4
k
passo 2... 3×4 lati al passo k. Di conseguenza si
formeranno: 3 triangoli al passo 1; 3×4 triangoli al
k-1
passo 2... 3×4 triangoli al passo k.
Resta da valutare l'area di ciascun triangolo, ma anche
questo non è difficile. Il lato di ogni nuovo triangolo vale 1/3 di quello dei triangoli formati
al passo precedente (è così che si costruisce il fiocco di neve). Di conseguenza, l'area
vale 1/9 di quella dei triangoli precedenti. Riassumendo:
• Al passo 0 l'area vale S
0
• Al passo 1 si formano 3 triangoli di area 1/9 di S ciascuno.
0 2
• Al passo 2 si formano 3×4 triangoli di area 1/9 di 1/9 di S =S /9 . Quindi
0 0
2 2 3
• Al passo 3 si formano 3×4 triangoli di area 1/9 di 1/9 di S = S /9 . Quindi
0 0
k-1 k
• triangoli di area S /9 . Quindi
Al passo k si formano 3×4 0
• Il fiocco di neve è la figura limite che si ottiene reiterando il procedimento
all'infinito. Per questo, occorre trovare il limite di S per che tende all'infinito. Tale
k
k
limite si calcola facilmente ove si noti la presenza, nelle somme parziali, di una
serie geometrica di ragione 4/9 e di termine iniziale 3/9.
10
• Ricordando la formula che esprime l'area di un triangolo equilatero di lato si
s
ottiene finalmente Curva e fiocco di neve di Von Koch
11
Area nulla
Altre volte l'area può essere addirittura nulla, come nel caso del triangolo di Sierpinski.
Il triangolo di Sierpinski
Questo è costruito seguendo il seguente metodo iterativo in cui il passo zero corrisponde
alla figura di partenza non ancora trasformata:
1. Prendiamo come figura di partenza un triangolo equilatero: poniamo per comodità
il lato = 1
2. Eliminiamo dalla sua superficie il triangolo che ha come lati i segmenti che
uniscono i punti medi dei lati del triangolo precedente: otteniamo 3 triangoli di lato
= 1/2
3. Ripetiamo il procedimento su ognuno dei 3 triangoli che si sono così formati:
otteniamo 9 triangoli di lato = 1/4
4. Ripetiamo il procedimento su ognuno dei 9 triangoli che si sono così formati:
otteniamo 27 triangoli di lato = 1/8
5. Ripetiamo il procedimento su ognuno dei 27 triangoli che si sono così formati:
otteniamo 81 triangoli di lato = 1/16
Osserviamo che ogni volta il numero di triangoli si triplica, mentre il lato di ciascuno di
essi si dimezza. E' quindi facile dedurre che al passo k:
-k -k k
• [ricordo che 2 = (1/2) ];
la misura di un lato è 2 k
• il numero di triangoli è 3 .
Un importante assioma della geometria ci assicura che è possibile dividere un segmento
il procedimento sopra descritto potrà essere
in un qualsiasi numero di parti uguali:
ripetuto senza limite. Si ottiene così il triangolo di Sierpinski, un frattale.
Caratteristiche:
• Autosimilitudine: Come si osserva dalla figura a destra, il triangolo ha la
caratteristica peculiare che, se ne ingrandiamo anche una piccola parte,
riproduciamo in scala la stessa figura di partenza.
• Perimetro infinito: Il perimetro del triangolo diventa ogni volta i 3/2 del precedente,
infatti i triangoli si triplicano restando simili a se stessi mentre il loro lato si
dimezza. Possiamo dunque affermare che, al crescere del numero dei passi,
anche il perimetro crescerà indefinitamente: esso tende ad infinito quando anche il
numero di passi tende ad infinito. 12
• Area nulla:
L'area del triangolo diventa ogni volta i 3/4 della precedente, infatti ad ogni
passo viene eliminato da ogni triangolo il triangolo formato dalle parallele ai
tre lati che uniscono i punti medi dei lati stessi. Possiamo dunque affermare
che, al crescere del numero dei passi, l'area decrescerà indefinitamente:
essa tende a zero quando il numero di passi tende ad infinito.
Dimensione frazionaria: il base al nostro metodo possiamo dedurre che la
dimensione del triangolo di Sierpinski è log3/log2 = 1,5849625.... essa è più
di una linea e meno di una superficie!
Si tratta inoltre di una curva continua che non ammette tangente in nessun
punto.
Dimensione del triangolo di Sierpinski
Applichiamo il concetto di dimensione appena al triangolo di
Sierpinski, ricordando che, in generale,se n è il numero di
ingrandimenti lineari, il numero di copie è rappresentato da una
potenza di base n e di esponente la dimensione.
Come si vede dall'immagine a fianco, sono quattro i triangoli
che possono comporre un triangolo con i lati ordinatamente
doppi. Il triangolo ha infatti la dimensione di una superficie, e
cioè due.
Raddoppiamo ora il lato di un triangolo di Sierpinski: ci si aspetterebbe di ottenere
quattro copie dell'originale, invece esse sono soltanto tre. (Ricordiamoci di non contare i
buchi!). d
Impostiamo dunque l'equazione 3 = 2 dove d è la dimensione.
1 2
Ora, poiché 2 = 2, e 2 = 4, il nostro numero deve essere compreso fra 1 e 2.
Ecco in evidenza il paradosso apparente dei frattali: sono più di una linea ma meno di
una superficie, otterremo che:
d =log 3 = log3/log2 = 1,5849625....
2
Altrimenti, si potrà arrivare a questo valore per successive approssimazioni secondo il
procedimento che segue.
1.4
2 = 2.639015...
1.5 = 2.828427...
2 1.7
2 = 3.249009...
1.58
2 = 2.989698...
1.585
2 = 3.000077...
1.5849625
2 = 2.9999999...
1.5849626 = 3.0000002...
2 13
Dimensione non intera
Per spiegare che cosa si intenda per dimensione non intera, innanzitutto occorre capire
che cosa si intenda per dimensione.
.....delle grandezze, quella che ha una dimensione è linea, quella che ne ha due è
superficie, quella che ne ha tre è corpo, e al di fuori di queste non si hanno altre
grandezze..... Aristotele
• Un punto non ha dimensione: né lunghezza, né larghezza, né altezza.
• Una retta ha una dimensione: la lunghezza, e si estende all'infinito nei due versi.
Un punto può essere individuato, su una retta orientata
sulla quale sia fissata un'origine ed una unità di misura,
mediante coordinata.
una sola
• Il piano ha due dimensioni, lunghezza e larghezza, e si
estende all'infinito in entrambe le direzioni. Un punto può
essere individuato, su un piano sul quale sia fissato un
sistema di riferimento ed una unità di misura, mediante coordinate.
due
• Lo spazio ha tre dimensioni,lunghezza, larghezza e profondità, e si
estende all'infinito in tutte e tre le direzioni. Un punto può essere
individuato, nello spazio sul quale sia fissato un sistema di
riferimento ed una unità di misura, mediante coordinate.
tre
I frattali possono avere dimensione non intera, anche con infinite cifre dopo la virgola.
Come può accadere? Dobbiamo guardare al concetto di dimensione sotto un altro
aspetto, partendo dal fatto che:
• Tutte le rette sono simili;
• Tutti i quadrati sono simili;
• Tutti i cubi sono simili.
La dimensione può essere definita, in modo più consono ai nostri scopi, nel seguente
modo:
1. Se n è il numero di ingrandimenti lineari, indichiamo con f(n) il numero di copie
dell'oggetto.
2. Si ha che f(n) è rappresentato dalla potenza di base n e di esponente la
dimensione. d
3. Dunque possiamo scrivere f(n) = n
[f(n)] = log[f(n)]/logn
4. Si ha quindi d =log n
Esempio
Prendiamo un segmento e raddoppiamo la sua lunghezza.
1
Otteniamo due copie del segmento originale. 2=2
In generale otteniamo tante copie quanto è il numero di
ingrandimenti.
Si ha che f(n) = n.
Dunque d=1 Prendiamo ora un rettangolo e raddoppiamo la
lunghezza di entrambe le sue dimensioni.
2
Otteniamo quattro copie dell'originale. 4=2
14
Se triplichiamo la lunghezza di
entrambe le sue dimensioni otteniamo
2
invece nove copie dell'originale. 9=3
In generale otteniamo che le copie sono
uguali al quadrato del numero di
ingrandimenti. 2
Si ha che f(n) = n
Dunque d=2
Prendiamo un cubo e raddoppiamo la lunghezza del suo
lato.
Otteniamo così otto copie dell'originale. 8=23
Se quadruplicassimo la lunghezza del lato, otterremmo
ben sessantaquattro copie dell'originale! 64=43
In generale otteniamo che le copie sono uguali al cubo
del numero di ingrandimenti.
3
Si ha che f(n) = n
Dunque d=3
Nel caso dei frattali possiamo calcolare la dimensione, tenuto conto della loro
autosimilarità, applicando la definizione nel
passaggio fra il passo iniziale ed il primo passo: ad
esempio, nel caso della curva di Koch, vediamo che
abbiamo 4 segmenti ognuno di lunghezza=1/3 della
precedente.
Dunque la dimensione è log(4)/ log(3) ≈ 1.26