Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
LE DONNE SI ORGANIZZANO
Le donne che parteciparono alla Resistenza
facevano parte di organizzazioni come:
• i Gruppi di Azione Patriottica
• le Squadre di Azione Patriottica
Fondarono inoltre i Gruppi di Difesa della
Donna, aperti a tutte le donne di ogni ceto
sociale e di ogni fede politica o religiosa,
intenzionate a partecipare all'opera di
liberazione della patria e a lottare per la
propria emancipazione e per garantire i
diritti delle donne, sovente diventate
capifamiglia, al posto dei mariti arruolati
nell'esercito.
IL RUOLO DELLE DONNE NELLA
RESISTENZA
In tutte le città le donne partigiane:
• lottavano quotidianamente per recuperare beni di massima necessità
per il sostentamento dei compagni;
• fondarono squadre di primo soccorso per aiutare i feriti e gli
ammalati;
• si occuparono dell'identificazione dei cadaveri e dell'assistenza ai
familiari dei caduti.
Erano indispensabili alla collettività partigiana: oltre
che cucinare, lavare, cucire e assistere i feriti,
partecipavano alle riunioni portando il loro contributo
politico ed organizzativo e all'occasione sapevano
anche cimentarsi con le armi. Le loro azioni erano
soggette a rischio quanto quelle degli uomini e quando
cadevano in mano nemica subivano le più atroci
torture. Dall'interno delle fabbriche, dove avevano preso il posto
degli uomini impegnati in guerra, organizzarono scioperi
e manifestazioni contro il fascismo.
LA STAFFETTA PARTIGIANA
Il ruolo della staffetta era spesso ricoperto da
giovani donne tra i 16 e i 18 anni, per il semplice
fatto che si pensava destassero meno sospetti e
che quindi non sarebbero state sottoposte a
perquisizione. Le Staffette avevano il compito di
garantire i collegamenti tra le varie
brigate e di mantenere i contatti fra i
partigiani e le loro famiglie; in alcuni casi
avevano anche il compito di
accompagnare gli eventuali resistenti.
Senza i collegamenti che loro
assicuravano, tutto si sarebbe fermato ed
ogni cosa sarebbe stata più difficile.
LA STAFFETTA PARTIGIANA
Le Staffette non erano
All'interno della brigata, armate e per questo il
la staffetta aveva spesso loro compito era molto
anche il ruolo pericoloso. Il loro
fondamentale di obiettivo era quello di
infermiera, tenendo i passare inosservate:
contatti con il medico e il infatti erano vestite in
farmacista per curare i modo comune, ma con
soldati dai pidocchi e dalle una borsa con doppio
ferite procurate in fondo, per nascondere
battaglia. tutto ciò che dovevano
trasportare.
Tenevano i collegamenti tra città e montagna. Percorrevano chilometri
in bicicletta, a piedi, talvolta in corriera e in camion, pigiate in un
treno insieme al bestiame, per portare notizie, trasportare armi e
munizioni, sotto la pioggia e il vento, tra i bombardamenti e i
mitragliamenti, con il pericolo ogni volta di cadere nelle mani dei
nazifascisti.
LA STAFFETTA PARTIGIANA
Nei momenti più difficili, le staffette Durante gli spostamenti,
recuperavano e mettevano in salvo erano sempre in prima
molti feriti e sbandati e ripristinavano linea: quando l'unità
quasi tutti i collegamenti che partigiana arrivava in
l'operazione nemica aveva interrotto. prossimità di un centro
abitato, era la staffetta
che per prima entrava in
paese per assicurarsi
che non vi fossero
nemici e dare il via
libera ai partigiani, per
proseguire nella loro
avanzata.
La figura della Staffetta fu molto rispettata
e fu il ruolo più riconosciuto per la
pericolosità e l'importanza.
ITALIANO:
DONNE IMPEGNATE A LOTTARE CONTRO LA
BRUTALITA’ DELLE GUERRE
L’ A gne se
mo v
a
rire a
Vig di Ren
anò a ta
L’AGNESE VA A MORIRE
Il romanzo, che ha ricevuto il premio Viareggio nel 1949, narra
di Agnese, una lavandaia che vive con il marito Palita, uomo
reso debole da una malattia, ma che, nonostante questo, è
politicamente impegnato a combattere il nazismo ed i
repubblichini.
Una sera, purtroppo, Palita viene prelevato dai nazisti,
probabilmente a causa di una soffiata da parte dei vicini in
seguito all’ospitalità offerta da lui e da Agnese ad un disertore
italiano.
Agnese sa che non rivedrà più suo marito e il suo timore viene
confermato da un ragazzo che era stato prelevato con Palita la
stessa sera. Entrambi erano stati caricati su di un convoglio
diretto ai campi di concentramento, ma durante il viaggio Palita
muore.
Dal momento in cui lui viene catturato dai nazisti, Agnese
inizia a collaborare con i partigiani, divenendo una staffetta.
L’AGNESE VA A MORIRE
Nel frattempo i vicini di casa intrattengono rapporti con i soldati
nazisti. Una sera
uno di loro, dopo aver bevuto, spara per divertimento alla gatta
di Agnese, quella gatta che era stata di Palita e che per Agnese
rappresentava tutto ciò che gli rimaneva di lui.
Agnese, per reazione, colpisce alla testa il soldato con il fucile e,
credendolo morto, fugge e si nasconde presso una famiglia di
partigiani. Da questo momento il suo impegno contro la violenza
nazista e repubblichina non conosce tregua.
Purtroppo proprio quando gli alleati inglesi stanno per
sconfiggere il nemico, Agnese viene trattenuta dai soldati tedeschi
e riconosciuta da Kurt, il soldato che lei aveva creduto morto. A
quel punto Agnese viene uccisa.
L’AGNESE VA A MORIRE
Il romanzo, scritto da Renata Viganò,
probabilmente è di ispirazione
autobiografica, dal momento che
l’autrice fu, con il marito, una
partigiana della resistenza italiana.
L’AGNESE VA A MORIRE
La storia è ambientata nelle Valli di
Comacchio negli otto mesi precedenti
la liberazione italiana (quindi tra
settembre 1944 e il 25 aprile 1945).
Dal li bro
usci è s ta
t o to
nel
Giul trat
19 to
ia 7
n 6, il
o film,
per
Mon l a
tald re
g
o ia di
ITALIANO: DONNE IMPEGNATE A LOTTARE CONTRO
LE BRUTALITA’ DELLE GUERRE
a
a
t
i
l
o
L
e
r
e
g
g
e di
L n
a i
r s
e fi
h a
Te N
r
a
z
A
LEGGERE LOLITA A
TEHERAN
Leggere Lolita a Teheran trae spunto dall’esperienza dell’autrice che è
stata professoressa di letteratura inglese presso un’università a Teheran. Lì ha
incontrato delle studentesse che ritornano nelle protagoniste del romanzo.
Nel libro l'autrice dice di aver rielaborato e rimescolato i fatti e le storie in
modo da rendere impossibile il riconoscimento delle persone reali dietro i
personaggi in modo da tutelarne la sicurezza.
Il romanzo racconta della
professoressa Nafisi che viene espulsa
dall'università Allameh Tabatabei, in
quanto non adeguata alle regole
dettate dal terribile regime
khomeinista. Tuttavia non lascia
totalmente l'insegnamento e decide di
indire un seminario da tenersi ogni
giovedì mattina presso la sua
abitazione. Partecipano al seminario le
sette studentesse migliori dell'autrice:
Manna, Nassrin, Mahshid, Yassi, Azin,
Mitra e Sanaz.
LEGGERE LOLITA A
TEHERAN
Al seminario si discute di letteratura, in particolare di grandi
romanzi come Lolita, Il grande Gatsby, Orgoglio e pregiudizio,
Cime tempestose, Daisy Miller, Piazza Washington, Le Mille e
una Notte e tanti altri. Ogni giovedì mattina, le sette ragazze,
coperte di vesti e di veli neri, salgono velocemente le scale,
suonano il campanello, varcano la porta, si tolgono le vesti e
i veli. In quel momento, tutto si trasforma: scompare l'orribile
mondo reale, dominato dal nero e dai maschi pelosi, e
appare il meraviglioso regno dei colori dei fiori e delle
antiche storie iraniane.
Ecco le vesti bianche, gialle, verdi, marrone, rosse, celesti
prorompere all'improvviso; mentre le ragazze dal volto
luminoso liberano i magnifici capelli castano scuri, li scuotono
da un lato all'altro, si passano le dita tra le ciocche, come per
essere certe di possedere il loro bene più prezioso.
Liberando i colori e i capelli, le sette ragazze entrano in un
altro tempo, che comprende tutti i tempi. Entrano in uno
spazio magico fuori dallo spazio.
LEGGERE LOLITA A
TEHERAN
Con il passare del tempo, durante il seminario, le ragazze
fraternizzano e cominciano a raccontare i loro fatti privati. Si scoprono
così i dettagli delle loro vite. Manna è una poetessa sposata per amore
con un ragazzo anch'esso appassionato di letteratura di nome Nima.
Azin, una ragazza molto bella, è sposata con un uomo molto ricco che
la picchia. Sanaz è fidanzata con un ragazzo che vive in Inghilterra e
che ha visto pochissimo. Yassi è l'allegra del gruppo. Nassrin è una
contraddizione in termini e ha passato cinque anni in prigione.
Ognuna di esse, a modo suo, espone le difficoltà di essere donna
nella repubblica islamica dell'Iran.
Ognuna di esse cerca, in
quei momenti, di
riappropriarsi della propria
vita, una vita che fuori di
lì non vale nulla perché
regolata da leggi assurde,
disposte da uomini che
nei confronti delle donne
ITALIANO: DONNE IMPEGNATE A LOTTARE CONRO LA
BRUTALITA’ DELLE GUERRE
So t
to i l bu rqa
di
Deb or a h E ll i s
SOTTO IL BURQA
Il libro racconta di Parvana, una ragazzina
undicenne che vive a Kabul, in Afghanistan. La
sua vita si svolge tranquillamente fino a
quando nel paese non assumono il potere i
Talebani. Una trasformazione improvvisa
irrompe nella sua vita. Perde la scuola, gli
amici ed è costretta a cambiare spesso casa.
Le regole che si affermano nel paese sono per
lei incomprensibili: le donne sono costrette a
stare in casa, a uscire solo se accompagnate
da un uomo e mai senza il burqa, costrette a
non frequentare la scuola e a non lavorare.
Una sera il padre viene prelevato e rinchiuso
in carcere perché considerato dai Talebani un
seguace delle idee occidentali. Per Parvana e
gli altri suoi famigliari: la mamma, le due
sorelle Maryam e Nooria, il fratellino Ali di soli
due anni inizia un periodo difficilissimo.
L’arrivo di un’amica di famiglia, la signora
Weera, incontrata per caso da Parvana lungo
la strada, riporta la situazione ad una certa
SOTTO IL BURQA
Dal momento che in casa non c’è alcun uomo
in età da lavoro bisogna trovare un modo per
recuperare del denaro. Ecco quindi l’idea di
camuffare Parvana da ragazzo per permetterle
di uscire, di lavorare e mantenere la famiglia.
Parvana si reca quindi al mercato dove scrive e
legge lettere per le persone analfabete,
dedicandosi a quel lavoro che aveva appreso
da suo padre quando ancora era libero.
Un giorno arriva una lettera alla madre che le
annuncia che la figlia Nooria avrebbe dovuto
andare a Mazar per sposarsi. La madre
acconsente anche perché sa che in quel luogo i
Talebani non sono ancora arrivati e questo
potrebbe consentire alla figlia di continuare gli
studi. Parvana, però, dopo che la madre, le
sorelle ed il fratello sono partiti incontra una
ragazza senza il burqa, Homa, proveniente da
Mazar, che le riferisce di essere scappata da
quella città a causa dell’arrivo dei Talebani. Per
Parvana nuove preoccupazioni.
SOTTO IL BURQA
Parvana saluta così il
suo mondo: Kabul, la
signora Weera, la sua
nuova amica Homa, la
sua ex compagna di
scuola Shauzia, anche lei
ormai quotidianamente
vestita da ragazzo, e si
avvia verso una nuova
vita, per ritrovare le
persone che ama, per
non perdere la speranza,
per continuare a credere
nel futuro.
GEOGRAFIA: I PAESI DI
RELIGIONE ISLAMICA
La reli gione
islami
ca
, una
tre delle
gra
n di religioni
monot ei
ste, è
pratica ta
preval
en temente
Indone in
si a, nell’Asia
Meridi onale, in
Medio Orient e
nell’Af e
rica su
b-
sahari
ana.
VICINO E MEDIO ORIENTE
Regio
ne situata
sezion n
ella
e sud
-
occid en
tale
I dell’A
suoi si
co a.
nfini
segna sono
ti da diversi
golfi e mari c
insinu he si
ano tr
a
Paesi i va
. ri
E’ un’
ar
ea geogra
di imp fica
o
rtanza
strate g
ica, dal
mome
n
to che
un svo
ru olo l
ge
di ponte
Asia, Eu tr a
ropa
Regio e Afr
ne i ca.
da i
preca delic ati
ri equilibri e
politic
o sociali.
L’area è
politic
a
mente
suddi visa i
n 16 s
L’IRAN
• Il territor
io è costitu
ito da
altopiano, un am
pio
a
rido •
e sabb La
io s po
o.
• L’econom polazi
ia one
è 60%,
poco è,
sv iluppata al per
un di
tasso il
co s
n otto
di anni.
disoccupaz d
ei 25/3
io
n e
elevato. molto 0
•
Il pae se era
• Le abitat
attivit passa
à industriali o
to nel
dai
sono Persia
prevalentem •
basate Il pae ni
se .
ente è
sull’es s tato
trazione dal
petrolio g
19 uidato
de 79
l al ,
1 9
dall’ay 8
9
atollah
guida Khomeini,
religio
sa
che e politica,
ha impos
to
osserv una
anza r igida
d
el
del prec
Co
ra etti
no che
compo
rt
ano una
limitaz for te
io
ne delle
person lib ertà
ali.
• Tali lim itazioni
perdu
rano t
uttora
L’AFGHANISTAN
• Ha un te
rritorio mon tuoso.
• Il sistema economico è ancora