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Introduzione Domotica e Risparmio energetico, tesina
La tesina di maturità descrive il tema della domotica e del risparmio energetico. La premessa storica ai processi di automazione e controllo della casa risale al periodo a cavallo tra l’‘800 e il’‘900. In tale epoca è stato possibile diffondere nelle società industriali l'energia elettrica sui territori nazionali, contestualmente all'invenzione della lampadina e dei primi manodomestici a cui furono applicati i primi motorini elettrodomestici. Tutte le invenzioni di quel periodo si possono ritrovare nei moderni elettrodomestici, in origine certamente meno evolute, ma con gli stessi scopi applicativi come ad esempio i ventilatori il ferro da stiro e successivamente i fornelli e le stufe elettriche. Parallelamente al processo di “meccanizzazione” della casa, con un incessante aumento di prototipi e oggetti di serie, si svilupparono il movimento moderno e la nascita dell’industrial Design nella Bauhaus di Gropius.
La casa elettrica in Italia è stata presentata da SCAEM, nel 1930, a Monza e progettata dal Gruppo Sette, composto di giovani architetti italiani.
Questo progetto rappresenta il primo vero prototipo su cui I'abitazione razionale e le tecnologie domestiche impiantistiche si misurano in una dimensione dell’abitare che, sebbene sia intesa come "casa vacanza", in realtà prefigura lo standard della casa di tutti i giorni. Il prototipo, infatti, non era alla portata di tutte le tasche ma annunciava I'evoluzione che poi ci sarebbe stata con il boom economico a cavallo del 1960. Il primo progetto di casa intelligente, in cui sono dispiegate in grande quantità le tecnologie informatiche in funzione di un nuovo modo di abitare, è la casa di Ahwatukee, realizzata a cavallo tra gli anni '70 e '80. Questo edificio, frutto dell'innovazione tecnologica dei microchip, si presenta come effettivo precursore delle innovazioni odierne che utilizzano tecnologie simili più raffinate, standardizzate e miniaturizzate. In Europa, tra le più indicative realizzazioni di questo Progetto, si può citare I'operazione DORIS in Alsazia per conto del H.L.M. di Strasburgo, in cui quarantadue alloggi sono stati realizzarci con il sistema Syforic e Shlumberger, basato su funzioni di sicurezza, confort ambientali e teleallarmi. Nel 1983, nell'ambito delle evocazioni espositive di scenari futuri alla Triennale di Milano, Ugo la Pietra presentò "La casa telematica", realizzata con divisori attrezzati per la sicurezza e controllo dell'ambiente (confort e illuminazione) e provvista dei più avanzati sistemi di telecomunicazione quali videocitofono, videotext e teletext.
Interessante è la possibilità, attraverso un'impiantistica sofisticata e robotizzata inglobata negli arredi, di autoprodurre alghe alimentari, verdura e piante, attraverso sistemi idroponici e illuminazione artificiale. La risposta giapponese all'evoluzione dell'abitazione si è inizialmente concentrata con la Next house tra il 1982 e il 1985: sperimentazione di tecnologie domotiche con attenzione alla razionalizzazione dell’energia e del confort abilitativi. In Giappone la TRON House di Ken Sakamura, su una superficie di 230 metri quadrati inaugurata nel 1989, rappresenta la punta più avanzata di quel periodo a livello mondiale potendo usufruire di tecnologie già parzialmente sperimentate nelle applicazioni elettroniche e telematiche con il dispiegamento di più di mille microchip e soluzioni spaziotemporali dell'abitazione che ancora oggi possiamo ritrovare nelle odierne applicazioni. La tesina permette anche dei collegamenti multidisciplinari.
Collegamenti
Domotica e Risparmio energetico, tesina
Costruzioni -
Heliotrop, grattacielo San Paolo, casa Guggino, casa Vischi
.Inglese -
Passive Solar Heating, Active Solar Heating Systems| Photovoltaic Power Supply System, Floor Heating System
.LA DOMOTICA E IL
RISPARMIO
ENERGETICO
UN FUTURO MIGLIORE
Alessio Pascon 5^Btc
Esame di Stato
Premessa storica
La premessa storica ai processi di
automazione e controllo della casa risale al
periodo a cavallo tra l’‘800 e il’‘900. In tale
epoca è stato possibile diffondere nelle
società industriali l'energia elettrica sui
territori nazionali, contestualmente
all'invenzione della lampadina e dei primi
manodomestici a cui furono applicati i primi
motorini elettrodomestici. Tutte le invenzioni di quel periodo si possono
ritrovare nei moderni elettrodomestici, in origine certamente meno evolute,
ma con gli stessi scopi applicativi come ad esempio i ventilatori il ferro da
stiro e successivamente i fornelli e le stufe elettriche. Parallelamente al
processo di “meccanizzazione” della casa, con un incessante aumento di
prototipi e oggetti di serie, si svilupparono il movimento moderno e la
nascita dell’industrial Design nella Bauhaus di Gropius. La casa elettrica in
Italia è stata presentata da SCAEM, nel 1930, a Monza e progettata dal
Gruppo Sette, composto di giovani architetti italiani. Questo progetto
rappresenta il primo vero prototipo
su cui I'abitazione razionale e le
tecnologie domestiche
impiantistiche si misurano in una
dimensione dell’abitare che,
sebbene sia intesa come "casa
vacanza", in realtà prefigura lo
standard della casa di tutti i giorni.
Il prototipo, infatti, non era alla
portata di tutte le tasche ma
annunciava I'evoluzione che poi ci sarebbe stata con il boom economico a
cavallo del 1960. Il primo progetto di casa intelligente, in cui sono
dispiegate in grande quantità le tecnologie informatiche in funzione di un
nuovo modo di abitare, è la casa di Ahwatukee, realizzata a cavallo tra gli
anni '70 e '80. Questo edificio, frutto dell'innovazione tecnologica dei
microchip, si presenta come effettivo precursore delle innovazioni odierne
che utilizzano tecnologie simili più raffinate, standardizzate e miniaturizzate.
In Europa, tra le più indicative realizzazioni di questo Progetto, si può citare
I'operazione DORIS in Alsazia per
conto del H.L.M. di Strasburgo, in cui
quarantadue alloggi sono stati realizzarci
con il sistema Syforic e Shlumberger,
basato su funzioni di sicurezza, confort
ambientali e teleallarmi. Nel 1983,
nell'ambito delle evocazioni espositive di
scenari futuri alla Triennale di Milano,
Ugo la Pietra presentò "La casa
telematica", realizzata con divisori
attrezzati per la sicurezza e controllo 1
dell'ambiente (confort e illuminazione) e provvista dei più avanzati sistemi
di telecomunicazione quali videocitofono, videotext e teletext. Interessante
è la possibilità, attraverso un'impiantistica sofisticata e robotizzata
inglobata negli arredi, di autoprodurre alghe alimentari, verdura e piante,
attraverso sistemi idroponici e illuminazione artificiale. La risposta
giapponese all'evoluzione dell'abitazione si è inizialmente concentrata con
la Next house tra il 1982 e il 1985: sperimentazione di tecnologie domotiche
con attenzione alla razionalizzazione dell’energia e del confort abilitativi. In
Giappone la TRON House di Ken Sakamura, su una superficie di 230 metri
quadrati inaugurata nel 1989, rappresenta la punta più avanzata di quel
periodo a livello mondiale potendo usufruire di tecnologie già parzialmente
sperimentate nelle applicazioni elettroniche e telematiche con il
dispiegamento di più di mille microchip e soluzioni spaziotemporali
dell'abitazione che ancora oggi possiamo ritrovare nelle odierne
applicazioni. 2
La domotica è il Complesso di tecnologie informatiche ed elettroniche
applicate alla gestione delle apparecchiature domestiche. Essa prevede
sistemi di controllo automatizzati, che mirano a migliorare le prestazioni
degli apparecchi domestici, semplificarne le modalità di utilizzo,
aumentarne la sicurezza, ridurre i consumi energetici e, nel complesso,
innalzare il livello di comfort dell’abitazione.
Quando, alla fine degli anni Ottanta, furono messe a punto le reti
informatiche locali, divenne possibile creare all'interno degli edifici un
sistema standardizzato di collegamenti, in grado di far comunicare fra loro
dispositivi di tipo diverso. Utilizzando la rete, un dispositivo di comando può
trasferire le informazioni a un apparecchio posto in qualunque punto
dell’edificio, mentre un sensore può inviare un allarme al dispositivo di
segnalazione, che a sua volta può trasmetterlo direttamente a una
centralina esterna per la sicurezza. In una rete così realizzata, i dispositivi
terminali di ricezione e invio dei dati possono essere spostati, o possono
aumentare di numero, a seconda delle esigenze dell'utente, pur
mantenendo invariata la struttura dell’installazione.
La diffusione di questi sistemi è ancora molto limitata, soprattutto a causa
dei costi elevati. Si trovano, con funzioni piuttosto circoscritte, nei grossi
impianti alberghieri di recente costruzione, negli aeroporti (ad esempio, è
informatizzato in questo senso il sistema di recupero dei bagagli
all’aeroporto di Malpensa 2000), nelle stazioni, nei luoghi destinati a servizi
collettivi.
Un impianto domotico dovrebbe presentare le seguenti
caratteristiche:
Semplicità: il sistema domotico è diretto ad un pubblico vasto e non
professionale, per questo deve essere semplice da usare secondo modalità
naturali, univoche e universalmente riconosciute attraverso un'interfaccia 3
“user friendly”, deve inoltre essere sicuro e non deve presentare pericoli per
chi non ne conosce o comprende le potenzialità.
Continuità di funzionamento: il sistema deve essere costruito pensando
al fatto che dovrà offrire un servizio continuativo e per questo praticamente
immune da guasti o semplice da riparare anche per personale non esperto
o, nel caso, necessitare di tempi brevi per la rimessa in funzione.
Affidabilità: il sistema funziona sempre, senza richiedere particolari
attenzioni; anche in caso di guasti esso deve essere in grado di fornire il
servizio per il quale è stato progettato o uno simile in caso di funzionamento
ridotto, deve essere inoltre in grado di segnalarne il mancato funzionamento
e di generare un report delle eventuali anomalie.
Basso costo: affinché un sistema domotico sia alla portata di tutti deve
avere un costo contenuto, inteso come economicità delle periferiche
(sensori, attuatori, ecc.) e della rete di interconnessione tra i diversi moduli
funzionali.
Le tecnologie per la domotica permettono inoltre di ottenere alcuni vantaggi
quali ad esempio:
Risparmio energetico: un sistema completamente automatizzato dovrà
evitare i costi generati da sprechi energetici dovuti a dimenticanze o ad
altre situazioni, monitorando continuativamente i consumi e gestendo le
priorità di accensione degli elettrodomestici.
Automatizzazione di azioni quotidiane: un sistema di home automation
deve semplificare alcune azioni quotidiane, soprattutto quelle ripetitive, non
deve in alcun modo complicarle.
Tutte queste caratteristiche, se non sviluppate singolarmente ma nel loro
insieme, portano alla creazione di un sistema domotico integrato che può
semplificare la vita all'interno delle abitazioni. La casa diventa intelligente
non perché vi sono installati sistemi intelligenti, ma perché il sistema
intelligente di cui è dotata è capace di controllare e gestire in modo facile il
funzionamento degli impianti presenti. Attualmente le apparecchiature
tecnologiche sono poco integrate tra loro e il controllo è ancora ampiamente
manuale, nella casa domotica gli apparati sono comandati da un unico
sistema automatizzato che ne realizza un controllo intelligente.
La domotica, inoltre, si propone come sistema per rendere relativamente
autosufficienti anziani e disabili: attrezzando l’abitazione con strumenti ed
elettrodomestici robotizzati, un computer centrale e un sistema di
videocamere, ad esempio, un individuo costretto all’immobilità può
muoversi virtualmente nell’abitazione mediante il comando a distanza degli
4
apparecchi elettrici ed elettronici, delle porte, delle finestre e
dell’illuminazione.
La parte della quale oggigiorno si sente parlare più spesso é la domotica
applicata nella riduzione dei consumi energetici e quindi nel risparmio
energetico, attraverso cinque aspetti fondamentali:
Il controllo intelligente del clima
- Il controllo intelligente dell’illuminazione
- Il controllo intelligente di finestre e tapparelle
- Il controllo intelligente degli elettrodomestici
- i dispositivi di comando (che ne permettono il funzionamento),
-
Il controllo intelligente del clima.
Il progetto deve prevedere una gestione indipendente del clima in ogni
ambiente dell'abitazione; per questa ragione devono essere installati in
tutte le stanze termostati da parete con display per il controllo locale della
temperatura. Grazie ai termostati, si possono impostare temperature
differenti a seconda dell’uso dell’abitazione nei diversi momenti della
giornata: infatti, si può decidere di riscaldare solo alcune stanze
differenziando automaticamente la temperatura tra un ambiente e l’altro.
Nel caso l’impianto di riscaldamento/raffreddamento sia in funzione,
l’apertura delle finestre causa una dispersione di calore in inverno e di
fresco in estate. In fase di progetto deve essere prevista l’installazione di
specifici contatti magnetici su tutti gli infissi che interagiscono con il sistema
domotico: l’impianto di riscaldamento/raffreddamento della singola stanza si
attiverà/disattiverà, evitando così inutili sprechi di energia in caso di
apertura di porte o finestre per un tempo prolungato.
Il controllo intelligente dell'illuminazione.
Gli impianti tecnologici dell’abitazione possono essere automatizzati
introducendo rivelatori di presenza distribuiti puntualmente in tutti gli
ambienti.
In tutte le zone dell'abitazione vengono automatizzate l’accensione e lo
spegnimento delle luci in funzione del passaggio delle persone. In questo
modo ci sarà consumo di elettricità ridotto solo in caso di reale presenza di
persone.
Il controllo intelligente di finestre e tapparelle.
Il controllo delle tapparelle (schermature) può essere motorizzato e azionato
automaticamente dai rilevatori di presenza, che, in funzione
dell’illuminamento esterno, alzano le tapparelle per massimizzare il
contributo energetico gratuito dell’irraggiame