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Sintesi
Introduzione Disumanizzazione - Tesina


Ho deciso di parlare del tema della disumanizzazione nella mia tesina di maturità non solo perché durante quest'ultimo anno scolastico l'ho trovato particolarmente interessante, ma anche perché ritengo sia un argomento di attualità che va coinvolgendo un numero sempre maggiore di persone. Oggigiorno la disumanizzazione può avvenire attraverso diversi oggetti tecnologici. Innanzitutto attraverso la macchina industriale: come aveva anticipato Marx, l'operaio subisce attraverso essa un processo di alienazione, caratteristica fondamentale per la disumanizzazione. Con il progredire della tecnologia oggi assistiamo ad altri tipi di disumanizzazione: video-games, televisione, social-network. Questi tipi di oggetti alle volte assumono talmente tanta importanza nella vita di certe persone che spesso queste perdono di vista il contatto con la realtà.
Per tanto, mi accingo a parlare, nella mia tesina, del tema della disumanizzazione esponendo le teorie di Karl Marx circa l'alienazione dell'operaio. Dopodiché attraverso la poesia Aurora di Federico Garcia Lorca racconterà ciò che l'autore ha percepito durante un suo viaggio nell'industrializzata città di New York: appunto, una popolazione disumanizzata. Tratterò nella tesina inoltre, l'opera di Luigi Pirandello Quaderni di Serafino Gubbio, operatore e in maniera più breve il celebre film del 1936 di Charlie Chaplin Modern Times. In conclusione farò una breve riflessione in cui confronterò il protagonista del romanzo di Pirandello con alcuni esempi moderni di disumanizzazione.

Collegamenti


Disumanizzazione - Tesina



Filosofia: Alienazione secondo Karl Marx.
Spagnolo: Aurora - Federico Garcìa Lorca (1929).
Italiano: Quaderni di Serafino Gubbio, operatore - Luigi Pirandello (1916).
Cinematografia americana: Tempi Moderni, Charlie Chaplin (1936).
Conclusione: Riflessioni e confronto con il presente
Estratto del documento

INDICE

I. INTRODUZIONE .........................................................................................................pag. 3

II. FILOSOFIA ..................................................................................................................pag. 4

- L'alienazione secondo Karl Marx

III. LETTERATURA SPAGNOLA ........................................................................................pag. 5

- Aurora di Federico Garca Lorca �

IV. LETTERATURA ITALIANA ..................................................................................... pag. 7

- Quaderni di Serafino Gubbio, operatore di Luigi Pirandello

V. CINEMATOGRAFIA STATUNITENSE........................................................................... pag. 9

- Modern Times di Charlie Chaplin

VI. CONCLUSIONE............................................................................................................ pag. 10

- Riflessione e confronto di casi contemporanei di disumanizzazione

VII. BIBLIOGRAFIA E FILMOGRAFIA............................................................................ pag.11

2

INTRODUZIONE

Ho deciso di parlare del tema della disumanizzazione non solo perché durante

quest'ultimo anno scolastico l'ho trovato particolarmente interessante, ma anche perchè ritengo

sia un argomento di attualità che va coinvolgendo un numero sempre maggiore di persone.

Oggigiorno la disumanizzazione può avvenire attraverso diversi oggetti tecnologici. Innanzitutto

attraverso la macchina industriale: come aveva anticipato Marx, l'operaio subisce attraverso essa

un processo di alienazione, caratteristica fondamentale per la disumanizzazione. Con il progredire

della tecnologia oggi assistiamo ad altri tipi di disumanizzazione: video-games, televisione,

social-network. Questi tipi di oggetti alle volte assumono talmente tanta importanza nella vita di

certe persone che spesso queste perdono di vista il contatto con la realtà.

Per tanto, mi accingo a parlare del tema della disumanizzazione esponendo le teorie di

Karl Marx circa l'alienazione dell'operaio. Dopodich attraverso la poesia Aurora di Federico

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Garca Lorca racconter ci che l'autore ha percepito durante un suo viaggio nell'industrializzata

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citt di New York: appunto, una popolazione disumanizzata. Tratter inoltre, l'opera di Luigi

Pirandello Quaderni di Serafino Gubbio, operatore e in maniera pi breve il celebre film del

1936 di Charlie Chaplin Modern Times. In conclusione far una breve riflessione in cui

confronter il protagonista del romanzo di Pirandello con alcuni esempi moderni di

disumanizzazione. 3

FILOSOFIA

L'alienazione secondo Karl Marx

L'alienazione del proletario avviene secondo quattro livelli differenti.

Il primo livello di alienazione avviene rispetto all ggetto del suo lavoro (prodotto nel quale il

lavoro si realizza oggettivandosi): l ggetto non appartiene al lavoratore e l ggettivazione

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quindi alienazione, espropriazione da parte del capitalista del lavoro del proletario; il secondo

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livello rispetto all ttivit lavorativa: il lavoro dell peraio, grazie all ntroduzione delle

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macchine, ripetitivo e meccanizzato; il terzo livello di alienazione avviene rispetto alle

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prerogative proprie dell ssere umano: l omo perde la libert e la creativit peculiarit del

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suo stesso essere, separando il lavoro mentale da quello fisico; il quarto rispetto al suo

prossimo: l ntagonismo e il conflitto sono permanenti tra gli uomini, non solo nell

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pposizione proletario/ capitalista, ma anche all nterno della stessa classe lavoratrice.

La proprietà privata capitalistica è il risultato del lavoro alienato, anzi: è insieme il mezzo,

la realizzazione e il risultato del lavoro alienato. L’emancipazione diventa quindi la

riappropriazione di ciò che è andato perduto con l’alienazione: l’emancipazione dell’operaio è la

generale emancipazione umana.

Il Vero Comunismo è invece “negazione della negazione”: soppressione dell’alienazione in vista

della riappropriazione di se stesso da parte dell’uomo all’interno di tutta la ricchezza dello

sviluppo storico. L'uomo è un ente naturale e sociale, quindi la riappropriazione non si realizza

nell'avere, ma nel pieno recupero del rapporto uomo-natura, uomo-uomo. 4

LETTERATURA SPAGNOLA

Poesia Aurora (1929-1930)

di Federico García Lorca

Lorca siempre trató el tema del destino trágico del hombre.

Con la experiencia en Nueva York Lorca quiere explicar el dolor de los demás y se abre a la

poesía social, la poesía de un mundo que esclaviza a los hombres. De hecho este viaje a Nueva

York representa una ruptura que marca el paso desde el yo (angustia existencial) al nosotros

(temas sociales, hombre alienado).

En Aurora Lorca habla del tema de la dishumanización.

La aurora de Nueva York tiene

cuatro columnas de cieno

y un huracán de negras palomas

que chapotean las aguas podridas.

La aurora de Nueva York gime

por las inmensas escaleras

buscando entre las aristas

nardos de angustia dibujada.

La aurora llega y nadie la recibe en su boca

porque allí no hay mañana ni esperanza posible.

A veces las monedas en enjambres furiosos

taladran y devoran abandonados niños.

.

niños

Los primeros que salen comprenden con sus huesos

que no habrá paraíso ni amores deshojados;

saben que van al cieno de números y leyes,

a los juegos sin arte, a sudores sin fruto.

.

fruto

La luz es sepultada por cadenas y ruidos

en impúdico reto de ciencia sin raíces.

Por los barrios hay gentes que vacilan insomnes

como recién salidas de un naufragio de sangre. 5

Esta poesía es un cuadro surrealista de un paisaje urbano en el momento del amanecer a través

del que Lorca critica a la sociedad industrializada y deshumanizada donde la naturaleza,

symbolizada por la aurora que no puede triunfar, ha perdido la lucha contra la civilización y

donde las personas son como fantasmas.

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La poes est dividida en dos partes: en la primera parte est la descripci de la

Aurora en Nueva York donde destaca la suciedad y violencia su violencia.

La Aurora tiene cuatro columnas de cieno, es decir los rascacielos. Hay negras palomas y aguas

podridas. La personificaci La aurora de Nueva York gime nos dice que la naturaleza en esta

ciudad est angustiada, oprimida, es artificial y tiene dificultad en crecer. Se describe el fracazo

de la luz en la ciudad.

En la segunda parte hay una reflexión sobre la Aurora descrita como su imposibilidad de

existir a causa de de esa sociedad dominada por el dinero y por la alienación del trabajo que

esclaviza al ser humano.

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La expresi nadie la recibe en su boca alude a la comuni para indicar que en la ciudad no hay

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ni maňana ni esperanza (futuro). All no comienza el d ya que se habla de la desesperaci .

De hecho hay una referencia a las plagas de Egipto: el dinero devora a abandonados niňos

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(aspecto m d il del hombre). La gente entiende que no habr para o. Despu se describe a

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la sociedad industrial. El ambiente de trabajo es sin arte: el arte representa la creatividad;

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all no hay naturaleza sino monoton . La expresi sin fruto indica que el trabajo de esos

individuos no tiene fruto.

Al final subraya la dishumanización: describiendo a los hombres como seres alienados, como

fantasmas. En efecto se dice que la luz está sepultada en las fábricas donde la esperanza de un

futuro no puede entrar. La Aurora representa lo humano, la naturaleza y se contrapone a la

Ciencia sin raíces,la ciencia que ha perdido en este mundo industrializado su relación con la

naturaleza. La Gente que vacila recuerda los fantasmas: la gente se levanta con esta sensación de

naufragio de sangre. Su vida está marcada por la desgracia, por el desastre.

En esta poesía hay muchas negaciones para negar todo lo positivo que un ser humano espera de la

vida. Los versos son libres y de medida diferente. No hay elementos de la tradición, sino

imagenes surrealistas. 6

LETTERATURA ITALIANA

Quaderni di Serafino Gubbio, operatore (1916)

di Luigi Pirandello

Il romanzo racconta la storia di Serafino Gubbio, un cineoperatore dell'industria

cinematografica Kosmograph. Serafino inizialmente viene ospitato in un ospizio di

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mendicit a Roma e si sente completamente alienato dal suo lavoro, tant' che poi afferma: " Finii

d'esser Gubbio e diventai una mano". La mansione a lui affidata, infatti, consiste solamente nel

girare continuamente la manovella di una cinepresa.

Il protagonista giornalmente appunta in un diario tutti gli eventi che riguardano quelli che

operano nel suo ambiente e prende nota specialmente della storia di un'attrice russa, grande

seduttrice di uomini, Varia Nestoroff, paragonata da lui ad una tigre, donna che ferisce gli uomini,

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ma che da ci non trae alcuna gratificazione. La trascrizione delle sue memorie e di ci che gli

accade intorno altro non che un mezzo che gli permette di dare sfogo alla frustrazione

causatagli dall'asservimento alla macchina con cui lavora quotidianamente.

Di particolare importanza è uno dei brani conclusivi al romanzo.

Serafino esordisce affermando di essere ormai diventato l'operatore perfetto, in quanto ha

perso l'uso della parola, raggiungendo così un livello ancora più alto di disumanizzazione e

spersonalizzazione necessarie a praticare in modo impeccabile il mestiere del cineoperatore.

Ora l'unica voce che Serafino possiede sono una penna e un pezzo di carta. Dopodiché racconta

il terribile evento che lo ha portato alla perdita della sua facoltà di comunicare.

Quel giorno avrebbe dovuto riprendere una scena in cui Aldo Nuti, ex amante dell'attrice Varia

Nestoroff, travestito da cacciatore, uccideva con un colpo di rivoltella una tigre. Dopo che Nuti e

Serafino entrano nella gabbia, però, anziché rivolgere l'arma verso la bestia, Aldo Nuti uccide

Varia Nestoroff. In seguito Nuti muore a sua volta, sbranato dalla stessa tigre. Serafino non

smette di girare la manovella della cinepresa nemmeno per un secondo, senza tentare di trovare

una via di fuga o soccorso, dato che rischiava di essere la vittima successiva della tigre. 7

Fortunatamente, qualcuno dall'esterno della gabbia uccide la belva con un colpo di pistola, ma

Serafino Gubbio diviene muto per lo shock e rinuncia ad ogni forma di sentimento, relazione

sociale e di comunicazione.

La macchina in questo brano è metafora: essa infatti divora la vita degli uomini. E' come

se la cinepresa utilizzata da Serafino avesse inghiottito la vita di Nuti e l'aveva inghiottita fino

all'ultimo appunto perché Serafino non aveva mai cessato di riprendere la scena. Serafino

nell'ultima scena non si comporta da umano. Una persona normale, anziché rimanere impassibile

di fronte alla morte di un uomo per mano di una bestia feroce, avrebbe reagito in qualche modo:

urlando, intervenendo, scappando, chiedendo aiuto... Serafino, invece, ormai totalmente

assoggettato alla macchina con la quale lavora, continua imperterrito a girare la manovella della

cinepresa.

Il tempo in cui vive il protagonista è da lui stesso definito tempo di macchine: un periodo

storico caratterizzato da stupidità e pazzia e «dominato dallo strapotere alienante delle macchine»

(Guglielmino).

Particolare è la figura dell'amico di Serafino, Simone Pau, un uomo che, differentemente

dalla massa, non si conforma ai desideri comuni dettati dalla civiltà dominata dalle macchine, ma

che mira a soddisfare desideri superiori a quelli che una società di tal genere può soddisfare e che

per questo motivo è costretto a vivere da emarginato. La figura di Pau si contrappone alla figura

di Serafino: infatti, se il primo continua a vivere in un ospizio di mendicità, il secondo, grazie alla

ripresa del film mostruoso, guadagna grandi ricchezze. Inoltre, Serafino non ricerca il superfluo

della vita, cioè ciò che non può essere soddisfatto dalle macchine, ma rinuncia totalmente alla

vita stessa. Simbolo di questa rinuncia definitiva alla vita sono sia il silenzio nel quale è costretto

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