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Introduzione Narcisismo - Tesina
Nella presente tesina di approfondimento mi sono occupata del Narcisismo considerando quanto questo termine ricorra frequentemente, in particolare in campo psicologico e artistico, con interpretazioni diverse e varie accezioni. Ho scelto questo argomento per la mia tesina di maturità per due ragioni:
• primo, perché il termine narciso è ormai sulla bocca di tutti. Il narcisismo è una descrizione della propria personalità usata e abusata, uno stereotipo, insomma, che tende a non rendere appieno la varietà e le sfaccettature delle persone reali. Viviamo in una società affetta dal narcisismo, caratterizzata da una modalità consumistica di vivere la vita, finalizzata alla soddisfazione immediata: si privilegiano il benessere personale, la soddisfazione momentanea e lo spazio privato.
• secondo, per la lettura di un libro intitolato Ho sposato un narciso scritto da Umberta Telfener, psicologa e
psicoterapeuta, docente alla Scuola di Specializzazione in Psicologia della Salute dell'Università “La Sapienza” di
Roma. L'autrice segue le sorti di alcune coppie e singoli individui, cercando di approfondire la parte di vita che essi
hanno condiviso in terapia. In alcuni casi l'autrice trascrive le parole dell'uno e dell'altro, in altri alcune e-mail o lettere che le coppie si sono scambiate. Leggere e organizzare le mie idee mi ha aiutato a comprendere meglio queste persone così particolari e a comprendere meglio il vero significato della parola narcisismo. Per concludere, è anche possibile che siate incappati più di una volta in un narciso senza rendervene conto. E quindi, come lo si riconosce? Ho voluto citare un paragrafo del libro letto Ho sposato un narciso : “Insospettitevi quando una persona vi accusa
pesantemente e si chiama fuori dal gioco, e non vede la sua parte in esso. Quando, più banalmente, state guidando, il vetro si appanna e il vostro partner si premura di pulirlo, ma solo dalla sua parte. Insospettitevi quando un uomo vi fa sentire una regina per un certo tempo, ma un giorno cambia all'improvviso: vi critica aspramente e sembra non accorgersi di voi. Quando siete per strada con un uomo che cammina sempre alcuni passi più avanti. Quando, qualsiasi cosa gli proponiate, dice inizialmente di no, per il solo fatto che non l'ha proposto lui. Ma i segni di riconoscimento
non sono tutti così negativi. Insospettitevi anche quando un uomo vi sembra troppo: troppo simpatico, galante, intelligente, spiritoso...”
Collegamenti
Narcisismo - Tesina
Filosofia - ''Introduzione al narcisismo'' Freud.
Storia dell'arte: Narciso, Caravaggio.
ABSTRACT
Nel presente lavoro di approfondimento mi sono occupata del
Narcisismo considerando quanto questo termine ricorra
frequentemente, in particolare in campo psicologico e artistico,
con interpretazioni diverse e varie accezioni.
Ho scelto questo argomento per due ragioni:
primo, perché il termine narciso è ormai sulla bocca di tutti.
• Il narcisismo è una descrizione della propria personalità
usata e abusata, uno stereotipo, insomma, che tende a non
rendere appieno la varietà e le sfaccettature delle persone
reali. Viviamo in una società affetta dal narcisismo,
caratterizzata da una modalità consumistica di vivere la
vita, finalizzata alla soddisfazione immediata: si privilegiano
il benessere personale, la soddisfazione momentanea e lo
spazio privato.
secondo, per la lettura di un libro intitolato Ho sposato un
• narciso scritto da Umberta Telfener, psicologa e
psicoterapeuta, docente alla Scuola di Specializzazione in
Psicologia della Salute dell'Università “La Sapienza” di
Roma. L'autrice segue le sorti di alcune coppie e singoli
individui, cercando di approfondire la parte di vita che essi
hanno condiviso in terapia. In alcuni casi l'autrice trascrive
le parole dell'uno e dell'altro, in altri alcune e-mail o lettere
che le coppie si sono scambiate.
Leggere e organizzare le mie idee mi ha aiutato a comprendere
meglio queste persone così particolari e a comprendere meglio il
vero significato della parola narcisismo.
Per concludere, è anche possibile che siate incappati più di una
volta in un narciso senza rendervene conto. E quindi, come lo si
riconosce? Ho voluto citare un paragrafo del libro letto Ho sposato
un narciso : “Insospettitevi quando una persona vi accusa
pesantemente e si chiama fuori dal gioco, e non vede la sua parte
in esso. Quando, più banalmente, state guidando, il vetro si
appanna e il vostro partner si premura di pulirlo, ma solo dalla sua
parte. Insospettitevi quando un uomo vi fa sentire una regina per
un certo tempo, ma un giorno cambia all'improvviso: vi critica
aspramente e sembra non accorgersi di voi. Quando siete per
strada con un uomo che cammina sempre alcuni passi più avanti.
Quando, qualsiasi cosa gli proponiate, dice inizialmente di no, per
il solo fatto che non l'ha proposto lui. Ma i segni di riconoscimento
non sono tutti così negativi. Insospettitevi anche quando un uomo
vi sembra troppo: troppo simpatico, galante, intelligente,
spiritoso...” IL MITO
La prima versione completa del mito di Narciso è contenuta nelle
Metamorfosi di Ovidio. Esso appare a noi, figli della cultura
occidentale contemporanea, come un mito di eziologia
psicopatologica, che parla di un malato di narcisismo che cade
innamorato della sua immagine riflessa nello stagno.
Narciso è figlio di Cefiso, divinità fluviale, e della ninfa Liriope.
Viene descritto come un giovane ostinatamente superbo, di cui
tutti, sia donne che uomini, si innamoravano alla follia. Tuttavia
Narciso preferiva passare le sue giornate cacciando, non
curandosi delle sue spasimanti; tra queste vi era la ninfa Eco,
condannata da Giunone a ripetere le ultime sillabe delle parole
che le venivano rivolte, poiché le sue chiacchiere distraevano la
dea, impedendole di scoprire gli amori furtivi di Giove. Rifiutata da
Narciso, la ninfa, consumata dall'amore, si nascose nei boschi fino
a scomparire e a restare sono un'eco lontana.
Non solo Eco, ma tutte le giovani e i giovani disprezzati da
Narciso invocarono la vendetta degli dei. Narciso venne
condannato da Nemesi, dea della vendetta, a innamorarsi della
sua immagine riflessa nell'acqua. Resosi conto dell'impossibilità
del suo amore Narciso si lasciò morire. Quando le Naiadi e le
Driadi cercarono il suo corpo per poterlo collocare sul rogo
funebre, trovarono vicino allo specchio d'acqua il fiore omonimo.
Si narra che Narciso, quando attraversò lo Stige, il fiume dei morti,
per entrare nell'Oltretomba, si affacciò sulle acque del fiume
sempre sperando di vedersi riflesso. Non riuscì a scorgere nulla a
causa della natura torbida di quelle acque. In fin dei conti, però,
Narciso fu contento di non vedere la sua immagine riflessa perché
questo veniva a significare che il fanciullo (se stesso) che amava,
non era ancora morto.
NARCISO OGGI
In ambito psicologico la storia di Narciso permette di descrivere il
disturbo narcisistico di personalità e la dipendenza affettiva.
Il nucleo fondamentale della personalità narcisistica risiede
nell’idea grandiosa che gli affetti da narcisismo hanno di hanno di
se stessi, ritenendo di essere speciali, perfetti, di possedere
qualità superiori a qualsiasi altra persona. Quest’idea è spesso
alimentata da fantasie di successo, potere, fascino e bellezza.
Ritengono di sapere tutto e di fare bene ogni cosa; la presunzione
è il loro biglietto da visita. Hanno bisogno di essere al centro
dell'attenzione, di sentirsi il deus ex machina, di essere
eccezionale sempre.
Il concetto di valore è una nozione fondamentale per
comprenderli. Valore è inteso sia come stima di sè riconosciuta
dagli altri, sia come senso intrinseco di persona forte e che possa
esercitare il pieno controllo su di sè. A volte si manifesta come
bisogno di piacere e di piacersi ed è anche per questo che,
malgrado il bisogno di libertà, i narcisi non sono mai da soli, in
quanto completamente assorbiti dallo sguardo dell'altro. Valere,
naturalmente, per i narcisi significa anche avere uno o più
partners, conquistarne tante, sentirsi coinvolti in relazioni intense
in cui vengono ammirati e gratificati.
Coerentemente con queste premesse, le critiche sono un’offesa e
vengono ritenute mosse da invidia, gelosia, cattiveria gratuita o
quantomeno da incomprensione dell’altro, e reagiscono alle
stesse contrattaccando in maniera aggressiva mostrando talvolta
un’ira ed un odio feroce verso il colpevole dell’attacco.
L’ammirazione che hanno di sé la pretendono anche dagli altri,
ricercano continue conferme del loro valore e rimangono stupiti e
frustrati se passano inosservati. È’ come se ogni loro gesto,
comportamento, fosse degno di nota e dovesse essere
sottolineato con un coro di applausi.
Alle eventuali rimostranze, la reazione è solitamente rabbiosa,
arrogante e circostanziata da mille scuse. Non riescono a entrare
nel ragionamento e nei sentimenti dell’altro (empatia), troppo presi
dal difendere il proprio punto di vista. Quello che conta è non
mettere mai in discussione le proprie azioni che per definizione
sono senza ombra di macchia: sono sempre gli altri ad essere in
errore, la ragione è sempre dalla loro parte.
L’ammissione di responsabilità sarebbe un’incrinatura
nell’armatura difensiva: troppo pericoloso. Questo è il quadro
tipico del Disturbo Narcisistico di Personalità. Naturalmente,
esistono varie gradazioni in cui le espressioni caratteriali descritte
sono più sfumate o non sono presenti tutte assieme, ed in questi
casi si parla di tratti narcisistici della personalità.
DUE TIPI DI NARCISI
All'interno della vasta classe dei narcisi distiguiamo due sottotipi
che si differenziano non tanto per caratteristiche, comportamenti e
stili di vita, quanto per la tendenza verso la grandiosità oppure la
depressione.
I GRANDIOSI INTEGRATI
Sembra che alcuni narcisi riescano a integrare i loro bisogni e le
loro caratteristiche narcisiste in maniera armonica al contesto: i
tratti di eccezionalità, il bisogno di sicurezza e di riscontro
diventano sintonici. Vengono definiti grandiosi perché questo è
quanto appare sia dal loro stile di vita, sia da come percepiscono il
proprio valore personale. Questa grandiosità si manifesta in ogni
possibile occasione. Essi si circondano di persone, hanno bisogno
degli altri e li usano per amplificare il senso di sè. Sono capaci di
adattarsi a ciò che li circonda, ma pretendono un'approvazione
indiscussa. Raffinati, spendaccioni, esteti, cercano di rendere la
propria vita un capolavoro di straordinaria intensità, rifuggendo la
routine. Sono attenti all'abbigliamento, fanno bei viaggi, spendono
soldi loro e altrui (spesso trovano partners che contribuisono alle
spese), e si circondano di cose belle e costose. Curano il proprio
percorso intellettuale, il proprio status professionale, il proprio
carisma e i propri interessi. Investono sulla vita di coppia anzichè
su se stessi, e in questo caso cercano di fare in modo che la
relazione diventi il loro capolavoro.
I DISTRUTTIVI DELUSI
I narcisi delusivi sono più problematici e più insicuri: oscillano tra
stati di grandiosità e momenti di svalutazione di sè e del mondo, e
sentono queste oscillazioni come una colpa. Vivono molto
faticosamente il quotidiano: utilizzano tutte le energie per
quell'aspetto della loro vita su cui hanno investito principalmente,
mentre nella sfera privata mettono costantemente alla prova le
persone che hanno attorno. Autodistruttivi, pessimisti, faticosi,
convinti nel loro intimo di non essere amabili, restano comunque
affascinanti, brillano nel lavoro e sono compagni eccezionali nelle
fasi iniziali del rapporto, momento in cui sono spinti dal desiderio
di mostrare all'altro (e quindi a sè) il proprio valore. Subiscono più
degli altri le intermittenze umorali, sembrano incapaci di investire a
lungo nella coppia (anche in se stessi, ma non se ne rendono
conto), come se fossero guidati instintivamente dalla loro
delusività e dall'impossibilità di una vita affettiva.
Ambedue vivono comunque con un Io grandioso che li organizza.
L'ATTACCAMENTO
La letteratura scientifica parla dei narcisisti come di individui che
reagiscono a profondi disturbi nelle relazioni precoci, in cui hanno
dovuto apprendere a non esprimere bisogni e sentimenti e a non
pretendere alcun riconoscimento da parte degli altri. La letteratura
divulgativa e la psicologia immaginano invece i narcisi come
bambini molto amati,coccolati e vezzeggiati da madri
iperprottetive. Due sono le caratteristiche che la psicologa
Umberta Telfener ha ritrovato nella maggior parte delle storie di
vita, due sono gli accadimenti che facilitano l'instaurarsi di questo
disturbo di personalità:
1. Le prime esperienze di attaccamento sono state spesso
molto intense, ma in qualche modo improvvisamente,
traumaticamente interrotte o deteriorate ( per una separazione
improvvisa, una morte, per la nascita di un fratello o di una sorella
più amati o molto bisognosi di cure, ecc.), per cui si è minata la
fiducia di fondo e si è persa all'improvviso una relazione di
attaccamento intenso e sicuro.
2. Sembra che siano stati molto amati dalla madre, ma a
condizione che fossero esattamente come li si voleva, amati sub
conditione a un adattamento a valori e modelli non scelti da
loro,bensì imposti in maniera non esplicita. In tutte le famiglie dei
narcisi si ha la sensazione, quindi, di trovarsi di fronte a genitori
che vedono del figlio quello che vogliono vedere e non come è
realmente.
Queste due situazioni hanno portato queste persone a sopprimere
le loro caratteristiche infantili, a nascondere i propri bisogni e la
naturale debolezza per privilegiare, invece, modalità di relazione
adultiformi, rimanendo con la sensazione di doversi difendere e di
essere intrinsecamente vulnerabili e deboli.
E' anche possibile incontrare, tuttavia, narcisi che vengono amati
incondizionatamente dalla famiglia d'origine (a volte è più idonea
la parola morbosamente, dato che narrano esperienze di intimità
con la madre perfino esagerate, come se lei fosse sposata con
loro piuttosto che con un marito periferico).
LA SEPARAZIONE
Pur essendo un evento naturale e ripetuto nella vita di ognuno di
noi, il distacco non è mai indolore. E' ineluttabile separarsi più di
una volta nella vita: dal ventre della madre, dalla famiglia per
andare a scuola, di nuovo dalla famiglia per poter formare la
propria, infine dalla vita stessa. Tante separazioni, in base al ciclo
vitale, che a volte avvengono per delle gravi fratture emotive. Gli
psicologi sostengono che è attraverso le separazioni che si
cresce, essendo il processo di differenziazione dalla propria
madre, quando si nasce.
Narciso è imprendibile per definizione: scappa naturalmente e