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Si tratta di un documento che ho iniziato a elaborare l'estate scorsa leggendo numerosi libri e saggi riguardo al tema del "fantastico" (qualcosa di generalmente verosimile, situato al confine con la realtà che se ne discosta, a volte, per un solo elemento irreale; ecco perchè la scelta del titolo).
Ho sfruttato l'idea di creare una tesina con un argomento poco trattato conciliando un mio particolare interesse con un
probabile "effetto sorpresa" con cui stupire la commissione. Non si tratta di un documento descrittivo, la tesina è costituita da un'introduzione, una mappa concettuale e varie citazioni arricchite con immagini e brevi commenti sotto forma di punti (quelli sulla destra). Il formato dei fogli usati anche per l'originale è l'A3 (formato non convenzionale alle normali tesine).
I 4 colori usati nella mappa sono ripresi nel carattere usato per ognuna delle tematiche interessate
MOSTRO=ROSSO
SPECCHIO=BLU
MONDI PARALLELI=VERDE
Ho scelto anche un'opera d'arte particolare come "sfondo" per ogni tematica
La copertina e la mappa concettuale sono le ultime due pagine del documento, si trovano quindi in fondo allo stesso anche se in realtà nell'originale occupano il loro posto! .
Materie interessate: Italiano (Pirandello, cinematografia semicontemporanea con il film di Zavattini e De sica); Francese (Gautier); Tedesco (Kafka); Inglese (Poe, Carroll, Stevenson, Mary Shelley); Arte (inclusione opere di Escher, Dalì, Munch, De Chirico, Schiele, Gericault, Delvaux, Turner); Latino (Lucio Apuleio); Matematica (Abbott, Escher).
IL MOSTRO “INTROIETTATO”: L’IMPOTENZA DI GREGOR
“...Als Gregor Samsa eines Morgens aus unruhigen Träumen erwachte, fand er sich in seinem Bett zu
einem ungeheueren Ungeziefer verwandelt. Er lag auf seinem panzerartig harten Rücken und sah, wenn er
den Kopf ein wenig hob, seinen gewölbten, braunen, von bogenförmigen Versteifungen geteilten Bauch,
auf dessen Höhe sich die Bettdecke, zum gänzlichen Niedergleiten bereit, kaum noch erhalten konnte.
Seine vielen, im Vergleich zu seinem sonstigen Umfang kläglich dünnen Beine flimmerten ihm hilflos vor
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den Augen....” 2F Mutazione improvvisa e involontaria dell’ ”io” del protagonista a livello fisico
• Racconto realistico che esula dal racconto di un sogno o di un incubo
• La metamorfosi di Gregor come avvenimento fantastico che stravolge la realtà altrimenti
• normale che accompagna il protagonista
La famiglia
• come rappresentazione ideale dell’istituzione famigliare in se stessa opprimente e
o lacerante che attraverso complessi meccanismi punitivi schiaccia gli individui più
deboli
come metafora opprimente dell’intera società
o
possibile origine autobiografica del racconto
• l’aspetto repellente
• come metafora dell’esclusione dall’affetto familiare e
o come autopunizione di Gregor per il suo odio nei confronti della famiglia
o
Antifavola: ruolo della donna incarnato dalla sorella
•
Escher, metamorfosi 2, 1937
Franz KAFKA, , Berlin, Suhrkamp, 1999
Die Verwandlung
3 L’ASINO D’ORO, IL PRIMO ESEMPIO DI LETTERATURA FANTASTICA DELLA METAMORFOSI
“…Dopo avermi ripetuto più volte tali assicurazioni, entrò tutta emozionata in quella stanzetta e prese
dallo scrigno il vasetto. Come io l'ebbi fra le mani me lo strinsi al petto e cominciai a baciarlo pregando
che mi facesse fare voli felici, poi, liberatomi in fretta di tutti i vestiti, immersi avidamente le dita nel
barattolo e preso un bel po' di unguento me lo spalmai su tutto il corpo. Poi, agitando le braccia su e giù mi
misi a fare l'uccello, ma niente: penne non ne spuntavano e nemmeno piume; piuttosto i peli cominciarono
a diventare ispidi come setole, la pelle, delicata com'era, a farsi dura come il cuoio, alle estremità degli arti
le dita si confusero, riunendosi in una sola unghia e in fondo alla colonna vertebrale spuntò una gran coda.
Poi eccomi con una faccia enorme, una bocca allungata, le narici spalancate, le labbra penzoloni, mentre
smisuratamente pelose mi erano cresciute le orecchie. Nulla in quell'orribile metamorfosi di cui potessi per
qualche verso compiacermi, se non per il mio arnese diventato grossissimo, ma proprio quando, ormai,
non potevo più tener Fotide tra le mie braccia.
Guardandomi tutte le parti del corpo e vedendomi diventato asino e non uccello sentii d'essere rovinato.
Mi venne voglia di prendermela con Fotide per questo bel guaio, ma privo ormai del gesto e della voce,
feci quel che potevo: chinai il muso e guardandola di traverso con gli occhi umidi mi raccomandai a lei in Due piani di narrazione senza netta separazione fra reale e sogno, il sentire confuso e indistinto
•
4
silenzio…” 3F dell’animo turbato, l’interiorità ambigua, tormentata dell’autore
Metamorfosi come conseguenza delle azioni volontarie di Lucio
• La metamorfosi come simbolo dell’inconscio inquieto di Apuleio le cui contraddizioni interiori
• si riscattano nella conversione religiosa finale.
Reversibilità della metamorfosi che può essere sciolta a seguito di un cammino di espiazione
• Favola milesia: il racconto di Apuleio si chiude con un lieto fine; la struttura del racconto
• prevede l’inserimento sul nucleo principale di altri brevi racconti di argomento licenzioso
(Amore e Psiche)
De Chirico, Centauro morente, 1909
Lucio APULEIO, Le in Firenze, Sansoni, 1973
metamorfosi, Il romanzo antico greco e latino,
4 IL MOSTRO COME PARTE INCONCILIABILE DEL PROPRIO “IO”
“…And it chanced that the direction of my scientific studies, which led wholly towards the mystic and the
transcendental, reacted and shed a strong light on this consciousness of the perennial war among my
members. With every day, and from both sides of my intelligence, the moral and the intellectual, I thus drew
steadily nearer to that truth, by whose partial discovery I have been doomed to such a dreadful shipwreck: that
man is not truly one, but truly two. I say two, because the state of my own knowledge does not pass beyond
that point. Others will follow, others will outstrip me on the same lines; and I hazard the guess that man will
be ultimately known for a mere polity of multifarious, incongruous and independent denizens.(…)
I must here speak by theory alone, saying not that which I know, but that which I suppose to be most
probable. The evil side of my nature, to which I had now transferred the stamping efficacy, was less robust
and less developed than the good which I had just deposed. Again, in the course of my life, which had been,
after all, nine tenths a life of effort, virtue and control, it had been much less exercised and much less
exhausted. And hence, as I think, it came about that Edward Hyde was so much smaller, slighter and younger
than Henry Jekyll. Even as good shone upon the countenance of the one, evil was written broadly and plainly
on the face of the other. Evil besides (which I must still believe to be the lethal side of man) had left on that Il mostro non più creatura “altra” ma entità interna
•
body an imprint of deformity and decay. And yet when I looked upon that ugly idol in the glass, I was La trasformazione separando la natura buona da quella malvagia per vivere senza ipocrisie le
•
conscious of no repugnance, rather of a leap of welcome. This, too, was myself. It seemed natural and human. inclinazioni più animalesche
In my eyes it bore a livelier image of the spirit, it seemed more express and single, than the imperfect and La nascita di Mr. Hyde : “una sensazione incredibilmente dolce”
•
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divided countenance I had been hitherto accustomed to call mine….” “This too was myself”: il mostro come parte di sé
•
4F Jekyll= conscio= superego= stile di vita apollineo
• Hyde = subconscio = id = stile di vita dionisiaco
• I nomi:
• Hyde: ciò che si vuole nascondere; Hyde è nascosto in Jekyll e Jekyll si nasconde in Hyde
o Jekyll: je – kill :
o I kill = natura violenta di Hyde
The killing of the “je”- l’uccisione dell’io; quando Jekyll diventa involontariamente
Hyde separazione dei pronomi personali: “ Lui, dico- non posso dire, io.”
Théodore Géricault, Monomane del furto, 1819
Robert Louis STEVENSON, London, Penguin 2000
The Strange Case of Dr.Jekyll and Mr Hyde,
5 IL TEMA DEL “MOSTRO” SFOCIA IN QUELLO DEL “DOPPIO”: I DUE “IO” CHE COMUNICANO
pm = piccolo me
GM = Gran Me
pm:”…Ma,infine,ho lasciato fare per ingraziarti lei,invece. Dì la verità,non ne sei anche tu contento , ora?”
GM:”Sì, poverina, è buona o, almeno adesso, pare.ma io penso che domani noi due saremo tre, o meglio, tu
sarai due e vedi, non so se affliggermene, sentendomi più che mai nato e fatto per la solitudine. Benchè
conosca che in gran parte sia cagione io se tu spesso sembri altri(…)una leggerezza stai per commetterla da
solo; e se tale gli altri la stimeranno qual è per me, tu stesso voglio mi sia testimone ch’io non c’entro affatto.
E per ciò non voglio rimorsi né per te(…)e neppure ne voglio per questa, che forse tra breve non avrà più a
lodarsi della nostra compagnia.
pm:”Mio dovere,insomma, sacrificarmi?”
GM:”Non ti sarebbe parso sacrificio, se avessi avuto maggior fiducia in me. Ma di questa mancanza non ti fò
torto. Io mi sento veramente un estraneo su questa terra e così solo, che intendo come in te sia dovuto nascere, L’entità interna “mostruosa” all’interno di me genera la scissione dell’anima in due io distinti
•
più che il desiderio, il bisogno di un’amorosa compagnia”
pm:”Manco male!” Non esiste più metamorfosi fisica
•
GM:”Se non ti scuso, vedi bene che neanche ti accuso”
pm:”E allora perché?” Le due metà inconciliabili all’interno dell’animo sono in eterno conflitto, ma anziché combattersi
•
GM:”Sì Sì, tu hai ragione, infatti: questa terra è veramente per te, per voi altri…tu sai trarne cercano un dialogo
sostentamento(…)Io invece, dovrei essere il raggio di sole, l’aria ristoratrice che entra per le finestre aperte e
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reca il profumo dei fiori; ma spesso non so esserlo”. La frammentazione dell’io rappresenta l’interiorizzazione dell’umorismo Pirandelliano: a seconda
•
5F dell’occasione ogni uomo decide tra differenti pulsioni indossando, di volta in volta, una maschera
diversa
L’elemento patologico non risiede nello sdoppiamento della coscienza, ma nella pretesa di renderla
• univoca e statica, facendo prevalere sulle pulsioni alla vita quelle di ordine e controllo.
Egon Schiele, Colui che vede se stesso
II (L’uomo e la morte), 1911
Luigi PIRANDELLO, Milano, Mondadori, 1989
Amori senza amore,
6 LO SPECCHIO:UNA PORTA ATTRAVERSABILE PER GIUNGERE A MONDI PARALLELI
“…How would you like to live in Looking-glass House, Kitty? I wonder if they'd give you milk in there?
Perhaps Looking-glass milk isn't good to drink--But oh, Kitty! now we come to the
passage. You can just see a little PEEP of the passage in Looking-glass House, if you leave the door of our
drawing-room wide open: and it's very like our passage as far as you can see,
only you know it may be quite different on beyond. Oh, Kitty! how nice it would be if we could only get
through into Looking-glass House! I'm sure it's got, oh! such beautiful things in it! Let's pretend there's a
way of getting through into it, somehow, Kitty. Let's pretend the glass has got all soft like gauze, so that we
can get through. Why, it's turning into a sort of mist
now, I declare! It'll be easy enough to get through--' She was up on the chimney-piece while she said this,
though she hardly knew how she had got there. And certainly the glass WAS beginning to melt away, just
like a bright silvery mist.
In another moment Alice was through the glass, and had jumped lightly down into the Looking-glass room. Lo specchio come accesso a un mondo che sta “al di là”
•
The very first thing she did was to look whether there was a fire in the fireplace, Quando il vetro diventa morbido, si scioglie e svanisce comincia l’avventura eroica di Alice,
•
and she was quite pleased to find that there was a real one, blazing away as brightly as the one she had left
behind. 'So I shall be as warm here as I was in the old room,' thought Alice: 'warmer, in fact, because there'll creatura terrestre, dotata di “spirito della realtà”( ragionevolezza, buona educazione, capacità di
be no one here to scold me away from the fire. Oh, what fun it'll be, when they see me through the glass in giudizio, istinto pratico)
here, and can't get at me!' Il regno dello specchio regolato da una logica diversa dal mondo reale: non esiste il peso, l’io si
•
Then she began looking about, and noticed that what could be seen from the old room was quite common perde così come la memoria, per restare fermi dobbiamo correre, il tempo scorre all’indietro, il
and uninteresting, but that all the rest was as different as possible. For instance, the
pictures on the wall next the fire seemed to be all alive, and the very clock on the chimney-piece (you know principio di non contraddizione sul quale è fondata l’esistenza umana è annullato
you can only see the back of it in the Looking-glass) had got the face of a little old man, and grinned at L’unica grande legge è quella della metamorfosi che trasforma le cose e le persone
•
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her….” 6F La parola non ha un significato permanente ma è soggetta al capriccio di chi la pronuncia
• La dimensione del sogno con la duplice funzione :
• di rendere le avventure di Alice plausibili
o per insinuare il dubbio che la vita possa essere solo un sogno e che possiamo essere le
o creature del sogno di qualcun altro
Ill. 3-4 di