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Diritti dell'uomo,tesina
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STORIA DELL’ARTE
La distruzione di Guernica, in Spagna, avvenne ad opera dei Tedeschi, nel 1937 come
“esperimento” : è stata la prima città in assoluto ad aver avuto un bombardamento aereo.
Morirono a migliaia, soprattutto donne e bambini. Il pittore spagnolo Pablo Picasso, il quale
doveva realizzare un’opera che rappresentasse la Spagna all’Esposizione Universale di
Parigi, decise di realizzare questo grande pannello come denuncia delle atrocità subite da
questa cittadina spagnola. Per rendere più drammatica l’atmosfera, il quadro è privo di
colori. La figura centrale del cavallo che sembra impazzito mostra una bocca simile ad una
bomba, mentre la semplice lampada rappresenta l’ambiente domestico e prima sereno, ora
diventato uno sfacelo.
“Guernica” è un quadro appartenente al periodo del cubismo.
Questo movimento nasce nel 1907 a Parigi, allora capitale dell’arte, ed è un movimento di
avanguardia. Il termine cubismo viene coniato nel 1908 ed inizialmente nasce in senso
dispregiativo. I maggiori esponenti erano Picasso, Braque e Gris.
Gli ideali cubisti erano quelli di raffigurare simultaneamente un oggetto da più punti di
vista.
Questa corrente si divide in geometrico (o formativo), analitico e sintetico.
Il geometrico, talvolta formativo, rappresentava volumi ispirati all’arte primitiva. L’analitico
era privo di colore e il soggetti era quasi indecifrabile. Il sintetico semplificava le forme
della composizione mediante piani larghi e l’opera diventava un soggetto autonomo.
SCIENZE
I primi studi di genetica vennero fatti dal frate Gregorio Mendel nel XIX secolo, il quale
dopo approfonditi studi (che per anni non vennero reputati validi) enunciò 3 leggi.
La prima legge o legge della dominanza dei caratteri secondo la quale gli individui nati tra
l’incrocio di due ceppi puri che differiscono per una coppia di
fattori, presentano tutti solo il carattere dominante.
La seconda legge o legge della disgiunzione dice che ogni
carattere ereditario è determinato da una coppia di fattori che
si separano durante la formazione delle cellule sessuali (meiosi) e
ogni cellula riceve un solo fattore. RR -> omozigoti rr->
eterozigoti
La terza legge o legge dell’indipendenza dei caratteri dice che in
un incrocio in cui si considerano due o più caratteri, si osserva
che i fattori che li determinano vengono ereditati
indipendentemente uno dall’altro; perciò si possono trovare nella
discendenza combinati in tutte le maniere possibili.
Da questi studi nasce l’attuale genetica. Nel 1900 vennero scoperti i cromosomi, nell’uomo
sono 46, all’interno di essi si trovano i fattori responsabili delle informazioni ereditarie
trasmesse da una cellula madre a una figlia. I cromosomi delle cellule somatiche sono a due
a due simili tra loro e vengono chiamati cromosomi omologhi; uno è di origine paterna e un
altro di origine materna. Esistono anche i geni che sono fattori che servono a determinare i
tipi di caratteri. Ognuno dei due fattori che costituiscono un gene è chiamato “allele”. Gli
alleli sono posizionati su due cromosomi omologhi in zone corrispondenti.
Riguardano sempre la genetica anche i gruppi sanguigni in quanto sono un fattore
ereditario. I gruppi sono A, B, AB e 0. Dipendono da particolari sostanze dette “antigeni”
che sono presenti sulla superficie dei globuli rossi. A, B e 0 sono detti alleli multipli anche
se ogni individuo ne può avere soltanto due. A e B sono concomitanti (ugualmente dominanti
tra di loro) e domina sull’allele 0. A può avere genotipi AA, A0; B può avere genotipi BB, B0;
AB può avere genotipi AB; 0 può avere genotipi 00.
Un’innovazione avuta tramite gli studi delle genetica è la clonazione, ancora tema di molte
discussioni a livello mondiale. Per clonazione, s’intende la riproduzione asessuata, naturale
o artificiale, di un intero organismo vivente o anche di una singola cellula. In natura avviene
per alcuni organismi unicellulari, per alcuni invertebrati e per alcune piante. La clonazione è
considerata la tecnica di produzione di copie geneticamente identiche di organismi viventi
tramite una manipolazione.
Il termine è divenuto di uso comune a partire dagli anni novanta, quando Neal First ,
quindi Ian Wilmut (il padre della famosa pecora Dolly) provarono a clonare, con successo,
una pecora. ex novo
Clonare in laboratorio un organismo, in questo caso, significa creare un essere
vivente che possiede le stesse informazioni genetiche dell'organismo di partenza. Quindi le
moderne tecniche di clonazione prevedono il prelevamento e trasferimento del nucleo di
una cellula somatica dell'organismo da clonare, in una nuova cellula uovo della stessa specie
dell'organismo da replicare. Poiché il nucleo contiene quasi tutte le informazioni genetiche
necessarie per realizzare una forma di vita.
In Italia la clonazione animale viene praticata in alcuni centri specializzati, tra cui
“AVANTEA”: una squadra di biologi e veterinari
guidata dal professor Cesare Galli. AVANTEA opera
all'interno di un palazzo ristrutturato nella periferia
nord di Cremona; qui vennero clonati un toro e svariati
esemplari di maiale. Per quanto riguarda invece la
clonazone umana è vietato qualsiasi tipo di clonazione
sia per scopo procreativo sia per fini di ricerca infatti
la Legge 40 del 2004 punisce la sperimentazione su
ciascun embrione umano punendola con la reclusione da
due a sei anni e con la multa da 50.000 a 150.000 euro.
LETTERATURA
Fra gli uomini di cultura imprigionati nei campi di
concentramento vi fu anche il chimico-letterato ebreo
italiano Primo Levi che vi rimase tre mesi e fu liberato
dall’Armata Rossa nel 1945.
Levi, laureato in chimica nel 1941, aveva lavorato (in “nero” a
causa leggi razziali) in un laboratorio presso una cava di
amianto, per estrarre il nichel, che si trovava in modeste
quantità nei materiali della discarica.
C’era il pericolosissimo amianto, come una cenere che
ricopriva tutto. Levi fu salvato da quei veleni dal suo nuovo
lavoro come tecnico di laboratorio e anche perché aveva
studiato in lingua tedesca un testo di chimica organica, che
gli aveva chiarito tante idee.
Nel corso della sua vita si dedicò anche alla scrittura. Il suo stile letterario è di stampo
realista-descrittivo. Si tratta infatti di una narrazione asciutta, sintetica ed esauriente
quanto basta per comprendere i sentimenti e lo sfondo sociale dell'ambientazione
dell'opera: stile che ben si adatta al vasto pubblico a cui Levi intende rivolgersi, in special
modo nella trattazione di un argomento di estrema importanza, come quello della prigionia
nel Lager.
Esistono comunque differenze significative tra le varie opere. L'opera prima fu infatti
composta con molta velocità in quanto volesse fa sapere a tutti quanto accadesse fino a
qualche anno prima all’interno dei campi di sterminio. Nelle opere successive troviamo, tra
le più conosciute, “La tregua” che parla il lungo e tortuoso viaggio di ritorno di Levi da
Auschwitz a Torino attraversando vari paesi europei. Questo libro può essere considerato
il seguito di “Se questo è un uomo”. Questo fu uno dei primi libri composti in maniera un po’
più sistematico e riflessivo rispetto a altri (Se questo è un uomo) che sono scritti in
maniera immediata e istintiva. “Se questo è un uomo”
Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo pane
che muore per un sì o per un no,
Considerate se questa è una donna,
senza capelli e senza nome
senza più forza di ricordare
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via
coricandovi, alzandovi.
Ripetetele ai vostri figli.
O si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca,
i vostri nati torcano il viso da voi.
Questi ultimi tre versi sono tratti dalla Bibbia (Deuteronomio, 6,4)
Questa poesia è la testimonianza semplice e diretta dell’esperienza drammatica vissuta
dallo scrittore. La fame, la paura, il freddo, la fatica, la malattia e il dolore fisico sono i
nemici dei prigionieri di Auschwitz. Ma dietro a tutto questo sta l’evidente volontà dei
carcerieri di annientare, nelle loro vittime, ogni dignità e l’idea stessa dell’ ”essere uomini”.
Levi da questo titolo alla poesia di apertura proprio per far riflettere se è questo un uomo,
uno che condanna la sua stessa specie.
Per la chiarezza della narrazione, e per il fermo e lucido appello al dovere di ricordare e di
tenere bene impresso questo tragico avvenimento facendo si che tutto questo non riaccada.
Questo libro diventa una delle più chiare denunce dei progetti di sterminio all’interno dei
lager.
Isabel Allende Nata a Lima il 2 agosto 1942 è una scrittrice cilena. È
una delle autrici latinoamericane di maggior successo al
La casa degli spiriti La città delle
mondo, con libri come o
bestie
. Ha scritto romanzi basati sulle sue esperienze di
vita, ma ha anche parlato delle vite di altre donne,
unendo insieme mito e realismo.
Durante la sua vita ha sempre difeso i diritti umani,
infatti nel 2000 ha partecipato alla campagna mondiale
per sensibilizzare le persone denominata "Respect"
ideata dall'Alto Commissariato per i
Rifugiati delle Nazioni Unite. La campagna ha celebrato i
primi cinquant'anni di attività dell'agenzia e i 50 milioni
di rifugiati che sono riusciti a ricostruirsi una vita nel
loro nuovo paese.
Nel corso della sua vita, varie esperienze l’hanno spinta a
trasferirsi dai nonni. La casa del nonno sarà poi evocata
La casa degli spiriti
nel primo romanzo, , che nel 1982 le darà la notorietà e che trae spunto
dalle vicende della famiglia Allende.
Questo libro parla di una saga familiare del nostro secolo dove vengono sottolineati i
problemi della società, ad esempio i complotti politici e problemi familiari.
Nel 1991 improvvisamente la figlia Paula, a ventotto anni, si ammala di una malattia rara e
gravissima, la porfiria, che la trascina in un lungo coma. La madre Isabel non abbandona la
figlia per tutto il tempo della amalattia e rimane al suo capezzale; durante tutto questo
tempo comincia a scrivere, raccontando i ricordi della loro vita insieme in una commovente
autobiografia.
Un anno dopo la sco