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Diritti dell'uomo,tesina



Storia - Gandhi
Storia dell'arte - Guernica (cubismo)
Scienze - Clonazione e genetica
Italiano - Primo Levi e Isabel Allende
Educazione fisica - Balli sudamericani
Geografia - Sudamerica
Francese - Guyane
Inglese - Notting Hill Carnival
Tecnologia - Basi spaziali e centrali biogas
Musica - Inti-Illimani
Estratto del documento

STORIA DELL’ARTE

La distruzione di Guernica, in Spagna, avvenne ad opera dei Tedeschi, nel 1937 come

“esperimento” : è stata la prima città in assoluto ad aver avuto un bombardamento aereo.

Morirono a migliaia, soprattutto donne e bambini. Il pittore spagnolo Pablo Picasso, il quale

doveva realizzare un’opera che rappresentasse la Spagna all’Esposizione Universale di

Parigi, decise di realizzare questo grande pannello come denuncia delle atrocità subite da

questa cittadina spagnola. Per rendere più drammatica l’atmosfera, il quadro è privo di

colori. La figura centrale del cavallo che sembra impazzito mostra una bocca simile ad una

bomba, mentre la semplice lampada rappresenta l’ambiente domestico e prima sereno, ora

diventato uno sfacelo.

“Guernica” è un quadro appartenente al periodo del cubismo.

Questo movimento nasce nel 1907 a Parigi, allora capitale dell’arte, ed è un movimento di

avanguardia. Il termine cubismo viene coniato nel 1908 ed inizialmente nasce in senso

dispregiativo. I maggiori esponenti erano Picasso, Braque e Gris.

Gli ideali cubisti erano quelli di raffigurare simultaneamente un oggetto da più punti di

vista.

Questa corrente si divide in geometrico (o formativo), analitico e sintetico.

Il geometrico, talvolta formativo, rappresentava volumi ispirati all’arte primitiva. L’analitico

era privo di colore e il soggetti era quasi indecifrabile. Il sintetico semplificava le forme

della composizione mediante piani larghi e l’opera diventava un soggetto autonomo.

SCIENZE

I primi studi di genetica vennero fatti dal frate Gregorio Mendel nel XIX secolo, il quale

dopo approfonditi studi (che per anni non vennero reputati validi) enunciò 3 leggi.

La prima legge o legge della dominanza dei caratteri secondo la quale gli individui nati tra

l’incrocio di due ceppi puri che differiscono per una coppia di

fattori, presentano tutti solo il carattere dominante.

La seconda legge o legge della disgiunzione dice che ogni

carattere ereditario è determinato da una coppia di fattori che

si separano durante la formazione delle cellule sessuali (meiosi) e

ogni cellula riceve un solo fattore. RR -> omozigoti rr->

eterozigoti

La terza legge o legge dell’indipendenza dei caratteri dice che in

un incrocio in cui si considerano due o più caratteri, si osserva

che i fattori che li determinano vengono ereditati

indipendentemente uno dall’altro; perciò si possono trovare nella

discendenza combinati in tutte le maniere possibili.

Da questi studi nasce l’attuale genetica. Nel 1900 vennero scoperti i cromosomi, nell’uomo

sono 46, all’interno di essi si trovano i fattori responsabili delle informazioni ereditarie

trasmesse da una cellula madre a una figlia. I cromosomi delle cellule somatiche sono a due

a due simili tra loro e vengono chiamati cromosomi omologhi; uno è di origine paterna e un

altro di origine materna. Esistono anche i geni che sono fattori che servono a determinare i

tipi di caratteri. Ognuno dei due fattori che costituiscono un gene è chiamato “allele”. Gli

alleli sono posizionati su due cromosomi omologhi in zone corrispondenti.

Riguardano sempre la genetica anche i gruppi sanguigni in quanto sono un fattore

ereditario. I gruppi sono A, B, AB e 0. Dipendono da particolari sostanze dette “antigeni”

che sono presenti sulla superficie dei globuli rossi. A, B e 0 sono detti alleli multipli anche

se ogni individuo ne può avere soltanto due. A e B sono concomitanti (ugualmente dominanti

tra di loro) e domina sull’allele 0. A può avere genotipi AA, A0; B può avere genotipi BB, B0;

AB può avere genotipi AB; 0 può avere genotipi 00.

Un’innovazione avuta tramite gli studi delle genetica è la clonazione, ancora tema di molte

discussioni a livello mondiale. Per clonazione, s’intende la riproduzione asessuata, naturale

o artificiale, di un intero organismo vivente o anche di una singola cellula. In natura avviene

per alcuni organismi unicellulari, per alcuni invertebrati e per alcune piante. La clonazione è

considerata la tecnica di produzione di copie geneticamente identiche di organismi viventi

tramite una manipolazione.

Il termine è divenuto di uso comune a partire dagli anni novanta, quando Neal First ,

quindi Ian Wilmut (il padre della famosa pecora Dolly) provarono a clonare, con successo,

una pecora. ex novo

Clonare in laboratorio un organismo, in questo caso, significa creare un essere

vivente che possiede le stesse informazioni genetiche dell'organismo di partenza. Quindi le

moderne tecniche di clonazione prevedono il prelevamento e trasferimento del nucleo di

una cellula somatica dell'organismo da clonare, in una nuova cellula uovo della stessa specie

dell'organismo da replicare. Poiché il nucleo contiene quasi tutte le informazioni genetiche

necessarie per realizzare una forma di vita.

In Italia la clonazione animale viene praticata in alcuni centri specializzati, tra cui

“AVANTEA”: una squadra di biologi e veterinari

guidata dal professor Cesare Galli. AVANTEA opera

all'interno di un palazzo ristrutturato nella periferia

nord di Cremona; qui vennero clonati un toro e svariati

esemplari di maiale. Per quanto riguarda invece la

clonazone umana è vietato qualsiasi tipo di clonazione

sia per scopo procreativo sia per fini di ricerca infatti

la Legge 40 del 2004 punisce la sperimentazione su

ciascun embrione umano punendola con la reclusione da

due a sei anni e con la multa da 50.000 a 150.000 euro.

LETTERATURA

Fra gli uomini di cultura imprigionati nei campi di

concentramento vi fu anche il chimico-letterato ebreo

italiano Primo Levi che vi rimase tre mesi e fu liberato

dall’Armata Rossa nel 1945.

Levi, laureato in chimica nel 1941, aveva lavorato (in “nero” a

causa leggi razziali) in un laboratorio presso una cava di

amianto, per estrarre il nichel, che si trovava in modeste

quantità nei materiali della discarica.

C’era il pericolosissimo amianto, come una cenere che

ricopriva tutto. Levi fu salvato da quei veleni dal suo nuovo

lavoro come tecnico di laboratorio e anche perché aveva

studiato in lingua tedesca un testo di chimica organica, che

gli aveva chiarito tante idee.

Nel corso della sua vita si dedicò anche alla scrittura. Il suo stile letterario è di stampo

realista-descrittivo. Si tratta infatti di una narrazione asciutta, sintetica ed esauriente

quanto basta per comprendere i sentimenti e lo sfondo sociale dell'ambientazione

dell'opera: stile che ben si adatta al vasto pubblico a cui Levi intende rivolgersi, in special

modo nella trattazione di un argomento di estrema importanza, come quello della prigionia

nel Lager.

Esistono comunque differenze significative tra le varie opere. L'opera prima fu infatti

composta con molta velocità in quanto volesse fa sapere a tutti quanto accadesse fino a

qualche anno prima all’interno dei campi di sterminio. Nelle opere successive troviamo, tra

le più conosciute, “La tregua” che parla il lungo e tortuoso viaggio di ritorno di Levi da

Auschwitz a Torino attraversando vari paesi europei. Questo libro può essere considerato

il seguito di “Se questo è un uomo”. Questo fu uno dei primi libri composti in maniera un po’

più sistematico e riflessivo rispetto a altri (Se questo è un uomo) che sono scritti in

maniera immediata e istintiva. “Se questo è un uomo”

Voi che vivete sicuri

nelle vostre tiepide case

voi che trovate tornando a sera

il cibo caldo e visi amici:

Considerate se questo è un uomo

che lavora nel fango

che non conosce pace

che lotta per mezzo pane

che muore per un sì o per un no,

Considerate se questa è una donna,

senza capelli e senza nome

senza più forza di ricordare

vuoti gli occhi e freddo il grembo

come una rana d’inverno.

Meditate che questo è stato:

Vi comando queste parole.

Scolpitele nel vostro cuore

Stando in casa andando per via

coricandovi, alzandovi.

Ripetetele ai vostri figli.

O si sfaccia la casa,

la malattia vi impedisca,

i vostri nati torcano il viso da voi.

Questi ultimi tre versi sono tratti dalla Bibbia (Deuteronomio, 6,4)

Questa poesia è la testimonianza semplice e diretta dell’esperienza drammatica vissuta

dallo scrittore. La fame, la paura, il freddo, la fatica, la malattia e il dolore fisico sono i

nemici dei prigionieri di Auschwitz. Ma dietro a tutto questo sta l’evidente volontà dei

carcerieri di annientare, nelle loro vittime, ogni dignità e l’idea stessa dell’ ”essere uomini”.

Levi da questo titolo alla poesia di apertura proprio per far riflettere se è questo un uomo,

uno che condanna la sua stessa specie.

Per la chiarezza della narrazione, e per il fermo e lucido appello al dovere di ricordare e di

tenere bene impresso questo tragico avvenimento facendo si che tutto questo non riaccada.

Questo libro diventa una delle più chiare denunce dei progetti di sterminio all’interno dei

lager.

Isabel Allende Nata a Lima il 2 agosto 1942 è una scrittrice cilena. È

una delle autrici latinoamericane di maggior successo al

La casa degli spiriti La città delle

mondo, con libri come o

bestie

. Ha scritto romanzi basati sulle sue esperienze di

vita, ma ha anche parlato delle vite di altre donne,

unendo insieme mito e realismo.

Durante la sua vita ha sempre difeso i diritti umani,

infatti nel 2000 ha partecipato alla campagna mondiale

per sensibilizzare le persone denominata "Respect"

ideata dall'Alto Commissariato per i

Rifugiati delle Nazioni Unite. La campagna ha celebrato i

primi cinquant'anni di attività dell'agenzia e i 50 milioni

di rifugiati che sono riusciti a ricostruirsi una vita nel

loro nuovo paese.

Nel corso della sua vita, varie esperienze l’hanno spinta a

trasferirsi dai nonni. La casa del nonno sarà poi evocata

La casa degli spiriti

nel primo romanzo, , che nel 1982 le darà la notorietà e che trae spunto

dalle vicende della famiglia Allende.

Questo libro parla di una saga familiare del nostro secolo dove vengono sottolineati i

problemi della società, ad esempio i complotti politici e problemi familiari.

Nel 1991 improvvisamente la figlia Paula, a ventotto anni, si ammala di una malattia rara e

gravissima, la porfiria, che la trascina in un lungo coma. La madre Isabel non abbandona la

figlia per tutto il tempo della amalattia e rimane al suo capezzale; durante tutto questo

tempo comincia a scrivere, raccontando i ricordi della loro vita insieme in una commovente

autobiografia.

Un anno dopo la sco

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