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STORIA DEI DIRITTI DELL’INFANZIA
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I membri dell’ONU erano concordi nel ritenere che in molti paesi le esigenze dei bambini
non erano sufficientemente considerate. Il 1979 venne così proclamato l’Anno del
bambino. Già l’anno precedente, era stato proposto di mettere in forma scritta i diritti
dell’infanzia in una Convenzione che tutti i membri delle Nazioni Unite avrebbero dovuto
firmare. La proposta venne accettata e si incominciò a elaborare quella che sarebbe
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diventata la «Convenzione sui Diritti dell’Infanzia». Per l’occasione, l’UNICEF mise a
disposizione la sua pluriennale esperienza nel campo delle esigenze dei bambini.
Ci sono voluti dieci anni per arrivare al testo finale enunciante i diritti dell’infanzia. Se da
un lato si era d’accordo nell’affermare che i bambini dovevano ottenere determinati diritti
per essere considerati dagli adulti, dall’altro ci furono lunghe discussioni sulla formulazione
di tali diritti. Per certi Stati, alcuni diritti, come l’istruzione per tutti, erano troppo cari.
Il 20 novembre 1989 la «Convenzione sui Diritti dell’Infanzia» venne approvata.
È dovuto passare ancora del tempo prima che tutti gli Stati membri la ratificassero. Oggi,
la «Convenzione sui Diritti dell’Infanzia» è stata ratificata da tutti gli Stati del mondo,
tranne la Somalia e gli Stati Uniti. Ratificando la Convenzione, gli Stati si impegnano a
rispettare e a proteggere i bambini come persone indipendenti. Purtroppo, in molti paesi la
strada è ancora lunga, ma per fortuna ci sono delle organizzazioni che intervengono per
garantire ai bambini i loro diritti.
La Convenzione prevede anche un meccanismo di controllo sull’operato degli Stati, che
devono presentare a un Comitato indipendente un rapporto periodico sull’attuazione dei
diritti dei bambini sul proprio territorio.
La Convenzione è divenuta il trattato in materia di diritti umani con il maggior numero di
ratifiche da parte degli Stati. Ad oggi sono ben 194 gli Stati parti della Convenzione.
ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite) è stata fondata il 24 Ottobre 1945 da 51
1 nazioni impegnate a preservare la pace e la sicurezza collettiva grazie alla
cooperazione internazionale. Per svolgere i numerosi compiti, l’ONU ha fondato
numerose agenzie che affrontano problemi specifici, come il miglioramento della sanità
nel mondo, la lotta alla fame, l’aiuto ai rifugiati e molte altre.
2 UNICEF (Fondo delle Nazioni Unite per l'Infanzia) è l'Agenzia delle Nazioni Unite
(ONU), fondata l'11 dicembre 1946 dall’Assemblea Generale dell’ONU come fondo di
emergenza per aiutare i bambini vittime della Seconda Guerra Mondiale.
Dopo il lavoro dei primi anni, tuttavia, si vide che la sua esistenza era invece non solo
utilissima, ma necessaria. Quindi nel 1953 l’UNICEF è divenuto permanente con un
mandato rivolto all’infanzia di Africa, Asia e America Latina.
L'UNICEF ha sede centrale a New York, è presente in 158 paesi e si occupa di assistenza
umanitaria per i bambini nei paesi in via di sviluppo.
Nel 1965 l’UNICEF ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace, quale riconoscimento per la
sua incessante attività in difesa dei diritti umani nei conflitti armati. 3/11
CONVENZIONE DEI DIRITTI SULL'INFANZIA
Ecco i diritti più importanti.
Il diritto all’uguaglianza
Ogni bambino ha diritto a un nome e a una nazionalità.
Non puoi essere svantaggiato a causa del tuo sesso, del tuo aspetto, del colore della tua
pelle, della tua lingua, della tua religione, della tua opinione ecc.
Il diritto alla salute
Ogni bambino ha il diritto di ricevere aiuto e assistenza quando è malato.
Il diritto alla formazione
Ogni bambino ha il diritto di andare a scuola e di imparare ciò che è importante, come il
rispetto dei diritti dell’uomo e delle altre culture.
È importante che a scuola i bambini possano sviluppare le loro capacità e che vengano
incoraggiati a farlo.
Il diritto al gioco e allo svago
Ogni bambino ha il diritto di giocare e di crescere e vivere in un ambiente sano.
Il diritto alla libera opinione, all’informazione e a essere ascoltati
Ogni bambino ha il diritto di esprimere liberamente i suoi pensieri.
La tua opinione deve essere rispettata in tutte le questioni che ti concernono: a scuola,
presso le autorità, in tribunale.
Tutti i bambini hanno il diritto di conoscere ed essere informati sui loro diritti.
Ogni bambino ha il diritto di ottenere informazioni da tutto il mondo attraverso radio,
televisione, giornali, libri e di trasmettere le informazioni agli altri.
Il diritto a un’educazione senza violenza
Ogni bambino ha il diritto a un’educazione senza il ricorso alla violenza.
Il diritto alla protezione dallo sfruttamento economico e sessuale
Nessun bambino deve essere maltrattato, sfruttato o trascurato.
Nessun bambino deve essere costretto a eseguire lavori pericolosi.
Se vieni trattato male, hai diritto a protezione e aiuto.
Il diritto alla protezione in guerra e durante la fuga
Un bambino che è dovuto fuggire dal suo paese ha gli stessi diritti dei bambini del paese
che ha raggiunto.
Se un bambino fugge senza i genitori o la sua famiglia, ha il diritto a una protezione e a un
sostegno particolari. Se possibile, deve essere ricongiunto con la sua famiglia.
Il diritto a una comunità familiare
Ogni bambino ha il diritto di vivere con la sua mamma e il suo papà, anche se questi ultimi
non vivono insieme.
I genitori hanno il diritto di ricevere sostegno e assistenza.
Il diritto all’assistenza in caso di menomazione
Ogni bambino ha il diritto a una vita dignitosa.
Se hai una menomazione, hai il diritto a un sostegno e un aiuto supplementari. 4/11
LA GIORNATA MONDIALE DEI DIRITTI DEI BAMBINI
Il 20 novembre si celebra in tutto il mondo la Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia
e dell’adolescenza istituita dall’Onu.
La scelta per la celebrazione ricorda il giorno in cui, nel 1989, l’Assemblea generale delle
Nazioni Unite adottò la Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
“Tutti siamo stati bambini e tutti noi condividiamo il desiderio per il benessere dei nostri figli
che è sempre stato e continuerà ad essere la principale aspirazione dell’umanità”, ha
dichiarato il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon.
Venticinque anni fa il mondo, attraverso la Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e
dell’adolescenza, ha fatto una promessa ai bambini: che avrebbe fatto tutto il possibile per
proteggere e promuovere i loro diritti, per consentire loro di crescere e di esprimere il loro
pieno potenziale.
Da allora molta strada è stata fatta, a cominciare dal calo della mortalità infantile e
dall’aumento delle iscrizioni scolastiche, ma ancora tanta ne resta da percorrere, basti
pensare che oltre 150 milioni di bambini sono ancora costretti a lavorare rinunciando a
svago e istruzione.
GLI OBIETTIVI DI SVILUPPO DEL MILLENNIO
Il mondo ha la possibilità di sconfiggere la povertà estrema, le malattie, l'inquinamento
ambientale ed innalzare la qualità della vita di ogni essere umano che abita il pianeta.
La civiltà globalizzata del terzo millennio possiede la ricchezza, la conoscenza e i mezzi
per coronare il sogno di un'umanità affrancata dalla miseria e dalla mancanza dei bisogni
di base.
Questa è la filosofia che spinse i Capi di Stato e di governo di tutti gli Stati membri
dell'ONU, riuniti dal 6 all'8 settembre 2000 a New York nel "Vertice del Millennio", la più
ampia riunione di leader della storia, a porre la propria firma in calce alla "Dichiarazione
del Millennio".
In quell'occasione i leader mondiali affermarono la loro responsabilità non soltanto nei
confronti dei rispettivi popoli, ma verso l'intera specie umana, definendo una serie di
ambiziosi propositi da conseguire entro un determinato periodo.
Da queste affermazioni, attraverso successivi incontri diplomatici con la partecipazione
delle principali agenzie delle Nazioni Unite, presero corpo gli otto Obiettivi di Sviluppo del
Millennio (OSM): otto traguardi misurabili e inequivocabili, vincolanti per l'intera comunità
internazionale, che affidavano all'ONU un ruolo centrale nella gestione del processo della
globalizzazione.
Da quel giorno, il mondo è cambiato.
L'11 settembre 2001 ha mutato l'ordine delle priorità, deviando sulla guerra al terrorismo
molte delle risorse e delle attenzioni che erano state promesse alla lotta, alla povertà e al
sottosviluppo.
Di conseguenza, i progressi verso gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio sono rallentati e
mettono a rischio l'effettivo raggiungimento degli stessi.
I problemi globali, però, rimangono ben presenti.
Per il miliardo di esseri umani che vivono al di sotto della soglia di povertà, senza accesso
all'acqua potabile o ai servizi sanitari, e per i bambini che di questa schiera costituiscono
la maggioranza, l'unica speranza per un futuro migliore risiede nella capacità dei leader
mondiali di essere fedeli alla promessa fatta nel 2000. 5/11
KAILASH SATYARTHI
È un attivista indiano che fa parte del movimento indiano contro il lavoro minorile a partire
dal 1990, e insieme alla sua organizzazione Bachpan Bachao Andolan, ha liberato oltre
80.000 bambini da varie forme di schiavitù e li ha aiutati con successo nella loro
reintegrazione, riabilitazione e formazione. 3
Ha vinto il Premio Nobel per la pace nel 2014, assieme alla pakistana Malala Yousafzai
per le loro lotte in favore dell'educazione e la salvaguardia dei bambini. La motivazione del
Comitato per il Nobel norvegese è stata: “Per la loro lotta contro la sopraffazione dei
bambini e dei giovani e per il diritto di tutti i bambini all'istruzione”.
DISCORSO DI KAILASH SATYARTHI AL PREMIO NOBEL PER LA PACE 2014
Mi inchino di fronte alla memoria dei miei genitori, all’India, mia madrepatria e alla madre
terra.
Con il cuore che mi si scalda riporto alla memoria le migliaia di volte in cui mi sono liberato
strappando un bambino alla schiavitù. Nel primo sorriso libero apparso sui loro splendidi
volti, vedo il sorriso degli dei.
Amici, il comitato del Nobel mi ha generosamente invitato a tenere una “lezione”. Con tutto
il rispetto credo di non essere in grado di farlo.
Io rappresento il suono del silenzio. Il pianto dell’innocenza e il volto dell’invisibilità. Sono
venuto qui per condividere le voci ed i sogni dei nostri bambini, i nostri, perché sono tutti
nostri bambini.
Ho guardato nei loro occhi spave