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Sintesi
Introduzione Costituzione Estranea tesina


In questa tesina di maturità affronteremo un tema di scottante attualità, ovvero, quello relativo alla Costituzione italiana del 1948. Tale argomento è attualissimo, in quanto, tale Costituzione in questi anni è stata oggetto di critiche e, per questo, molti politici hanno espresso il desiderio (o la necessità) di modificarla. Non ci è concesso sapere, con certezza, se questa volontà di modifica, a carico della nostra costituzione, sia alimentata da un sentimento patriottico, volto a salvaguardare il “bene comune” , oppure se esso sia dovuto alla necessità di tutelare interessi personali di alcuni “politicanti”. Di fatto, ci si potrebbe sbilanciare dicendo, che la Costituzione attualmente in vigore è quasi perfetta e può essere considerata un vanto per la nostra Nazione: basterebbe “solo” conoscerla e rispettarne i principi. Essa, infatti, tra tutte le costituzioni in vigore, è tra le più moderne e rigide: essa è difficile da modificare. Ciò è dovuto al fatto che i nostri padri costituenti, avendo assistito di persona a un fenomeno dittatoriale, quale fu il Fascismo, con lo sguardo rivolto al passato (infatti lo Statuto Albertino, in vigore prima dell’avvento fascista, era una costituzione troppo debole, poiché facilmente modificabile), crearono una vera e propria “arma anti-fascista” che tutelasse la libertà del popolo.
La Costituzione italiana, dunque, è frutto di due eventi catastrofici, che hanno segnato irrimediabilmente la storia e la coscienza degli italiani, nonché, dell’umanità intera: il Fascismo e la Seconda Guerra Mondiale. Potremmo dire, fornendo una spiegazione semplicistica, che il fenomeno bellico, iniziato nel 1939, ha avuto origine a causa del Fascismo e, più in generale, dei Nazionalismi esasperati, promulgati da Mussolini e Hitler. A sua volta, potremo individuare, le origini del pensiero fascista, in un movimento ad esso antecedente e di matrice artistico-letteraria, ma che presentava le stesse gesta aggressive e dinamiche: il futurismo. Il movimento futurista nasce, ufficialmente, il 20 febbraio 1909, con il Manifesto Futurista, scritto dall’italiano Filippo Tommaso Marinetti.
Lo sviluppo della storia del Novecento, quindi, fa susseguire una serie di eventi, in qualche modo concatenati, come: Futurismo, ascesa del fascismo e scoppio della Seconda Guerra Mondiale, concludendosi con un atto finale, degno degli orrori commessi in quegli anni dalle grandi potenze. Ovvero, il Presidente degli Stati Uniti, Truman, nell’agosto ’45, diede l’ordine di far esplodere sulle città di Hiroshima e Nagasaki una nuova e terribile arma: la Bomba atomica. Quest’ultima rase al suolo le due città, che ancora oggi pagano le conseguenze delle radiazioni emesse da quella micidiale arma. L’atomica, presenta anche un briciolo di italianità; essa, infatti, è nata anche grazie alle scoperte dell’italiano Enrico Fermi, che si occupò di collaudare l’atomica nel progetto Manhattan, prima che essa fosse sganciata sui territori nipponici.
Nell’immediato dopoguerra si sancì tramite referendum popolari che l’Italia avrebbe dovuto assumere sembianze Repubblicane e democratiche: nacque così, nel ’46 la Repubblica Italiana e, nello stesso anno, fu eletta un’Assemblea Costituente. Tale assemblea nominò 75 membri che, in un anno e mezzo, diedero vita al primum Repubblicano. Queste 75 menti, svolsero l’arduo compito di far confluire, all’interno di un unico testo, matrici ideologiche differenti: quella Cattolica, quella Liberale, quella Democratica e quella Comunista. La presenza di tale “mix-ideologico”, all’interno della costituzione, è riscontrabile, in parte, già nel Primo articolo dei Fondamentali: “ L’Italia è una Repubblica Democratica fondata sul Lavoro, la sovranità appartiene al popolo, che la esercita entro i limiti della Costituzione”. Risalta, all’interno di questo primo articolo, l’importanza che ha il “lavoro” all’interno della società italiana. Dunque, è facile collegare tale considerazione del lavoro, a una matrice prettamente comunista. Potremo asserire che, il lavoro, in effetti è l’essenza dell’uomo, ma può essere anche fattore “alienante”, se sfruttato; dello stesso parere era il fondatore del comunismo “vero”: Karl Marx. Tra le ideologie prima citate all'interno della tesina, quella Democratica, di matrice Rousseauiana, è molto vicina alla Dichiarazione di Indipendenza Americana del 1776. Rousseau, infatti, con le sue idee democratiche influenzò molto la stesura di quest’ultima.
Comunque, l’unica pecca attribuibile alla Costituzione italiana è per certo, l’assenza, al suo interno, di articoli che tutelino pienamente l’ambiente e che possano imporre il rispetto di un piano ecologico ben definito. Per ovviare a ciò, vi è la Costituzione Europea, che contiene norme ecologiche da rispettare, però ciò non è sufficiente. In Italia, infatti, l’inquinamento è un fenomeno diffusissimo, che, per anni è stato sottovalutato.
Però, c’è da sottolineare che, anche laddove la nostra Costituzione non presenta pecche, i suoi principi, nei fatti, non vengono rispettati e applicati. Ciò è dovuto, sostanzialmente, al fatto che molti non conoscono i principi Costituzionali e, probabilmente, non si preoccupano nemmeno di conoscerli. Il popolo italiano ha altri interessi. Così, ci ritroviamo nel bel mezzo di una crisi di valori, in primis, che ci sta sottraendo la parte umana del nostro essere. Stiamo diventando tutti robot che guardano solo ai propri interessi e che si interessano solo di cose futili, con una media cultura (“piccolo-borghese”). Le cause di questo “appiattimento” del popolo italiano furono individuate da un grande pensatore, Pier Paolo Pasolini, già mezzo secolo fa. Egli, con precisione, individuò la causa prima nel mezzo televisivo: sì, la “banalissima televisione”. Attraverso di essa, poteri forti, hanno instaurato una nuova forma dittatoriale ben più aggressiva e pericolosa di quella fascista.
Per ovviare a questa situazione, una soluzione potrebbe essere individuata in un testo pedagogico latino, la Institutio Oratoria, di Marco Flavio Quintiliano. In quest’opera di dodici volumi, Quintiliano, sostiene che la decadenza del suo tempo (le fasi finali del grande Impero Romano) sarebbe potuta essere debellata solo attraverso la formazione di nuove generazioni, dotate di una cultura eccezionale e libera, così, da ogni forma corruttrice.

Collegamenti

Costituzione Estranea tesina


Italiano - Pier Paolo Pasolini: le nuove dittature e la società di massa.
Storia - Fascismo e Seconda Guerra Mondiale.
Filosofia - Karl Marx: il lavoro.
Fisica - Enrico Fermi e le sue scoperte sul nucleo atomico.
Scienze naturali - La Costituzione e l'ambiente.
Inglese - La Dichiarazione d'Indipendenza americana.
Storia dell'arte - Il futurismo: preludio al fascismo.
Latino - Quintiliano: la Institutio Oratoria.
Estratto del documento

Indice ………………………………………..

Prefazione

5 – 7

Capitolo I – Letteratura

Italiana………………………… 8 -10

Pier Paolo Pasolini: un “visionario”

 Pasolini e la società

 La vita

 Intervista ad opera di Enzo Biagi

 Scritto di Pasolini

Capitolo II – Storia………...………………………………

11 - 14 Il Fascismo, la Guerra e la Costituzione

 Il Fascismo e la II Guerra Mondiale

 1. Le origini del Fascismo

2. Il Fascismo al potere

3. La dittatura fascista

4. La II Guerra Mondiale e la caduta del

Fascismo

Capitolo III – Filosofia…………...

………………………… 15-23

Il lavoro, Marx e la Costituzione

 Manifesto del Partito Comunista

 Mappa concettuale

1.

Il Capitale

 2. Mappa concettuale

Capitolo IV – Inglese……………….………………………

24-25 United States Declaration of Independence

Capitolo V - Fisica………………….………………………

26-27 Creazione della bomba atomica: il contributo di un

 italiano

1. Enrico Fermi

2. L’esperimento di Fermi

3. Il rallentamento dei neutroni

Capitolo VI – Scienze Naturali….

………………………… 28-31

L’ambiente e la Costituzione

 1. Articolo scritto dal WWF

Capitolo VII – Storia

dell’Arte……………………………... 32-35

Il Futurismo: Preludio al Fascismo

 1. Manifesto futurista

2. Relazione tra Futurismo e Fascismo

Umberto Boccioni

 1. Biografia e vita artistica

Capitolo VIII – Letteratura

Latina………………………… 36-39

Marco Fabio Quintiliano

 1. Quadro storico

2. La vita

3. Lo stile

4. Il pensiero

5. Punti chiave della riflessione Quintilianea

6. La retorica secondo Quintiliano

7. Institutio Oratoria

“La nostra Costituzione è in parte una realtà, ma

soltanto in parte è una realtà. In parte è ancora un

programma, un ideale, una speranza, un impegno,

un lavoro da compiere”. Discorso

Piero Calamandrei,

sulla Costituzione

“La Costituzione non è una macchina che una volta

messa in moto va avanti da sé. La Costituzione è un

pezzo di carta, la lascio cadere e non si muove. Prefazione

Perché si muova bisogna ogni giorno rimetterci

dentro il combustibile. Bisogna metterci dentro

l’impegno, lo spirito, la volontà di mantenere queste

promesse, la propria responsabilità”. Piero Calamandrei,

Discorso sulla Costituzione

COSTITUZIONE “ESTRANEA”

In questo breve percorso, affronteremo un tema di scottante attualità,

Costituzione Italiana del 1948.

ovvero, quello relativo alla Tale

argomento è attualissimo, in quanto, tale Costituzione in questi anni è

stata oggetto di critiche e, per questo, molti politici hanno espresso il

desiderio (o la necessità) di modificarla. Non ci è concesso sapere, con

certezza, se questa volontà di modifica, a carico della nostra

costituzione, sia alimentata da un sentimento patriottico, volto a

salvaguardare il “bene comune” , oppure se esso sia dovuto alla

necessità di tutelare interessi personali di alcuni “politicanti”. Di fatto,

ci si potrebbe sbilanciare dicendo, che la Costituzione attualmente in

vigore è quasi perfetta e può essere considerata un vanto per la nostra

nazione: basterebbe “solo” conoscerla e rispettarne i principi. Essa,

infatti, tra tutte le costituzioni in vigore, è tra le più moderne e rigide:

essa è difficile da modificare. Ciò è dovuto al fatto che i nostri padri

costituenti, avendo assistito di persona a un fenomeno dittatoriale,

quale fu il Fascismo, con lo sguardo rivolto al passato (infatti lo statuto

Albertino, in vigore prima dell’avvento fascista, era una costituzione

troppo debole, poiché facilmente modificabile), crearono una vera e

propria “arma anti-fascista” che tutelasse la libertà del popolo. 6

due eventi catastrofici,

La Costituzione italiana, dunque, è frutto di

che hanno segnato irrimediabilmente la storia e la coscienza degli

Fascismo Seconda

italiani, nonché, dell’umanità intera: il e la

Guerra Mondiale. Potremmo dire, fornendo una spiegazione

semplicistica, che il fenomeno bellico, iniziato nel ’39, ha avuto origine

a causa del Fascismo e, più in generale, dei Nazionalismi esasperati,

promulgati da Mussolini e Hitler. A sua volta, potremo individuare, le

origini del pensiero fascista, in un movimento ad esso antecedente e di

matrice artistico-letteraria, ma che presentava le stesse gesta

Futurismo.

aggressive e dinamiche: il Il movimento futurista nasce,

ufficialmente, il 20 febbraio 1909, con il Manifesto Futurista, scritto

dall’italiano Filippo Tommaso Marinetti. Prefazione

Lo sviluppo della storia del Novecento, quindi, fa susseguire una serie

di eventi, in qualche modo concatenati, come: Futurismo, ascesa del

Fascismo e scoppio della Seconda Guerra Mondiale, concludendosi

con un atto finale, degno degli orrori commessi in quegli anni dalle

grandi potenze. Ovvero, il Presidente degli Stati Uniti, Truman,

nell’agosto ’45, diede l’ordine di far esplodere sulle città di Hiroshima

Bomba atomica.

e Nagasaki una nuova e terribile arma: la

Quest’ultima rase al suolo le due città, che ancora oggi pagano le

conseguenze delle radiazioni emesse da quella micidiale arma.

L’atomica, presenta anche un briciolo di italianità; essa, infatti, è nata

Enrico Fermi,

anche grazie alle scoperte dell’italiano che si occupò di

collaudare l’atomica nel progetto Manhattan, prima che essa fosse

sganciata sui territori nipponici.

Nell’immediato dopoguerra, si sancì tramite referendum popolari che

l’Italia avrebbe dovuto assumere sembianze Repubblicane e

democratiche: nacque così, nel ’46 la Repubblica Italiana e, nello

stesso anno, fu eletta un’Assemblea Costituente. Tale assemblea

primum

nominò 75 membri che, in un anno e mezzo, diedero vita al

Repubblicano. Queste 75 menti, svolsero l’arduo compito di far

confluire, all’interno di un unico testo, matrici ideologiche differenti:

quella Democratica quella

quella Cattolica, quella Liberale, e

Comunista. La presenza di tale “mix-ideologico”, all’interno della

Primo

costituzione, è riscontrabile, in parte, già nel articolo dei

Fondamentali: “ L’Italia è una Repubblica Democratica fondata sul

Lavoro, la sovranità appartiene al popolo, che la esercita entro i limiti

della Costituzione”. Risalta, all’interno di questo primo articolo,

l’importanza che ha il “lavoro” all’interno della società italiana.

Dunque, è facile collegare tale considerazione del lavoro, a una

matrice prettamente comunista. Potremo asserire che, il lavoro, in

effetti è l’essenza dell’uomo, ma può essere anche fattore “alienante”, 7

se sfruttato; dello stesso parere era il fondatore del comunismo

Karl Marx.

“vero”: Tra le ideologie prima citate, quella Democratica,

Dichiarazione di

di matrice Rousseauiana, è molto vicina alla

Indipendenza Americana del 1776. Rousseau, infatti, con le sue idee

democratiche influenzò molto la stesura di quest’ultima.

Comunque, l’unica pecca attribuibile alla Costituzione italiana, è, per

certo, l’assenza, al suo interno, di articoli che tutelino pienamente

l’ambiente e che possano imporre il rispetto di un piano ecologico ben

definito. Per ovviare a ciò, vi è la Costituzione Europea, che contiene

norme ecologiche da rispettare, però ciò non è sufficiente. In Italia,

infatti, l’inquinamento è un fenomeno diffusissimo, che, per anni è Prefazione

stato sottovalutato.

Però, c’è da sottolineare che, anche laddove la nostra Costituzione non

presenta pecche, i suoi principi, nei fatti, non vengono rispettati e

applicati. Ciò è dovuto, sostanzialmente, al fatto che molti non

conoscono i principi Costituzionali e, probabilmente, non si

preoccupano nemmeno di conoscerli. Il popolo italiano ha altri

in

interessi. Così, ci ritroviamo nel bel mezzo di una crisi di valori,

primis, che ci sta sottraendo la parte umana del nostro essere. Stiamo

diventando tutti robot che guardano solo ai propri interessi e che si

interessano solo di cose futili, con una media cultura (“piccolo-

borghese”). Le cause di questo “appiattimento” del popolo italiano

Pier Paolo Pasolini,

furono individuate da un grande pensatore, già

mezzo secolo fa. Egli, con precisione, individuò la causa prima nel

mezzo televisivo: sì, la “banalissima televisione”. Attraverso di essa,

poteri forti, hanno instaurato una nuova forma dittatoriale, ben più

aggressiva e pericolosa di quella fascista.

Per ovviare a questa situazione, una soluzione potrebbe essere

Institutio Oratoria

individuata in un testo pedagogico latino, la , di

Marco Flavio Quintiliano. In quest’opera di dodici volumi,

Quintiliano, sostiene che la decadenza del suo tempo (le fasi finali del

grande Impero Romano) sarebbe potuta essere debellata solo

attraverso la formazione di nuove generazioni, dotate di una cultura

eccezionale e libera, così, da ogni forma corruttrice. 8

Letteratura Italiana

Pier Paolo Pasolini non è direttamente collegabile al discorso

costituzionale, però, mediante il suo pensiero si possono individuare le

cause del decadimento dei principi costituzionali e della cultura

italiana. Egli, infatti, può essere considerato un “visionario”, in

quanto, già attorno agli anni ’60, capì e denunciò pubblicamente, gli

effetti deleteri che la “banalissima” televisione stava producendo sulle

menti degli italiani. Pasolini, dunque, individuò all’interno della

società un processo catastrofico di “massificazione” che induceva il

popolo italiano ad “appiattirsi”, seguendo modelli di vita “standard”, Italiana

legati ad un edonismo spietato e, soprattutto, lontani da una cultura

sana. Questo processo di “massificazione” è considerato, da Pasolini,

una nuova forma di dittatura, ben più grave rispetto a quella fascista.

Infatti, mentre quella fascista, in un certo qual modo, era più Letteratura

rumorosa ed esterna alla società, quella legata alla “società dei

consumi” è, invece, silenziosa e ben radicata nelle menti della società,

ma soprattutto essa è incontrastata. A mio modo di vedere, mentre i

totalitarismi erano contrastati da Stati liberal-democratici, questo

nuovo tipo di dittatura “ideologica” è un fenomeno globale, voluto da

in primis,

tutte le potenze mondiali. Dunque , potremo dire, che una

nuova forma dittatoriale si è imposta all’interno della società, ed è ben I:

più potente rispetto a quella fascista, che, come detto nella Capitolo

Prefazione, fu tanto condannata dalla Costituente nel ’47. Inoltre, tale

dittatura, è dovuta soprattutto a un calo considerevole del livello

culturale del popolo italiano, che ha dato vita a una classe prevalente

all’interno del tessuto sociale: quella che Pasolini definì “piccolo-

borghese”.

Pier Paolo Pasolini: Un visionario

1. La vita:

P ier Paolo Pasolini nacque a

Bologna nel 1922, da una famiglia

borghese. Si laureò nel 1945

all’Università bolognese, trattando una

tesi su Pascoli. Tra il 1942 e il 1949

insegò nel paese natale della madre, a

Casarsa, in Friuli, dove entrò in contatto

con l’arcaico mondo contadino. Nel ’49 9

fu costretto a lasciare il paese a causa di uno scandalo legato alla sua

dichiarata omosessualità.

Così si trasferì a Roma, dove preso da una difficile situazione

economica e dallo scenario inquietante del dopoguerra, carico di

conflitti sociali, sviluppò una forte concezione marxista. D’ora in

avanti Pasolini, nelle sue opere letterarie, tratterà tematiche

realistiche e civili.

In questi anni scrisse due romanzi che gli assicurarono un’ampia

Ragazzi di vita Una vita violenta

fama: (1955) e (1959). Inoltre nel Italiana

1955 fondò una rivista chiamata “Officina” che determinò un

rinnovamento rispetto alla tradizione ermetica e neorealistica.

Nel 1960 Pasolini intuì che il popolo italiano aveva subito, in

boom

conseguenza al economico una “mutazione antropologica” che Letteratura

determinò il distacco dalle antiche radici contadine. In questo

contesto, Pasolini ritiene finito il compito storico della letteratura e si

avvicina a nuove forme comunicative: il cinema e il giornalismo.

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