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Storia: Il Corpo dei Vigili del Fuoco nel contesto storico mondiale
Economia: Localizzazione e Delocalizzazione: un'economia a rischio
Diritto: L'Unicef internazionale
Francese: Les Sapeur Pompiers de Paris
Sommario
Perché la scelta del CORPO DEI VIGILI DEL FUOCO ................................................................ 1
ITALIANO
Gabriele d'Annunzio: Vate ed Eroe ......................................................................................... 2
Vita ........................................................................................................................................ 2
Pensiero................................................................................................................................. 3
Il Piacere ................................................................................................................................ 3
STORIA
I Vigili del Fuoco nel contesto storico mondiale .................................................................... 5
Anno 1939: il corpo dei vigili del fuoco viene istituito con il regio decreto del 27 febbraio
............................................................................................................................................... 5
Anno 1941: il regio decreto diviene legge il 27 dicembre 1941 ........................................... 7
Anno 1942: creazione del battaglione s. Barbara ................................................................ 8
ECONOMIA
Localizzazione e Delocalizzazione: un’economia a rischio ................................................... 10
Localizzazione ...................................................................................................................... 10
Delocalizzazione ................................................................................................................... 11
Terremoto, parlano gli imprenditori modenesi: “lottiamo per non delocalizzare” ............ 11
DIRITTO
L’UNICEF internazionale ........................................................................................................ 12
La Convenzione sui diritti dell'infanzia ................................................................................ 12
Come funziona l’ONU .......................................................................................................... 13
FRANCESE
Les Sapeurs Pompiers de Paris .............................................................................................. 14
Histoire ................................................................................................................................. 14
Politique .............................................................................................................................. 15
Il 31 marzo 2005 è la data presso il quale sono entrato a far parte nell’elenco del personale volontario /
discontinuo del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Novara.
Da qui voglio trarre spunto per la mia tesina di maturità, unendo il mio lato proffessionale a quello didattico.
Diventare Vigile del Fuoco è un percorso impegnativo che richiede doti e caratteristiche particolari ma che al suo
termine restituisce sicuramente tante soddisfazioni.
Un Vigile del Fuoco non solo deve essere forte, ma coraggioso e soprattutto generoso, mosso nelle sue azioni da
una passione altatamente sovrumana.
Il detto “Marinai ci si nasce” si addisce perfettamente a questo, che più che un semplice lavoro si rivela essere uno
stile di vita e una passione personale, perché ciò che viene fatto per se stessi, muore con noi stessi ma ciò che
viene fatto per gli altri è eterno.
Intraprendere questo percorso mi ha arricchito e realizzato ma ancor più mi ha reso più determinato non solo
nella vita ma anche in questo percorso didattico serale durato tre anni presso l’ist. Pascal di Romentino ormai
giunto al termine.
Essere vigili del fuoco vuol dire, quindi, mettere il cuore nelle azioni quotidiane, facendole con passione e
quando serve operare con coraggio. A tutto questo va affiancata una buona dose di umiltà che nella vita non
guasta mai. È proprio la passione alla base di un importante motto dell’intero corpo che accompagna ogni
missione che si traduce in alcuni casi in un’avventurosa impresa:
Flammamentiam ardor noster vincit – La nostra passione vince anche la fiamma. 1
La scelta di trattare Gabriele d’Annunzio deriva dal nesso che lega l’autore con il corpo dei Vigili del Fuoco:
sembra essere stato proprio lui, infatti, ad attribuire il nome a questo gruppo di persone il cui obiettivo è quello di
garantire un adeguato soccorso a tutta la popolazione Italiana.
Il nome "vigile del fuoco" venne poi utilizzato ufficialmente in Italia con l'articolo 1 del regio decreto-legge del
16 giugno 1938-XVI, a. 1021, per designare chi sino a quel momento era chiamato con il termine di pompiere.
Da questo punto di vista, d’Annunzio può essere considerato uno degli autori maggiormente coinvolti e attivi
nella realtà sociale, politica e militare italiana.
Proprio questo desiderio di partecipazione e coinvolgimento nelle vicende del suo Paese è alla base non solo dei
suoi comportamenti ma anche del suo pensiero poetico e letterario.
Venne addirittura soprannominato il Vate cioè "il profeta", in relazione alla posizione preminente che occupò
nella letteratura italiana dal 1889 al 1910 circa e nella vita politica dal 1914 al 1924. Come letterato fu «eccezionale
e ultimo interprete della più duratura tradizione poetica italiana…» e come politico lasciò un segno sulla sua
epoca e una influenza sugli eventi che gli sarebbero succeduti.
Vita…
Nacque a Pescara nel 1863 da una famiglia medio-borghese. Studiò al collegio
Cicognini di Prato, uno dei più prestigiosi d'Italia, quindi si stabilì a Roma,
iscrivendosi alla facoltà di Lettere, senza però completare gli studi. Appena
sedicenne pubblicò un libro di poesie intitolato "Primo vere", ispirato decisamente
al Carducci.
A Roma iniziò, per il poeta, una più brillante avventura, letteraria e, insieme,
umana. Il periodo romano è caratterizzato dalla frequentazione dei salotti; diventò
cronista mondano dell'aristocrazia della capitale e si immerse in una vita d'esteta, protesa, fra amori e avventure,
alla ricerca di piaceri raffinati; scoprì la figura del superuomo che associava al bello un intenso vitalismo e
un'energia eroica.
Dal 1898 visse a Settignano (Firenze), nella villa La Capponcina, vicino alla residenza di un'ennesima donna
amata, la celebre attrice Eleonora Duse, con la quale ebbe un'intensa relazione. La vicinanza con la Duse fece sí
che D'Annunzio intensificasse l'attività teatraleAmante del bello e della vita , sperperò tutti i suoi soldi; i creditori
riescirono,però, a sequestrargli la villa e per questo nel 1910 D'Annunzio emigrò in volontario esilio in Francia,
dove continuò a scrivere. Visse così quattro anni a Parigi.
Dal 1921 fino alla morte avvenuta il 1 marzo 1938 visse sul lago di Garda, a
villa Cargnacco. Nell'opera di D'Annunzio la vita dell'autore e la letteratura
non solo si rispecchiano, ma l'esistenza privata diventa spettacolo per il
pubblico, attirando sul poeta un interesse mai raggiunto da nessun autore
italiano precedente e contemporaneo.
Nota è la sua partecipazione agli avvenimenti storici di quel tempo:
nonostante la perdita dell'occhio destro, partecipò alla beffa di Buccari e al
volo nel cielo di Vienna. Alla fine della guerra, conducendo una violenta
battaglia per l'annessione all'Italia dell'Istria e della Dalmazia, alla testa di un
gruppo di legionari nel 1919 marciò su Fiume e occupò la città, instaurandovi
una singolare repubblica, la Reggenza italiana del Carnaro, che il governo
Giolitti fece cadere nel 1920. Negli anni dell'avvento del Fascismo, nutrendo una certa diffidenza verso Mussolini
e il suo partito, si ritirò, celebrato come eroe nazionale, presso Gardone, sul lago di Garda, nella villa di
Cargnacco, trasformato poi nel museo-mausoleo del Vittoriale degli Italiani. 2
Il pensiero…
Il tema principale alla base del pensiero dannunziano è sicuramente quello del “superuomo”. Secondo il poeta, il
superuomo è colui che assume le sembianze di poeta Vate, capace di essere una guida per il paese, incantare gli
altri, sedurre le donne e vivere una vita originalissima. Una vita fatta di nuovi valori, ma molte volte lontani dalla
pura introspezione, valori che divengono popolari, ricchi di forma e che possiedono una dirompente capacità di
dare scandalo o di incantare gli altri. Il superuomo dannunziano trae dalla forza del bambino lo stupore, alimenta
la propria creatività come un dilettante di emozioni incuriosito dal mondo e consacra all’arte la propria virtù.
L’alone di forma artistica e di auto-celebrazione rendono quello di D’Annunzio un superuomo del tutto unico,
un superuomo che ha saputo incantare, creando nuovi valori basati sul culto dell’estasi, sulla forma e sulla ricerca
sfrenata di una nuova coscienza estranea alla morale comune.
Eppure D’Annunzio, ha dimostrato di conoscere chiaramente le regole terrene attraverso le quali dominare il
mondo anche dopo la propria morte, facendo sì che gli studiosi di tutte le epoche non si fermino a contemplarne
la produzione letteraria poiché proprio la sua vita è divenuta la sua più grande opera d’arte, ed in questo
D’Annunzio supera se stesso, divenendo Superuomo.
Il Piacere…
I concetti chiave del pensiero d’annunziano sono ripresi in tutte le loro componenti nell’opera più maestosa del
poeta decadente: il Piacere.
Scritto nel 1888 a Francavilla al Mare e pubblicato l'anno seguente dai Fratelli Treves, il Piacere e il suo
protagonista Andrea Sperelli introducono nella cultura italiana di fine Ottocento la tendenza decadente e
l'estetismo. In contrapposizione al naturalismo e al positivismo che in quegli anni sembravano aver ormai
conquistato la letteratura italiana, D'Annunzio inaugura un nuovo tipo di prosa psicologica e introspettiva,
destinata ad avere un grande successo e che gli consentirà di indagare gli errori e le contrarietà della vita
dell'«ultimo discendente d'una razza intellettuale».
D’annunzio in questo romanzo si avvicina anche alla corrente dell’Estetismo, in cui si considerano il bello e tutto
ciò che è esteticamente apprezzabile come i parametri grazie a cui l’uomo può realizzarsi.
…riassunto..
Il romanzo racconta la vicenda umana di un giovane intellettuale, Andrea Sperelli.
Ricco, aristocratico, intenditore di cose d'arte ed egli stesso poeta ed incisore, Andrea giunge a Roma
nell'ottobre 1884. A Roma è arrivato, attratto dal fascino della grande tradizione barocca della città là,
una sera di Novembre, a una cena, conosce la contessa Elena Muti, una giovane vedova.
I due in breve si innamorano e vivono un'intensa relazione che dura fino al marzo 1885, quando Elena
inaspettatamente, annuncia ad Andrea la sua intenzione di
porre fine alla relazione e, senza un motivo apparente lo lascia
e parte da Roma. Il giovane reagisce al brutto colpo ricevuto,
dandosi ad una vita depravata, passando di donna in donna,
alla ricerca di un particolare che rievocasse Elena in ognuna di
esse. Nel maggio, cercando di sedurre Donna Ippolita
Albonico entra in conflitto con Giannetto Rutolo, che lo sfida
a duello e lo ferisce gravemente. Durante la convalescenza
nella villa della cugina Francesca D'Ateleta, Andrea conosce
Maria Ferres, in vacanza con la figlioletta Delfina e, affascinato
dalla bellezza spirituale della donna ben presto se ne innamora.
Anche Maria ricambia l'amore di Andrea, ma tutti i suoi tentativi di resistergli risultano inutili. Alla fine
di ottobre Maria lascia la villa e poco dopo parte anche Andrea. 3
Di ritorno a Roma, il giovane si lascia riprendere dalla corruzione dell'ambiente e si abbandona ancora
una volta ai piaceri della vita mondana.
Sempre a Roma, il 30 dicembre, Andrea rincontra Elena, tornata dall'Inghilterra e ormai sposata con
un nobile inglese che non ama ma che è molto ricco.
Egli vorrebbe riprendere la relazione con la donna, che non ha mai smesso d'amare, ma ella lo respinge.
Andrea si propone di riconquistare la donna, ma nel frattempo giunge a Roma anche Maria, ed egli