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Sintesi
Introduzione Controllo di velocità di un motore asincronotrifase tesina


Questa tesina di maturità descrive il controllo di velocità di un motore asincronotrifase. Il motore asincrono è un tipo di motore elettrico in corrente alternata. La tesina permette i seguenti interdisciplinari: in Italiano La Coscienza di Zeno di Italo Svevo, in Storia la crisi del 1929, in Educazione fisica la scherma e in Sistemi il trasformatore.

Collegamenti

Controllo di velocità di un motore asincronotrifase tesina


Italiano - La Coscienza di Zeno, Italo Svevo.

Storia - La crisi del 1929.

Educazione fisica - La scherma.

Sistemi - Il trasformatore.
Estratto del documento

per ciascuna fase di alimentazione. Un motore a tre

trifase,

fasi, o avrà di norma sei avvolgimenti ovvero

coppie polari.

tre I due avvolgimenti di ciascuna

coppia polare sono collegati in serie e disposti

fisicamente l'uno di fronte all'altro. Le coppie polari

presentano invece uno sfasamento di 120° fisici ed

elettrici. In conseguenza di ciò, negli avvolgimenti si

verifica il passaggio di correnti che a loro volta

producono un campo magnetico complessivo che

ruota nello spazio. Il rotore è dotato di un certo

numero di fasi di norma chiuse in corto circuito. La

rotazione del campo magnetico di statore avviene ad

n

una velocità fissa legata alla frequenza di

s

f, velocità di sincronismo.

alimentazione detta La

n

velocità di rotazione del rotore sarà sempre

r

minore di quella di sincronismo. Questa differenza fa

sì che sul rotore agisca un campo magnetico che

n − n

ruota ad una velocità , pertanto esso sarà

s r

sede di forze elettromotrici e quindi correnti indotte

(per questo motivo si parla di motore ad induzione).

Curva di coppia di 4 differenti motori elettrici

asincroni:

A) Motore monofase

B) Motore polifasico a singola gabbia di scoiattolo

C) Motore polifasico a singola gabbia di scoiattolo

a barre profonde

D) Motore polifasico a doppia gabbia di scoiattolo

Curva di coppia di 4

Evidentemente le correnti di rotore produrranno a

loro volta un campo magnetico che ruota a

n − n

velocità rispetto al rotore, il quale ruota a

s r

n

velocità rispetto allo statore; il risultato è che il

r n

campo di rotore ruota alla velocità rispetto allo

s

statore ed è dunque sincrono con il campo di

statore.Tale condizione di sincronismo tra le due

onde di campo magnetico assicura che il motore

produca una coppia costante. La situazione in

n =n

cui , cioè velocità di rotore uguale a quella di

s r

sincronismo, è una condizione limite in cui non vi

sono forze elettromotrici (e quindi correnti indotte) e

dunque la coppia motrice è zero. Diversamente, la

mutua interazione attraverso i relativi campi

magnetici tra le correnti di rotore e quelle di statore

produce una coppia risultante netta.Il legame tra

f

velocità di sincronismo, frequenza di alimentazione

p

ed il numero di coppie polari è espresso dalla

n

relazione: Dove è espressa in rpm

s f

(rotazioni per minuto) ed è espressa in Hertz. Per

esempio, un motore con tre coppie polari (6 poli

totali), alimentato a 50 Hz ha una velocità

angolare di sincronismo di 1000 giri al minuto (cioè

3000/P giri al minuto, dove P - numero di coppie di

poli - è 3).La velocità del rotore in condizioni

nominali è sempre minore di un 3-6%; è il fenomeno

scorrimento(slip)

dello che consente la produzione

della coppia. Dalla formula che definisce

scorrimento

lo è possibile esprimere la velocità di

(n

rotazione effettiva del rotore ):

r

s n

dove è lo scorrimento, è la velocità di

s

n

sincronismo e è la velocità reale alla quale ruota il

r

rotore.

Nr =ns * (1-S)

Il valore effettivo dello scorrimento dipende dal

carico effettivo sul rotore. Il carico non è mai nullo

perché sono sempre presenti i fenomeni di attrito tra

le parti mobili e con l'aria che impediscono al motore

di ruotare alla velocità di sincronismo, vincendo

questa coppia meccanica. Gli avvolgimenti statorici

sono in genere inglobati in resine che garantiscono

un'ottima protezione dall'acqua e dagli agenti

atmosferici. Questi motori sono frequentemente

alimentati per mezzo di inverter elettronici che

possono variarne la velocità variando in modo

coordinato la frequenza e la tensione di

alimentazione. L'uso di inverter permette di azionare

il motore anche a partire da una corrente continua

come avviene nella trazione ferrovia.

Gli avvolgimenti statorici trifase possono essere

stella triangolo,

collegati a oppure a permettendo di

alimentare lo stesso motore con tensioni trifase di

400 e 230 V. In alcuni grossi motori si preferisce

avviare a stella e poi commutare a triangolo, al fine

di limitare le correnti di spunto, quando non sono

utilizzati gli inverter.Esistono motori asincroni di

potenza usualmente inferiore a 3 kW alimentati

anche con tensioni monofase. Tali motori possono

essere dotati di ordinari avvolgimenti a due fasi,

dove per alimentare la seconda fase si usa il ritardo

di tempo introdotto da un condensatore; un tipico

esempio è costituito dai motori utilizzati per far

girare le pale dei ventilatori o degli asciugacapelli.

Per potenze piccolissime si usano i motori in cui la

seconda fase è un circuito spazialmente asimmetrico

chiuso in corto circuito (motori a "polo shuntato"). I

motori asincroni operano normalmente con gli

avvolgimenti di rotore chiusi in corto circuito ma il

rotore può essere eseguito in costruzioni differenti.

ARGOMENTO DI SISTEMI

Il trasformatore è una macchina elettrica statica

perche non contiene parti in movimento e

reversibile, serve per variare i parametri della

potenza elettrica apparente tensione e corrente

ingresso rispetto a quella del uscita, mantenendola

costante. Il rendimento di un trasformatore è molto

alto e le perdite sono molto basse nel ferro per

effetto joule. Il trasformatore e una macchina in

grado di operare solo in corrente alternata perché

sfrutta i principi del elettromagnetismo legati ai

flussi variabili. Il trasformatore viene ampiamente

usato nelle reti di trasporto dell’ energia elettrica

che collegano le centrali elettriche alle utenze

(industriali e domestiche). E stato uno dei motivi

principali della vittoria della corrente alternata di

tesla nella famosa guerra delle correnti di Edison.

INTRODUZIONE

Trasformatore di media tensione su palo rurale. Alla

sommità del palo si vede L’ arrivo delle tre corde

della media tensione con isolatori in vetro, appena

sotto si vedono gli scaricatori per le sovratensioni di

origine atmosferica, alla cui altezza partono anche

due cavi di uscita verso le utenze in bassa tensione.

A sinistra sopra il trasformatore è visibile il vaso di

espansione dell’ olio di raffreddamento, contenuto

nella carcassa metallica. Le enormi quantità di

energia elettrica richieste dalla società moderna,

fanno si che questa debba essere prodotta in

grandi quantità presso centri di produzione

denominati centrali elettriche. Un parametro utile

per determinare la dimensione e la quantità di

energia prodotta da una centrale è la potenza

(simbolo P unità di misura W). La quale può variare

dalle decine di KW (1 KW = 1000 W) di piccole

centrali idroelettriche o solari alle centinaia di MW

( MW = 1.000.000 W) delle grandi centrali

termoelettriche e nucleari. Questa energia deve

essere trasportata anche per centinaia di km la

potenza è legata in maniera diretta ai parametri di

tensione e corrente, secondo la formula: P = V I

cosφ . Dove il cosφ detto fattore di potenza, è il

correttivo dovuto allo sfasamento fra tensione e

corrente. Ciò significa che a parità di potenza

aumentando la tensione V diminuisce la corrente I

( e si deve mantenere il cosφ il più possibile vicino

al valore unitario 1). Ciò e molto importante, in

quanto la corrente I genera al suo passaggio nei

conduttori elettrici calore ( per effetto joule) : più la

corrente è alta più calore si genera; per ovviare a

questo problema bisogna aumentare la sezione dei

conduttori ma esite anche un limite economico e

tecnologico nel dimensionamento delle linee

elettriche, legato anche al fenomeno della caduta di

tensione delle linee stesse. Al fine quindi di

abbassare la corrente I si effettua una

trasformazione aumentando la tensione V a parità

della tensione P. diminuendo le distanze da

percorrere e la potenza da trasportare viene anche

l’ esigenza di avere tensioni alte , se a questo si

associa anche l’ esigenza da avere per l’ uso

domestico e industriale un livello di tensione

compatibile con le esigenze di sicurezza, me segue

che della produzione alla distribuzione sono

necessarie un numero adeguato di

trasformazioni verso tensioni via via più basse. La

macchina elettrica si occupa di effettuare tali

trasformazioni è appunto il trasformatore a titolo di

esempio viene presentato un elenco delle tensioni

tipiche di esercizio degli impianti elettrici:

 230 V tensione per usi domestici

 400 v tensione per uso industriale

 8.4/20 k tensione di esercizio delle reti elettriche

di distribuzione secondaria (lunghezza : alcune

decine di km )

 130/150/230/400 KV tensioni delle linee

elettriche di distribuzione primaria (Lunghezza

alcune centinaia di km)

CORSTRUZIONE E PRINCIPIO DI

FUNZIONAMENTO

Schema di principio

Il trasformatore più semplice è costituito da due

conduttori elettrici (solenoidi) avvolti su un anello

di materiale ferromagnetico detto nucleo

magnetico. L'avvolgimento al quale viene fornita

primario,

energia viene detto mentre quello dal

secondario.

quale l'energia è prelevata è detto I

[9]

trasformatori sono macchine reversibili, per cui

l'avvolgimento primario potrebbe essere anche

visto come secondario e viceversa.

 Quando sul primario viene applicata una

tensione elettrica alternata sinusoidale, per

effetto dell'induzione magnetica si crea nel

nucleo unflusso magnetico con andamento

sinusoidale. Per la legge di Faraday-Neumann-

Lenz, questo flusso variabile induce nel

secondario una tensione sinusoidale.

 La tensione prodotta nel secondario è

proporzionale al rapporto tra il numero di spire

del primario e quelle del secondario secondo la

relazione: [9]

 k 0

 V V

dove è la tensione applicata sul primario, la

p s

N

tensione indotta sul secondario, il numero di

p

N

spire del primario e il numero di spire del

s

k

secondario, è chiamato rapporto di

0

trasformazione.

 Per una tensione sinusoidale di ampiezza

E E

massima il valore efficace vale:

m

 Trascurando le perdite, la relazione tra tensione,

numero di spire, intensità di flusso e sezione del

nucleo è data dalla relazione:

 E

Dove è il valore efficace (RMS) della tensione

f N

indotta, è la frequenza in Hertz, è il numero

di spire dell'avvolgimento al quale si fa

S

riferimento, è la sezione del nucleo (in m )

2

B

e è il valore dell'induzione in Tesla.

ARGOMENTO DI ITALIANO

LA COSCIENZA DI ZENO

struttura

Il romanzo si presenta come la confessione di Zeno

Cosini. La narrazione, svolta in prima persona, si

articola focalizzandosi su alcuni snodi fondamentali

della biografia del protagonista fra cui la morte del

padre, il vizio del fumo, la rivalità con il cognato, il

rapporto con la moglie e con l'amante. Non segue,

dunque, un ordine cronologico ma piuttosto un

ordine dettato dai rapporti logici e analogici tra gli

episodi ricordati. Il romanzo non è altro che l'analisi

della psicologia di Zeno, un individuo che si sente

"malato" o "inetto" ed è continuamente in cerca di

una guarigione dal suo malessere attraverso

molteplici tentativi a volte assurdi o che portano a

effetti controproducenti.

trama

Zeno Cosini, il protagonista dell'opera, proviene da

una famiglia ricca e vive nell'ozio ed in un rapporto

conflittuale con il padre, che si rifletterà su tutta la

sua vita. Nell'amore, nei rapporti coi familiari e gli

amici, nel lavoro, egli prova un costante senso di

inadeguatezza e di "inettitudine", che interpreta

come sintomi di una malattia. In realtà solo più tardi

scoprirà che non è lui a essere malato, ma la società

in cui vive.

Prefazione

È questo uno dei capitoli più importanti, dato che

rappresenta una finzione letteraria ben

congegnata. Si tratta di poche righe firmate dal

dottor S., lo psico-analista che ha in cura Zeno, il

quale espone l'origine del libro. A causa

dell'ingiustificata interruzione della terapia da parte

di Zeno, proprio nel momento in cui essa stava

dando i suoi frutti, il dottore, profondamente ferito

nel suo orgoglio professionale, decide di vendicarsi

del paziente, pubblicando quelle memorie che lui

stesso aveva consigliato a Zeno di scrivere come

parte integrante della cura. Tali memorie, in cui Zeno

ha accumulate menzogne e verità, non sono altro

che i capitoli successivi del libro. È chiaro che questa

finzione letteraria è anche una polemica contro

la psicoanalisi, una forma di terapia che proprio in

quegli anni iniziava velocemente ad affermarsi,

soprattutto nell' Impero Austro-Ungarico, di cui

S

Trieste faceva parte. L'iniziale sarebbe

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