Sintesi

I colori


Introduzione

Partendo dalla mia reinterpretazione di un quadro di Klimt, vorrei parlare dei colori in ambito artistico, chimico e letterario.
Analizzando l’opera “Faggeto I” di Klimt, la struttura molecolare dei colori che si trovano sulla tela, i paesaggi e le sfumature che si creano tra le righe della poesia “Voyelles”di Rimbaud e lo stesso per “Lampo” di Pascoli, vorrei motivare l’importanza dei colori all’interno di questi elementi e come questi si possano collegare fra loro.

Corpo centrale

Ho scelto Klimt perché è parte, anche se non viene definito un vero e proprio movimento, ma piuttosto di “aspetti espressionistici” di ogni artista, dell’ Espressionismo: ovvero una forma di linguaggio e comunicazione attraverso il colore, dal tema stesso della composizione, che si riflette nell’accentuazione del soggetto, nelle sue emozioni e nell’interiorità. Questo movimento si basa sull’uso del pennello e del colore, come pennellate con tratti aggressivi, colori antinaturalistici e di deformazioni dei soggetti rappresentati.

L’opera di Klimt che vorrei analizzare è “Faggeto I”: questo dipinto è un olio su tela del 1902 e rappresenta appunto un bosco di Faggeti. Ritrarre gruppi di alberi aveva già colpito artisti come Monet e Van Gogh che nella loro carriera artistica avevano ritratto soprattutto pioppi, ulivi e cipressi. Mentre era un’estraneità per Klimt che, di solito rappresentava solamente soggetti femminili ed erotici, fare un paesaggio di cui fornisce ben quattro versioni. In questo quadro Klimt presenta uno scenario puramente naturale, che invita il silenzio e la contemplazione di un vero bosco: non c’è bisogno di raccontare niente, basta la presenza di questi elementi naturali che compongono un magnifico panorama. In questo caso l’effetto è quasi astratto pur riconoscendo la composizione di contrasto tra linee verticali ed orizzontali, ogni arbusto è diverso dall’altro per spessore, andamento e colore. I tronchi danno un lieve senso di movimento, quasi come se si riuscisse a percepire il movimento del vento, trasmettendo un senso di precarietà. L’orizzonte è segnato sul margine superiore della tela, ma l’impressione è quella di non avere punti di riferimento.

Ho cercato di reinterpretare questo quadro, non nella sua struttura ma nei suoi colori, alterandone il senso e la percezione visiva.
Per la realizzazione di questo quadro ho utilizzato dei colori ad olio: i colori ad olio di oggi sono frutto dello stesso processo utilizzato nel XV secolo, in cui il pigmento viene macinato con un olio di lino e invece di macinare a mano ciascun colore utilizzando ad esempio una pietra, oggi sono prodotti con svariati metodi di macinazione, e sono le caratteristiche del singolo pigmento a determinare quanti cicli di lavorazione siano necessari, quanto olio e quale tipo occorra usare.

In questo quadro i protagonisti sono i colori caldi come il rosso, il bianco e l’arancione che creano un contrasto con i colori scuri come il viola, il verde e il blu. In generale possiamo dire che i colori ad olio contengono pigmenti polverizzati di origine minerale, animale o vegetale, ma più precisamente si distinguono per i vari ossidi e quantità che contengono, come ad esempio il colore neutro:

• Bianco: è il colore più utilizzato in qualsiasi quadro, perché serve appunto per determinare le gradazioni dei colori, ed è formato da -> ossido di titanio, ossido di zinco e carbonato basico di piombo.
I colori caldi:
• Rosso: solfuro mercurio o cinabro, solfuro di cadmio, ossido di ferro ferrico.
• Giallo: solfuro di cadmio, cromati di piombo.

I colori freddi più utilizzati sono il:

• Blu: ossido di ferro ferroso, solfato di ferroso.
• Verde: ossido di rame, ossido di cromo

Possiamo dire che, per quanto riguarda il senso metaforico del quadro, alterandone così tanto l’aspetto non cambia solo l’impressione che abbiamo osservandolo, ma anche quel senso iniziale di tranquillità, pace e ondeggiamento, dandone un senso più frizzante e attivo e anche più astratto che non lascia spazio al silenzio, ma vuole trasmettere in un certo senso freschezza e creatività, una nuova visione di quello che poteva essere solo un bosco. I colori infatti generano molti contrasti, i colori caldi e i freddi che non rispecchiano la realtà; questi contrasti tra chiaro e scuro consistono nel contrapporre valori di diversa luminosità, sia relativi ai toni puri che alle sostanze.
Invece, per quanto riguarda l’aspetto “chimico”, una sostanza, come in questo caso il colore ad olio, può assorbire tutte le radiazioni della luce visibile e apparire nera, oppure può rifletterle tutte e apparire bianca, altrimenti, nei casi più frequenti, può assorbire alcune radiazioni e rifletterne altre che si compongono dando il colore risultante. Le sostanze che appaiono colorate compongono un gruppo cromoforo, un gruppo responsabile del colore; alcuni colori sono formati da estratti naturali come ad esempio il giallo tuorlo dell’uovo, il rosso dei pomodori, l’arancione delle carote, ecc… In queste sostanze sono presenti molti siti di insaturazione e doppi legami coniugati in un gruppo cromoforo. Ed è questa la formazione dei colori ad olio.

Les couleurs rouge , vert , bleu et blanc qui sont visibles sur le tableau, nous pouvons les retrouver dans le poème « Voyelles » écrit en 1871 par Rimbaud :
« A noir, E blanc, I rouge, U vert, O bleu : voyelles,
Je dirai quelque jour vos naissances latentes :
A, noir corset velu des mouches éclatantes
Qui bombinent autour des puanteurs cruelles,
Golfes d'ombre ; E, candeurs des vapeurs et des tentes,
Lances des glaciers fiers, rois blancs, frissons d'ombelles ;
I, pourpres, sang craché, rire des lèvres belles
Dans la colère ou les ivresses pénitentes ;

U, cycles, vibrement divins des mers virides,
Paix des pâtis semés d'animaux, paix des rides
Que l'alchimie imprime aux grands fronts studieux ;

O, suprême Clairon plein des strideurs étranges,
Silences traversés des Mondes et des Anges :
- O l'Oméga, rayon violet de Ses Yeux ! »


Déjà Baudelaire avait souligné que "les couleurs et les sons se répondent" (poème Correspondances), mais Rimbaud va plus loin en précisant quelle couleur associer à chaque voyelle et quelle sensation associer à chaque couleur.
Le poème Voyelles est le triomphe de la synesthésie et de Rimbaud voyant.

La subjectivité des associations que le poète établit entre les sons, les couleurs et les images rend le poème ambigu, mais il n'est pas important d'y trouver une explication. C'est la force des images et des associations.

Dans ce poème chaque son correspond à une couleur, en produisant différentes sensations (des impressions visuelles, sonores et olfactives) grâce à la figure rhétorique de la synesthésie ; en effet toutes les couleurs rappellent différents situations et objets. Mais ces associations s’établissent de manière absolument subjective et se prêtent à de multiples interprétations.
La lettre « A » avec la couleur noire rappelle les mouches et leurs corps noirs qui bourdonnent sur les « puanteurs cruelles ».
La lettre « E » avec la couleur blanche évoque des images de pureté qui contrastent les tons sombres de la lettre A.
La lettre « I » avec la couleur rouge évoque le tissu rouge, le sang, les lèvres qui rient de colère (dans la figure rhétorique, l’oxymore) à cause d’une souffrance infligée.
La lettre « U » avec la couleur verte évoque des images circulaires qui sont les symboles de calme et de perfection, en se référant au monde divin.
La lettre « O », la dernière lettre de l’alphabet grecque, c’est un symbole qui signifie que le cycle commencé par la lettre U est complété, mais dans sa forme circulaire est un cycle qui ne termine jamais. C’est pourquoi cette lettre est associée à la couleur bleue qui rappelle l’infinité universelle. Le bleu rappelle un sentiment de perfection totale qui termine dans “les yeux” d’un fille que Rimbaud aimait à ce temps-là.

Se continuiamo ad analizzare i colori in ambito letterario, dovremmo considerare come i colori sono impiegati nella poetica pascoliana. L’opera “Myricae” (anno 1900, 150 componimenti) affronta in pieno il tema dei colori, attraverso di essi fa affiorare immagini nella mente del lettore, come se ognuno di noi dovesse creare un quadro nella propria mente. I colori sono simboli d’immagini, che talvolta possono essere anche soggettive.

“Lampo” (1894):

“ E cielo e terra si mostrò qual era:
La terra ansante, livida, in sussulto;
Il cielo ingombro, tragico, disfatto;
Bianca bianca nel tacito tumulto
Una casa apparì sparì d’un tratto;
Come un occhio, che, largo, esterrefatto,
S’aprì si chiuse, nella notte nera.”


In questa poesia, la caduta di un lampo rievoca in Pascoli una sensazione di tristezza legata alla morte del padre in cui tutto sembra sofferenza e inquietudine tranne la casa, la quale è sinonimo di sicurezza.
Questi scenario tragico è rappresentato tramite la tecnica impressionista, in modo da far affiorare immagini nella mente del lettore, appoggiandosi anche a dei particolari visivi. Questo è anche rappresentato con una forte violenza espressionista, alla quale possiamo ricollegare il quadro che abbiamo analizzato.

I colori sono simboli e protagonisti di questa poesia e in questo modo ci comunicano due importanti messaggi:
• il bianco è il colore della luce del lampo che illumina la casa rendendola visibile; questa ricorda la figura di un occhio dilatato che si apre nel buio, ed è un simbolo per esprimere la fugacità della vita, attraverso la velocità in cui il lampo appare e dopo pochissimo scompare.
• Il nero è il colore della notte, dell’oscurità che avvolge la casa oramai non più illuminata. E’ il colore che rispecchia anche l’interiorità del poeta perché il nero s’immedesima nella morte del padre.

Conclusione

Ho cercato, quindi, di motivare l’importanza dei colori come espressione di sensazioni, come possono essere utilizzati concretamente, come attraverso le varie letterature riescono a parlare, e come rappresentazione di me stessa in quanto rispecchiano la mia passione che spero di poter continuare coltivare.
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