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Sintesi
Italiano: Giovanni Pascoli (il fanciullino);

Filosofia: Arthur Schopenhauer (pessimismo cosmico);

Storia: la guerra civile spagnola;

Spagnolo: Romancero gitano (Federico Garcia Lorca);

Inglese: Oscar Wilde;

Francese: Arthur Rimbaud.
Estratto del documento

Giovanni Pascoli e la teoria

del fanciullino

I

“È dentro noi un fanciullino che non solo ha brividi, Il punto di partenza della riflessione del

come credeva Cebes Tebano che primo in sé lo Pascoli è l’idea della presenza della morte

scoperse, ma lagrime ancora e tripudi suoi. Quando la nella vita dell’uomo. L’unica consolazione è

nostra età è tuttavia tenera, egli confonde la sua voce

con la nostra, e dei due fanciulli che ruzzano e la poesia che permette di partecipare alla

contendono tra loro, e, insieme sempre, temono vita. Il poeta in un certo senso sottrae le

sperano godono piangono, si sente un palpito solo, cose al destino di vanificazione e le

uno strillare e un guaire solo. Ma quindi noi cresciamo, restituisce alla vita. Il poeta ha quindi il

ed egli resta piccolo; noi accendiamo negli occhi un

nuovo desiderare, ed egli vi tiene fissa la sua antica compito di sottrarre quanto più può alla

serena maraviglia; noi ingrossiamo e arrugginiamo la morte e la poesia è un dono sacro. Il poeta è

voce, ed egli fa sentire tuttavia è sempre il suo tinnulo quel fanciullino presente in ognuno di noi.

squillo come di campanello, Il quale tintinnio segreto Un fanciullino che rimane piccolo anche

noi non udiamo distinto nell'età giovanile forse così quando noi cresciamo, anche quando

come nella più matura, perché in quella, occupati a

litigare e perorare la causa della nostra vita, meno nell’età più matura siamo “occupati a litigare

badiamo a quell'angolo d'anima donde esso risuona .” e a perorare la causa della nostra vita” e

meno siamo disposti a badare a quell’angolo

d’anima.

III Il fanciullino arriva alla verità non attraverso il

“Il fanciullino è quello, dunque, che ha paura al buio, perché al buio vede

o crede di vedere; quello che alla luce sogna o sembra sognare, ragionamento ma in modo intuitivo ed irrazionale,

ricordando cose non vedute mai; quello che parla alle bestie, agli alberi, guardando tutte le cose con stupore, con

ai sassi, alle nuvole, alle stelle: che popola l'ombra di fantasmi e il cielo

di dei. Egli è quello che piange e ride senza perché, di cose che sfuggono meraviglia, come fosse la prima volta. Anche la

ai nostri sensi e alla nostra ragione. Egli è quello che nella morte degli poesia deve essere spontanea e intuitiva, come

esseri amati esce a dire quel particolare puerile che ci sciogliere in intuitivo è appunto il modo di conoscere e di

lacrime, e ci salva. Egli quello che nella gioia pazza pronunzia, senza

pensarci, la parola grave che ci frena. Egli rende tollerabile la felicita e la giudicare dei fanciulli. Gli occhi del fanciullo

sventura, temperandole d'amaro e di dolce, e facendone due cose scoprono nelle cose le somiglianze e le relazioni

ugualmente soavi al ricordo.[...] Egli nell'interno dell'uomo serio sta ad

ascoltare, ammirando, le fiabe e le leggende, e in quello dell'uomo più ingegnose; adattano il nome della cosa più

pacifico fa echeggiare stridule fanfare di trombette e di pive, e in un grande alla più piccola, e al contrario;

cantuccio dell'anima di chi più non crede, vapora d'incenso l'altarino che rimpiccioliscono per poter vedere, ingrandiscono

il bimbo ha ancora conservato da allora.[...]. Senza lui, non solo non

vedremmo tante cose a cui non badiamo per solito, ma non potremmo per poter ammirare, giungendo, immediatamente

nemmeno pensarle e ridirle, perché egli è l'Adamo che mette il nome a e intuitivamente, quasi per suggestione, al cuore

tutto ciò che vede e sente. Egli scopre nelle cose le somiglianze e

relazioni più ingegnose. Egli detta il nome della cosa più grande alla più delle cose e al mistero che palpita segreto in ogni

piccola, e al contrario. E a ciò lo spinge meglio stupore che ignoranza, e aspetto della vita. La poesia non è invenzione, ma

curiosità meglio che loquacità: impicciolisce per poter vedere, scoperta, perché essa sta nelle cose che ci

ingrandisce per poter ammirare. Ne il suo linguaggio e imperfetto come

di chi non dica la cosa se non a mezzo, ma prodigo anzi, come di chi due circondano, anzi in un particolare di quelle cose

pensieri dia per una parola. E a ogni modo da un segno, un suono, un che solo il poeta sa vedere. Poesia è trovare nelle

colore, a cui riconoscere sempre ciò che vide una volta. [...]” cose il loro sorriso e la loro lacrima; e ciò si fa da

due occhi infantili che guardano semplicemente e

serenamente tra l’oscuro tumulto dell'anima.

V La poesia ci mette in comunicazione immediata con il

mistero che è la realtà vera dell’essere. Essa è un

“No no: non temere. Tu sei il fanciullo eterno, che vede tutto con mistico contatto con l’anima delle cose ed è la forma

maraviglia, tutto come per la prima volta. L'uomo le cose interne ed

esterne, non le vede come le vedi tu: egli sa tanti particolari che tu non suprema di conoscenza. Per il poeta, come per il

sai. Egli ha studiato e ha fatto suo pro' degli studi degli altri, Sì che fanciullo, sono belle e degne di canto anche le

l'uomo dei nostri tempi sa più che quello dei tempi scorsi, e, a mano a piccole cose, umili, quotidiane, familiari, le piante più

mano che si risale, molto più e sempre più. I primi uomini non sapevano

niente; sapevano quello che sai tu, fanciullo. comuni e modeste, i piccoli animali, gli eventi del

mondo naturale e campestre. Gli oggetti vengono

Certo ti assomigliavano, perché in loro il fanciullo intimo si fondeva, per

cosi dire, con tutto l'uomo quanto egli era. Maravigliavano essi, con tutto percepiti in modo isolato, svincolato dal contesto,

il loro essere indistinto, di tutto; che era veramente allora nuovo tutto, ne scatenando così l’immaginazione che li carica dei

solo per il fanciullo, ma per l'uomo. Maravigliavano con sentimento misto propri ricordi, delle proprie esperienze, del proprio

ora di gioia ora di tristezza ora di speranza ora di timore. Se poi tale

commovimento volevano esprimere a sé e ad altri, essi traevano fuori universo immaginario, e ne fa un simbolo. Pascoli

dalla faretra, per dirla con te, certi preziosi e numerosi strali di cui non si definisce il fanciullino "musico" perché è in grado di

doveva far gettito. cogliere l’armonia ed il fluire delle cose non con la

Pronunziavano essi, i primi uomini, con lentezza uniforme, con misurata ragione ma andando al di là della ragione. Pascoli

gravita, la difficile parola che stupivano volasse e splendesse e sonasse, non vuole credere che in qualcuno non ci sia il

e fosse loro e diventasse d'altri, e recasse attorno l'anima di chi la

emetteva dopo la lunga silenziosa meditazione. Oh! non le gettavano essi fanciullino, perché egli non sarebbe così unito

come cose vili che soprabbondano, le parole pur mondate, legate coi più all’umanità. Se il fanciullino è la psiche primordiale

sottili nodi, segnate con le più vive impronte, lavorate coi più ingegnosi dell’uomo è proprio il fanciullino che permette di

nielli! Ne vedevano essi tutti i pregi, e il peso e il timbro del loro metallo,

e il suono col quale in principio rompevano dalle labbra schiudentisi, e

quello col quale in fine ronzavano nelle orecchie aperte. Or tu, fanciullo, scoprire l’intima essenza del mondo.

.]”

fai come loro, perché sei come loro. [.. INGLESE

Il colore giallo è da sempre considerato il

● colore dell'estrosità,della solarità per questo

motivo ho deciso di accostarlo ad Oscar Wilde

per la sua personalità,il suo modo di essere e

il suo carattere. Come esempio concreto ho

preso in esame una sua poesia “Symphony in

yellow”. Symphony in yellow

An omnibus across the bridge

Crawls like a yellow butterfly,

And, here and there, a passer-by

Shows like a little restless midge.

Big barges full of yellow hay

Are moored against the shadowy wharf,

And, like a yellow silken scarf,

The thick fog hangs along the quay.

The yellow leaves begin to fade

And flutter from the Temple elms,

And at my feet the pale green Thames

Lies like a rod of rippled jade.

O.Wilde

Oscar Wilde

"Symphony in Yellow," written in 1889, was

a manifestation of Oscar Wilde's interest in

the decadent and aesthetic movement. Wilde

was greatly influenced by Walter Pater who

emphasized the importance of art in life. In

fact, Wilde is associated with the

phrase,”Art for art's sake”, although it

appears nowhere in his works, indicating

the influence he had on the culture of his

time."Symphony in Yellow", is a poem of no

action. Instead, it is a descriptive work that

allows the reader to feel as though he or she

is viewing a painting instead of a poem.

Phrases such as, "Crawls like a yellow

butterfly" and "Lies like a rod of rippled

jade" is reminiscent of the decadent and

aesthetic notion that life should be lived

intensely, following an ideal of beauty.

Wilde's ability allows the reader to be so

intimately involved with the details of the

poem that he or she morphs from the reader

into a viewer. STORIA

Il colore rosso può avere più significati: l'amore

● e la passione, oppure la forza ed il potere. Ho

deciso di analizzare questo colore sotto

l'aspetto della forza e del potere, nello

specifico trattando la guerra civile spagnola e

la dittatura franchista anche perchè le sue

tonalità meglio si adattano alle sfumature delle

forze politiche che si scontrarono durante la

guerra.

La guerra civile spagnola

Nel febbraio del '36, le forze di sinistra tornano al governo

creando un Fronte popolare. In estate però la situazione

precipita: il 17 luglio il generale Franco, partendo dal Marocco

spagnolo, inizia ad invadere la Spagna, vuole occupare le

istituzioni per insediarsi immediatamente al potere, ma trova

una forte resistenza da parte dei repubblicani in città chiave

come Barcellona, Madrid e nella maggior parte del paese.

Inizia così la guerra civile (1936-1939) che vede contrapposti il

governo repubblicano che può contare sulle forze di polizia e

masse di volontari in genere provenienti dalle regioni

industriali e le forze nazionaliste (franchiste) che riuniscono

quasi tutti i quadri delle forze armate (salvo l’aviazione) e le

forze politiche nazionaliste, cattoliche e tradizionaliste.

Mussolini ed Hitler – uniti dal Patto d’acciaio dell’ottobre 1936

– inviano notevoli rinforzi – uomini e armi, anche aerei – a

sostegno di Franco che riceve così il comando politico e

militare di tutte le truppe nazionaliste e viene nominato

“generalissimo” e capo del governo nazionale. Nella zona

repubblicana gli operai si uniscono all'esercito e in loro aiuto

arrivano le “brigate internazionali” gruppi armati di volontari

organizzati dall'URSS. Gli operai scatenano il loro “vecchio”

odio contro i proprietari e il clero. In cambio, nella zona

nazionalista si intensifica il comando militare e politico. Nel

1937 le forze politiche nazionaliste sono unificate in un solo

partito il “movimento” guidato sempre da Franco. Nel 1939

Dopo la resa del governo del fronte popolare Francisco

diventa capo unico della Spagna. Si forma uno Stato

Nazionale con una politica di restaurazione

controrivoluzionaria, vengono aboliti i partiti politici e i

sindacati e viene adottata una violenta repressione.

SPAGNOLO

Il colore verde è il simbolo della speranza e

● del ricordo. Per questo colore ho deciso di

analizzare la figura di Federico Garcίa Lorca

poiché nelle sue opere è un colore che ritorna

spesso,espressione della voglia di

indipendenza,della ricerca incessante della

propria libertà e dell'affermazione del proprio

essere. Come esempio concreto ho analizzato

una sua poesia “Romance sonámbulo”.

Romance sonámbulo

Este romance narra la historia

Verde que te quiero verde. de amor frustrada entre dos

Verde viento. Verdes ramas. amantes, una joven gitana que

El barco sobre la mar espera asomada a la baranda a

y el caballo en la montaña. que llegue su amor, pero éste

Con la sombra en la cintura sabe que ya no va a poder vivir

ella sueña en su baranda, su amor, ya que la muerte lo

verde carne, pelo verde, está esperando.

con ojos de fría plata. En la primera estrofa el poeta

Verde que te quiero verde. explica un paisaje que está

Bajo la luna gitana, lleno de símbolos, destaca el

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