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Questa tesina di maturità descrive il tema della civiltà dell'immagine. Le imprese sono nate come organismi economici con l’obiettivo immediato di massimizzare il profitto. Nel linguaggio comune reddito e profitto sono adoperati come sinonimi invece dal punto di vista economico il profitto non coincide col reddito ma è solo una parte di esso. L'utile d'impresa è la differenza fra ricavi e costi complessivi mentre il profitto è la quota di reddito residua dopo la copertura degli oneri figurativi.
Ma, negli ultimi anni, nel perseguire il profitto, l’impresa non può più permettersi di prescindere da una realtà ormai fondamentale nello svolgimento dell’attività economica. Infatti, nello scenario odierno assumono un’importanza rilevante le conseguenze sociali dell’operato di un’azienda. Sempre di più, infatti, le imprese si rendono conto che per ottenere successo commerciale e benefici durevoli, è necessario adottare un atteggiamento “responsabile” nei confronti degli Stakeholders. La tesina affronta il tema, prendendo in esame le varie materie scolastiche.
Economia aziendale - La Responsabilità sociale delle imprese.
Italiano - Pirandello e la teoria delle maschere.
Storia - L'età giolittiana e la politica del doppio volto.
Diritto - Lo Stato sociale: i diritti dei lavoratori e degli imprenditori.
Scienze delle Finanze - I sistemi di sicurezza sociale.
Inglese - The Welfare State.
Informatica - La crittografia.
Matematica - La programmazione lineare a tre variabili riconducibili a due.
ECONOMIA AZIENDALE 3
comportamenti (per esempio di non acquisto dei prodotti), il successo o l’insuccesso futuro.
Un consumatore ormai in grado di sanzionare l’impresa che non si comporta eticamente e che agisce in
modo irresponsabile.
L’impresa perciò è chiamata ad inserire le dimensioni di etica e responsabilità nel core business aziendale,
come richiede, inoltre, il dibattito sulla corporate social responsibility (CSR o RSI).
Oggi, infatti, l’impresa esce dai suoi confini tradizionali per affermarsi come soggetto sociale e non più
esclusivamente come soggetto economico, offrendo così il proprio contributo al benessere della società.
Si tratta di un vero e proprio cambiamento nella cultura d’impresa che intraprende la difficile strada verso
l’affermazione della cultura della responsabilità sociale d’impresa, chiamata dalla società ad una
partecipazione attiva alla soluzione delle sue problematiche e alla realizzazione di una missione integrativa
ispirata alla logica del profitto.
Si fa viva così la consapevolezza che l’agire dell’impresa non può esaurirsi nella produzione di beni e servizi
visto che le imprese sono parte integrante del contesto sociale, economico e politico in cui sono inserite e al
quale devono, in qualche modo, rendere conto.
La responsabilità sociale riguarda fondamentalmente tre campi:
- L’ambiente economico, perché attraverso i processi produttivi le imprese generano ricchezza e
sviluppo, benessere sociale e crescita del reddito nazionale e soprattutto creano occupazione.
Difatti le imprese si devono preoccupare anche della stabilità dei posti di lavoro e sono chiamate a
rispondere degli eccessivi tagli del personale nei casi di ristrutturazione aziendale.
Ad esempio la FIAT, colpita anch’essa dall’attuale crisi finanziaria, ha annunciato di recente la
possibile chiusura degli stabilimenti di Mirafiori e Pomigliano d’Arco. Questo causerebbe la perdita
di migliaia di posti di lavoro e proprio per questo motivo i sindacati e il governo stesso si sono
mobilitati per tutelare gli interessi dei lavoratori italiani.
- L’ambiente sociale, poiché le imprese si devono preoccupare anche della tutela dei diritti dei
lavoratori quindi delle norme che tutelano il lavoro minorile e la sicurezza dei posti di lavoro e delle
norme che vietano il lavoro in nero e le discriminazioni di sesso, religione, razza, orientamento
politico. Le imprese sono chiamate a rispondere in caso di mancato rispetto di tali norme che può
provocare incidenti sul lavoro e morti bianche. Ad esempio l’amministratore delegato dell’acciaieria
ThyssenKrupp è stato condannato a 10 anni di reclusione per la mancanza di disposizioni di sicurezza
che ha provocato un rogo in uno dei settori dell’azienda, in cui hanno perso la vita più di 22
dipendenti.
- L’ambiente ecologico, poiché le imprese sono responsabili delle sostanze inquinanti eventualmente
emesse con le produzioni e del degrado ambientale. Inoltre, le aziende devono mirare al
raggiungimento di uno sviluppo sostenibile in quanto l’utilizzo che le imprese fanno delle risorse
naturali con la produzione attuale, non può pregiudicare la sopravvivenza delle generazioni future.
Ad esempio l’industria metallurgica italiana dell’'Ilva è al centro di un vasto dibattito per il suo
impatto ambientale sia a Taranto sia a Genova. Le sue emissioni sono state oggetto di diversi
processi penali per inquinamento e per incremento del tasso di mortalità tumorale in quella zona,
che si sono conclusi in alcuni casi e gradi di giudizio con la condanna di Emilio Riva e di altri dirigenti.
Un’azienda è quindi socialmente responsabile se:
- investe nel reclutamento, nella formazione e nella gestione delle risorse umane nel rispetto dei principi
della parità di trattamento e delle pari opportunità;
- limita il più possibile l’impatto delle proprie attività sull’ambiente e investe in tecnologie e processi
produttivi ecosostenibili; ECONOMIA AZIENDALE 4
- garantisce l’integrazione ed il rispetto delle problematiche sociali ed ambientali anche nella scelta di
partner e fornitori;
- investe le proprie risorse per il miglioramento e la salvaguardia della comunità in cui opera.
3. Il Greenwashing
Il termine Greenwashing si riferisce alla volontà di ingannare il pubblico sottolineando le credenziali
ambientali di un’impresa o di un prodotto quando queste siano infondate o irrilevanti.
Una delle ultime tendenze delle organizzazioni è proprio quella di “colorare di verde” alcune attività legate a
pratiche di sostenibilità o responsabilità sociale d’impresa.
Un esempio tra gli altri è quello del colosso petrolifero Royal Dutch Shell che ha dichiarato il suo impegno
per lo sviluppo sostenibile facendolo diventare uno dei punti chiave della sua attività. Shell si è così
proclamata attenta alle pratiche di responsabilità sociale d’impresa inserendo nel core dell’azienda un
particolare impegno per l’ambiente. Circa la produzione di energia Shell si è detta fortemente impegnata
nello sviluppo di fonti di energia sostenibile, riducendo le emissioni dagli impianti di produzione, e non ha
tralasciato di partecipare a diverse iniziative sociali. Questo presunto impegno per la sostenibilità ha anche
fatto aumentare di molto il suo profitto. Tuttavia la Shell, dichiaratamente attenta alla responsabilità
sociale, è la stessa compagnia a processo in USA per la violazione dei diritti umani in Nigeria con l’accusa di
collaborazione nella tortura e nell’esecuzione di uno scrittore nigeriano attivista per i diritti umani e di otto
suoi compagni, impegnati contro le attività inquinanti della compagnia petrolifera nel Delta del Niger e
contro le violazioni dei diritti umani ai danni della popolazione di etnia Ogoni. La Shell ha però fortemente
smentito queste accuse proclamandosi, anzi, impegnata per la riconciliazione e la pace nella terra degli
Ogoni. Secondo “RSI news”, però, dopo il rapporto di Amnesty International su inquinamento e diritti umani
nel Delta del Niger, anche un dossier di Friends of the Earth descrive la compagnia petrolifera come la
multinazionale energetica più inquinante al mondo a causa delle enormi distese di sabbie bituminose da cui
estrae il petrolio di cui è proprietaria in Canada, i grandi investimenti nel gas naturale liquefatto, le vaste
operazioni di gas-flaring, cioè di combustione del gas che fuoriesce dai pozzi petroliferi con la conseguenza
di enormi quantità di CO2 e altre sostanze nocive come benzene e particolato emesse nell’atmosfera, in
Nigeria. L’accusa ha rivelato l’esistenza di documenti interni alla multinazionale che mostrano come la
compagnia fosse consapevole dei rischi ambientali e sanitari di queste pratiche già quindici anni fa e come
abbia proseguito ad utilizzarle per pure ragioni finanziarie.
Shell ha cercato quindi di dipingersi come una compagnia sostenibile e che attua politiche di RSI mentre in
realtà è il più inquinante dei produttori di petrolio al mondo.
Il Greenwashing è una pratica piuttosto diffusa e i maggiori pericoli sono presenti, appunto, nelle campagne
ambientali. Molto spesso vengono sottolineate caratteristiche del prodotto irrilevanti o superficiali oppure
ne vengono evidenziate qualità ingannevoli: giocare sul fatto che l’imballaggio è riciclabile quando il
prodotto stesso è ad alto impatto ambientale non è sicuramente una mossa etica.
Proprio perché il Greenwashing è un problema molto sentito nell’ambito della comunicazione, un’agenzia di
comunicazione del Regno Unito ha creato una “Guida al Greenwashing” per allertare il consumatore e
aiutarlo a capire quando una campagna è classificabile come Greenwashing.
4. Gli strumenti
Gli strumenti per la comunicazione della responsabilità sociale d’impresa sono molti e tutti risultano adatti,
anche se con le loro diversità, a far conoscere le attività e l’impegno dell’impresa ai suoi stakeholder.
ECONOMIA AZIENDALE 5
4.1. Il bilancio sociale
Il bilancio sociale risulta essere lo strumento più indicato per dare visibilità alle domande e alle necessità
d’informazione e trasparenza degli interessati. Consiste in un sistema di rendicontazione
quantitativa/qualitativa tra l’impresa e l’intera collettività che delinea un quadro completo del suo
contributo in ambito sociale.
Il bilancio sociale ha lo scopo di rispondere alle esigenze informative dei nuovi stake particolarmente attenti
alle modalità con cui l’impresa crea e suddivide la ricchezza, ossia come viene suddiviso il valore aggiunto, e
che trovano una giustificazione solo nell’impegno sociale di questa, rappresentando un vantaggio per le
diverse categorie di stakeholder.
Distribuzione agli stakeholder del V. A.
Globale Netto in un'impresa
di produzione di beni
Azienda 13% Collettività 1% Personale
Personale 33%
Azionisti 14% Pubblica Amm.
Finanziatori
Azionisti
Finanziatori 18% Azienda
Pubblica Amm. Collettività
21%
4.2. Il bilancio ambientale
Il bilancio ambientale è un documento informativo nel quale vengono descritte le principali relazioni tra
l’impresa e l’ambiente e che viene pubblicato volontariamente allo scopo di comunicare direttamente con il
pubblico interessato.
Questo documento ha alcuni punti di contatto con il bilancio sociale ed in particolare il fatto di rivolgersi ad
alcuni stakeholder comuni come politici, pubblico interno (management, dipendenti, azionisti), mercato
(concorrenti, fornitori, consumatori), soggetti pubblici e finanziari come organizzazioni ambientaliste,
associazioni dei lavoratori, mass-media ed istituzioni scientifiche.
4.3 Il codice etico
Il codice etico è definibile come un “contratto sociale” tra l’impresa e i suoi stakeholder con il quale
l’impresa annuncia pubblicamente di essere consapevole dei suoi obblighi di cittadinanza, di aver sviluppato
politiche e pratiche aziendali coerenti con questi obblighi e di essere in grado di attuarle attraverso
appropriate strutture organizzative ed eventuali sanzioni.
In Italia, nell’ultimo decennio, si è registrato un maggiore interesse da parte delle imprese per questo
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documento e sempre più aziende hanno deciso di adottarlo.
Il codice etico risulta molto importante soprattutto quando riguarda le responsabilità di cui deve farsi carico
un’azienda che opera in Paesi privi di tutela dei diritti umani o dell’ambiente o dove anche norme minime
obbligatorie solitamente non vengono rispettate.
È, inoltre, uno strumento di tutela per l’azienda: se un dipendente a conoscenza del codice compie un reato,
il diritto non colpirà l’intera impresa ma solo il singolo che, pur essendo stato messo a conoscenza
dall’impresa dell’esistenza di un codice etico, l’ha violato.
Questi strumenti risultano utili solo se vengono adottati volontariamente dall’impresa, se sono coerenti
con le sue specificità e se sono il risultato di una riflessione approfondita e condivisa in merito ai valori, agli
obiettivi perseguibili e agli strumenti necessari per raggiungerli.
4.4 La Carta dei Valori
La Carta dei Valori d’impresa è uno dei documenti principali che certifica l’impegno di un’impresa
responsabile. Questo documento è l’ultimo in senso cronologico ed è nato dopo attente considerazioni
strategiche da parte dei vertici aziendali.
La Carta dei Valori codifica i valori e i principi di riferimento assunti dall’impresa nell’esercizio della sua
missione. La Carta dei Valori è costituita da nove valori/principi di riferimento ed il valore principale su cui si
fonda è sicuramente il principio di equità. Si tratta di un principio etico generale a cui devono ispirarsi tutti i
dipendenti ad ogni livello di responsabilità. Esso si specifica nei criteri di trasparenza, correttezza, efficienza,
spirito di servizio, collaborazione e valorizzazione delle risorse umane.
4.5. La certificazione SA8000
L’evoluzione del mercato internazionale permette sia alle grandi sia alle piccole e medie imprese di