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L'idea di questa tesina è partita da una mia grande passione, il videogaming e ho scelto proprio call of duty: world at war perchè dal punto di vista storico penso sia uno dei migliori in circolazione.
Storia - la seconda guerra mondiale
Economia aziendale - il marketing
diritto - il PEGI
I.T.S. A.Oriani – Faenza
Anno Scolastico 2014/2015
Call Of Duty
World at War
Rudy Drei
5^B – AFM
2
Indice
1. Introduzione Pag.3
2. Call of Duty: World at War Pag.4
3. Videogames e storia Pag.6
4. Call of money Pag.10
5. Tutto sul Pegi Pag.13
6. Bibliografia e sitografia Pag.16
3
Introduzione
M
olte persone pensano che il videogaming e tutto il mondo a esso connesso sia
dedicato a un pubblico di giovani o alle famiglie, ma in realtà non è così.
Basti pensare che l'età media dei videogiocatori si è alzata a 32 anni e che, altro fenomeno
in progressivo mutamento, le videogiocatrici sono sempre di più, sfatando il mito che “i
videogiochi sono solo per i maschi”.
Inoltre, i videogames sono in grado di favorire la creatività, l'interazione, l'autodisciplina,
l'autonomia, il pensiero strategico e logico, di migliorare le abilità motorie e spaziale di
precisione.
Infine, come andrò a dimostrare nei capitoli seguenti, i videogiochi sono in grado di
insegnare la storia. 4
Call Of Duty: World at War
Illustrazione 1: Call of Duty:
World at War
É il 14 novembre 2008 e Activision (casa produttrice di videogames) immette sul mercato
videoludico un nuovo capitolo della celebre serie sparatutto Call Of Duty, Call of Duty:
World at War.
Questo videogame ci permetterà di fare un tuffo nel passato, più precisamente alla Seconda
guerra mondiale, in due macroscenari un po' meno conosciuti, quali: le prime fasi
dell'attacco americano al Giappone e l'incredibile liberazione di Stalingrado da parte
dell'Armata rossa, che si spinse fino alle strade di Berlino.
Le vicende sono divise in varie fasi tra loro intrecciate e il nostro compito sarà quello di
ripercorrere le storie dei due soldati, nel contempo simili, ma anche molto diverse.
Inizialmente vestiremo i panni del marine Miller, intrappolato in un campo di prigionia a
Makin (isola del Giappone) dove, fortunatamente, viene salvato dalla sua squadra.
Successivamente dovremo assaltare la spiaggia bianca di Peleliu, neutralizzando le difese
aeree e navali giapponesi e, alla fine, assalteremo il castello Shuri per eliminare l'ultimo
baluardo della resistenza giapponese a Okinawa.
Nel mentre, il giocatore verrà catapultato a Seelow, città del
Brandeburgo in Germania, dove vivrà le eroiche peripezie del soldato Dimitri, affiancato dal
sergente Resnov, e insieme assassineranno il generale nazista Amsel, fittizio architetto
dell'assalto di Stalingrado, e conquisteranno il Reichstag, dichiarando la vittoria finale della
Madre Russia sulla macchina da guerra tedesca.
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Illustrazione 2: Castello Shuri
Illustrazione 3: Reichstag 6
Videogames e storia
C
ome detto in precedenza questo gioco permette di capire alcuni avvenimenti storici
molto importanti, ma soprattutto permette di rivivere quei momenti di estrema
tensione, azione e strazio.
Grazie all'abilità degli sviluppatori il Pacifico appare subito come un territorio pieno di
insidie e di trappole;
spesso, infatti, verremo attaccati da soldati Banzai armati di fucili e baionette, da cecchini
accampati sulle imponenti palme o da soldati rintanati nei bunker o nelle trincee.
Inoltre, ci verranno date a disposizione armi spettacolari e devastanti come lanciafiamme,
mortai, lanciarazzi, carrarmato,aeroplani e via dicendo. Illustrazione 4: Aeroplano
Illustrazione 5: Carroarmato
Illustrazione 6: Lanciafiamme
E' importante sottolineare che durante l'assalto americano all'isola di Okinawa persero la
vita oltre 100.000 giapponesi, tra i quali numerosi giovani aviatori suicidi, detti “kamikaze”,
che si gettavano sulle navi americane con i loro aerei carichi di bombe.
Nonostante la spettacolarità di questi elementi, bisogna ricordare che nella realtà la maggior
parte degli scontri bellici tra Stati Uniti e Giappone furono per lo più attacchi aerei e navali.
L'esempio più eclatante è l'attacco alla base navale americana di Pearl Harbour, avvenuto il
7 dicembre 1941, dove l'aviazione militare nipponica e i devastanti sommergibili rasero al
suolo questo importante sito.
Su 96 navi statunitensi, tre corazzate furono distrutte o capovolte in maniera irrimediabile, 6
navi furono affondate, rovesciate o arenate seppur recuperabili, 7 navi furono gravemente
danneggiate, 2 mediamente danneggiate e 4 danneggiate lievemente.
Sui campi d'aviazione di Oahu furono distrutti 151 aerei, mentre in volo gli statunitensi
persero dieci aerei abbattuti dai caccia giapponesi. Le perdite umane ammontarono a 2.403
morti statunitensi e 1.178 feriti.
Per quanto riguarda gli avventori, secondo i calcoli di Tokyo i giapponesi persero 29 aerei di
cui dieci di questi furono distrutti dai caccia statunitensi;
inoltre, i giapponesi persero anche un grande sommergibile e tutti e cinque i sommergibili
tascabili. I morti da parte nipponica furono: 59 aviatori, 121 marinai del grande
sommergibile e 9 marinai degli equipaggi dei sommergibili tascabili.
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Illustrazione 8: USS West Virginia
Illustrazione 7: attacco aereo
Per quanto concerne l'altro macroscenario bellico, ovvero lo scontro tra Germania e Russia,
ci verrà mostrata l'eroica liberazione di Stalingrado dall'assedio tedesco.
Questo attacco ebbe inizio nel luglio 1942, trasformandosi ben presto in una battaglia
urbana, combattuta brutalmente casa per casa. I russi riuscirono a resistere per ben 180
giorni, creando le premesse della resa tedesca.
Un inverno particolarmente rigido e la fame decimarono le forze della “Wehrmacht” in
pochi mesi e, nel giro di qualche settimana, la sesta armata tedesca passò dal ruolo di
assediante a quella di assediata in una “sacca” attorno alla città.
Sebbene Hitler avesse ordinato alle truppe di resistere, il 2 febbraio 1943 il comandante sul
campo, Friedrich von Paulus fu costretto ad arrendersi: circa 280.000 soldati tedeschi
morirono o furono fatti prigionieri dai russi.
Successivamente, dopo questa incredibile resistenza, Stalin diede l'ordine, insieme agli
alleati anglo-americani di attaccare la Germania con una controffensiva, in modo da
stringerla in una morsa.
Prima di attuare questo imponente attacco l'Armata Rossa dovette liberare i propri territori
occupati ancora dai nazisti, seguiti successivamente dai paesi baltici.
Dopo questo processo di liberazione dei territori russi e di tutti quelli occupati dai tedeschi,
l'Armata Rossa poté finalmente penetrare a Berlino, dove vi giunse nel 25 aprile 1945,
concludendo così la battaglia e ottenendo la resa incondizionata della Germania.
Quest'ultima eroica vicenda coincide proprio con la fine del gameplay (storia) di questo
incredibile videogioco sparatutto, apprezzato da milioni di giocatori in tutti il mondo.
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Illustrazione 9: Scena finale Cod: World at War, conquista del Reichstag
Call of Money
Illustrazione 10: Dati aggiornati ad Aprile 2015 9
D
ata la mancanza di dati esaustivi riguardo ai profitti ricavati solamente da Call of
Duty: World at War, ho deciso di mostrare cos' è in grado di fruttare un franchise come
Call of Duty in circa 12 anni di lavoro.
Prima di tutto è importante soffermarsi sul valore totale delle unità vendute, un numero
davvero importante, soprattutto se si tiene conto del fatto che mancano i dati riguardanti
l'ultimo capitolo della serie, CoD: Advanced Warfare, che ha avuto un enorme boom nelle
vendite (3 milioni di copie vendute nella prima settimana solo negli USA);
come è stato espressamente dichiarato da Activision, quest'ultimo capolavoro è riuscito a
vendere e a fruttare più di ogni altro prodotto di intrattenimento.
Tutte queste affermazioni possono sembrare azzardate, ma nella realtà trovano conferma nel
fatto che il franchise è riuscito a raggiungere un traguardo incredibile, superando i 10
miliardi di dollari di profitto già nel novembre 2014.
Forse la domanda che molti si porranno è: ma come avranno fatto ad ottenere tutto questo
successo?
Prima di tutto la tematica di questa serie è molto interessante, avvincente e affascinante, in
quanto tratta della guerra e soprattutto dell'evoluzione di essa; è importante sottolineare che,
come ogni altra cosa al mondo, anche la guerra si evolve con la tecnologia e di conseguenza
anche il franchise di Call of Duty.
Infatti partiamo da capitoli ispirati alla prima guerra mondiale, fino ad arrivare a guerre
futuristiche, ricche di armi avanzate ed esoscheletri che potenziano le abilità fisiche del
soldato.
Successivamente, bisogna sottolineare il fatto che si tratta di un videogame multi-
piattaforma, quindi è possibile vendere molte più copie siccome esistono più dispositivi in
grado di riprodurre il gioco;
basti pensare che CoD: World at War era stato pubblicato per ben 7 differenti piattaforme
videoludiche, compreso il cellulare.
Inoltre, quasi tutti i capitoli, a parte offrire campagne e storie davvero avvincenti da giocare
in singolo, dispongono anche di un divertente e coinvolgente multiplayer dove è possibile
scontrarsi con altri videogiocatori provenienti da tutto il mondo e testare le proprie abilità.
Activision, infine, ha sempre condotto delle campagne pubblicitarie davvero esplosive,
trailer cinematografici, eventi spettacolari ecc.
Questi, probabilmente, sono gli ingredienti per una ricetta di successo, che ha permesso ad
Activision di vendere un numero straordinario di copie e far divertire tantissimi giocatori in
tutto il mondo e che ancora farà parlare di sé, dato che alla fine del 2015 uscirà un nuovo
capitolo molto atteso nel mercato videoludico.