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Sintesi

Introduzione Calcio: storia,sfumature e curiosità tesina



La seguente tesina di maturità descrive lo sport del calcio. La tesina verte sui seguenti argomenti di maturità: la storia del calcio, dalla Cina ai giorni nostri, Giacomo Leopardi, Umberto Saba, Pier Paolo Pasolini, il calcio nell'arte, il futurismo e la costante ricerca di rappresentare il movimento e la velocità,

Collegamenti


Calcio: storia,sfumature e curiosità tesina



Storia:

La storia del calcio, dalla Cina ai giorni nostri

.
Italiano:

Giacomo Leopardi, Umberto Saba, Pier Paolo Pasolini

.
Arte:

Il calcio nell'arte, il futurismo e la costante ricerca di rappresentare il movimento e la velocità

.
Estratto del documento

Liceo L.Galvani - 5H Gianluca Gennai Bologna, Giugno 2015

Indice

Introduzione: che cos’è il calcio……………………………………………………3.4.

Il calcio nella storia…………………………………………………………5.6.7.8.9.10

dall’antica Cina, passando per la Firenze medicea del’400, fino al Fascismo e ai giorni

nostri. Breve cenno sulla vicenda legata ad Árpád Weisz, allenatore ebreo del Bologna

calcio, deportato ad Auschwitz.

Il calcio nella letteratura italiana…………………………………………………10.11

Giacomo Leopardi, Umberto Saba, Pier Paolo Pasolini

Il calcio nell’arte………………………………………………………………13.14

una ricerca costante del movimento, delle tensioni e della velocità tipiche del

movimento futurista 2

Liceo L.Galvani - 5H Gianluca Gennai Bologna, Giugno 2015

Che cos’è il calcio? Il calcio è per definizione uno sport di squadra praticato con un pallone

sferico all’interno di un campo rettangolare con due porte, da due squadre di 11 giocatori. Il

gioco è regolamentato da una serie di norme codificate e il suo obiettivo è quello di segnare

più punti detti (goal o reti) della squadra avversaria, facendo passare il pallone fra i pali della

porta avversaria oltrepassandone la linea. É sport olimpico dalla II Olimpiade moderna e la

semplicità delle sue regole, il fatto che non richieda attrezzature speciali e l’estrema

adattabilità ad ogni situazione lo hanno reso lo sport più popolare al mondo in termini di

praticanti e spettatori. La competizione più seguita è la Coppa del Mondo FIFA, che si

1

disputa ogni quattro anni sotto l’attenzione e il regolamento della FIFA .

Come tutti gli sport, il calcio non è esente da aspetti sia positivi che negativi. In primis è uno

sport di squadra a tutto tondo, vale a dire che la squadra e il gruppo sono fondamentali per la

vittoria di una partita e la mancata sintonia tra i giocatori di una stessa squadra deve essere

subito sanata, grazie all’attento lavoro dell’allenatore. A parer mio, gli sport di squadra sono

più affascinanti e coinvolgenti di quelli praticati singolarmente, anche se, numerose volte, il

guizzo vincente, la giocata che non ti aspetti, il dribbling (ovvero un abile destreggiarsi con la

palla al fine di liberarsi di un avversario) sono figli dello spunto del singolo giocatore che

diventa così il beniamino della tifoseria. Proprio la tifoseria è parte integrante delle partite di

calcio. La partecipazione allo spettacolo collettivo della folla costituisce indubbiamente, per

ogni spettatore, una dimensione nuova e diversa rispetto ai modi quotidiani della sua

esistenza grigia e monotona, o comunque scarsamente variata ed emozionante: già tale

spettacolo, dunque, compensa abbondantemente l’individuo che vi assiste e che ne fa parte

dei lunghi giorni di lavoro e di problemi, di controlli emotivi e di repressione dei suoi scatti e

dei suoi desideri. Confuso nella massa ognuno si scarica della tensione accumulata, si libera

dei condizionamenti normali, grida gesticola, impreca, si esalta, canta, gioisce, si arrabbia, si

dispera, si improvvisa allenatore in un ambiente e in una cornice che rendono del tutto

normali, legittimano e sollecitano, anzi, tali manifestazioni spontanee e incontrollate. In tal

modo, ogni spettatore si sente o si illude di svolgere un ruolo attivo nella festa generale, di

partecipare direttamente all’attività agonistica che intanto viene praticata sul campo. Gli

sportivi, infatti, si identificano normalmente nei campioni di cui seguono le vicende, e

sentono le loro vittorie o le loro sconfitte come vittorie o sconfitte personali. Tuttavia in

quest’ultimo caso, innumerevoli sono le volte in cui la rabbia, la delusione e la frustrazione

1 Fédération Internationale de Football Association, meglio nota come FIFA, fondata nel 1904. Ha sede a

Zurigo, Svizzera ed ha il compito di governare gli sport del calcio, futsal (calcio a cinque) e beach soccer. Il suo

è

attuale presidente Joseph Blatter. 3

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negli spalti diventano tali da provocare morti e disordini all’interno e fuori dello stadio.

Scontri tra tifoserie e vere e proprie guerriglie con le forze dell’ordine sono diventati quasi un

fenomeno quotidiano, che, tristemente non ci sorprende più. Proprio a questo proposito vorrei

ricordare Ciro Esposito, ultrà napoletano che durante la finale di Coppa Italia tra Fiorentina e

Napoli, tenutasi a Roma il 3 Maggio 2014, viene assassinato da Daniele de Santis, ultrà

romanista, dopo uno scontro a fuoco. Ancora oscure e intricate sono le cause che hanno

portato a questa tragedia, ma intanto la madre di Ciro, Antonella attraverso le pagine del suo

libro Ciro vive ripercorre la vita del figlio denunciando ogni tipo di violenza in ambito

sportivo e non. 2

Nonostante il calcio si sia macchiato di violenza (che viene dal basso) e corruzione (che

coinvolge le alte sfere dirigenziali), i tifosi non smettono di incitare i loro idoli, di cantare i

loro nomi pretendendo (giustamente) un calcio pulito e sincero, dove i più forti e preparati

vincono meritatamente, senza il bisogno di ricorrere a sotterfugi che non hanno niente a che

vedere con lo sport. Non a caso la parola “sport” deriva dall’inglese “disport” che significa

“divertimento” e deve quindi coniugare attività agonistica ad alti livelli, a maturità e rispetto

nei confronti di avversari e tifosi.

Torniamo però alla domanda iniziale: che cos’è il calcio? Se me lo chiedessero certamente

direi lo sport più seguito al mondo e personalmente la mia passione, ma se analizziamo nel

dettaglio questo sport vediamo che vi sono numerose analogie tra questo sport e la nostra

esistenza. In fondo la vita è un po’ come una partita di pallone: si parte da un calcio di inizio

dove è ancora tutto da decidere, a volte sfiori un obiettivo, per poco non riesci a centrarlo

quindi fallisci; a volte l’altra squadra ti può schiacciare, puoi trovarti in svantaggio, e come

nella vita ti può andare tutto storto; ma basta un’illuminazione, una palla rubata, una giocata,

un goal ed ecco che tutto assume un altro aspetto. Nella vita vi sono momenti di attesa

infinita come un calcio di rigore o un calcio di punizione, una palla ben piazzata; non ci

accorgiamo però che viviamo proprio di quell’attesa che ci fa sentire vivi, che ci fa sperare in

qualcosa, quell’attesa che a volte ci premierà e a volte non lo farà. Nella vita ci sono vittorie e

sconfitte che come nel calcio e come in tutti gli sport vanno accettate, ma bisogna imparare

proprio dalle sconfitte a guadagnare una vittoria nella prossima giornata di campionato o

2 Nel 2011 il procuratore Stefano Palazzi della sezione di Cremona sollevò un enorme polverone nell’ambito di

scommesse illegali che vide coinvolte le più alte cariche della Serie A, Serie B e Lega Pro.

è è

Recentemente il presidente della FIFA Joseph Blatter stato accusato di corruzione. Un’ enorme inchiesta

stata sollevata e a dicembre 2015 Blatter dimissionerà portando a termine il suo mandato. 4

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nella prossima occasione che la vita ci darà. Personalmente ho scelto questo argomento,

seguendo la mia prima vera grande passione, sin da quando ero piccolo, che è appunto il

calcio.

Se vogliamo datare il calcio (o almeno le prime manifestazioni dove i protagonisti erano una

palla e i piedi dei giocatori) bisogna veramente fare un lunghissimo salto nel passato,

addirittura prima della nascita di Cristo. La prima vera forma di calcio nasce in Giappone

(intorno al VIII-XII secolo a.C.) dove risulta si giocasse il Kemari tutt’ora praticato. In uno

spazio relativamente piccolo, i giocatori dovevano passarsi la palla senza che questa toccasse

terra. Questa palla improvvisata era formata da un involucro di cuoio al cui interno era

inserita una vescica di animale gonfiata.

500-600 anni prima in Cina, intorno al XI secolo a.C. era molto diffuso il tsu-chu che

significa letteralmente palla di cuoio lanciata dal piede. Bisognava infilare il pallone ripieno

di piume e capelli femminili in un buco sostenuto da due canne di bambù utilizzando

unicamente i piedi. Un manoscritto del 50 a.C. di Li Ju, conservato a Monaco, attesta

l’introduzione del tsu-chu in Giappone e la disputa d’incontri internazionali tra le squadre dei

due paesi e quindi un primo incontro tra queste due potenze orientali. Un manuale risalente al

periodo della dinastia di Han, includeva questa disciplina fra le esercitazioni di formazione

fisica.

Spostandoci più ad Occidente ed in particolare alla Grecia antica, vediamo l’affermarsi dell’

Episkyros che sappiamo non essere però incluso nei giochi olimpici. Prevedeva due squadre

che si affrontavano in un campo delimitato da linee di fondo e da una linea centrale. La palla

poteva essere colpita con mani o piedi (quindi più similmente al rugby moderno) e doveva

essere portata nella metà campo altrui; contemporaneamente la squadra avversaria doveva

essere spinta oltre la linea di fondo. La palla che veniva utilizzata aveva una forma sferica,

piccola, dura e ripiena di lana o di stoppa.

Dopo la conquista della Grecia il gioco si diffuse a Roma e nelle sue Province col nome di

harpastum, (dal verbo greco αρπαζω, “afferrare”). Harpastum era anche il nome dato alla

palla fatta di cuoio e ripiena di piume. Il gioco, similmente all’Episkyros greco, spiccava per

la notevole forza fisica che richiedeva e che a volte sfociava in episodi di vera e propria

violenza. Questo spiega come gli intellettuali dell’epoca vedi Marziale, Virgilio, Orazio e

Ovidio ne tenessero le distanze, a differenza dei giovani e virulenti legionari che amavano

profondamente questo nuovo genere di svago. Proprio Marziale però nei suoi scritti descrisse

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i due tipi di palloni che venivano usati: la pila paganica (usata specialmente dai contadini) e

la follis, sempre in cuoio, ma con una camera d’aria costituita dalla vescica di un animale.

Nel Medioevo i giochi con il pallone furono soprattutto espressione dell’antagonismo tra

villaggi. Infatti le cronache locali narrano delle crescenti violenze legate a questo gioco

soprattutto durante il periodo del carnevale. Dal 200 d.C. arrivano notizie della presenza di un

gioco con la palla, (ricavata da vesciche di maiale che venivano gonfiate) il Large-football

dalle Isole Britanniche, sempre caratterizzato dalla violenza del gioco. I britanni avevano

imparato a giocare all’harpastum proprio grazie al favorevole impatto che ebbe nei legionari

romani che lo diffusero enormemente. Infatti nel 276 d.C.,come riporta Antonio Ghirelli in

Storia del calcio italiano, si disputò una partita “ufficiale” tra legionari romani e i nativi

barbari, vinta 1 a 0 per gli autoctoni.

Molti secoli più tardi, nella Firenze medicea del ‘400, il giuoco del calcio era diffusissimo. A

causa della scarsità di testimonianze non sappiamo con certezza se il calcio di quegli anni

fosse diretto discendente dell’harpastum romano. Sappiamo però che il calcio fiorentino

prevedeva partite tra due squadre di circa trenta unità, il cui obiettivo era fare caccia, ovvero

portare la palla al di là della linea avversaria. Era concesso l’uso di mani e piedi e per chi

difendeva era lecito quasi tutto per fermare la squadra avversaria. Sembrerebbe agli antipodi

del calcio (il tocco di mano non è concesso e la troppa foga negli interventi viene sanzionata),

mentre parrebbe avvicinarsi di più al rugby. Questo estremo agonismo potrebbe essere

“giustificato” dal fatto che a scontrarsi erano quasi sempre partiti politici, quello dei verdi e

quello dei bianchi, rispettivamente sulla riva sinistra e destra dell’Arno. Le due squadre si

sfidavano in Piazza Santa Croce ed il partito che vinceva si appropriava delle insegne

avversarie. Tale pratica non era sicuramente diffusa due secoli prima altrimenti, assicurano gli

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