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Sintesi
storia- belle èpoque
francese -tour eiffel et exposition univeselle
italiano- emile zola e assommoir
diritto - il lavoro
inglese- the costitution of the united kingdom
Estratto del documento

Sommario

Sommario ............................................................................................................................................. 1

Mappa Concettuale ............................................................................................................................... 2

Premessa .............................................................................................................................................. 3

STORIA: La Belle Époque ....................................................................................................................... 4

FRANCESE: La Tour Eiffel e la Exposion Universelle 1889 ...................................................................... 7

ITALIANO: Émile Zola ............................................................................................................................. 9

L’assommoir ................................................................................................................... 10

DIRITTO: Il lavoro ................................................................................................................................ 11

INGLESE: The Constitution of the United Kingdom .............................................................................. 14

Conclusione ........................................................................................................................................ 15

Bibliografia e sitografia ........................................................................................................................ 16 1

Mappa Concettuale

REALISMO)

ZOLA’ L’ASSOMOIR

VERISMO, LORO

EMILE DEI E

CONDIZIONI DIRITTI

ITALIANO: LAVORATORI

(NATURALISMO,

LA 1889

E

EIFFEL UNIVERSELLE

TOUR

LA EXPOSION

FRANCESE: LAVORO

IL

DIRITTO:

UN

AD SORRISO

DIETRO

EPOQUE

BELLE BUIO

STORIA: CONSTITUTION KINGDOM

IL UNITED

THE

INGLESE: THE

PERCHE’? OF

ROSSA) CONCLUSIONE

–> (CROCE

PREMESSA 2

Premessa

Il titolo della mia tesina “Il buio dietro ad un sorriso” prende spunto dal fatto che da anni mi sento

ripetere che sono una ragazza sorridente e solare, ma nessuno è mai riuscito a vedere IL BUIO che

si celava DIETRO AL mio SORRISO.

Dopo essermi ritirata da scuola per motivi di salute legati all’ansia, ho attraversato un momento di

BUIO seguito da un periodo di riflessione, per poi risorgere nell’illuminazione grazie soprattutto alla

mia psicologa, alla mia famiglia ed alla Croce Rossa Italiana della quale faccio parte come volontaria

dall’Ottobre 2014.

Il volontariato ha anch’esso influenzato moltissimo sulla scelta della mia tesina perché mi ha aperto

gli occhi sulle varie somiglianze tra “il mondo” ed il nostro “lavoro”, poiché capita spesso di

incontrare persone allegre e forti, ma che allo stesso tempo si portano dietro un’enorme storia al

punto di meritare di essere stimati e considerati degli eroi.

Come sostenevo prima, anche il mondo nasconde IL BUIO DIETRO AD UN SORRISO e di questo

possiamo rendercene conto analizzando la storia con i suoi mille piccoli e grandi eventi. 3

STORIA: La Belle Époque

La Belle époque è il periodo storico che va dal 1880 al 1914

(prima dello scoppio della I° Guerra Mondiale). E’ un termine

coniato in Francia (l’epoca bella) ed il suo significato deriva in

parte da una realtà storica e in parte da un sentimento di

nostalgia; esprimeva la contrapposizione fra l’epoca

precedente e l’epoca successiva alla prima guerra mondiale,

cioè tra il periodo della li bertà e il periodo della perdita della

libertà. La Belle Époque indicava la vita brillante nelle grandi capitali

europee, specialmente Parigi con gli spettacoli di Cabaret, Can Can

ed il Mulin Rouge e Vienna con le sfarzose feste a corte; le

numerose esperienze artistiche, ma soprattutto esprimeva l’idea

che il nuovo secolo, il Novecento, sarebbe stata un’epoca di benessere e di pace (idea sfumata

tragicamente con lo scoppio della Prima e della Seconda Guerra mondiale). L'Europa era in pace da

trent'anni (circa dal 1870), cioè da quando la Germania aveva inaugurato un'industrializzazione e

sviluppo che venivano garantite da una nuova politica di equilibrio. Nessuno pensava più, quindi,

che la guerra potesse devastare ancora il mondo; nel 1896 ebbe perciò luogo anche il primo

congresso sui giochi olimpici, che stabilì che le Olimpiadi si sarebbero svolte ogni 4 anni.

Le conquiste della tecnica, l'incremento della produzione industriale, l'affermazione della moderna

civiltà delle macchine, il progresso, la prosperità, la felicità materiale, diventavano ora traguardi che

parevano raggiungibili a un vasto numero di persone. In questo periodo di prosperità le condizioni

di vita ebbero un netto miglioramento grazie anche alle scoperte in

campo medico, la riduzione delle epidemie, la scoperta del vaccino

per la tubercolosi ed una ridotta mortalità infantile. Alla conseguente

crescita demografica si accoppiava una impressionante aumento

della produzione industriale e del commercio, la borghesia celebrava

i risultati ottenuti con Esposizioni universali (in particolare quella di

Parigi del 1889) cui si esibivano le ultime strabilianti meraviglie della

tecnica, con conferenze di esploratori, missionari e ufficiali, che

raccontavano le grandezze e le miserie di mondi lontani. 4

Gli abitanti delle città avevano scoperto il piacere di uscire,

anche e soprattutto dopo cena, di recarsi a chiacchierare nei

e ad assistere a spettacoli teatrali. Le vie e le strade

caffè

cittadine erano piene di colori: manifesti pubblicitari, vetrine

con merci di ogni tipo, eleganti magazzini.

I progressi spaziavano anche nel campo scientifico ed industriale:

l’invenzione della lampadina di Edison, la radio di Marconi ed il

primo collegamento telegrafico tra Europa ed America, il telefono

di Meucci, il Cinema, la Tour Eiffel, l’aeroplano ed il primo volo dei

fratelli Wright, la scoperta della radioattività ad opera di Marie e

Pierre Curie, le prime

automobili (Henry Ford) e la catena di montaggio (Taylor).

Il progresso aveva un prezzo: il benessere di alcuni si basava sulle

fatiche e sul disagio di molti altri, segnatamente del proletariato

operaio e contadino. Molti lavoratori persero il lavoro a causa

delle lotte e degli scioperi per ottenere piccoli vantaggi, mentre altri venivano ancora sfruttati,

insieme a donne e bambini.

Infatti non sarebbe corretto però parlare della Belle Epoque solo in

termini entusiastici: non tutti i paesi godevano della prosperità

generale né tutte le classi sociali ovunque potevano permettersi un

buon tenore di vita.

In Italia, dove l’industrializzazione stentava a decollare per mancanza di capitali e di materie prime,

molti cittadini dovettero scegliere la via dell’emigrazione.

Erano tempi di grandi mutamenti, ma qualche battuta d’arresto suonava campanelli d’allarme. I

grandi capitalisti erano presi da un delirio di onnipotenza, l’uomo, fiducioso nelle sue capacità

inventive che riteneva illimitate, osava l’inosabile. Dopo alcuni anni sarebbe scoppiata la Prima

Guerra Mondiale, ma lo spirito di un’epoca felice era già svanito, duramente colpito dalla

constatazione che la felicità è caduca, e che la natura umana ha dei limiti invalicabili. Quel che

restava della nobiltà e l’alta borghesia continuarono a frequentare le località alla moda, a spendere

denaro per creare l’illusione di una felicità basata sul lusso e sulla ricerca del piacere. Ma oramai il

XX secolo volgeva altrove il suo sguardo e gli anni straordinari della grande illusione erano finiti. 5

La Belle Epoque era stata come l’infanzia felice ed ignara che gode del bello e del nuovo senza

chiedersi troppi perché: ma la dura realtà della guerra travolse l’innocenza e inasprì gli animi.

L’umanità era diventata suo malgrado adulta e lo spettacolo della realtà era mutato, costringendo

gli uomini a rimpiangere un’epoca felice passata per sempre.

“An elegant soiree” – Victor Gilbert – 1897 “Il Quarto Stato” – Giuseppe Pellizza da Volpedo - 1901 6

FRANCESE: La Tour Eiffel e l’exposition universelle 1889

La quatrième Exposition universelle organisée en France

célébra le centenaire de la Révolution française. 1889 fut

une année décisive pour une France républicaine qui

retrouvait sa place parmi les grandes puissances. Cette

manifestation peut être considérée comme une campagne

massive du gouvernement et de la Ville de Paris pour

l’exaltation des valeurs républicaines. Avant de devenir «

conservatrice », la nouvelle république montra le résultat de ses années fondatrices : ayant bâti un

empire colonial conséquent, elle a fait oublier l’invasion prussienne et la Commune, a surmonté une

crise économique profonde et se montre toujours capable d’offrir au monde les fruits de ses

multiples talents artistiques. L’emblème de l’exposition du 1889 est la Tour Eiffel.

L’architecture, placée sous la direction technique de Jean-

Charles Alphand, fut le moyen d’illustrer ce discours officiel.

Le résultat fut – comme à chaque exposition – tout à la fois,

féerique, populaire, moderne et cQuand M. Eiffel soumit au

Gouvernement son projet gigantesque, l'idée fut accueillie

avec faveur : MM. Lockroy, ministre du commerce, et

Georges Berger l'encouragèrent très particulièrement et

aplanirent pour son exécution bien des difficultés administratives. Quant à l'opinion publique, elle

fut à peu près unanime dans ses applaudissements, et le mouvement fut si complet dans la presse

et dans la foule que lors de la mise au concours des projets d'Exposition universelle pour 1889 le

programme officiel comporta, comme élément essentiel, une tour de trois cents mètres. Tous les

concurrents s'y conformèrent ; la tour Eiffel était dès lors décidée en principe. Une seule

protestation se produisit; mais elle était signée de noms célèbres : Meissonier, Gounod, Ch. Garnier,

Gérôme, Bonnat, Bouguereau, Sully-Prudhomme, Robert-l'Ieury, Victorien Sardou, Pailleron,

Leconte de Lisle, Guy de Maupassant, Jean Gigoux, Jules Lefèvre, Eugène Guillaume, Jacquet, Duez…

Dans cette protestation publiée en février 1887 sous forme de lettre à M. Alphand, ils affirmaient

que la Tour serait « le déshonneur de Paris » et que « cette cheminée d'usine » écraserait de sa

masse barbare tous nos monuments humiliés, toutes nos architectures rapetissées. Sur la ville » 7

entière frémissante encore du génie de tant de siècles, on » verrait s'allonger comme une tache

d'encre l'ombre » odieuse de cette odieuse colonne de tôle»!

M. Lockroy, le promoteur de la Tour, celui qui a le plus puissamment aidé M. Eiffel pendant son

passage au ministère du commerce, se crut visé par cette diatribe, en raison même de l'appui

gouvernemental qu'il avait prêté et de la subvention de 1 million 500 mille francs qu'il avait accordée

au nom de l'État pour cette grande oeuvre ; et dans une réponse pleine d'ironie il déclara que Paris

n'avait rien à craindre, mais qu'il « aurait pu sauver en effet, si la protestation était venue plus tôt,

la seule partie de la grande » ville qui fût sérieusement menacée : cet incomparable " carré de sable

qu'on appelle le Champ de Mars, si digne » d'inspirer les poètes et de séduire les paysagistes. » En

terminant, le ministre priait M. Alphand de garder cette fameuse protestation : « Elle devra figurer

dans les vitrines de » l'Exposition, ajoutait-il, elle ne pourra manquer d'attirer » la foule, et peut-

être de l'étonner». M. Eiffel, qu'aucune attaque ne décourageait, avait pleine et entière confiance

dans la sûreté de ses calculs, dans la précision de ses études, dans la beauté esthétique de son

œuvre et dans son succès complet.

Le temps lui a donné raison. 8

ITALIANO: Émile Zola

Émile Zola nacque a Parigi nel 1840, ha iniziato la sua carriera come

giornalista per poi contemporaneamente dedicarsi alla scrittura nel

1867 con la pubblicazione dei romanzi “Teresa Raquin” e

“Maddalena Fèrat” (caratterizzati da crudo realismo, a cui seguirono

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